Finita l'intro, passiamo alla prima storia del volume.
OVVI
SPOILER
Il Posto delle Ombre
Testi 7 - -
Disegni 6 ½Forse è la storia di
Enna che mi è meno piaciuta, delle sue performance sui Maxi/Old Boy - quella meta-patacca di
Dove Muoiono i Sogni sull'inedito neanche la prendo in considerazione
E nonostante questo per me rimane su una media abbastanza alta, si difende con stile classico, e si lascia leggere con un certo garbo piacevole. Quindi in linea di massima promossa, senza clamori... ma c'è un
retrogusto d'incompiuta alla fine, forse a maggior ragione perché l'autore ha avuto una
ventina di pagine in più rispetto al formato classico... ed ho l'impressione
non le abbia sfruttate bene .
L'apertura è buona e serve ad introdurci quella mezza dozzina di comprimari, e si ci aggiungiamo tutti gli invitati al party, l'affollamento non è semplice da gestire. Quando l'incubo si materializza (pp.37-38) con l'accerchiamento da catena (sub)umana di doppelgänger in giardino, nel bujo, l'atmosfera ci guadagna molto e la tensione sale con efficacia. Poi da p.51 fino a p.75, che è il cuore della storia, si passa alla modalità
survival game da mattanza pompatissima (a pallettoni) in barricata, con ammazzamenti caoticamente serrati a più non posso, e Dylan che imbraccia un fucile stile abbatti-il-nemico da (cit. p.99) "fottuto bastardo" come non si vedeva da tempo
Non c'è molto da riflettere o confabulare qui, bisogna salvare la pellaccia e basta
.
Le ultime 30pp invece vorrebbero dire qualcosa, ma in fondo non ci riescono.
La reunion con i servi lascia il tempo che trova; le 4 paginette sul mad doctor indu-junghiano non lasciano il segno né ispirazione alcuna, a parte il leit motiv della clinica degli psicohorrori più che stravisto: effetto contentino più che tassello narrativo. Ho apprezzato soltanto i due bluff al femminile per far uscire allo scoperto Dylan, anche se mi sembra abbastanza ridicolo pensare che il solo clone di Rebecca (p.92)
abbia potuto uccidere indisturbata 5 adulti in una stanza chiusa, sapendo che questi doppelgänger alla fine dei conti non dispongono di forze né poteri particolari, a parte il
revenant-ismo in differita una volta accoppati.
Tra l'altro non è molto chiaro se ciascun clone può uccidere SOLTANTO il suo equivalente originario: per un pezzo della storia sembrerebbe così, mentre nella parte finale vediamo zuffe a casaccio (v. p.67 tizia che accoltella un tizio).
Troppa melina sul ricatto a base d'infanti in ostaggio, da salvare ad ogni costo, tipo ritornello
.
Malino anche la resa (a rilento) dei conti tra Eleonor B Vs Eleonor A, senza far capire molto le ragioni di tutto il putiferio scatenato dal clone, che svapora così... lasciando tutto nel vago. Che non è un male, intendiamoci: non tutto va illustrato, e lo spiegone soporifero certe volte è meglio evitarlo, ma per evitarlo occorre predisporre l'incubo in un determinato modo surreale e criptico, lasciando tra le righe l'atmosfera occulta dei "sospesi". Mentre qui Enna dedica troppo tempo alle stragi e non riesce a suggerire bene questi "sospesi", tramite elementi sparsi per l'incubo non-codificabile.
Paradossalmente, in questi termini, era una storia
meglio entro una 70ina di pagine: solo spar&trancia action e poco altro, senza dover cercare significati o ragioni all'uccisoraggine di gruppo. Voler pure parlare di "projezioni e frammenti medianici" last minute, tirandosi per capelli davanti ad un diario, senza aver neanche intavolato su tavola/vignetta parte dei poteri di Eleonor (certificati dalla Trelko, pare
) o creato un'atmosfera occulta di turbamento interiore dietro il suo clone, sa un po' di spezzatino a cui hanno confiscato la carne.
Veganamente insipido come brodo, nonostante la tanta carne sotto i ferri nelle pagine precedenti
.
Forse c'è anche una
piccola svista da parte dei disegnatori: ad un certo punto, tra p.64 e 65,
vediamo un pargolo clone eliminare a colpi di mannaja il suo originale. Peccato che assomigli un po' troppo nella resa grafica (soprattutto per il pigiama a righe, identico) a Matt, il nipote di Eleonor, figlio di suo fratello Scott, che poi vedremo vivo non molto tempo dopo. Forse c'erano altri infanti alla festa, oltre ai due nipotini della dylangirl-zia del mese? Mi sembra difficile, anche se un'altra bambina fuori dalla famiglia si vede a p.89... ma ha fattezze piuttosto diverse da Jenny, l'altra nipote di Eleonor... mentre sul bimbo crepato per le scale M&G potevano sforzarsi un po' di più, per non creare equivoci col sopravvissuto Matt
.
Chiudo proprio con
M&G: non era semplice gestire tutta la folla del rinfresco, ma con gli ammazzamenti e gli schizzi splatterosi se la cavano di ruspante mestiere. Bene anche gli interni particolareggiati del maniero, come l'effetto putiferio da scassamento del suddetto arredamento.
Non mi sono piaciute le inutili mezzetinte sul lato "spettrale" ed alcuni primi piani, da espressione sgorbiesca. Anche sulla camera delle torture potevano fare qualcosa di meglio, ma alla loro età darsi una scossa non è così semplice
Leggero
OTKeanu Coen ha scritto:
la storia di Enna, idea della mattanza a parte, è insensata, e dimostra di non aver colto cosa rende US e GET OUT due capolavori del genere
In compenso qualche giorno fa ho visto il frescofresco
Nope sempre di Peele, e ti assicuro che a confronto Enna merita l'Oscar per la sceneggiatura. Puro citazionismo sfrenato recchioniano (Lo Squalo, E.T., Incontri Ravvicinati, Tremors, Arancia Meccanica, Akira, Evangelion, etc), mixato a pretenziosi strati allegorici, con meta-pippa dichiarata contro lo showbiz che sfrutta le "creature"... fantapataccando horror e western in maniera ridicola e pretenziosa, con un ufo-ad-ufo di contorno, e sbrodolate in serie sulla metafora della telecamera come cinico strumento predatorio.
Quando triplichi il budget e la critica ormai ti approva anche lo script della spesa... questi sono i risultati
.
Ovviamente viene esaltato dalla critica nerd-esegeta, ma io sono più d'accordo con recensioni simili
https://mowmag.com/culture/nope-il-film ... -scoreggia(e ho scritto qualcosa pure se Mymovies, perché nungnaafacevo
)