possibili spoiler
Giusto per rimpolpare il thread, e per non dar corda a chi per minimizzarci decreta questo forum come finito/ritrovo per vecchi rimbambiti, battezzandoci come i soliti 4 amici sgattajolanti al bar che (non) volevano cambiare il mondo dylaniato...
...aggiungo qualche commento dopo aver letto i vostri:
LebbraDelSabatoSera ha scritto:
L'uso dei "primi" slegato dalla matrice horror da cui sono nati li svilisce incredibilmente e in genere questo fantasy psichedelico mi ha lasciato piuttosto freddo...
A me sembra che più che infreddolire il contesto un'impostazione simile si sia data da sola una mannajata clamorosa sulle gonadi, così poco horror-occulta, e invece molto fantasy-catastrofosa con toni da commedia.
Ma d'altronde non mi stupisco molto se Dylan viene riplasmato come antieroe di una saga
à la John Doe sui voleri divini e pseudoteoremi socio-filosofanti, mentre l'inquietudine sottile dell'orrore (
leggi:
paura E NON panico ) passa in terzissimo piano. Paura che per
Lovecraft - a questo punto buttato nel calderone a sproposito - era essenziale per il suo mondo. Ed ecco le conseguenze nella percezione, senza esser accusati di purismo integralista o talebano:
Jones ha scritto:
Detto questo, mi sa che sono arrivato al mio personale capolinea con questa serie. Arrivo al 400, tanti saluti e grazie [...] Io cerco di capire tutto, la meteora, Bloch, Carpenter, Ghost ecc. Però non riesco a vedere DD come una sorta di prescelto, Angelo e salvatore del mondo. Sarà un mio limite ma per me rimarrà sempre quell'investigatore londinese, a tratti un po' oscuro ed alle volte un po' fanfarone, coinvolto in vicende horror / thriller insieme al suo assistente.
[...]
Ritornando sull'albo:
LebbraDelSabatoSera ha scritto:
Nonostante alcune idee molto originali e interessanti a livello di soggetto (in ordine: "the Ones that got away", "Domus Non Aurea" e "In Amore Vince Chi Non Fugge" a voler essere sibillini) è la storia che ho meno apprezzato della recente ciclo.
O le diottrie cavalcano senza sosta, o io questa originalità non ce l'ho vista ppe gnente
Ribaltare il concetto di "nemico in aggressione" con "nemico (privilegiato) in fuga" non mi sembra questa gran cosa. Un escamotage palindromico degli stessi contenuti. Come Ghost che si ostina a rimanere per proseguire più libero (dagli Antichi) nei suoi magheggi, magari con mezza umanità spazzata via post-meteora. Sulla casa vediamo un po' ... dumque...
Aleksandr ha scritto:
(è assurdo che Dylan non conosca i locali della sua casa, ma l'idea è comunque affascinante)
Endymion ha scritto:
- Come fa dylan a non accorgersi che ha sempre avuto un buco nel soffitto e non sapere QUANTE STANZE HA CASA SUA ? MA DAVVERO ?!
Dark Star ha scritto:
...riguardo la casa di Dylan direi che siamo abbastanza oltre l'assurdo.
Qui le cose credo siano un po' più complesse e sussurrate già da tempo.
Uno degli sport conclamati di Recchioni&co in questa fase è di andare a stravolgere alcuni paletti/parametri interni al mondo-Dylan o di rimestare strumentalmente quando questi non sono stati definiti. Per quanto tra i vari libri dedicati a Dylan poco fa ne sia uscito uno
featuring una completa planimetria del suo appartamento - ajutatemi nel ricordare quale
- di fatto ogni autore si è sbizzarrito liberamente nel ritrarlo in modo diverso eccetto pochi capisaldi guida (la porta, il corridojo, la scrivania col galeone, etc.) Persino il pavimento da studio a rombi b/n tanto caro a
Freghieri è sempre stato poco stabile come caratteristica. Quindi a livello di stanze non esiste un numero/orientamento/metratura/mobilio definito - v. cucina e cesso mutanti, tanto per dire, o anche la camera da letto varia non poco, per non parlare di quella di Groucho, o quella degli ospiti che non dovrebbe esserci ma ogni tanto ha fatto capolino, alla faccia del catasto e dei condoni tombali
.
Perciò la casa di Dylan più che altro è un non-luogo di fantasia, liquidamente indefinito, che alla bisogna si può adattare senza andarci troppo per il sottile. Cosa diversa dal rigido appartamento c/o Washington Mews di
Martin, per esempio. In questo solco d'imprecisazione si sono ficcati tempo fa Recchioni, Barbato & co inventandosi di punto in bianco una cantina mai esistita (v. ...
e cenere tornerai), per i loro magheggi a-posteriora appunto... ed inizialmente perché in quella storia aveva un suo senso mettercela. In un non-luogo di fantasia questo può succedere, come il fatto che Dylan ci passi sopra allegramente... considerando anche che l'ha ricevuta mysteriosamente in dono proprio in quel numero, e non sia interessato a specularci sulla metratura tramite un'agenzia immobiliare, in caso di rivendita.
E che Dylan sia l'ultimo ad accorgersi - o perlomeno prender consapevolezza - di qualcosa, credo che sia un ritornello portante di questa saga, senza il quale si sarebbe già accartocciata eoni fa
.
Non molto tempo fa si è anche meta-accennato ironicamente a questo gap logico (Vs
suspension of disbelief)
nel CF di Ambrosini dove Groucho-complice-del-gombloddo fa una battuta sulla cantina-che-non-dovrebbe-esserci-ma-in-realtà-adesso-c'è... un paradosso immobiliare ed architettonico che Dylan allora non colse ma che si risolve in questo numero con l'invocazione del tesseract 4D, che in fondo è la definitiva ricollocazione di tutto l'appartamento come
(mon)stargate posseduto e "magico", stile portale dimensionale, fuori dalle prosaiche regole del catasto o dei piani regolatori.
Non rischia le ruspe o le confische per abusivismo, di questo ne sono sicuro.
V.M. ha scritto:
Storia piena di citazioni, allegorie e messaggi che non sono riuscito a cogliere.
Forse per mia ignoranza o pigrizia intellettuale.
Idem. Anche la mia proverbiale pigrizia mi induce a non perder tempo nel ricollocare come un quiz tutte le meta-citazioni solipsistiche ad uso&consumo dell'ego degli autori e del loro personale patrimonio di memorie culturali. A me molto più dozzinalmente interessa solo leggere storie buone, però non nascondo di esser quantomeno incuriosito dal capire che senso abbia (p.75) la locandina vintage del
digestivo Antonetto in casa del nippo-scienziato
Avrà avuto pure lui le sue rosicate brucianti da smaltire
ALOHA