Cravenroad7

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#408 - Scrutando nell'abisso
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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: lun ago 31, 2020 2:08 am 
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Keanu Coen ha scritto:
Bravissimo Zak, mi hai fatto venire in mente altre due cose, sempre sull' """"""editoriale """""", che avevo dimenticato di citare:
La prima, semplicemente, che vederci scritta la parola "umarell" così, nero su bianco, mi ha messo una tristezza infinita...
La seconda, suffragata da questa immagine che hai postato, mi conferma che l'idea di Dylan che guarda i lavori dei cantieri poteva essere al massimo buona per una gag come in questo caso, e certo non fare da premessa ad un intero albo, men che meno farne da COPERTINA.
Che amarezza... (cit.)

P. S. Ma davvero leggo scritto (e da Tiziano!) "un nuovo grande nemico, all'altezza di Xabaras"? Cioè, sarebbe Ghost??? Mamma mia...

In effetti quella vignetta di Brindisi, in prospettiva di ciò che sarebbe accaduto di li a poco, mette una tristezza e amarezza infinita su come sarebbe finito questo fumetto. Per non parlare di tutti gli strilloni annessi sulle grandi novità che sarebbero arrivate a sconvolgere dyd (che poi solo il lettore fu sconvolto): Ghost (troppi spaghetti ta da magnà per essere come xabaras) i due cartonati Rania e Carpenter, Papino Bloch, Groucho, Gnaghi, Dylan DOE barbuto, etc etc. Quanto ciarpame. Vabbè. Era interessante segnalare l'immagine a tema con l'albo del mese. Tutto qui. Mi congedo prima che la mestizia mi uccida. :3 Vado anche io, novello Ummarell, a osservare i cantieri Prussiani ripensando a tempi che mai più torneranno. Ciao, Keanu. :wink:

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Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
https://ilfumettarovetusto.blogspot.com/


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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: lun ago 31, 2020 8:13 am 
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Iscritto il: mer gen 29, 2020 10:23 am
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Lost.In.Golconda ha scritto:
Spoiler!
Cita:
E, chissà, forse nel mondo di Dylan, quel gioco che abbiamo fatto tutti da bambini, è proprio ispirato da una conoscenza "inconscia" di cosa significhi in realtà

Bella interpretazione Dark, non ci avevo pensato. Quindi per rimanere sul solco delle teorie junghiane, ricolleghi anche il gioco dei bambini ai concetti di "archetipo" e "coscienza collettiva". Bello, mi è piaciuto, anche se ho sempre considerato i rimandi fumosi a teorie psicologiche come un escamotage per far credere al lettore che vi sia chissà quale significato nascosto e che il finale sia meno banale di quanto si possa pensare di primo acchito ( a me i bambini demoni in fondo al fosso sono sembrati una roba buttata là, tanto per chiudere il volume ).
Comunque, ciò che conta è che sia meglio del ciclo 666, che speriamo non sia la norma! Anche se la suddivisione in mini saghe non lascia ben sperare, ragazzi...

SPOILER
SPOILER
Più che a caso, credo che sia semplice o semplicistico: se i vecchi sono i "buoni", ci può stare che i "cattivi" abbiano le fattezze di bambini...
Anche il concetto di archetipo e via dicendo è forse più semplice (mica tanto) del previsto: il gioco è riconosciuto come la funzione essenziale con cui i bambini (i cuccioli in generale) imparano cose che poi gli serviranno più avanti nella vita: la lotta, acchiapparella, nascondino, sono tutte cose che rimandano al nostro passato preistorico di cacciatori ma anche di prede. Probabile che l'utilizzo narrativo del gioco sia questo. E la scelta di 1,2,3 stella sia dovuto da un lato perché contiene insieme i concetti di guardare contare e sincronismo, dall'altro perché attraverso un fumetto è (aridaje) semplice da rappresentare.
Per me buttato lì a caso è Totò...boh. Ma quest'albo per me è la fiera delle occasioni sprecate e delle sbavature ad oltranza (appena ho tempo faccio un bell'elenco).

V

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-Capo, stai uscendo?
-No, sto entrando all'indietro camminando a ritroso.


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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: lun ago 31, 2020 11:35 am 
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Grazie per le vostre risposte!
Comunque, un albo che da spunti su cui pensare. E non ne leggevo da diversi mesi.


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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: lun ago 31, 2020 2:04 pm 
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qualche spoiler

Bah, secondo me state un po' sopravvalutando, a livello di organizzazione dei contenuti, il pasticcismo alto-pensante del soggetto (di) Simeoni che convoglia sincronicamente in un'unica cloaca-luna park le discronie relativistiche di Einstein, l'irruenza estraniante dei grandi (Antichi?) numeri, e gli archetipi simbolici dell'infantilismo junghiano. Se posso dire la mia, senza ruspa(nte) ferire, mi sembrano tutte cose buttate nel grande buco (di sceneggiatura, cantierizzata) attorno a cui il lettore dovrebbe lavorarci sopra, per usare una metafora anal-freudiana :P .

A me sembra più didascalicamente che la scena finale, a livello di immagini auto-proiettate, sia una suggestione nata dal pensiero di Dylan, che associa il richiamo del gioco 1-2-3-Stella! (già visto pagine prima, coi regazzini coinvolti e Joe sconvolto, p.24) allo scontro para-ludico tra vecchi vigilantes con gli occhi sbarrati Vs mostrazzi da chissàqualemultidimensione cosmica od inconscia che stanno al gioco, aspettando un battito di ciglia a vuoto per muoversi in una frazione di millisecondo alle nostre spalle dall'ombra senza farsi sgamare :o .

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Io no capito, io no capito

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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: lun ago 31, 2020 4:25 pm 
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ARI-SPOILER

Ittosan ha scritto:
Grazie per le vostre risposte!
Comunque, un albo che da spunti su cui pensare.


Più che "pensare" direi recriminare, visto che bastava impegnarsi un po' di più (imbastendo meno roba magari) per sfornare un albo migliore avvantaggiandosi di ALCUNI di quegli spunti buttati nel calderone.
Comunque, ti ringrazio per avermi ringraziato in anticipo - forse c'è la relatività di mezzo? :o - visto che risponderò soltanto adesso:

Ittosan ha scritto:
non ho afferrato alcune cose:
- La sincronicità cosa c'entra? Perché quel riferimento ai numeri detti?
- Totò? Cioè appare Totò in mezzo alla strada che gli dice di giocare lealmente? E' da intendersi come l'Arlecchino di Cronodramma o una nuova vita?


La sincronicità nel senso della storia è l'allineamento contemporaneo di miliardi di fattori/coincidenze che all'unisono determinano convergendo QUELL'evento, forse unico ed irripetibile. E se ripetuto, lo è per una convergenza di fattori che ritornano in serie, come nel gioco d'azzardo e le teorie probabilistiche. Se ogni cosa (v. caos deterministico, p.77) deriva da una serie di concatenazione di altre cose nel rapporto causa/effetto, per arrivare ad una situazione determinata X occorre che queste cose innumerevoli si dispongano in un determinato ordine sincronico, frutto di cause passate e sviluppi futuri da far collimare. Secondo Jung questa sincronicità è condizionata non solo da fenomeni quantificabili, ma anche da fattori più indefiniti come l'inconscio, i sogni, o la psiche in senso lato.
Dopotutto Dylan stesso è uno che ci vive di queste forme "casuali" (o causali?) di sincronia che spesso l'hanno coinvolto in casistiche assurde, illuminazioni improvvise, botte di sfiga/culo pazzoidi, o coincidenze inverosimili per salvarsi la pellaccia o collegare strampalaggini 8-) .

In questo albo, partendo da un discorso più generico, si arriva ad una più specifica forma di sincronicità... paventata. E cioè che tutti quanti, in barba agli umarell vigilantes, chiudiamo gli occhi nello stesso momento per una frazione di secondo, dando campo libero agli "altri" (i mostrazzi vagamente lovecraftiani, noti per muoversi nei sogni) di far ulteriori passi in avanti verso la nostra dimensione spaziotemporale, da plagiare od invadere.

In teoria non sarebbe un calcolo neanche così difficile a conti fatti. Se è vero che:

    ogni 5 secondi sbattiamo le ciglia, per una durata di circa 2 decimi (quindi 1/5) di secondo
    sulla terra ci sono circa 2/3 di persone sveglie (dormendo 8 ore su 24 di media) su oltre 7 mld

La probabilità che tutti abbiano gli occhi chiusi nello stesso istante è quella di grossomodo 5 miliardi di persone che ogni 5 secondi partecipino ad una stessa lotteria/gioco pescando la stessa carta su un mazzo di 25... come le carte di Zener, tra l'altro
.

Mooolto improbabile, ma non del tutto impossibile (p. 77.ii), considerando che soltanto in un'ora questa lotteria riparte per 720 volte dall'alba dei tempi... anche se prima gli umani erano molti in meno, e forse vigilavano pure le bestie... per quanto di sicuro ci sarà stata qualche orbata/dormita collettiva (p.97.i) nell'arco di "strani eoni" grazie a cui i Grandi Antichi qualche gitarella qui se lo sono già fatta.
Per fortuna c'è la relatività di Einstein, e basta un perdigiorno ronfante che si sveglia all'improvviso per una morning glory beffarda dopo aver visto le repliche notturne di Striscia la Notizia, o nantro tizio che all'improvviso spalanca gli occhi sbavanti per un culo su un cartellone pubblicitario... e la Hunziker salverà l'umanità :P

Per questo i numeri in gioco sono una metafora di questa sincronicità azzardosa da (non) realizzare, come una roulette russo-napuletana, dove i numeri sono anche allegoria per altro, tipo smorfia... e Totò ne sapeva qualcosa. D'altronde sono gli stessi mostrazzi a volere questo intrattenimento ludico sfidando i guardiani centocchi a farsi sgamare tra un battito di ciglia e l'altro (v. mio post precedente)... anche se ad essere realistici il più delle volte certi poveri anziani vengono squartati da altri mostri, come la Lottomatica istantanea nelle ricevitorie, molto più deleteria dei giochetti nei cantieri.

Adesso, non sto a commentare la scelta di "quel" Totò (da L'oro di Napoli) fatta da Simeoni... che non vale neanche un'unghia dell'inquietante Arlecchino del Conte. Forse è più iconica ma meno a tema di un Proietti che azzecca la mandrakata ippica o un Lino Banfi che fa 13 col 2 del Catania a Torino contro la Juve ... ma in un certo senso o' pazzariello buffone di strada che intorta gli avventori a favore del centro scommesse, sembra incarnare un simbolismo quasi onirico/subliminale per il quintosensibile (e mezzo) Dylan, lanciato proprio dai Grandipiccoli mostrazzi Antichi per giocherellare al rialzo - senza nessun taroccaggio sleale? :roll: - col Nostro sulla ruota della paura, dove le certezze matematiche al 100% (p.65) sono destinate a sfaldarsi con tutta probabilistica probabilità, sfidandosi alla cieca... come lui farà sul fondo del cantiere, azzardando un lungo momento di chiusura degli occhi per coglierli sul più bello della Stella! intercosmica

Ovviamente tutto quello che finora ho scritto va preso con le pinze (o con le gru da cantiere) perché frutto di una serie di coincidenze sincronizzate nella mia mente... e non è detto che non possa pensare l'opposto in un'altra visione più estemporanea, magari dopo aver consultato di persona Cthulhu in 5G.

Meglio il relativismo della relatività in fondo... :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: mar set 01, 2020 8:53 am 
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purtroppo, visto quanto mi ha fatto pena il fumetto negli ultimi tempi (non l'ho più comprato dal 401) questa storia, anche con le sue pecche, è un capolavoro.
Anni fa, forse, sarebbe finita nel pattume ma visto cosa è diventato Dyd oggi, è una ottima storia


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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: mar set 01, 2020 1:37 pm 
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Vantando una certa anagrafica, non nascondo che mi sarebbe piaciuto assistere come un umarell al cantiere di lavorazione di quest'albo, anche solo per capire come da delle idee di base interessanti possa poi emergere un edificio così pericolante e pregno di grigiore :cry: .
Vallaccapire come finiscono certi appalti, ma se ti affidi a Mastro Sime il mattone insapore non è difficile da prevedere, non c'è super-cazz(u)ola laser che tenga, anche se ci butti nella betoniera Jung, Einstein, Lovecraft, Totò e Pippino Baudo.

In un certo senso mi spiace, perché di spunti degni di nota ce ne sono (anche troppi, altrimenti non mi sarei dilungato nell'esegesi del post-fiume precedente) ma come prevedibile sono messi assieme in malo modo scalcagnesco. Alla fine servono più all'autore per compiacersi di sé in stile citazionista culturaleggiante (" avete visto le mie fonti, eh? "), e non colpiscono nel segno quando la sceneggiatura dovrebbe farsi più tesa :? .

Certe bislaccherie quantistico-filosofiche è meglio che Simeoni la lasci ad Ambrosini (o a Sclavi): non è mestiere per lui, ritorni a fare l'operaio di concetto da horror sempliciottesco, come più gli si addice; cosa che puntualmente accade nelle pagine dello scontro finale, di una piattezza infantile senza pari :x: .

Nell'ultimo periodo i disegni di elevata caratura hanno sempre portato in dote qualche mezzo voto in più al giudizio finale. Stavolta è l'esatto opposto: Soldi non porta ne$$una dote con sé, e anzi impoverisce ulteriormente una storia con pochi picchi e moscia, attraverso un tratto insignificante ed involuto rispetto ai suoi trascorsi, da stanco travet compilatore. Rinaldi (odierno) a confronto sembrerebbe Dürer. Non capisco per esempio perché ci rifili un Dylan staniano, ma a pagina 22 il profilo ricorda in pieno Villa. Salvo solo la tizia in maglione senza slip e Dylan che s'incerotta gli occhi, per il nero di contorno.

Votato 5 e 1/2



^^^ SPOILER ^^^ SPOILER ^^^ SPOILER ^^^



Il vecchio Joe che parla saggiamente ed in modo pseudo-criptico è forse il miglior personaggio del (terno al) lotto azzeccato dal Sime: peccato che insista già da subito, con tanto di grassetti, sul tema dell'OSSERVARE-SORVEGLIARE ed in pratica spoilera 2/3 di trama ... ma in continue dosi ripetute e sbrodolate, perché a parte l'interrogatorio iniziale, Dylan dovrà incontrarlo ben 3 volte per (pensare di) capirci qualcosa.
E già qui la sceneggiatura lascia a desiderare... :roll:

Ma il peggio è ben altro: il tentativo goffo di imbastire un'indagine a 5 voci per buona parte dell'albo, che Julia fattedaparte. Un continuo rimbalzarsi di lapalissiane telefonate - ho perso il conto di quante ne imperversano fino p.63 - o riscontri tra Dylan, Rania, Carpenter, Bloch e l'imprescindibile Stan, perché eravamo a corto di sbirri, e la scritturazione da fesso di Jenkins sarà scaduta.
Non voglio entrare nel merito del Bloch filosofo (p.10) ma se questi sono i vantaggi dell'era post666, credo che invece si creino ancora più superfluità poco fluide, con un tale accumulo di gggente a Scotland Yard con cui Dylan interagisce... e ciarla in siparietti da sit com acidulo-romantica, con le solite frecciate tra ex-coniugi già indigeste dopo un pajo di scambi (pp.20-28)

Gestita in modalità quasi ridicola la sottotrama sviante della guerra tra clan italo-irlandesi, che vorrebbe anche tirar in mezzo una sorta di dilemma deontologico - arrestare lo stesso chi non c'entra nulla con gli umarell crepati ma è un avanzo di galera criminogeno? - ma che viene abbozzato in malo modo ed in cui stranamente salva la faccia solo Carpy (p. 54 e 62) :| .
A causa di queste farraginosità Dylan si muove a rilento, e per oltre metà storia sembra un corpo estraneo che rimugina a vuoto aggrappandosi al telefono. Groucho invece, anche se un po' tiepidino e posato, l'ho visto abbastanza in forma, per quanto questa cosa del genio matematico non capisco da dove esca.

Ho già spiegato in dettaglio la mia interpretazione del concetto di sincronicità convergente e come sia collegato al pericolo degli "altri" su cui vigilano gli umarell. L'idea sostanziale è valida e molto stuzzicante, come il corrispettivo ludico dei Grandi Antichi - se mi parli di (p.97) "strani eoni" è ovvio che stai citando Lovecraft, e la copertina tentacoluta te lo mette in bocca, anche se sei un pensionato sdentato e non ti piace l'insalata di polpo - che vogliono sfidarci ad 1-2-3-Stella! per avanzare nella nostra dimensione nei momenti di non-vigilanza come lo sbattimento di ciglia - in realtà loro preferivano i sogni dal cosmo secondo H.P 8-) .

Però da una buona idea non nasce necessariamente un buono sviluppo narrativo, almeno ai tempi nostri dylaniati - la Baraldi deve essere sincronizzata su questo mantra d'onda, v. numero precedente. D'accordo che i numeri sono segni metaforici (v. Totò, lotto, gioco d'azzardo, etc) e si possono interpretare nelle loro successioni in serie per arrivare ad una "probabilità", ma Simeoni ci riserva pochi numeri a livello di scene clou con molta probabilità di annojare il lettore. In pratica tre umarell appesi nello stesso modo di punto in bianco, a parte una vaga sincronia ripetuta per coincidenza (perché ci tengono tanto ai grassetti inculcanti, p.53) con quelli asiatici... e tanti saluti alle ruspe.

Il geom. Simeoni preferisce perdere la quadra in discettazioni filosofeggianti da canale Focus dell'ultim'ora e non pensa a focalizzarsi sulla storia in pratica. Perché, tra l'altro, non viene data una ragione per cui gli Antichi dovrebbero emergere SOLO DAI CANTIERI - forse amavano giocare tra i tubi tipo Super Mario nella loro atavica infanzia :?: - e perché lancino la loro sfida solo agli umarell risparmiando altre categorie.
Non è neanche molto chiaro dalla dinamica dei disegni il perché certi vecchiardi vengano sconfitti, dato che sia il primo che il secondo dei caduti sul fronte operajo (p. 7 e 14) hanno gli occhi spalancati quando crepano. Ma forse, nei brevi istanti di occlusione oculare precedenti, i mostri si erano avvicinati troppo ed ormai anche sgamandoli la partita era persa per il capogioco che ce li aveva addosso. In pratica un po' di cisposità in più e sei spacciato; per fortuna che il cerume invece ci protegge dalle sirene :* .

A che serve la chiusura delle palpebre?
Ad inumidire la pupilla. Ma io non mi commuovo affatto per il finale che escogita il pupillo-scagnozzo del Sommo Rag. Recchiozzi (nel senso che pensa di avere ragggione sempre lui), attraverso uno scontro puerile e finto metaforico (pp.84-93), di una piattezza avvilente... coi Piccoli Grandi Antichi che provano a barare ma Dylan risolve tutto con due dita negli occhi - chissà quale corto circuito multidimensionale avveniva se gliele piantava in c*lo?! :o

Vinta una fumosa battaglia, ma non la guerra s(t)olida, perché tanto il giochetto non sembra finito del tutto, e Joe torna in pista rimboccandosi le orbite.
Se paga Rania, comunque, nel caso l'ing. Dylan si è trovato un lavoro quasi fisso come introiti... con tutti i cantieri sparsi per Londra. Sulla Salerno-Reggio Calabria sarebbe morto di fame e de sonno.

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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: mar set 01, 2020 3:00 pm 
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Che dire di quest'albo?
Ho cominciato a dormire a pag. 22, ma ero stanco.
Ho ricominciato il giorno dopo e -non ero stanco- mi veniva voglia di dormire ma, fermi tutti, sono arrivato fino alla fine in uno stato di dormiveglia.
Pertanto:
- non credo di aver capito bene neanche il soggetto dell'albo, cioè di base, correggetemi se sbaglio ma il succo è che
Spoiler!
quando tutti chiudono gli occhi nello stesso istante i bimbi demoni avanzano sotto ai cantieri e quindi c'è bisogno di chi stia in guardia per beccarli???

- Ditemi seri: ho sbagliato? Vero? Devo rileggerlo?
- Seriamente, dai...
- Molto bella la copertina, questo sì.
- Non male nenache il nuovo stile di Soldi, magari un pelo meno personale rispetto agli anni '90 ma comunque suggestivo in diverse inquadrature.
- Devo rileggerlo, corretto?


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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: mar set 01, 2020 3:21 pm 
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JMZ ha scritto:
cioè di base, correggetemi se sbaglio ma il succo è che
Spoiler!
quando tutti chiudono gli occhi nello stesso istante i bimbi demoni avanzano sotto ai cantieri e quindi c'è bisogno di chi stia in guardia per beccarli???

- Ditemi seri: ho sbagliato? Vero? Devo rileggerlo?


Temo tu non abbia sbagliato, se non di poco. D'altronde non esiste un'interpretazione sincronica al 100% che garantisce la risoluzione unica dei fattori, ripetibile con lo stesso successo su diverse basi.

A parte far il verso a Jung&soci... il problema è che il Sime ci gira attorno (sulle modalità del "gioco"/casualità) e poi partorisce un sorcio uscito da una montagnola di calcinacci. In realtà è moooolto improbabile (ma non assolutamente impossibile, a livello di calcolo delle probabilità) che tutti quanti gli umani chiudano gli occhi nello stesso momento. Come se 5 mld di persone pescassero la stessa carta (su 25) in una lotteria che riparte ogni 5 secondi.

Ma per chissà quale motivo, SOLO ( :?: ) nei pressi dei piccoli cantieri cittadini (v. mio commento sopra su Super Mario) bisogna esser più vigili che altrove perché i Demoni Antichi vogliono giocare/sfidarci ad 1-2-3-Stella! Se visivamente li becchi muoversi mentre avanzano verso di noi dalla loro dimensione-inferno (dopo aver chiuso giocoforza le palpebre per qualche decimo di secondo, secondo un tic biologicamente connaturato) li rispedisci allo start, tipo gioco dell'oca, ettantisaluti.
Ma se ormai sono arrivati alla "meta" del capogioco umano, a furia di avanzare nella pause di non-vigilanza, lo fanno a pezzi come trofeo... e poi dipiùnunzesa - andranno a farsi un'orzata ghiacciata col capocantiere? :roll:

Tiene poco, lo so.
Ma non si può pretendere anche la logica da cotanti autori... all'improbabile dell'impossibile c'è un limite. Notaro?

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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: mar set 01, 2020 4:03 pm 
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ok, grazie Wolk per la tremenda conferma. Rileggerollo in preda a copiose dosi di caffeina tanto per vedere se c'è qualcos'altro da scorgere, ma il mio giudizio per il momento rimane bassino vuoi per la noia provata nel leggerlo che per il soggetto basso basso basso.


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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: mar set 01, 2020 5:43 pm 
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Ma quindi

SPOILER

Se non ci fosse il guardiano dove andrebbero?


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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: mar set 01, 2020 6:03 pm 
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bertuccia ha scritto:
Ma quindi

SPOILER

Se non ci fosse il guardiano dove andrebbero?


Negli occhi no?!? :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: mar set 01, 2020 6:45 pm 
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@bertuccia

Dietro casa mia stanno rifacendo le strisce pedonali.
Adesso mi ci soffermo un po' e poi te faccio sapé.

Spoiler!
A parte le esperienze da umarell live, non credo sia molto utile trovare un senso nelle trovate dell'esimio arch. Simeoni, che s'impapocchiano da sole come una colata di cemento nella tazza del gabinetto :? .

Nell'albo non viene specificato perché SOLO i vecchiardi vedano i mostriciattoli (e sempr&solo nei cantieri), e poi per qualche occulta proprietà transitiva pure Dylan accetta la staffetta senza mettersi il casco da muratore o le rughe da settantenne.
Senza contare che pure Joe si prende una vacanza di convalescenza (pp. 64 e 70) per diversi giorni e che pertanto lascia in teoria "scoperto" (nel senso di non vigilato) il cantiere di Whitechapel, che pare essere una sua esclusiva a livello di presidio. A 'sto punto, privi di ostacoli e non sgamabili, gli Antichi avrebbero dovuto quantomeno mettere in subbuglio il quartiere a furia di tentacoli e zannate, invece tutto prosegue placidamente finché Dylan non chiude gli occhi (p.83) buttandosi nella buca...
... perché accetta la sfida :?:

L'unica spiegazione - stentata e precaria come i ponti liguri :( - è che i demoni considerino solo il fattore ludico di sfida ai vecchiardi o a chi si mette a fare la sentinella in generale. Se non c'è uno sparring partner/guardiano in questo giochetto, e nessuno se li fila, manco ci provano ad emergere dall'ombra para-dimensionale. Degli Antichi arche-tipicamente infantili, se vogliamo, tant'è vero che poi provano pure ad imbrogliare in base alle regole di 1-2-3-Stella! (pp. 89-90), come ogni buon allibratore parte-stronzo e parte-nopeo.

Su cosa facciano DOPO aver massacrato le sentinelle perdenti - avendo in teoria strada libera - non oso esprimermi neanche durante una seduta psicoanalitica con l'arredatore delle poltrone di Jung. Joe la fa grossa e nistrisce di pericoloni apocalippici per l'umanità, mentre in realtà sembra che i demonietti si limitino a massacrare il vigilantes di turno uccellato al gioco, e poi gnente cchiù. Qualche spruzzo ematico di pummarola appesi come mozzarelle 'ncoppa alle recinzioni e finisce lì.


Come vedi è più probabile che tutta l'umanità chiuda gli occhi nello stesso momento che trovare un senso sincronisticamente logico ai costrutti narrativi del Sime, edificati soltanto per portare nnanzi la carretta.
Nel dubbio, noi lettori accontentiamoci di chiudere un occhio (e ciecare l'altro) su questa barbosa patacca finto-impegnata, sperando nel Chiave il prossimo mese, anche se durante il work in progress è intervenuto l' Illuminato de Noartri con la sua piccozza pneumatica ad aria fritta a martoriare i testi :dito: 8-) :dito:

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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: mar set 01, 2020 7:37 pm 
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Mah, secondo me nel giudicare una storia, qualsiasi aspetto può essere esaltato o ridicolizzato, se uno vuole.
Allora potremmo prendere alla lettera quanto succede al protagonista di Memorie dall' invisibile ... che probabilità c'erano che diventasse veramente invisibile ? Direi zero, ma comunque meno di quelle calcolate in questa qui. Potremmo ridere anche di lui, volendo.

Io ho sempre dato contro a Simeoni, ma stavolta l' ha azzeccata, e per quanto mi riguarda una storia con questi contenuti non potrà mai essere considerata insufficiente. Ambrosini superiore a lui in questo campo "filosofico", ma almeno le ultime due che ha fatto per me erano peggio di questa. E non penso proprio che l' abbia scritta per "auto-compiacersi" (e comunque perchè mai non si potrebbe fare lo stesso discorso per Ambrosini ?) ... più che altro invece il rischio, anzi direi la certezza, era quello che la capissero in pochi, che penso il 90 % dei lettori non lo sappia proprio cosa sia il concetto di sincronicità, e che quindi come previsto, piacesse ad ancora meno.


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 Oggetto del messaggio: Re: #408 - Scrutando nell'abisso
MessaggioInviato: mar set 01, 2020 8:33 pm 
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Dark Star ha scritto:
Ambrosini superiore a lui in questo campo "filosofico", ma almeno le ultime due che ha fatto per me erano peggio di questa


Dopo questa uscita (dai nastri di sicurezza), ogni discorso non avrebbe più senso di proseguire.
Ma essendo di mio gradimento il non-sense sclaviano e prendendola con filosofia à la Ambrosini qualcosa potrei aggiungere, mattonella su mattonella.

Usare certi riferimenti "elevati" o profondi come Jung&co in questo tipo di referente fumettistico può essere accettato in due modalità: per fare la citazione flash en passant, tipo suggello aforistico, o per essere funzionale alla storia, con un riscontro narrativo cogente e riuscito.
La seconda cosa mi sembra un'esclusiva (quasi solo) di Ambrosini a livello dylaniato con top napoleonico, non di certo di questo papocchio simeonico che rifrulla a ripetizione - quindi escludendo pure la prima accezione "rapida" - nella betoniera nomi e concetti, anche interessanti e complessi, ma soltanto per incasinarsi da solo e non trarne vantaggio nella storia. Come se non sapesse articolare questo meta-linguaggio contenutistico per il bene delle 94 pagine di sceneggiatura, per invece imbitumarsi da sé nel puro nozionismo di maniera, sbandierato su striscioni e mantra wikipedici.

Se ci fosse riuscito, anche il 90% dei lettori - non so da quale statistica inconscia tu abbia sincronizzato questa coincidenza di numeri - a digiuno dei teoremi di Jung avrebbe apprezzato la storia, ritrovandoci delle tracce inedite, senza sapere che circolano in giro da quasi un secolo.
E per il loro riflesso sui giudizi generali, fìdati, è MEGLIO se non conoscono Jung e la pata-quantistica, perché altrimenti una volta riconosciuti per vederli tirati in ballo pretestuosamente senza costrutto in questa storiella, la svalutazione ne avrebbe risentito ulteriormente. Tutti i presunti "artisti" incompresi sparano la scusa patetica del "non sanno di cosa parlo" per incensarsi dei propri insuccessi... quando in realtà è colpa loro se hanno toppato referente o non riusciti a tirarlo in ballo con interesse, colandosi da soli (e compiaciuti) il cemento sui piedi per non fare passi avanti verso nessuno.

Io sono tra quelli che ha dato un voto sopra la media, sembra, a giudicare dalla pioggia di insufficienze, apprezzando diverse iidee, ma bocciando soprattutto sceneggiatura e disegni.
E se non gli ho dato 3, in buona parte è proprio perché alcuni di quegli "stimoli" complessi mi sono sembrati interessanti - soprattutto sul lato del calcolo delle probabilità, lo stato di necessità deterministica, il caos delle variabili prevedibili, l'aspetto ludico del rischio, etc - ma il loro accumulo random non costituisce una storia valida se non sai proporli in modo organico al contesto di narrazione, facendoti capire (o seguire ed incuriosire) anche da chi è profano alla materia.

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