Storia brutta assai. Pesante, verbosa, con rimandi ogni tot pagine all'albo xxx (ma pensa un po' se un fruitore occasionale, trovandosi di punto in bianco con un albo del genere, deve andarsi a rispolverare non si sa quanti e quali albi per capire qualcosa). Una Barbato in pessima forma che tenta di far "quadrare un cerchio" non euclideo, forse una strana forma geometrica senza senso, per tentare di dare compiutezza a un ciclo che già aveva stampato a caratteri cubitali la scritta "fallimento".
Non aiutano i disegni di Armitano, IMHO bruttarelli, con personaggi che sembrano pupazzetti (ha fatto di meglio in accoppiata col fuoriclasse Furnò) né la copertina di Cavenago, qui in forma esattamente come la Barbato.
Il declino era già in corso, e guai a disturbarli, convinti che certi cicli e certe storie sarebbero state un toccasana per una serie un tantinello arrugginita. Bene: hanno scrostato la ruggine a colpi di acido fluoroantimonico. E chiaramente, il rimedio è stato peggiore del male... [cit.]
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