lacrime di pietrauna spanna sotto a classici come "dietro il sipario", "il guardiano della memoria", "una nuova vita", ma ambrosini è pur sempre ambrosini anche a colori
i quali, peraltro, non vengono tirati fuori solo per far festa, ma sono adattati in modo interessante alle atmosfere oniriche e noir dell'autore
la storia è stata giustamente accostata alle sue creazioni bonelliane più che a dylan dog, stavolta anche in maniera più netta rispetto alle tre storie suddette... aggiungerei una certa spruzzata di ruju: la mala, il night club, il giro di prostituzione... però ciò che un tempo poteva apparire anomalo, quasi eretico, oggi diventa un dylan dog autentico, viscerale, "il dylan dog che abbiamo sempre amato", con elementi classici quali possono essere un personaggio femminile che rimane impresso, un'effigie vivente dal minaccioso femminismo, una buzzicona smembrata nella segheria, il martirio della pastorella che si trasforma in qualcosa di horror e trash (le pecore assassine si erano viste nel tardo chiaverotti "il picco della strega")
e poi quelle divagazioni "alla ambrosini" non del tutto afferabili di primo acchito (dylan ossigenato), ma che ci piacciono proprio per questo
bloch ormai un vero farfallone, ma a puttane ci è sempre andato, vedi memorie dall'invisibile e il gioco del destino
alla fine carpenter esce fuori, per un attimo, dallo schema di freddo e anonimo rompiballe
copertina simpatica
voto 8+