Può contenere tracce di
SPOILER
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bertuccia ha scritto:
Per sottolinearne la "paternità", o meglio, la maternità, ogni personaggio ritratto è la fotocopia di un attore. E come se non bastasse, buona parte di essi, sono anche nel cast di Assassinio sull'Orient express.
Hai detto bene, Bertuccia, fotocopia: ogni due e tre la faccia di questi personaggi è ricalcata malissimo sulle foto di repertorio, e ogni volta che non è ricalcata da una foto è COMPLETAMENTE diversa dalla faccia ricalcata! Un esempio a caso? Kenneth Branagh a pagina 12/2, palesemente ricalcata, e lo stesso personaggio a pagina 21/1, palesemente NON ricalcato: ditemi voi se questi due sono lo stesso personaggio! I baffi, che sono il MARCHIO DI FABBRICA del Poirot branaghiano, totalmente diversi. Ditemi voi se è normale...
Ancora non so cosa pensarne di questo albo, ma quello che è sicuro è che i disegni di Pontrelli sono pessimi, come di consueto: personaggi ultraingessati, espressioni facciali come sempre aliene da quello che dicono i balloon, teste PALESEMENTE giustapposte ai corpi, dall'agnolitudine dilagante nei volti di Dylan (ormai il gioco è ahimé scoperto, Giorgio!),,,
Cioè, ma guardatelo, OGNI volta che la faccia è ricalcata ha un tratto TOTALMENTE DIVERSO dal resto del corpo, guardate (tanto per fare un esempio) pagina 7! Ridicolo, non ci sono altre parole... Pontrelli ha un passato criminale da questo punto di vista (immortale la sua parata di sosia nel numero 405, tutti orribilmente copincollati a casaccio), posso solo immaginare la sua gioia quando nella sceneggiatura ha letto che tutti i personaggi avevano volti di personaggi famosi!
Quindi dal punto di vista grafico per me bocciato assolutamente.
Dal punto di vista dei dialoghi, non siamo messi particolarmente meglio, tra gente che nel 2023 vuole "razziare l'argenteria" di un "tugurio", o "architettare un tiro mancino". Per non parlare di Dylan che dice robe come "Smettila di agitarti, Maribel, stai generando un effetto poltergeist", o il dottore che dice -Signore, dammi la forza! - "Stiamo calmi! Le nostre emozioni stanno influenzando i nostri corpi ectoplasmatici...". Semplicemente tremendo.
Per quanto riguarda la storia in generale, l'editoriale di Recchioni la riassume alla perfezione: l'idea di base è quella della regina Agatha, e tutto il resto è degno di Scooby-Doo, con doppio e quappio passaggio segreto! Sintesi perfetta.
Con in più un BUCO di logica finale che, per un giallo, è letale.
Vanzella, per carità, si conferma un autore sui generis, ma quando ci si confronta con i mostri sacri, il rischio di fallimento è sempre dietro l'angolo, e qui siamo pericolosamente vicini.
E non credo che la struttura da delitto della porta chiusa, già pericolosamente scricchiolante, resisterà ad una seconda lettura.
Concordo comunque con Bertuccia: il siparietto con Groucho è riuscito, e mi sono piaciuti anche i flashback retinati con i dettagli lasciati in bianco.
DIMENTICAVO!!! La cosa che mi ha fatto innervosire più di tutte!
Dylan che deve scendere nelle segrete della villa, c'è buio, e usa la torcia del cellulare. Ora, nulla di negativo in questo, ma che LUI debba dire, testuali parole, "Sempre sia lodata la torcia dei cellulari, qualche anno fa sarei dovuto scendere alla cieca!", ecco, questo mi sembra veramente troppo.
Vogliamo far passare il fatto che Dylan ha il cellulare? Va benissimo, ma che pure debba elevargli una lauda francescana, magari no! E poi, in una casa di cento stanze, vuoi non trovare una torcia, delle candele (le usa il maggiordomo qualche pagina prima, tanto per dire!), un fiammifero, qualsiasi cosa?!? No, delle due l'una, o la luce del cellulare o alla cieca! Tertium non datur!
Sempre sia lodato il cellulare! All hail the smartphone!
Non dimentichiamo mai di cosa è stato capace Pontrelli un paio d'anni fa: