Cravenroad7

SPOILER
secondo me si, c'è andato per davvero, magari a chiedere altro oppure con una scusa creata ad arte da Gorman giusto per riprenderlo. Certo che non viene spiegato.

Vabbè Ranja è una rincoglionita comunque...

Cmq Tyron fa il provolone con lei ma è sposato e ha pure una figlia.

Qualche SPOILER.

Alla fine la storia non è affatto male: ritmata, veloce, scritta bene, con un paio di belle sorprese e con dei buoni dialoghi. Mentirei se dicessi di aver avuto qualche difficoltà a finire l'albo o di averlo trovato noioso. Insomma, la Barbato il suo l'ha fatto, e l'ho decisamente preferita qui che in altre sue prove dylaniane.

I problemi derivano tutti dalla gestione della continuity, incerta e singhiozzante. Un albo come questo non si sposa bene con quanto letto fino a ora, senza contare che butta a mare (facendogli fare una figura da idiota) un personaggio su cui in passato si era cercato di lavorare – seppure con risultati altalenanti – come Rania. Mi pare che in questo caso la ricerca del colpo di scena a effetto, della sorpresa, abbia avuto la meglio sulla coerenza narrativa.

Saudelli fa un buon lavoro, per quanto alcune vignette diano effettivamente l'impressione di essere state tirate via. Ma la classe non è acqua, e i suoi disegni arricchiscono notevolmente la storia.

P.S. A scanso di equivoci, mi unisco anch'io al coro: Rania deve morire.

SPOILER

Bah, per me è un mezzo pasticcio. L'altra metà tiene bene il ritmo, in un certo senso avvincente, che coinvolge nel pieno del bailamme. Ma nel complesso combina vaccate a raffica spacciandole per sensazionalismi da fiatone sospeso, quando invece suonano telefonatissimi, in pre-selezione.
Voto non oltre un 6 -

Adesso non ho tempo per scendere nei dettagli - ma lo farò, mettete da parte i cotillon - ma a parte la tenuta della suspense ed un trittico di personaggi ben gestito (Bloch, Jenkins e Carpenter, che non son poco), la storia fa acqua da moltissime parti e si affoga nelle sue stesse menate.
Tanto veleno per una brodaglia di risulta.

Peggiora l'andazzo della continuity con l'ennesima cianfrugliata diluita senza probabile seguito, azzera un personaggio interessante come il Gorman visto in precedenza che riduce ad un pupazzetto esaltato da fiera di paese, azzoppa Rania nella macchietta di un imbrattacarte per qualche siparietto isterico, si spaccia per thriller cospargendosi di incongruenze cagnaresche, ed anche nella parte da Law and Order fa puro paraculismo insensato in molti punti.
Aggiungiamoci un Saudelli al risparmio e ripulito...

Morale? Nantro gombloddo nebulizzato ad minchiam e si può campare di rendita fino alla fase #6 .
Andonio Conde ci aveva visto lungo.

UN ALOHA AGGHIAGGIANDEEEEEE

Io non ho capito una cosa, magari sarò tarda ma DEVO saperlo: Gorman tocca i fogli avvelenati, poi Dylan fa altrettanto e dice: "...lo ha toccato a mani nude come se fosse certo che non gli sarebbe successo niente".
Ma perché? Quindi il veleno non era nell'inchiostro? Ho letto l'albo di notte e magari il sonno ha giocato brutti scherzi, ma veramente questa cosa non mi è chiara del tutto

Ho la sensazione che questo Gorman sia una creatura demoniaca o qualcosa del genere.

Ci mancherebbe solo questo

mamma mia, al solo pensiero che tu possa aver ragione non riesco ad immaginare cosa arriveranno a studiare nei prossimi mesi attraverso la famosa continuity.

alla Barbato (come dice anche Recchioni nell'editoriale) piace torturare Dylan... e fin qui niente di male
la storia non ha nulla di horror, è un giallo e anche qui (almeno per me che sono divoratore di libri gialli) niente di male, ogni tanto ci può stare
il problema, come hanno già notato altri, è che la trama fa acqua da tutte le parti, mi sorprendo che un giallo possa essere così infarcito di incongruenze, proprio il genere in cui invece tutto si dovrebbe incastrare alla perfezione. E proprio questo enorme pasticcio mi fa passare la voglia di cercare di trovare spiegazioni, perchè sarebbero troppo forzate e fantasiose.
Poi vabbè Carpenter che qualche albo fa ricordava a Rania della loro relazione e faceva il geloso del flirt tra Rania e Dylan, come se ancora fosse innamorato e potesse diventare il terzo incomodo della situazione e poi invece si scopre che ha moglie e figlia... mah...

Per quanto riguarda i disegni, a differenza di tanti altri, non amo particolarmente Saudelli, qui non è male, ma nell'interrogatorio iniziale Carpenter ha un viso che non si può proprio guardare.

Albo strabocciato, peccato perchè la prova precedente (Il bianco e il nero) mi era piaciuto parecchio.

Spoiler

Sta continuity con il contagocce è una cosa veramente fastidiosa , poi non capisco che bisogno c'era di tirare fuori un personaggio come Gorman che era apparso nel 292 e non è stato più calcolato e ora appare come una delle pedine di chissà chi , john ghost ? A questo punto allora è lo stesso john ghost che paga a dylan cauzioni e favori ? Lo mette nei guai e lo aiuta con il solo scopo di farlo impazzire ? Bah... storia che comunque da sola non vale più di un 5 e mezzo e che nella continuity non so quanto peso possa avere un gorman latitante al soldo delle "forze del male" .

Scommetto la testa che Gorman è un demone o qualcosa del genere, e spiegheranno tutte le incongruenze e gli avvelenamenti random dicendo che è potuto succedere tutto grazie ai suoi poteri (ovviamente contestualizzati malissimo)

[…]
SEMPRE DI SPOLIER FERENDO
[…]


Come già detto prima, la storia non è proprio malaccio, e coinvolge parecchio a marce spedite nell’evolversi delle vicende. Si vede che la Barbato sa snodare col fiatone la sceneggiatura (v. eco dei media), specie quando i dialoghi QUASI sempre ci prendono. E Bloch+Jenkins+Carpenter sono bene confezionati in character .

Ma le cose positive per me finiscono qui. Le sciagurataggini in serie non mancano, invece:

Item#1 Tanto per cominciare la sequenza inziale (pp.5-7) è tanto fumo (di paraffina) per nulla. Serve per creare un grande punto interrogativo nella testa del lettore, che smania di sapere di che minchia stiano battibeccando Dylan e Carpenter come due comari. E in questo ci riesce. Peccato che a lettura completata dell’albo si mettano in luce una serie di castronate che non c’entrano nulla col contesto della situazione.
Che razzo di senso ha per Dylan a quel punto delle indagini rinfacciare in cagnesco a Carpenter “avrai quello che meriti” E che altro strarazzo di motivo ha Carpenter per bofonchiare “avrò quello che voglio”, quando di certo in cuor suo non sta cercando indizi ulteriori per imputtanare Bloch, ma al massimo attenuanti per farlo assolvere/ridurre l’imputazione di un dossier già preconfezionato dai bastardi dei piani alti, e di sicuro Dylan non gliele farebbe venir meno? Come sempre la logica a passeggio con le passeggiatrici per immolarla in nome di un siparietto caneVsgatto stile Hanna&Barbeturica.
Senza contare l’insopportabile esistenzialismo filosofante da damerino spiantato del Nostro, che comincia a piagnucolare “nemmeno io so chi sono io… una vita da riempire…il lato oscuro, etc.”. Spero fosse ironico, ma avrei dei seri dubbi…

Item#2 Alla trasformazione di Mrs Hyde Rakim, che da professionista posata di polso passa in un nanosecondo (per rabbia da loveaffair adultero non-consumato)…. a schiumante isterica digrigna-denti in modo fantoccesco, manco Fracchia nei panni della Belva Umana potrebbe conferire maggiore credibilità. A me, a differenza di altri, il personaggio non è mai stato particolarmente antipatico, ma ridotto a queste uscite pupazzesche per il bene di qualche scenetta di contorno in nome del sensazionalismo da continuity “tifaròvederechisonoiotunonmiconosci” ce ne passa. Come buttare tre anni di caratterizzazione nel cesso per accorgersi che poi non funziona lo scarico onde defluire con dignità

Item#3 Parliamo di uno pseudo-giallo con ripercussioni legali. Evabbeh, nada sovrannaturale, mystero et similia. Accontentiamoci di Dylan(+Bloch) nei panni di vittima incastrata, e scopriamo chi lo vuole nel gabbione, o peggio, e come se la caverà. Bien, a parte che non ci sono altri sospetti possibili oltre Gorman, quindi l’esito è più che telefonato, tutto il costrutto di avvelenamenti ed indagini fa acqua come uno scolapasta innaffiato al napalm. Un colabrodo logico di ardua fattura, per l’ennesima offesa nei confronti del lettore che dovrebbe rispondere con un #380bis (ACCA’) NESSUNO E’ DEFICIENTE.

A parte i semplici “vabbeh, sò fumetti”, come per l’impianto accusatorio che ritiene Dylan così fesso da lasciare prove tanto evidenti mentre pensa di arenare il caso Bloch col semplice accoppaggio di Carpenter – come se altri non potessero proseguire le indagini una volta avvelenato il bisonte - ci sono vere e proprie incongruenze nei fatti rappresentati ai limiti di qualsiasi tolleranza. Tipo l’avvelenamento sincronizzato ad orologeria della vecha carampunka fattucchiera: come diamine sapevano che avrebbe toccato quelle banconote intrise di veleno (p.40) solo dopo l’interrogatorio? Non si vede un fattorino appena arrivato per la consegna della mazzetta, mentre le foto per farle memorizzare l’aspetto di Dylan già erano nel cassetto .

Bloch che sostiene davanti a Gorman con la faccia più tostamente candida del multiverso (in tono serio, occorre dire) dopo trent’anni di reati vari per coprire Dylan che “nemmeno una volta l’ho fatto infrangendo la legge” come se finora avessimo letto nantro fumetto . La polizia che dovrebbe subito ri-arrestare Dylan fresco di cauzione soltanto perché Groucho è stramazzato per terra in casa sua in preda a nonsisacosa, sigaro compreso (pp.64-67). L’aggiunta di un bobby dei tanti avvelenato per fare numero e prestarsi ai deliri di Gorman di fronte ai colleghi (p.69), cosa che tocca anche al povero Jenkins durante il tea break con nantra sincronia da Looney Tunes (p.78). E non ho capito neanche cosa ci faccia quella macchia buttata lì sul parabrezza di Carpenter a pagina 26: emorroidi di piccione nei paraggi?

Carrambata da nostalgica canaglia - alias carenza d’idee con occhiolino per aficionados – grazie ad Uskebas… ehhm, un libro avvelenato à la Umberto Eco che torna dopo una trentina d’anni – con tutta l’inutile paraculata (pp.89-91) da scen(eggiat)a madronale sul potersi ancora contaminare col “male oscuro” dell’incartamento, quando già sappiamo che il veleno agisce esclusivamente per piccole dosi quotidiane ripetute (p.85), ed infatti subito dopo il tocco di Gorman sia Dylan che Bloch raccolgono a mani nude i fogli senza intossicarsi… rimuginando stile Scemo&+Scemo (sotto valium) sulla presunta immunità di Gorman .

#Item 4 …ecco poi, Gorman. In Anime Prigioniere lo ricordo come un personaggio cazzuto, laconico, sangue algido, asciutto, stile uomo-ombra, da fantaspionaggio. Mentre qui ciarla e ciarla, sminuzza casistiche e pastoje legali come un leguleio bisbetico, rinfaccia in modo pleonastico sospetti che lui stesso ha costruito, elabora un fumoso piano che dire ta(ba)rocco è poco, cerca l’antipatia petulando in modi infantili, sbraca in meschino picchiatore capriccioso, continuando con la tiritera del suo dovere. In pratica come riesumare affossando un personaggio nato da buone premesse, traslato nella figura di un mortacciodesonno. Non ajuta neanche Saudelli ritraendolo come un topetto omunculoide rigonfio di spucchia, mentre quello di Stano era trenta volte più cool ed asettico, forse anche troppo simile a John Ghost come fisionomia. Da un certo punto in poi si lascia andare anche a ripetute farneticazioni – pro continuity? Muah… - esaltate (o ipocrite) sulla violenza della menzogna, Dylan=Il Male, siete tutti impostori, non meritate quello che avete, buonisti assassini della società… che a me sinceramente sembrano quasi tutte vaccate a raffica messe per giustificare i suoi raptus o altri gombloddi di fondo, alludendo a ciò che ri-sentiremo chissà quando per far quadrare i tasselli di un mosaico a tuttotondo, nel senso di presa in giro... e circolare .

Qualcosa torna: tempo fa (stra)parlai con l’esimio Papercop di una mia innocente ipotesi sul fronte del conflitto futuro e del ruolo di Dylan nei maneggi di JG. E forse invece di incastrare il Nostro in queste beghe legali collaterali, sarebbe ora di incastrare a dovere i pezzi di questa sedisaccente macrotrama, prima che le nostre macro-palle ormai rigonfie vengano castrate da annate di premesse onanizzanti .

SCAGLI IL PRIMO ALOHA CHI NON E’ COLPEVOLE,
MA CON L’ALTRA MANO

per una volta concordo con la recensione di wolkoff , altre volte l’ho trovato troppo critico , ma qui le osservazioni le trovo pertinenti.

SPOILER
Di questa storia salvo l’antefatto , cioè finalmente si capisce ed ha senso il comportamento di carpenter avuto in tutti gli albi precedenti , cioè non era un cane che abbaiava al vento , ma c’era un’indagine “ufficiale” dietro a questo comportamento. E ci sta.
Per me ci sta anche l’inserimento di gorman ,
ma poi lo svolgimento della storia è confusionario e pieno di buchi e incongruenze difficili da giustificare.
Come se fosse “solo un fumetto” e quindi beccatevi questo , non è un romanzo giallo dove tutti i tasselli devono combaciare perfettamente.
Anche l’archiviazione della vicenda con un semplice , “abbiamo agito secondo le regole” , boh
Gli avvelenamenti un po’ a capocchia, massí avveleniamo pure jenkins tanto che ci siamo ,boh
Se si vuole fare un giallo deve essere coerente , e non basta far capire , eh la vicenda non è finita , tapperanno i buchi con un altra storia , che creerà altri buchi che verranno tappati da un altra storia , così si va avanti alla carlona.

Da qui il titolo del prossimo albo. Tripofobia.
Tutto ha un senso