QUALCHE SPOILER QUA E LA'[...]
Bah, non me ne voglia
, ma qui mi sembra ritornato al suo solito trantran di giardinaggio dylaniesco, con la consueta storia giallognola decorata con qualche petalo di sovrannaturale, ma senza radici solide, e destinata ad appassire nell'arco della prima lettura, su un terreno poco solido di incongruenze e forzature che non ajutano il rigoglio della struttura
Nulla di eccezionale quindi, anche se un
6 ½ lo strappa dal pollice verdino del tiepido consenso perché è inserita in un bouquet
di disegni molto belli, e perché il fusto dell'interazione Dylan-Bloch è molto solido come asse portante, oltre che scritto con gran cura nei dialoghi tra i due. Sul fatto che la
Barbato sia un riferimento non solo grafico per il personaggio di Emily sono pienamente d'accordo, anche perché forse si intuiscono delle meta-frecciate come l'aspetto da gattara (p.18, e scarmigliamento di massima) o le elucrabazioni tipiche femminee nello stile di scrittura (p.21)
.
Carino il tema della perfezione come "fiore" ricercato ossessivamente sia nelle creazione letteraria che nella scomposizione fertilizzante dei cadaveri, e per quanto gli estratti dal libro in fuori campo siano un po' manierizzati, alla fine tra la pagine del fumetto rendono... per quanto non è un romanzo che comprerei volentieri.
Per il resto poca roba.
Un "ghost" che diventa ghostwriter di sua figlia .
Non che l'idea fosse malvagia per possibili sviluppi degni di interesse - v. concetto di
scrittura come possessione, o i rimpianti del mancato successo - ma alla lunga l'impianto della storia si basa solo su randellate e zuffe random, gli omicidi non accadono ma (tra)passano a ritroso dalla dimensione di meta-scrittura, e l'indagine tiene solo grazie ad una serie di coincidenze in sincrono, verso cui si chiede una "suspension of disbelief" di dimensioni sovrannaturali tale da credere all'incastro degli eventi pseudogialleschi... sulla falsariga dell' "
è più probabile credere che i no-vax siano stati illuminati da una setta venusiana"
.
Giusto una carrellata per rendersi conto dello spessore di queste coincidenze un po' indigeste da masticare se disposte in serie:
Dylan tantopercambiare arriva in casa di Bryce proprio quando è stramazzato.
Intuisce che Lusby si è diretto da Emily proprio quando sta per (fingere di) seviziarla.
Si intrufola in casa di Lusby proprio quando Emily sta andando a recuperare le prove.
Si reca da John "Smith" Ray proprio quando Emily sta aspettando nonsisacosa in agguato.
Ennò
, proprio quando uno vuole essere di manica larga, tu te ne approfitti con queste accozzaglie di forzature kemmanko l'ultimo dei bimbiminkia abboccherebbe? Vabbeh, sorvoliamo, in fondo non è una cosa nuova su DD, e non è questo che compromette la storia alla fine
.
Qualche problema in più è ravvisabile nella logica delle indagini in sé, sforando nell'incongruenza di carlona fattura
.
Per esempio, che motivo hanno gli sbirri di sbirciare nei vasi in casa di Emily, se una volta accoppato Lusby non c'è più nessun sospetto su di lei (p.58)
Senza contare che tutto l'utilizzo strumentale del balordo Lusby mi sembra una mezza vaccata di per sé, visto che invece di sviare le indagini accentra l'attenzione sul personaggio di Emily e la sua famiglia. E poi, che sospetti si potrebbero avanzare verso Emily per una serie di delitti che risalgono ad una trentina di anni prima, dove nel migliore dei casi lei si deprimeva ancora per l'acne alle scuole medie
La ciliegina sulla torta è comunque la copia omaggio con dentro il cicalino lasciata dalla polizia in piena vista in casa di Lusby, dopo aver setacciato la casa di un indiziato per omicidi collegati ad un libro. E per concludere, dopo aver camuffato il suo cognome con lo scaltrissimo Smith, il caro Daddy Slasher in condivisione medianica, non poteva farsi spedire la copia omaggio in prova da qualche altra parte, magari una cassetta a nolo a King's Cross, piuttosto che in una vecchia residenza abbandonata dagli stessi Rey
E non voglio entrare nel merito dalle rattoppature per far quadrare il lavoro notturno di scrittura
made in Daddy e su come abbia fatto a farsi riassumere dall'agenzia di ghostwriting sotto mentite (e fantasmose) spoglie per completare l'opera di una vita... perché già alla prima pagina di questo topic
Andrea e
Julius si sono espressi a sufficienza
Groucho non l'ho visto così in forma come altri dicono. Rania e Carpenter non fanno danni, anche se quest'ultimo sembra smagrito stile Eddie Murphy. Non ho capito come la ridente Wickedford da sobborgo di villette altoborghesi si sia trasformata in una malfamata banlieu dormitorio post-industriale (v. ambiente in cui si muovono i teppistelli), ma tant'è.... La morte della tizia a causa dell'
ennesimo inciampo - stavolta non su una lama, ma su una lama che fa scattare un cortocircuito fulminante - mi sembra l'ennesima paraculata di massima nei confronti del lettore
.
Sempre meno comunque del tizio che se ne va pacificamente in giro con il cranio di un cadavere (morto xx anni prima) appoggiato nel cruscotto, sperando che il tanfo non si senta... ma forse col suo talento per la botanica gli alberelli magiques rendevano al massimo, anche in decappottabile
.
Infine ppeppiacè: se la storia è ambientata in UK, come si parla di miglia per le distanze e non di kiilometri, per le taglie dei piedi (p.42) sarebbe il caso di usare le unità di misura locali, e
non un italico 48 che calza poco a pennello. Mai visto su Amazon? Un calcione (49?) stampato nei denti dei proofreaders e passa tutto. Loro sicuramente sono posseduti da tempo dal demone del refuso, provincialotto e sistematico.
E solo la meteora saprà dirci che storia c'è dietro tutto
.
ALOHA JOHN GHOSTWRITER