Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: dom mar 29, 2015 9:09 pm
Iscritto il: lun ago 27, 2012 10:32 am Messaggi: 245
...alcuni momenti di pura poesia...
_________________ Preso dalla fede ebbi una visione dall'orgia io fuggivo, non senza derisione. Vidi il fiume Congo scavare con la testa e una lingua d'oro tagliare la foresta.
Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: dom mar 29, 2015 9:15 pm
Iscritto il: sab feb 22, 2014 1:39 pm Messaggi: 95
Dimenticavo una cosa: quel voto "insufficiente" c'era già il 27. Ok, so che da qualche parte l'albo si trova già il giorno prima (beati voi). Però mi piacerebbe sentire i commenti a margine di quel voto. Se la persona in questione mi legge gli chiedo di fare un favore al forum. O se si è già espresso nelle pagine precedenti mi scuso, non ho trovato il post.
Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: dom mar 29, 2015 10:17 pm
Iscritto il: mar feb 03, 2015 12:13 am Messaggi: 110
Storia discreta, sicuramente non un capolavoro (un capolavoro è Johnny Freak, Il Lungo Addio mentre vedo che qui fioccano i 9 e i 10)
+ Sceneggiatura scorrevole Groucho in ottima forma Disegni buoni con qualche imperfezione (voto 7,5) Copertina, bella anche se concordo con chi dice che c'entra poco o niente con l'albo ------------------------------------------------------------------------------------------------- - Il finale con colpevole "telefonato" e Dylan un po' fessacchiotto In fin dei conti poco emozionante Sempre troppa, troppa tecnologia (ci mancava faccialibro ) Troppo poco horror L'ex horror post, come cavolo si chiama, mi sembra inutile --------------------------------------------------------------------------------------------------- Voto storia 7-- Voto globale 7+
_________________ ------------------------------------------------------------- Rivoglio Bloch, l'horror e l'Horror Post
Fattela na risata ogni tanto che magari domani te sveji sotto an cipresso
Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso. (cit.)
Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: dom mar 29, 2015 11:08 pm
Iscritto il: gio ott 09, 2014 10:13 am Messaggi: 334
Lo stesso problema dell'albo precedente, zero (o quasi) emozioni. Non capisco esattamente perchè, ma qualcosa mi ha impedito di emozionarmi.
Sarà facebook buttato dentro a forza che mi ha generato un fastidio non da poco, sarà l'uso del termine "borderline" usato impropriamente e forse solo allo scopo di richiamare al limbo nel quale si trova il bambino o forse sarà il finale a dir poco ovvio.
Devo ancora digerirlo, ma non penso che voterò nemmeno buono.
Di positivo ho apprezzato il clima horror e l'utilizzo ponderato di Groucho.
P.s.: la copertina è una schifezza. Non per il disegno, ma per il fatto che si macchia da far schifo, ho dovuto prendere "il meno peggio" perchè in edicola erano tutti toccacciati.
_________________ "Il vero nemico non è la discussione artistica. Il vero nemico è l'indifferenza." Già...ma in fondo, chissenefrega!
Devo confessare che a priori l'albo non mi convinceva per la copertina (gratuitamente ad effetto, in pieno stile fase 2), per il titolo trombone e per lo spunto da horror giovanilistico (fantasma sembra tornare dall'aldilà via chat). Inizio a leggere e il pre-giudizio si rovescia: gran bell'inizio, spunto innescato in maniera molto meno banale di quello che immaginavo e una visione bella e forte come
Spoiler!
il bambino sperso nel parco dell'aldilà, a cavallo della stella con la candela in mano.
La storia ha il pregio di tutte quelle di Simeoni, anche le meno riuscite: fila via liscia, con un ritmo regolare, leggibile, senza squilli ma senza appesantimenti. Simeoni ha da sempre il pregio che "si fa leggere". Quindi leggo, inizio addirittura a entusiasmarmi, la storia inizia in maniera sufficientemente ermetica da mantenere viva la suspense, ma poi... poi iniziano a venire a galla le magagne.
Dylan fa il figo ma è freddo (come un po' tutta la storia, ha ragione chi scrive che l'indagatore si muove da supereroe). Le battute di Groucho sono divertenti (e originali, non sono barzellette riadattate, e questo è un bel merito) però i dialoghi tra lui e Dylan sono troppo cazzeggiati, troppo sopra le righe, troppo compiaciuti, troppo da sitcom americana, con i due che sgomitano per fare gag e faccette buffe (un esempio, ma ce ne sarebbero tanti, la vignetta 5 a pag. 58). Dopo un terzo di storia la trama diventa raffazzonata, il classico horroraccio soprannaturale dove accade di tutto e vale tutto:
Spoiler!
Angeli, demoni, lupi, aldilà, medium, fantasmi che tornano nell'aldiquà attraverso i cavi elettrici, apparizioni premonitrici, Dio, ecc.
I personaggi sono monodimensionali, a partire dalla cliente che in tutta la storia fa solo due cose: piange per il figlio e va a letto con Dylan, fine. Una figuretta di cartone senza spessore e senza profondità. L'identità del cattivo è chiara da subito. L'indizio che consente a Dylan di risolvere l'enigma è tipicamente simeoniano, cioè improbabile e cervellotico (tipo il 17H inciso sul muro di "Anarchia nel Regno Unito" che poi si scoprono essere le iniziali di Here Lies Justice scritte al contrario) :
Spoiler!
Qui Dylan non vede nella luce che filtra da sotto la porta i piedi di Harp che dovrebbe essere lì dietro. Ma che razza di indizio è? Poteva essersi spostato in quel momento. E poi chi è che non vedendo l'ombra dei piedi filtrare da sotto una porta giungerebbe mai alla conclusione che la persona che ci sta dietro è un demone senza gambe?
Le scivolate nel patetismo sono numerose, dai dialoghi del bambino che procedono a colpi di "Ho paura, mamma", "Ho freddo", "Non lasciarmi solo", "Ti voglio bene, mamma", fino ai bambini freak nel finale. Poi per carità, evidentemente queste stucchevolezze su molti attecchiscono quindi va bene così.
I disegni sono buoni, da 7 pieno, non entusiasmanti ma di certo funzionali.
Non lo so, finora sto leggendo in questa fase 2 albi anche non male ma freddi, che sembrano studiati a tavolino per sortire un effetto ben preciso, che non sento come nati dall'ispirazione dell'autore ma esclusivamente da una ben precisa pianificazione editoriale. Sarà una cosa mia soggettiva ma è da Spazio Profondo che la lettura di Dylan non mi suscita nessuna emozione.
Ho votato accettabile. Meno mi sembrerebbe ingiusto e immeritato, ma di più francamente non mi sento.
_________________ Âra, âra, / butîr e butâra, / gúggi-gúggi padelâra, / cícc e té ciacc.
Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: lun mar 30, 2015 7:59 am
Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am Messaggi: 2764
Confermo l'opinione di metà lettura: meraviglioso. Inutile dire che ho votato 10 pieno! Stupendi disegni accompagnano una storia perfetta, con protagonisti in stato di grazia. Groucho eccelso, vero mattatore della storia. Ancora una volta giro l'ultima pagina con il cuore stretto dall'emozione. Bella, finalmente, la copertina! Viva e vibraaante, come direbbe Crozza.
Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: lun mar 30, 2015 11:07 am
Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm Messaggi: 2562
wolkoff ha scritto:
Dante Impieri ha scritto:
Non capisco perché si debba discutere sulla copertina speciale nello speciale, normale nell'inedito, che poi non è più una tantum ma marketing, che bla bla. È una bellissima copertina, c'entra con la storia (basta leggersi l'horror post, sì lo so che ha cambiato nome ma non me lo ricordo) e io sono contento. Punto.
Per quanto riguarda i titoli invece, chiedo a chi è stufo di questi titoli recchioniani e roboanti: come avreste intitolato voi gli ultimi 10 albi?
#343) Nero domestico (...zì badrona) #342) Se mi lasci ti accoppo #341) SmartDog #340) Un tranquillo villaggio da paura #339) Non ti curar di stronzate #338) Mai più ispettore...Bloch #337) Spazio profondo #336) Quella strega di mia cugggina #335) Il vero calvario è arrivarci, in ospedale. #334) Una paga da inferno
ALOHA NEI TITOLI DI CODA
#343) Kirby in the horroland #342) La psicotipa #341) Dylan vs il 3310 di Chuck Norris #340) Alla fine è stato il mostro #339) Hasta la victoria siempre #338) Beverly Imps #337) Originale come una gondola made in China #336) Mi faccio la strega bevendo uno strega #335) Malasanità #334) Addio e...grazie, prego, scusi, tornerò
p.s. Non è che la cover deve per forza essere didascalica...A parte la Bonelli non è sempre così. W le cover slegate!!!!!!
Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: lun mar 30, 2015 12:50 pm
Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm Messaggi: 4046 Località: Milano
Beh anche quella recensione ha errori.
Il ragazzino si fa vivo molti anni dopo la sua morte...veramente dopo 1 anno. Lo spunto alchemico è interessante, ma la chiave di lettura non è univoca, né spiega la storia.
_________________ Chi sa, fa, chi non sa, insegna, chi non sa insegnare, critica. E chi non sa neppure criticare, scrive recensioni sui forum.
Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: lun mar 30, 2015 1:08 pm
Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm Messaggi: 6349 Località: Milano
Ritornata da un week end di lavoro sofisticato e ben pagato in Svizzera, che mi ha lasciata un delizioso profumo di vaniglia su tutto il corpo. Letto un poco a spizzichi, commento rapido e spero esauriente.
Spoiler!
Allora..premetto che non mi allineerò alle precedenti critiche entusiastiche, sebbene l'albo sia buono ( ma non eccelso ) e la vicenda prenda e sia strutturata, IMO, molto bene. Vi sono delle smagliature, se devo dire così, che mi fanno arricciare il nasino e me ne dolgo, poiché l'idea era anche buona, ma eccessivamente complessa per stare in un albo solo. Forse una storia in 2 parti avrebbe permesso di evitare delle forzature e dei dialoghi troppo diretti, comportamenti eccessivamente caricaturali e anche espedienti narrativi che rasentano una fretta di chiudere percepibile.
Si parte dalla copertina, naturalmente. Avevo scritto, vedendola in anteprima, come fosse d'impatto e che raggiungesse lo scopo di colpire l'attenzione. Da questo punto di vista non si può negarne l'utilità e la forza. Non mi piace affatto il colore, violetto scurissimo, avrei preferito un nero seppia e come è stato osservato questa copertina agevolerebbe il lavoro ( per altro oggi messo in discussione ) dei RIS sui rilevamenti delle impronte digitali. Davvero maneggiare l'albo alla fine risulta fastidioso, cosa da evitare assolutamente. Si fosse fatta in metallo, a prezzo maggiorato, almeno si sarebbe potuta pulire. Voto 5, proprio per questo motivo e perchè, colorazione a parte ( le cui tecniche ignoro ) non mi pare sia stata tutta sta faticata a livello di disegno. Dylan è immerso nel buio, e sebbene il RRobe spieghi da dove la copertina tragga origine, è per me fuori posto nella lunga storia editoriale del nostro. Oddio ben vengano gli esperimenti, sia chiaro. Cmq una copertina molto originale, che forse non mi piace per questo motivo. E vi si tornerà alla fine.
Storia: Qui ho delle difficoltà, visto che reputo il soggetto molto buono, capace di commuovere senza scivolare nel melenso, eppure incapace di reggersi con le proprie gambe sino in fondo. I personaggi sono costruiti benino ( sebbene l'uso di alcuni, come dirò in seguito, mi è parso abbastanza forzato e strumentale ), con spessore sufficientemente consistente, ma è nella scelta finale e in certe scene, che il racconto rischia di deragliare. Susy incarna bene il personaggio della madre sconvolta dalla morte del figlio, regalandoci pagine di vero dolore ma anche, mi sia consentito, perle di assoluta banalità e comportamenti al limite dell'irrazionale. Il dialogo di pagina 31, dopo 30 pagine 30 in cui succede niente ma succede benissimo ( e non è una critica ma un piacere constatare che per raccontare bene non occorre fare mille scene d'azione ma saper creare un'atmosfera ) è di un ridicolo involontario e servirebbe ottimamente per la mia storia di Valentina. Cambiare qlc termine forse avrebbe reso l'effetto meno hot, ma son dettagli. Dylan sciorina una banalità pure a pagina 35, tanto evidente che Groucho glielo fa notare immediatamente. Son cadute di stile, magari anche volute, che se da un lato spezzano la tensione, dall'altro ne distolgono, o mi distolgono per dire meglio, dalla drammaticità della vicenda e non lo reputo un bene. Tutta la sequenza che voleva ( credo ) essere erotica e drammatica di pag.73/74 ai miei occhi di Strega Stronza, assume contorni da film di Tinto Brass, pur non essendo ( lo anticipo subito ) volgare o pecoreccia, ma forzata, fuori luogo. Qui il silenzio avrebbe dovuto e potuto essere spezzato da frasi di tenerezza, di dolore, di amore che la protagonista ricerca disperatamente, e che sono assenti. E' una scelta che per me abbassa il livello della commozione e dell'empatia con la protagonista, riducendola al solito amore mensile del nostro, che tallona ormai l'ex primatista Rocco Siffredi in quanto a patate conosciute.
Il bambino è tenero e commuovente, anche se pure lì a volte pare di assistere ad una stesura da compitino, ben ordinata e con tutta la punteggiatura apposto, ma che stenta a decollare pienamente. La salita verso il paradiso finale, assomiglia vagamente e in modo cmq inquietante, a la scena finale di Ghost, emblema assoluto del film costruito per far frignare le donne, scocciare gli uomini e creare sentimenti contrastanti nelle transgender che, come me, ebbero la sfiga di vederselo al cinema. E' una scena ben disegnata, ma priva di impatto, quasi scolastica non nella realizzazione, ottima, ma nel sentimento che non riesce a creare in me.
Groucho pare, apparentemente, tornato quello dei mesi precedenti, ed ho trovato senza senso il suo viaggio in treno con annesso ritorno all'ovile, per altro per poche vignette. Eppure il rapporto virtuale con IRMA mi intriga, dipinge Groucho come un onanista inquietante, e da amante del sex virtuale non posso che adorare questa svolta tecnologica ammantata da un rapporto mistress/slave tutto da scoprire. Il punto veramente debole della storia è, purtroppo, la parte horror, inserita forse per una mera questione di ambientazione ( Dylan=horror o almeno paranormale..) che a volte rovina prodotti egregi e ben concepiti come questo. Il demone è francamente imbarazzante, nella sua, per me, assoluta incapacità di far paura, terrore, provocare angoscia. E' un elemento trascurabile di una storia che per più di metà albo si regge sulla disperazione della protagonista, per poi spiattellare tutto l'armamentario da baraccone alla fine, con risultati scarsi. Tutto il comportamento del demone, da pagina 68 sino alla fine, è costellato infatti da azioni che ho faticato a capire. Se era un demone, una versione del diavolo ( ah abbiamo un demone che si fa la barba...ottima cosa, che mi rammenta una lunghissima diatriba fra Byrne e i lettori di Superman sui capelli dell'uomo d'acciaio...) perché cercare di uccidere i ragazzi e Dylan a quel modo ? Non avrebbe potuto semplicemente usare il suo potere, magari costringendo Dylan a sparare ai ragazzi e a suicidarsi, creandosi un alibi perfetto. Ma un alibi da cosa, poi ? Dylan non porta uno straccio di prova sul fatto che il piccolo sia stato spinto a gettarsi dalla finestra, quindi dal punto di vista legale, il direttore avrebbe potuto addirittura denunciarlo per essersi introdotto nella struttura senza permesso, tanto le indagini non avrebbero portato a nulla. E poi un demone che se ne va in giro con una tanica di benzina, sapendo di poter crepare solo prendendo fuoco, merita la morte, altro che .. La pistola lanciata sotto allo stipite della porta dall'angelo è un colpo basso, che affossa la storia appena sopra la sufficienza. Voto 6,5 e non di più ed è un peccato vero, per ciò che poteva essere e non è stato.
Dylan. Recita la sua parte in modo lineare. Ma sempre di parte pare trattarsi. Non l'ho trovato molto partecipe della vicenda, nonostante le battute cariche di una drammaticità di facciata, come quella a pagina 74. In generale un apporto abbastanza anonimo, segno evidente che manca qui l'anima non dico di Sclavi, ma pure quella di Ambrosini o di Recchioni stesso.
Disegni. Buoni, molto. La sequenza di pagina 42 è davvero d'impatto. Le anatomie pulite e i chiari scuri impeccabili. Forse alcune espressioni e le scene d'azione non sono pienamente riuscite, ma il tutto è ampiamente sopra la media. Voto 8.
In generale dunque, una storia inferiore a quella del mese precedente, dignitosa, ma che pare anestetizzare Dylan Dog in ragionamenti empirici, tematiche strappalacrime senza averne però il mestiere necessario. Ed è un peccato per l'idea, ripeto, di base che era davvero meritevole di ben altro.
Considerazione finale sulla copertina, come avevo anticipato sopra. Queste copertine, paiono prender vita dai desideri intimi di Recchioni, cioè dal suo modo di intendere e vedere il fumetto. Noto una certa somiglianza con le copertine della Marvel, cosa che in generale reputo buona, ma che forse poco si adattano alla visione del fumetto che hanno i lettori di Dylan Dog in particolare. Certo non si può negare che pare essersi smosso lo stagnante laghetto delle copertine prodotte quasi meccanicamente, per dar spazio a delle innovazioni, sia come colori che come impatto grafico. Resta da vedere, appunto, se questo nuovo corso piaccia ai lettori di data antica, come me, che restano a volte sorpresi piacevolmente, a volte come negli ultimi due numeri, no.
Ok..ora si torna all'arte...si dipinge oggi pomeriggio che c'è il sole e la luce è perfetta. Sento la primavera arrivare ed è cosa gradita. Posso spogliarmi ancor di più...
_________________ " Il locale è triste e sta sempre qua ! "
" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "
Oriana Fallaci ti amo.
Ultima modifica di dogamy il lun mar 30, 2015 4:05 pm, modificato 1 volta in totale.
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