Secondo me state cannando in linea di massima il bersaglio, come referente.
Andiamo un po' OT sui massimi sistemi, ma alla fine il discorso credo parta da questo albo... e quindi
Il fatto che DD debba imporsi come fumetto dai contenuti facilmente moralizzanti, politically correct, altruisticamente onlus per la causa social-mente trendy del momento, mi sembra una delle lampanti cause del suo auto-affossamento nella retorica della peggior specie. Quella dei nuovi inquisitori della
cancel culture. Troppe sviolinate smielatanti bacchettonizzano l'orizzonte nel più impantanato dei refrain dell' "impegno", che già siamo costretti a sorbirci altrove... nelle forme d'intrattenimento anche no, grazie... perlomeno come marchio di fabbrica dovuto (anonsisacchì
).
Dylan nasce - e speriamo non ne muoia - come fumetto che racconta gli orrori, specie quegli più banali che ci circondano, al di qua del sovrannaturale spinto. In questa gamma di orrori calpestabili su strada rientrano personaggi più o meno figurabili/applicabili alla realtà infra-sociale, tra balordi, ottusi, criminali, coatti, disturbati, seviziatori, bigotti, stronzoni, assassini, bulletti, etc.
Non di certo delle perle d'umanità illuminata o riccamente complessa di cui fregiarsi presso l'assoluto
.
Per cui, mi sembra oltremodo artefatto,
se non pretestuoso, pensare che le teste di minchia coinvolte in albi come questo, a livello di caratterizzazione negativa, NON debbano coprirsi a loro volta di luoghi comuni profondamente sgradevoli e non-inclusivi, anzi sentitamente colmi di odio e baggianate per cose infondate, a causa della loro scarsa ampiezza di vedute o dipendenza da pregiudizi peggio che abietti.
Quindi, in estrema semplificazione, ci sta tutta - ed è completamente
LEGITTIMO PER IL NARRATORE - come in questo #447 presentarci nel campionario di (dis)umanità un cattsone immaturo che archivia tutte le donne che si spogliano online come sgualdrine ingannevoli, dar voce ad una gang di beoti (per dimostrarli come TALI) che bullizzano il "diverso" in modo retrogrado con strumenti moderni, o metter in scena una fragile ragazza che adombra dei sensi di colpa sulla propria sessualità in evoluzione, perché dà ascolto al vociare della massa purtroppo becera.
L'effetto tornasole è prendere le distanze da certi atteggiamenti/personaggi negativi, per contrasto reattivo, intimizzandoli al contrario in quanto lettore.
Pretendere invece di farsi imboccare linermente il "messaggio" (
) in modo diretto dal personaggio-presunto-positivo-paladinodenoartri è invece una cosa altamente infantile se non deleteria nel suo didascalismo, che sottrae cruenza horrida ad un fumetto come DD, e di certo non alimenta quei giusti contrasti che servono a coinvolgere il lettore, il quale non dovrebbe dipendere da slogan o campagne sociali (per quanto giuste o condivisibili) su questi lidi.