Albo vuoto. Stop
Finale intrigante. Avrò cose da dire. Stop
Magari lo rileggo e approfondisco. Magari un altro giorno
UnNuovoDylaniato ha scritto:
leonearmato ha scritto:
Editoriale:
[...] perfettamente fruibili a
se stanti [...]
Chiudo l'albo. Ciao, devo prima farmela passare
Per quanto sembrasse errato anche a me qui
http://www.corriere.it/Rubriche/Scioglilingua/2006/5maggio.shtml?refresh_ce-cp lo indicano come corretto. In ogni caso dubito che gli editoriali siano pubblicati senza essere sottoposti ad un adeguato controllo grammaticale.
Prima e doverosa specifica, visti trascorsi (non necessariamente personali): si sta discutendo amabilmente su una questione di minima importanta che non inficia minimamente il valore della storia. (Me tocca scrivere tipo parental control...)
Avevo ovviamente cercato su internet lumi ed ero incappato nel suddetto link, non foss'altro che è il primo link offerto da google alla query "se stante o sé stante"
Partendo dal presupposto che la tanto vituperata grammatica italiana si presta a interpetazioni più di quanto meriterebbe e che -in maniera legittima- si potrebbe obiettare che, accento o meno, la comprensione del testo non è minimamente inficiata dal momento che il "se" in questione è riconoscibile dal contesto come pronome riflessivo e facilmente distinguguibile dalla congiunzione, ho come l'impressione che il tizio del corriere confonda la locuzione "a sé stante" con la tanto dibattuta questione del "se/sé stesso/medesimo", che tanto ha tenuto banco in grammatica italiana.
Parlando di grammatica spicciola, quella che abbiamo imparato tutti a scuola prevede che il "sé" venga accentato qualora dal solo all'interno della frase, e venga privato di accento nel momento in cui sia accompagnato dal
rafforzativo "stesso/medesimo". Specifico "rafforzativo del pronome" perché nella locuzione "a sé stante" non c'è rafforzativo, bensì il participio presente del verbo stare (vedere punto 1-c
http://www.treccani.it/vocabolario/stante1/ ).
La spiccia risposta del rubricante del Corriere non offre la benché minima prova a sostegno della sua tesi.
Segnalo anche questa pagina
http://forum.accademiadellacrusca.it/fo ... shtml.html in cui si dibatte sull'eventualità di far cadere l'usanza grammaticale di far perdere l'accento al sé davanti a stesso/medesimo, peraltro pagina in cui si fa menzione della locuzione "a sé stante" (quartultima e terzultima riga) senza ammettere la possibilità di una grafia differente.
L'albo sarebbe stato vuoto anche con il "sé" accentato