Cravenroad7

A VOLTE, NON È POSSIBILE SALVARE QUALCUNO DALLA SUA STESSA NATURA.




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Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

Buongiorno,
ho apprezzato questo albo, anche se con alcune precisazioni; è indubbiamente il più riuscito della trilogia sull'A.I., ma sul finale perde qualcosa di significativo; in particolare:

Nel complesso comunque l'albo è godibile e e il personaggio di Dylan è tornato a essere sensibile e ironico, la mia valutazione complessiva è Buono.
Baron Karza

Non malaccio, in effetti, anche se forse paradossalmente fa troppe battute sullo stesso punto. Meglio comunque di quando gli fanno interpretare lo spocchioso che insulta Groucho.

Come detto anche dalla stessa Baraldi, altro omaggio al giallo/horror nostrano:

Non ci siamo assolutamente. Ma è dylan dog quello che parla? Davvero è diventato questo? Uno spara battute inqualificabili a raffica marpione disperato? Se si ditelo subito. I dialoghi sono diventati in generale un problema molto serio. Si è passati dalla magnificenza sclaviana a questo?. Anche la trama migliore con quezti dialoghi ne uscirebbe distrutta.
Anche i disegni non aiutano. Troppa espressività in dylan non va bene. Le boccucce e le faccine demenziali sono fuori luogo. Più di una volta dylan sembra un deficiente o un italiano macchietta che gesticola con le mani.
Non so se ci saranno sviluppi futuri ma il riferimento a sembra forzato e posticcio.
Si salva solo la copertina. Se si va avanti così che rilancio è?. Queste sarebbero le cartucce migliori per riprendere lettori?. Non basta il ritorno dei nudi e dello splatter in pianta stabile senza il minimo di qualità. La vedo buia, quasi abissale.

Comincerò proprio dalla copertina, come è giusto che sia.
Trovo che sia veramente bella, un adorabile ed elegante omaggio alla letteratura gialla.

Per quanto riguarda l'albo, finalmente un impianto narrativo che regge solidamente senza troppe voragini logiche e senza indulgere in intricati compiacimenti.
Anche se, come dice Skeletor, alcuni passaggi nei dialoghi, peccano di qualche nota naif. Qualche sequenza di eventi lascia un po' la sensazione di un'eccessiva semplificazione (es. I motivi per cui si mette in moto l'indagine sono piuttosto labili, l'indagine stessa viene portata avanti sull'assunto che ci sia qualcosa di "strano", quando in realtà qualcosa di strano non c'è).

SPOILER
Se vogliamo dirla tutta, è molto più strano entrare in casa di una persona a curiosare, perché l' amica dice che non è più la stessa persona e ha lasciato morire i pesci, piuttosto che ipotizzare problemi di salute, famiglia, uno scazzo qualsiasi.

Alessandro Russo però, mi ha indotto simpatia immediatamente, il mio quinto senso e mezzo ha formicolato e mi ha fatto intuire che è qualcuno che ci tiene.
Qualcuno che voleva fare del suo meglio.

Si è rimboccato le maniche, voglio persino credere che abbia fatto tesoro delle critiche alla testata e si è studiato una buona storia, genuinamente classica.
È riuscito persino a inserire degli ottimi personaggi, che ha saputo arricchire di spessore e personalità (il killer ad esempio, ma anche l'aggiustatutto).
Anche se lo scambio di battute fra i due protagonisti non suggerisce che siano due menti particolarmente sveglie, tutte le loro interazioni hanno il pregio di funzionare ed essere gradevoli (scemotte ma gradevoli).
L'inserimento di Groucho è contestualmente dosato in modo sapiente, friendly e non indispone con strani atteggiamenti sgarbati.
Detto questo, è un po' "assurdo" iniziare un indagine perché la persona in questione è diventata distaccata e distratta. Diciamo di sI.
È appiccicata un pochino con lo sputo l'incursione a casa della presunta vittima, causa moria di pesci? Eh si, lo è.
É anche un pochino ridondante, didattico e pedagogico nei confronti del lettore, continuare a insistere sulla parola "viva" (orchidea viva, Carol viva, Lila viva, anima di Dylan)?
Si anche a questo.
Però ragazzi, io ci passo ampiamente e agilmente sopra, perché Russo ha saputo fare un bel lavoro e questo ripaga.
I disegni sono ottimi (qualche strabuzzamento di troppo, ma sarò agile a soprassedere anche in questo caso).

Io gli do un bell'8 a questo albo, ai Cestaro, a Russo e anche a Gerasi.

mah...io non ci ho capito niente....l'ennesimo albo insufficiente

Io non so se si tratti di citazione inconscia (madò che ricordi) o di un caso, parola il cui diminutivo indica una grande confusione, però i pesci rossi mi hanno fatto pensare a Survivor: "Questo è il mio pesciolino numero 641 in una vita costellata di pesciolini rossi. I miei genitori mi comprarono il primo per insegnarmi cosa significasse amare e prendersi cura di una creatura vivente del Signore. Seicentoquaranta pesci dopo, l’unica cosa che ho imparato è che tutto quello che ami morirà."

Ma a voi non sembra ovvio che l'immagine di copertina sia HAL 9000 di 2001 Odissea nello spazio?!? Cioè, mi sembra evidente che la locandina francese sia già un "omaggio" (per non dire furto) ad HAL 9000... Quindi l'omaggio di copertina al thriller ITALIANO, fatto attraverso - chissà poi perché! - la locandina dell'edizione FRANCESE, è già un omaggio ad un film INGLESE! Manca il tedesco, e la barzelletta è completa!

Seguono S P O I L E R:

Ho votato 7, la storia mi è piaciuta. Russo si conferma un autore interessante, bene il suo esordio sulla regolare, apprezzabile che abbia realizzato una storia normale, senza voler strafare. Andrebbero rivisti però alcuni dialoghi e qualche critica va giustamente mossa al Dylan troppo piacione.
Dove si va a parare si intuisce presto (se compare il cognome Deckard uno drizza le orecchie), così non si rimane meravigliati quando nel finale si rimanda a Lama di rasoio, ma l'ho trovato un richiamo ben fatto, rispettoso.

la mia recensione:
https://www.youtube.com/watch?v=F2jXyKsRs-g

....e buon anno!!!!

Io non ci credo che l'insipienza lavorativa arriva fino a questi livelli...



Pagina 46.

Mi sa che qualcuno alla Bonelli si è dimenticato che un anno e mezzo fa è uscito un albo intitolato "Nulla è per sempre", in cui:

-in copertina c'è un personaggio in impermeabile che brandisce un coltello, perché al suo interno c'è il classico killer con impermeabile;

-all'interno c'è un edittoriale di Roberto Recchioni che parla degli elementi che codificano il Giallo all'italiana, facendolo risalire a Dario Argento e Mario Bava;

-i personaggi principali lavorano in un call center in cui sono sottopagati e sempre a rischio licenziamento.

Tutte cose che compaiono nell'albo di questo mese. L'editoriale della Baraldi in particolare è virtualmente INTERCAMBIABILE con l'edittoriale di Recchioni.

Ora, l'albo di questo mese, in confronto a quella marzanata allucinante, è oro colato, ma questo non giustifica il fatto che alla Bonelli ormai sono completamente alla frutta, sia quanto a idee, sia quanto a coordinamento editoriale. Una prece.

Uno dei migliori albi degli ultimi anni, sicuramente uno dei migliori della nuova gestione Baraldi, speriamo di continuare così!

Ho aspettative abbastanza alte, lo comprerò appena avrò voglia di uscire di casa !!