Cravenroad7

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#365 - Cronodramma
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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mar gen 31, 2017 9:56 am 
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la classe del maestro Ambrosini è indiscutibile, qui supportato da un Dell'Edera un tantino troppo "ispirato" dal mai troppo compianto Micheluzzi.
comunque, tutto fila alla grande in quest'albo, a partire dalla copertina che ci rivela, se ancora ce ne fosse prova, il mostruoso talento di Cavenago (talento che nelle prime due copertine della regolare non aveva mai, a mio parere, davvero colpito nel segno); la si può guardare per minuti ammirandone la composizione a mo' di collage citazionista e lo splendido accostamento di colori.
Entrando nel merito della storia si merita un bel 9, ottima l'idea del collidere delle due trame dislocate nello spazio-tempo in una linea di confine tanto sottile quanto invarcabile (una sensazione che rimanda per straniamento alle dimensioni di "Storia di Nessuno"), confine ben marcato invece dai due disegnatori che ben si prestano all'alternanza narrativa. Trama che incuriosisce, inquieta quel che basta e diverte talvolta, a tal proposito un Groucho (anzi due) in forma smagliante. Lascia ancora con l'appetito quel demonio di un Arlecchino che si propone di certo per nuove interpretazioni e malefatte.
mi trovo ben d'accordo con chi, prima di me, si rivela entusiasta del Dylan "ancora una volta" scettico e sostengo convinto la posizione del rrobe in merito.
Gli do un 9 e non un 10 perché il tratto di Ambrosini, seppure autoriale, comincia a non entusiasmarmi come un tempo e perché
Spoiler!
il colpo di scena finale è un tantino troppo sdoganato dai tempi de "il sesto senso"

comunque DAJE!


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mar gen 31, 2017 11:49 am 
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Albo più che buono, sono soddisfatto.

Bellissima la copertina ed in perfetta linea con la storia.

(eventuali spoiler...occhio )

Mi associo a plotino54... non si parla di fantasmi ma del Tempo, quello con la T maiuscola per intenderci. Ed è chiaro da subito, poi Ambrosini confonde, in senso buono, come suo solito con una storia a metà strada tra il noir ed il fantastico. L'immancabile killer ed i vivi che sono fantasmi in un intreccio di tempo e dimensioni parallele con Arlecchino ad unire tutto.
Arlecchino che usa il Tempo se non è forse lui stesso il Tempo che agisce al di fuori delle potenze maligne ed in ogni luogo e dove perché non esiste differenza per lui.

Trovo molto giusta la frase di Dylan che non crede ai fantasmi e condivido il ragionamento fatto da Recchioni qui sopra.

Ottimo Dylan e un Groucho in perfetta forma. Mi lascia un po' perplesso comunque il suo ruolo.
Se non dovesse esserci un seguito e tutto finisse qui a pagina 98 ok. Sarebbe perfetto.
Se dovesse portare ad un seguito, spero proprio di no, avrei seri dubbi sulla strada che si vuole imboccare.

Disegni. Due grandi disegnatori che si combinano bene insieme. Ai punti vince Dell'Edera forse perché mi aspettavo meglio da Ambrosini.
Complimenti comunque a tutto lo staff. Ottimo lavoro questo mese.

_________________
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Un uomo ha bisogno di cinque cose:
una donna, un cavallo, una tenda, un fuoco,
e qualcosa per cui combattere.


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mar gen 31, 2017 11:54 am 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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Survivor ha scritto:
Oggesù!
Ora capisco perché Recchioni è tornato sul forum.

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mar gen 31, 2017 1:31 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Spesso si creano faziosismi da schieramenti che non esistono. Muah... :|

JMZ ha scritto:
mi trovo ben d'accordo con chi, prima di me, si rivela entusiasta del Dylan "ancora una volta" scettico e sostengo convinto la posizione del rrobe in merito.


Entusiasmi a parte, credo che nessuno sia in disaccordo con Recchioni sullo scetticismo di Dylan.
Mi sembra il segreto di Pulcinella. Che Dylan sia portato a non credere - prima o poi tornerà anche sul concetto di fede ed ateismo, in qualche storia - come punto di partenza (ed atteggiamento) è cosa assodata dai tempi della pietra non ancora sedimentata.
L'unico problema è renderlo così razionalmente sicuro di sé nel suo scetticismo applicabile in modo geometrico ai massimi sistemi di tutta la sua vita, come pilastro esistenziale della Verità rivelata a priori. Questo non sarebbe da Dylan. Neanche M. de Montaigne l'avrebbe fatto.
Dylan vive di dubbi, sbavature, incertezze, rimpianti, esitazioni, irrisolvenze, incomprensioni. E' aperto a non escludere nulla, e sa che molto dipende dai singoli punti di vista soggettivi, relativizzando la percezione. Non ha un atteggiamento d'assalto da navy seals dell'epistemologia categorica od onnicomprensiva. Se dice una cosa è lui il primo a non crederci, se non parzialmente. E quindi si (ri)mette sempre in gioco, giocando sull'ambiguità e l'ironia.
Qui invece mi è sembrato quadratamente troppo sicuro ed in avanscoperta di sé - salvo esser poi puntualmente smentito - con quella dichiarazione distintiva sparata all'arrembaggio, tra i denti. Priva di quanto dicevo sopra, ironia ed ambiguità in primis.
Che poi faccia finta di aver fatto il salumajo fino al mese prima è un altro discorso... :?


Solomon Kane ha scritto:
(eventuali spoiler...occhio )
Mi associo a plotino54... non si parla di fantasmi ma del Tempo, quello con la T maiuscola per intenderci. .


Anche questo è il segreto di Pulcinella, ed Arlecchino approva.
Ambrosini lo dice, lo spiega, e lo scrive a caratteri cubitali che la storia verte sul Tempo ed i suoi paradossi/alternative, fino a svuotarlo di senso, perché viene visto da un occhio diverso da quello umano, spaurito e rassegnato al concetto stesso del tempo durante la sua limitata vita (v. fortezza/prigione iniziale).
Per questo usa quelli che da alcuni sono stati chiamati semplificando fantasmi, ma possono essere etichettati come presenze altroquandiche, manifestazioni del subconscio, projezioni alternative, what if, dispetti metafisici, etc. E' con queste che ci mette lo zampino il demonio, incrociando le loro discronie. Ed inoltre, viene detto in modo esplicito (v. orologi senza lancette), la dimensione in cui si muovono i disegni di Dell'Edera è al di là del tempo e delle spazio, che girano a vuoto ed ormai non hanno alcun senso, secondo la concettualità umana :)


SEMPRE LA' STAMO, E SE NON E' ALOHA, STACCE LO STESSO

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Io no capito, io no capito

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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mar gen 31, 2017 2:53 pm 
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wolkoff ha scritto:
Spesso si creano faziosismi da schieramenti che non esistono. Muah... :|

JMZ ha scritto:
mi trovo ben d'accordo con chi, prima di me, si rivela entusiasta del Dylan "ancora una volta" scettico e sostengo convinto la posizione del rrobe in merito.


Entusiasmi a parte, credo che nessuno sia in disaccordo con Recchioni sullo scetticismo di Dylan.


Wolk, sostenere la tesi di rrobe non mi schiera faziosamente contro la tua tesi che peraltro non collide catastroficamente con l'altra, difatti seppure il rrobe radicalmente e tu relativamente sostenete convinti che lo scetticismo, il dubbio e il contraddirsi siano elementi sostanziali del personaggio DyD; ecco, in quest'ordine di idee io appoggio una posizione radicale: fino all'ultimo dei suoi giorni il personaggio DyD dovrebbe mettere in dubbio il concetto stesso di realtà, rinnegare le sue esperienze; quanto ha visto dovrebbe sempre essere quanto ha creduto di vedere; quanto ha vissuto dovrebbe sempre essere un ricordo dai contorni svaniti ed essere confuso col sogno. la vedo proprio come una componente basilare della poetica sclaviana, un must, un sine qua non.
Il giorno in cui Dylan imparerà (sebbene relativamente, parzialmente, gradualmente) dal suo vissuto, il giorno in cui si porterà sempre dietro la sua pistola carica, in cui smetterà di innamorarsi dopo tutte le batoste prese, il giorno in cui si succhierà i fantasmi con l'aspirapolvere, il giorno in cui Dylan somiglierà a Brandon Routh o il giorno in cui smetterà di credere che la vita è solo un sogno (e per di più di qualcun altro, tipo il nostro), bè, allora Dylan sarà cresciuto e non sarà più il mio Dylan.
una stretta di ALOHA Wolk, nessuno schieramento!


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mar gen 31, 2017 3:28 pm 
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Appunto, io non credo (scetticamente? :lol: ) che esistano fazioni, e mi pare che siamo tutti sulla stessa onda di pensiero. Dico solo che trasformare lo scetticismo in un credo (e quindi radicalizzarlo) è un controsenso, un passo falso ideologico, almeno per Dylan. Se uno scettico è convinto di esserlo in modo assoluto e non ammette un'alternativa, allora lo scetticismo vacilla per implicito. La modalità/tonalità secca espressa in QUELLA singola vignetta, ostentando sicurezza quasi fideistica - perché SOLO di questo sto parlando, dall'inizio, ma si fa finta di non capire, allargandoci al dylancosmo per esteso - per me come altri è fuori dalle righe ed evitabile.
Comunque questo non è un forum di filosofia cognitiva, e direi di chiuderla qui: al massimo vi lascio con qualche citazione sparsa, visto che stiamo andando OT

    Esistono due generi di scetticismo. Il primo: dubitare a ogni costo, il secondo: non ammettere nulla che non sia comprovato. Nel primo caso lo scetticismo è soltanto superstizione di segno negativo, e uno scettico di quel tipo si distingue dal credulone forse solo per mancanza di ingenuità e per dote di arroganza. Gli scettici del secondo tipo invece compiono soltanto il loro dovere di esseri umani cercando di crearsi una precisa ragione su determinati avvenimenti e fenomeni prima di persuadersi ad accettarli. Sono quelli che si interrogano, che osservano, che indagano, insomma i veri devoti.
    (Arthur Schnitzler)

    Nessuno è più superstizioso degli scettici.
    (Lev Trotsky)

IN ALOHA NON CI CREDO, MA LO VEDO... SARA' UN FANTASMA... :roll:

Spoiler!
Seguendo Schnitzler il tuo Dylan "radicale" corre il rischio di essere un mix dei due esempi citati. Un ibrido tra Bloch e Martin Mystere.

E comunque, siamo sinceri, rinnegare l'esperienza è una soluzione di comodo per l'80% degli sceneggiatori. Perché altrimenti soffocherebbero nelle loro stesse incongruenze. E' vero che Dylan non deve imparare, per accumulo, ma anche loro dovrebbero imparare a rileggersi le storie per non fare figure da peracottai

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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mar gen 31, 2017 4:22 pm 
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wolkoff ha scritto:
Appunto, io non credo (scetticamente? :lol: ) che esistano fazioni, e mi pare che siamo tutti sulla stessa onda di pensiero. Dico solo che trasformare lo scetticismo in un credo (e quindi radicalizzarlo) è un controsenso, un passo falso ideologico, almeno per Dylan. Se uno scettico è convinto di esserlo in modo assoluto e non ammette un'alternativa, allora lo scetticismo vacilla per implicito.

continuiamo ad andare d'accordo tant'è che accanto allo scetticismo ho dato per fisiologiche del personaggio la costante predisposizione al dubbio e una certa abitudine al contraddirsi; l'accezione che attribuivo al radicale affiancandolo al termine scetticismo avevo ben poco a che vedere col fideistico, molto di più all'incontaminato, contrapponendolo quindi ad uno scetticismo che a tuo parere (o almeno così ho capito) dovrebbe seppure gradualmente e con cognizione di causa relativizzarsi smussandosi e compromettendosi in base al vissuto e alle esperienze del nostro.
Sono poi d'accordo con te che tale attitudine possa fare giocoforza per gli autori che hanno bisogno di mettere una toppa qua e la', ma devo dire che ben raramente ne ho visto effetti devastanti negli ultimi anni, al contrario mi pare di scorgere effetti benefici via via crescenti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mar gen 31, 2017 4:48 pm 
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Sono d'accordo anche qui con te. Solo che... non nel senso che hai attribuito ad una mia frase :D :wink:
In soldoni, di cacio: non intendevo dire che Dylan smussa (anche lo scetticismo) relativizzando in base alle esperienze da un punto A ad un punto B, durante un intervallo a noi non noto, per presentarsi bellochepreparato al punto C.

Molto più in piccolo, dicevo che nell'arco di una medesima storia - e quindi di sole 94 pp, non oltre, e non su una linea temporale (inesistente) tra un numero e l'altro - Dylan può ricredersi dallo scetticismo iniziale per rimettersi in ballo, sbalordirsi, strabuzzarsi, contraddirsi, in-trip-parsi, confondere le carte... spesso senza capirci nulla, se non ciò che percepisce di striscio, trasognando, anche con gli occhi immaginifici di altri personaggi. Ma non perché arriva all'eccesso potenziale/finale dello scetticismo (cioè l'agnosticismo, il non credere a nulla) o perché voglia tornare bendato ad una purificata fanciullezza pre-cognitiva... ma perché, pur essendo un indagatore (a tempo perso), non è portato o non ha interesse nel definire le cose patite in modo schematico/ragionato, visti i pandemoni labirintici in cui si cala la sua mente, senza pasticche.
E quando scrive il suo diario, alla fine, preferisce spesso mantenersi sempre sul vago/indefinito, piuttosto che mettere un punto definitivo sulla questione. Non per scetticismo, che si presta ad escludere, ma per molteplicità sfuggente dell'esperienza, che tende ad includere. Ed è ciò che lascia il segno dell'incubo 8-) .

Non è mica Bloch, che deve redigere un rapporto per gli archivi ufficiali: alla fine Dylan è più scettico verso il reale che verso la fantasia. D'altronde, escludere le ipotesi del reale non era il suo cavallo di battaglia?
Spoiler!
Dyla Dog ha scritto:
Quando si sono scartate tutte le soluzioni razionali, rimane il mio campo d'indagine: l'incubo



CARO DIARIO, L'ULTIMO ALOHA NON L'HO SCRITTO IO
...MA QUALCHE IMPICCIONE CHE TI HA PROFANATO...

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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mar gen 31, 2017 6:21 pm 
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Secondo me, in quel contesto, Dylan dice la cosa giusta; perlomeno, quella che mi aspetterei che dicesse. La frase mi è suonata così bene che lì per lì non l'ho neanche notata e sono dovuto venire a rileggermi la discussione per capire cosa avesse lasciato perplessi alcuni di voi.

Sono d'accordo anche con quanto scrive il RRobe (e che in passato ho scritto anch'io, seppure in altri termini): con l'eccezione delle storie in continuity (che una volta erano molto poche e ora sono più numerose), le avventure di Dylan non si svolgono una dopo l'altra, ma è come se avessero tutte luogo contemporaneamente. Ragionamento che del resto vale anche per Tex, Zagor, Mister No e tutti quei personaggi seriali in cui il ruolo della continuity è secondario, se c'è.

_________________
È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mar gen 31, 2017 6:59 pm 
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Se avesse detto semplicemente "non sono portato a credere ai fantasmi" o ci avesse scherzato sopra - visto che qualche spettro sumero si intravede nelle prime pagine - piuttosto che serrarsi categorico nel disbelief scazzante ed un po' borioso, non sarebbero nate 4 pagine di topic. Per fortuna che almeno si presta ad ascoltare la cliente. Ma se non altro la discussione è stata interessante grazie ai contributi di JMZ ed altri :)
Per me rimane una nuvoletta da far evaporare.

Sul discorso slippate da continuity: nessuno ha prescritto alla Barbato di dare fuoco alla casa di Dylan e spostare ogni cosa preservata in degli scatoloni (il cui contenuto lui stesso ha ricollocato post-incendio), per poi venirci a dire qualche mese dopo che un ignoto oggetto infiammabile è rimasto sei anni nello stesso posto.
O forse sono io che ho comprato un albo diverso da Hamlin... :roll:

ALOHA... E NELLA CENERE CREDERAI

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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mar gen 31, 2017 10:45 pm 
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http://www.cinefusi.it/dylan-dog-cronod ... 7275390625


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mer feb 01, 2017 12:31 am 
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Don Cristo ha scritto:
http://www.cinefusi.it/dylan-dog-cronodramma-recensione-prova/?doing_wp_cron=1485895335.0225279331207275390625

Stavo leggendo la recensione ma quando sono arrivato a "slideeng doors" ho dato fuoco al PC :mrgreen:

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
https://www.instagram.com/dipintendo


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mer feb 01, 2017 4:32 am 
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dyd e uno scettico, sempre...lui non crede ma ci spera!forse il tono in questa storia e stato un po piu dacfigo, ma io ci ho visto il solito dyd.
I refusi mi danno sui nervi, data quella che dovrebbe esserevla qualita della sbe...

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ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mer feb 01, 2017 9:23 am 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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dipintendo ha scritto:
Don Cristo ha scritto:
http://www.cinefusi.it/dylan-dog-cronodramma-recensione-prova/?doing_wp_cron=1485895335.0225279331207275390625

Stavo leggendo la recensione ma quando sono arrivato a "slideeng doors" ho dato fuoco al PC :mrgreen:


:mrgreen:

Nonostante l'orrore ortografico la recensione porta alla luce un aspetto su cui finora ci si è soffermati poco e niente. Trovo anche significativo il fatto che il "ponte" fra le due realtà sia costituito dal personaggio di Una nuova vita, cioè della storia che ha sancito il passaggio fra la vecchia gestione e l'attuale.


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mer feb 01, 2017 1:33 pm 
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wolkoff ha scritto:
SPOILER

SPOILER

SPOILER


Premetto che non sono io a scrivere, ma il fantasma che non esiste di me stesso da un altro tempo-morto… giusto per andare contro l’illuminato negazionismo categorico (ed oscurantista) che presume di aver scoperto il segreto di Pulcinella (da Fatima)… pure lui piuttosto napole(on)tanamente contraddetto perché qui viene illustrata l’esistenza di Arlecchino ma non la sua. E siamo anche a Carnevale! Brighella abbozza… perché lui dimentica tutto e dopo ogni farsa è come se fosse la prima volta, virginea :P .


Senza cotillonarci oltre, direi che quest’albo non è all’altezza delle premesse. Senza farne un dramma, perché il tempo (Chrono) è dalla sua parte. Nel senso che leggere il Conte su queste pagine è sempre un onore quelle due/tre volte a decennio, e si vede la sua “fattura” pregevolmente nobile nella scrittura della storia. Una storia sopra la media corrente, e che quindi sicuramente merita consensi al giorno d’oggi.
Ma se guardo ai precedenti, non sempre distanti, direi che disattende l’impatto di massima. Siamo due/tre gradini sotto Una nuova vita, per complessità, atmosfere, irrisolvenze ambigue, ed anche qualche mattonella a latere rispetto alla morbosità equivoca di Lacrime di Pietra, che io avevo gradito particolarmente – a proposito di pathos, per il “dramma” – nonostante diversi forumisti si fossero scagliati contro la meschinità di quel Bloch. Siamo ai livelli di un Napoleone mediocre o venuto male, insomma :| .

Mi sembra di leggere un Ambrosini depotenziato o semplificato per essere accessibile i più, con molto da dire, ma sfumato nei sottotraccia in cui neanche lui crede molto. E che quindi vengono penalizzati nella storia in sé, succube degli scambi giocoforzosi con Groucho, che assorbono il 70% delle vignette, e che ne fanno l’indiscusso protagonista – starter del pacco dimenticato compreso. E’ come se per rendersi più accessibile, il Conte abbia rinunciato a molte sue movenze barocche tipiche, privilegiando un enigma che tale non è, una trama che non c’è, accomodandosi a delle spiegazioni quadranti, e smorzando il brivido della poesia o la saggezza degli aforismi. Risultato una storia molto meno complicata di quello che sembra, che si distingue per il coraggio di gestire su 90pp Groucho a stretto contatto interattivo con Dylan, mentre nessun autore attuale sembra ormai esserne capace.

Il tempo saprà dire… io intanto oggi, anche per rispetto ad altri autori, mi attengo alla linea di Altair &co e non me la sento di dargli più di 7 con notevole rammarico perché il potenziale imbandito c’era tutto, ed invece l’insoddisfazione latente mi ha lasciato un retrogusto insipido. Beninteso: sempre di buon albo si tratta, i motivi sono intriganti, la scrittura di pregio, ma ho come l’impressione che anche il Conte si sia stufato della ritualità dylaniesca ed abbia liquidato l’albo in modo piuttosto spassionato :roll: .

Spiace anche per il Diavolecchino, che perde metà del suo appeal arcano ereditato dal #338 quando viene ridotto a semplice ennesimante maverick/cane sciolto dagli inferi, in vena di insubordinate burlesche o dispettucci metafisici. Mi piace comunque molto come lo disegna Ambrosini, con quella fattura scimmiesca ed infantile, la sua espressione beffarda ed intontita allo stesso tempo, il fatto che non si sappia cosa c’è dietro la maschera, o i richiami al demone francofono Harlequin, che è l’origine della maschera comica. E a proposito di francesismi, checché ne dica l’editoriale, il Conte in questa storia fa visita più al noir mitteleuropeo che a quello d’oltralpe – basti vedere tutto quello che ruota attorno alla residenza degli Husley.

La copertina è senza dubbio il pezzo forte del tutto: semplicemente meravigliosa per l’accostamento dei colori, la trasognanza imprecisata di fondo, i dettagli a margine (v. ombra della bambina in fuga). Ottimo Cavenago, che per quanti squadri un po’ troppo i passaggi di tinta ci lascia anche un tendone/sipario+balaustra che sembra ricordare il tratto corposo di Stano 8-) 8-) 8-) .

Disegni ok. Ambrosini non al top – specie per Groucho dadaista, e qualche arruffamento di troppo - ma sempre un bel vedere, sofferto quanto basta, noireggiante e ruvido dove serve, meno estraniante del solito, ma perché le parti più bizzarre sono state lasciate ai dolori del giovane Werther.
Ecco, Dell’Edera è sembrata un’ottima scelta come controparte del Conte, ed i suoi spazi bianchi/linee sottili inquietano parecchio. Non mi ha convinto solo quando i mostrazzi si scatenano nel mercato (pp. 70-74), perché aumentando il tratteggio ci perde parecchio. Ma l’omaggio all’Arcimboldo lo rilancia non poco. Parlando di altroquandi temporali l’omaggio a Micheluzzi pare dovuto nonché azzeccato :)

++++

Tornando alla storia, il tema del tempo per l’uomo (o del suo squasso derisorio) è trattato bene anche se spesso messo su carta in modo didascalico, vuoi per la premessa, vuoi per la chiosa dell’Uomo dai due Volti… abbastanza gratuito come cameo, ma forse Ambro ci è affezionato dai tempi di Inferni.

Alla fine si tratta di un fantasma (causa tempo esaurito, leggi: suicidio/dimenticanza di Groucho) ossessionato da un altro fantasma inconscio (di sé, del suo passato) con cui non riesce a comunicare lucidamente in qualsiasi presente perché il secondo è preso da altre fantasie/projezioni mentali nella discronia alternativa in Dell’Ederaland, vuoi per gentile concessione dell’Arlemonio (DonCristo :wink: :wink: ), vuoi perché ogni spirito-bimba è libero di inventarsi “una piega degli eventi differente” (p.54.iv), prigioniera-transfuga delle sue fantasie finché il diavoletto di turno non pone fine al tutto col botto da frontale.

Interessante l’intersecarsi di altri drammi collaterali ma consimili per affinità – figlioletta dei pollivendoli morta in un incidente stradale, quando il mercato esisteva ancora; moglie dello sbirro indemoniato defunta senza possibilità di esser sostituita attualmente. Molto meno la piega/piaga facilmente infernale del tutto – v. solito burocrate dietro i display – e l’attardarsi su certi scambi con Groucho fino all'eccesso. Carpenter macchietta ormai si può anche non nominare, Rania non fa nulla più di quanto farebbe un Bloch, ma aggiunge una nota di freddo sarcasmo scontrosamente femmineo di cui non sentivamo la mancanza. Tra l’altro parla/chiarisce anche lei troppo con Dylan, quando alcune cosa potevano essere solo suggerite :( .

Alcune cose che non mi hanno convinto, in generale o nel dettaglio.

Che bisogno c’era di sparare in faccia i gusti sessuali della tipa alla prima vignetta? Non dice lei stessa di non essere una persona eccentrica, ma razionalmente laureata in fisica e posata negli atteggiamenti? Vabbé che dopo essersi ingraziati l’opinino pubblica verso l’altare del politically correct con lo sbirrone nero e l’assistente mussulmana, un tributo alla frangia LGBT ci sta tutto, ma se al primo contatto ti butti in certi dichiarazioni il personaggio ci rimette per intero. E’ come se viene l’idraulico a casa e stringendomi la mano, per presentarci , mi dice “Piacere” ed io “Mi spiace, ma io il piacere lo provo solo scopandomi la bidella sessantenne nel bagno delle elementari di mia figlia travestito da scolaretta”. E se fosse l’idraulico il marito della bidella non vi dico… :oops:

Altra cosa che non ho capito, ironia a parte, è la permanenza in cella (aperta) di Dylan a pagina 88. Per il gusto di una battutina di Carpenter viene spesa una tavola di cazzosamento vanesio :mad: .

Terzo, un killer professionista non si rimorchia a casaccio una bambina, complicando ulteriormente le cose al committente. Se non aveva il coraggio di freddarla – tanto testimone non era, nghé non conta in questura :* – tanto vale lasciarla lì ed allertare dopo un po’ polizia/ambulanze per un delitto che prima o poi sarebbe stato comunque scoperto evitando alla pargola di morire di sete o stenti nel frattempo.

Ultima cosa, vabbene prendersi gioco del tempo e dei suoi sviluppi ma quando si cade in (quasi)contraddizione con quanto detto in orbita di continuity lo scivolone è dietro l’angolo :o .
Qui non accade ma poco ci manca. Questa storia è già nell’ambito da fase#2 col Groucho-essereAparte rispetto a quello che conosciamo. Si parla di Google e smartphone ficcando a forza questa tiritera tecno, come del fatto che ormai Dylan sia proprietario di casa. Bien, ma come sappiamo dall’albo E cenere tornerai… quella casa ha preso fuoco, molte cose sono andate perse, e quelle recuperate erano in degli scatoloni…che poi Dylan stesso (con o senza Groucho, anche se nel fumetto si vede senza) ha svuotato al ritorno nell’appartamento ricollocando gli oggetti al loro posto.
In quest’ottica pare na’ mezza cialtronata pensare che Dylan rinfacci a Groucho un oggetto dimenticato per SEI ANNI in uno stesso posto senza che lui se ne accorgesse, quando sappiamo che negli ultimi tempi le cose sono state ben squassate/spostate da quelle parti. Come non mi piace che Groucho menta con dolo dicendo di aver appena ricevuto un pacco dietro la porta (p.12), senza un apparente ragione, a parte i soliti retroscena luciferini o da gombloddo alla spalle del solito dylanfesso :x: .

Ma forse a Carnevale ogni scherzosa insensatezza…

VALE (nel senso “statemi bene”, tradotto dal latino: ALOHA)


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Mi servono 3 giorni e un segnalibro per leggerlo tutto :lol:


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