Cravenroad7

non con fragore...
è piaciuto anche a me, solo che non so a chi dare il merito, se a lanzoni oppure a baraldi o direttamente a gerasi...
faccio prima a dire le cose che mi sono piaciute: mi è piaciuto l'incipit e soprattutto la storia nella storia con rania protagonista
la povera rania viene fatta fuori brutalmente come jenny su zagor, tra gli applausi e le urla belluine dei suoi detrattori
una discreta uscita di scena: mi è piaciuta l'ambientazione "da film horror di serie b" citando il dylan radical chic di recchioni...
mi è piaciuto il finale catartico nel bosco con il bambino (le storie con i bambini mi colpiscono sempre più rispetto ad altre)
la cornice è sempre quella del primo albo, fumosa, senza senso, autoreferenziale, recchioniana e tardo-sclaviana...
ma mi è piaciuto anche l'utilizzo della poesia a metà albo, come accadeva sovente negli albi classici...
copertina un pò anonima

voto 7-

OFF TOPIC ma neanche tanto:
In questo video si dice che senza ombra di dubbio Claudio Lanzoni è il marito di Barbara Baraldi
https://www.youtube.com/watch?v=PREXgODbeBM

A questo punto, mi chiedo, perché tanto mistero? Bò...

Plot twist!

Salve a tutti amici. Pur non comprando, né leggendo, più Dylan, vi seguo sempre.
Sono felice per il cambio del curatore, al quale attribuisco la fetta maggiore di responsabilità per la distruzione del fumetto in questione, ma non mi piace ciò che ho letto negli ultimi commenti, ossia che Lanzoni sia il marito di Baraldi. Vorrebbe dire trovarsi ancora storia dell'autrice e, secondo me, una piccola parte della responsabilità del fallimento sta proprio nella scelta degli autori e delle autrici coinvolti troppo spesso su Dyd.
A RR imputo soprattutto il non sapersi rapportare con la gente (vedi episodio a Lucca), un curatore non se ne può uscire con certi toni. Questo non glielo perdono.
Parlò, a suo tempo, di albi in stretta continuity - ma forse non conosce il termine da egli stesso usato o puntava troppo sul riciclo di storie scritte in passato, ovviamente slegate le une dalle altre, che egli stesso ha avuto l'ardore e la faccia tosta di modificare - inutilmente - al fine di renderle in continuity... ma dove?
Parlò di un grande rilancio, con novità eccezionali... per poi tornare sui suoi passi, un passo alla volta, facendo tanto rumore per niente: il pensionamento di Bloch - fatto naturale - in una dannata storia... senza senso! Prima Gnaghi, copiando palesemente da un libro di Sclavi, poi Groucho... senza senso. Prima barba lunga, poi viso iconico. Senza senso. Bloch padre del nostro, cosa che, seppure non biologicamente, era sempre stata nell'idea dei fans. Senza senso.
Io non leggo più il fumetto,salvo rare eccezioni, dal 406 e non lo compro più dal 400, per mi sento di dire: basta questi autori!
Io punterei su: Chiaverotti, Ambrosini, Ruju, lo stesso Sclavi e anche Simeoni. Per cominciare. C'è poi bisogno che un curatore curi di più le trame, il lettering delle tavole, ecc. Ma forse è tutto inutile, forse Dylan Dog ha già detto tutto anche se io sono certo che, con gli autori giusti, potrebbe ancora funzionare. Il vero problema è che lo scienziato attuale lo ha trasformato in un Marvel, con multiversi e altre oscenità all'americana e riportare tutto indietro sarà dura, soprattutto se uno ripensa agli orrori da egli stesso perpetrati per dieci anni sulla testata.
Mah, mi dispiace ma lo hanno proprio assassinato questo fumetto, curatore, creatore e autori in toto.
E scusatemi per la sfogo.

Più che shentsiato direi un tardon-erdomane ultraquarentenne auto-plagiato dalla convinzione di convertire DD ai trend all' 'mmerigana dei supereroi (impigiamati?) con menate varie che non c'entrano nulla col personaggio e la sua gestione multiautoriale, ingestibile su stagioni, miniserie, reboot, etc.
Blandito dal capoccia Airoldi, fuoriuscito dalla Panini Comics non a caso, che pensava di aver trovato in lui il gggeggno del fumetto italiota in grado di tirar fuori conigli (e leccapiedi, su fanbase) in serie dal cilindro, che a loro volta dovevano proliferare in maniera conigliesca, ad libitum di risorse ed inventiva sul presunto modello stellestrisce .

Ho iniziato a leggerlo, mi sembra ben scritto dalla Baraldi e disegnato benissimo. Uno degli albi meglio disegnati degli ultimi anni

Scusa, non ho capito: cambio del curatore?

Sarà un errore, non è stato annunciato nessun cambio di curatore.

Comunque, per tornare al discorso di qualche settimana fa, questo albo dimostra in modo abbastanza chiaro quanto uno stesso soggetto, messo in mano a sceneggiatori diversi, diventa una storia completamente diversa per atmosfera, ritmo, brillantezza e persino per genere narrativo.
La storia di Recchioni era un divertissement surreale e post-moderno, non si prendeva sul serio e non chiedeva al lettore di sospendere l'incredulità.
Quella della Baraldi, invece, è un banale horror che esige l'immedesimazione del lettore, cercando (senza riuscirci, a mio avviso) prima di spaventarlo e poi di commuoverlo.
La prima era rivolta ad un lettore consapevole, la seconda ad un lettore che vuole solo disconnettere il cervello per 40 minuti.
Poi, sia chiaro, anche un normale horror può essere rivolto a lettori consapevoli, ma non è il caso degli emo-horror adolescenziali della Baraldi, con i loro dialoghi didascalici e artefatti e con i loro vani tentativi di strappare lacrimucce.

Non è lo stesso soggetto, sono due storie diverse incollate con lo sputo, da quello che ho capito finora. È lo stesso soggettista, non lo stesso soggetto

A Lanzoni è stato chiesto di scrivere il soggetto del prologo dopo che aveva presentato quello delle altre due storie:
https://www.sergiobonelli.it/dylan-dog/2022/12/29/gallery/back-to-the-basics-con-barbara-baraldi-e-claudio-lanzoni-1022606/#1
Quindi, almeno questa volta, non ci sono dubbi sul fatto che le tre storie siano nuove e concepite come una trilogia.
Se i primi due episodi sembrano poco omogenei è solo perché Recchioni e la Baraldi hanno uno stile radicalmente diverso.

direi che stavolta c'è riuscita, visto come stai piangendo

Ma lo stile non c'entra niente, cambia proprio la storia

Gli uomini vuoti sono gli uomini privi di identità e di personalità. Non sono in grado di pronunciare parole importanti, i loro discorsi risultano vuoti. E non sanno nemmeno stare in piedi da soli. Sono come dei non viventi che camminando in una landa desolata, come figure senza forma, paralizzati. Sono uomini vuoti, appunto, privi di ogni essenza.

così scrivonono su questo sito https://www.studentville.it/studiare/the-hollow-men-gli-uomini-vuoti-poesia-di-thomas-stearns-eliot/

direi che se questa definizione dei nuovi personaggi, privi di identità e di personalità, come l'amata Rania che dal 2014 a oggi non ci ha mai spiegato nulla di lei mi sembra un ottimomodo per farlisparire e ricostruire il piccolo mondo di Dylan animandolo con la ragazza del mese e gli orrori che si incontrano senza creare un mondo vuoto attorno ...

questa definizione la vedo come la richiesta di Sclavi di concentrarsi sulle trame mensile, costruendo protagonisti mensili, lasciando sotto la traccia di Xabras e Morgana senza aggiungere faccende che in questi anni non hanno aggiunto nulla.

ciao Rania ... chissà se vedremo ragazze col velo fra le passanti di Londra nel futuro ...

Non so quanti anni abbia, ma mi rifiuto di pensare che Gerasi non sia stato influenzato dagli artisti giapponesi. La copertina del prossimo invece è bruttina, troppo vuota e piatta sullo sfondo che risulta freddo e sintetico

direi che l'intervista a Lanzoni spazza via ogni dubbio sul fatto che sia una "vera" trilogia: il primo e il secondo albo sembrano molto diversi perchè aveva scritto il soggetto di quelli che poi sono diventati il secondo e il terzo e poi gli è stato chiesto di scrivere un prologo. Mettiamoci inoltre che ci sono due sceneggiatori diversi e il gioco è fatto. Come sempre, la banale realtà è molto più semplice dei complottismi vari
Passando all'albo in se, da persona che solitamente non apprezza gli albi della Baraldi, stavolta la storia mi è piaciuta, poi forse il motivo è da ricercarsi dietro ad un soggetto non suo, fatto sta che la storia mi ha convinto. Poi vabè, in ultima pagina mi è uscito un "FINALMENTE!" davvero liberatorio (sperando non ci siano sorprese nell'inizio del prossimo albo).
Ottimo lavoro di Gerasi ai disegni.