Don Cristo ha scritto:
Scusate la domanda banale, ma a voi Dylan così piace?
Lassaperde.
Ormai per transfer empatico anche alcuni lettori credono di vedere su queste pagine (il miraggio di ) un personaggio DiNomeDylan, mentre in realtà circolano derivati mutanti di altre serie, in attesa di ricevere qualche appartamento in usucapione chenonguastamai
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Kowalsky & co.
La depressione è una cosa seria, non un fattore che sopraggiunge perché "succede". E non rientra neanche nella stretta definizione della poetica "malinconica", che al massimo ne è una sua conseguenza, quando si percepisce la distanza da quello che è stato o che potrebbe lenirla.
In questo caso ci andrei molto piano nell'usare entrambe per definire le starnazzate semi-isteriche di un Dylan poco credibile nelle sue sfuriate da primapapera vittimista, più consone ad una sindrome da
burnout contestuale, misto a crisi ansiopatiche e manie di persecuzione (fondate, almeno quelle).
Il modo in cui la Barbato ricostruisce il prorompere del tutto nelle prime pagine è al limite dello strumentale, che tracima nel ridicolo involontario quando si fanno i nomi di Carpenter e John Ghost. Se non sai drammatizzare ciò che non ti appartiene, non citarlo per omaggiare chi non sa ancora cosa farsene
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V.M & co.
La disamina che fai è giusta ma parte da un presupposto sbagliato. Il problema non è appropriarsi di qualcosa di desiderato o approfittare di un'occasione - che fa l'uomo ladro e la donna? - con qualche scrupolo in meno...non siamo mica qui a fare il contropelo fiscale delle Fiamme Gialle o quello morale di Equitalia.
Il problema nell'atteggiamento di Dylan è
...è l'essere mansueto nella passività di quello che viene imposto, senza chiedersi - dopo la ridda iniziale di domande/sospetti contro Groucho - perché qualcuno gli abbia fatto una mattonata di doni così. Con l'aggravante di sapere - parole del notajo, eh... carta canta, in sua presenza...stonata - che questa persona, chiunque sia, è anche la stessa che ho forzato i tempi per l'ingiunzione di sfratto, dando il via a tutte le angherie successive, di pilotamento in pilotamento.
Posso anche credere che in quel momento Dylan fosse stordito e non volesse scervellarsi oltre, ma il solo fatto di proseguire il mese prossimo con questa "nozione di svolta" in più sullo stomaco depilato,
senza porsi problemi né domande, e facendo buon viso (ebete) a gioco cattivello, snaturando la credibilità del personaggio per compiacere certi pretestuosi sollazzi narrativi lanciati nel vuoto - in attesa di esser sviluppati, nel segno della sedicente continuity ad alto tasso d'impotenza ed improvvisazione - mi porta a chiedermi se questo sia (ancora) un Indagatore
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ALOHA PRIMO (TI) LEVI
...e poi facce sapé.