Alla fine, pur cambiando vagamente formula (della carta/impaginazione) sempre di almanacco si stratta... un prodotto abbastanza fuori dal tempo (della rete) e mediamente interessante come un volantino dell'Esselunga riposto in libreria
.
Non posso esprimermi su sviste ed attualità delle segnalazioni annuali - perché non sono così documentato né ho voglia di rimediare - ma la sensazione che siano piuttosto sommarie e scontate permane. Ancora peggio i dossier, dove prevale un semi-dilettantismo da tesisti di terza media, copincollatori dell'ovvio in carrellata, senza stimolare più di tanto all'approfondimento. Unico merito il tono scanzonato e confidenziale del tutto, ma non basta per farne rubriche degne di pubblicazione. Capisco anche che redigere monografie più professionali/
scholarly appesantirebbe la lettura fino a farne una barbosaggine per pochi eletti, ma se si continua su questa scia ogni anno dobbiamo puntualmente raccogliere l'almanacco delle nostre perplessità davanti a questo tipo di pubblicazione ad oggi più che prescendibile
SPOILER
SPOILER
SPOILERPer fortuna ci sono le storie...motivo per cui il 99% dei lettori compra ancora stà roba (costosicchiante), di certo non particolarmente invogliati dalla copertina pseudo-ironica di
Brindisi, che come sempre negli ultimi tempi, non si dimostra all'altezza dell'incarico facendo rimpiangere il suo periodo balcanico
La prima storia è divertente quanto basta, azzeccata nei dialoghi ed orchestrata al meglio con un parco-personaggi(&
alias mostri) di tutto rispetto nella gestione/caratterizzazione del loro microzoo sociale. Alla fine la damerinaggine infatuata di Dylan non mi è pesata più di tanto, mentre Bloch e Groucho mi sono parsi parecchio in forma - nonostante l'imputazione dei chili di troppo
.
Non porta fino al fondo dello sbracamento la commediaccia nera da arsenico & vecchi sberleffi, ma atterra senza danni sulla questione seriosa dell' "identità a convenienza" e sulle ipocrisie degli influenti mostri d'oggidì, privilegi di macelleria umana compresi
.
Forse l'escalation di violenza da pag 87 non è gestita al meglio, sputtanando decenni di attività sottocopertura per un banchetto nuziale ormai fuori controllo, ma la litigiosità stolta dei parassiti altolocati può aver contribuito a creare questo tilt delle snobberia più truce. Il twist di Gloria l'arrampicatrice bestiale è significativo, come l'auto-incriminazione irrisolta di Lionel nel finale.
Non si capisce molto bene come i parassiti possano praticare il cannibalismo tra loro - alla fine il cagnetto è pur sempre uno della cricca, e rischia di esser magnato tra pari, p.74 - o in che modo possano ibridarsi per la riproduzione, quando si suppone soffrano di sterilità (
) come i coniugi Hawtorne.
Nel dubbio mi documenterò su qualche zitellona facoltosa del mio quartiere-
ford...
Quindi
Ostini promosso senza dubbio con un
7 bello pieno nel cranio per come ha dipinto l'orrore dei banchetti matrimoniali dalla durata di non meno di 16hh: non avevo tanta fiducia in lui, visti i trascorsi neveriani, ma qui si dimostra all'altezza del compito.
Nella seconda storia breve - buona l'idea dell'appendice/
omake, un po' meno la resa - sprofonda nella retorica da corollario della prima, ma alla fine l'impianto è dignitoso ed il risultato perdonabile
Come sempre una delizia
Bacilieri .
E' perfetto per il genere di storia anche se qui, come detto in precedenza, l'ho visto alquanto "ripulito",
senza sovraccaricare più di tanto il suo tratto tipico, semplificando/agevolando alcuni passaggi e perdendo in potenziale grottesco. Diciamo che ho visto di meglio da parte sua, ma è sempre un bel vedere. Da sganasciarsi Jenkins formato-
Alf l'alieno (p.44), come molte delle espressioni vitalissime di ogni viso messo in causa. Tanto di cappello per come si è sorbito in rassegna decine di raccapriccianti cappellini da cerimonia
made in England, per il mega banchetto a tutta pagina in giardino, e per il mostro in guepiere nuziale
.
Piuttosto scarse/al risparmio pagine come 74, 90 e 109, ed inoltre a furia di disfare la tela dei suoi rapporti con Bloch, Penelope mi sembra un po' troppo ringiovanita (pp 49-50)
Ci sono tre stramberie al limite dell'errore...ma niente di grave:
In conclusione si conferma il trend delle storie fuoriserie che danno la polvere alla regular, ormai fraintesa come fucina di ricollocazione del personaggio ad immagine e somiglianza dei suoi profeti, con risultati facilmente profetizzati a tempo debito.
Siamo alla frutta ...del buffet, in pratica, in attesa dei superalcolici termonucleari per stordirci
.
ALOHA TAGLIO DELLA TORTA
(fra compari, e comari...)