CR_7 ha scritto:
1872: Londra... presso l'Hyde Park, si consuma l'ultimo mortale duello tra il vampiro Dracula e il suo acerrimo nemico, Abrahm Van Helsing.
Nello scontro, periscono entrambi, ma un discepolo di Dracula ne raccoglie il sangue... e lazione si sposta nella London dei Fab 70's con sette sataniche, funky, prog e psichedelia... e qui appare Lorrimer Van Helsing ad affrontare Johnny Alucard che risveglia Dracula ...è la sinossi di "Dracula A.D. 1972".
L'inizio di questo Special sembra voler ricalcare quel dimenticato film, Dylan negli anni '40, in un duello mortale con Bauer/Hicks...
Poi vediamo il perché si è chiamato Hicks, e si intreccia con storie passate, senza rispettare la timeline originale, ma adeguandola in maniera perfetta. Nei primi 100 numeri, la timeline sclaviana era pura opinione, così come l'universo dylaniano in bilico tra Chiaverotti e Sclavi era quasi come la religione, si accettava per atto di fede, e riposte le ostie restava la fame, potevamo trovare il vegetariano astemio Dylan mangiare carne e bere birra, e gli zombi potevano essere poco più che amebe, ma andare in moto che levati Valentino, nella storia successiva, un Grande Slam del Caos. Tutti noi ce la prnediamo con la Storia, ma Gaber diceva che la colpa è nostra, il mondo gira, le parole stanno ferme, il mondo cambia i lettori pure e chi scrive di conseguenza si adegua.
Bella l'idea dell'accostare vittime e carnefici (riferimento alla causa sionista che per certi versi sembra ricalcare quella nazionalsocialista?), un po' come la Cavani de "Il portiere di notte", o il Tinto Brass di "Salon Kitty". L'equivoco di una disattenzione che propose due cognomi identici in due storie ben distinte, diventa una sottotrama che a 35 anni di distanza ancora lascia aperti molti interrogativi, pur spiegandone.
Insomma ci stiamo yankeezzando, ma "Maccaroni, m'hai provocato e mo' me te magno!"
Ora c'è una timeline, c'è un universo che va delineandosi
Ottimo post.
È bello ogni tanto leggere commenti come questo, diversi dalle consuete cacce all'errore (con tutto il rispetto per l'attenzione e la pazienza di chi le fa).