Vorrei tornare sull'intervento di Don Cristo. Non sono riuscito a farlo prima per mancanza di tempo. Oggi dovrei farcela. Mi riferisco al post "sintetico" su I vampiri. Sono d'accordo sul tuo post sulla prima parte, ovvero sulla disamina dell'albo in questione. Un po' meno quando parli dei ruoli delle citazioni concludendo che sono "ben usati" da una parte e "mal usati dall'altra". Ma vado nel dettaglio.
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I Vampiri è un albo che mescola assieme il mito del vampiro (il parassita per eccellenza, qui usato come simbolo della classe oziosa), la trama di Essi vivono di Carpenter
praticamente la stessa, va ammesso...
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e un paio di cose cruciali prese da Zombi di Romero. In pratica Sclavi frulla assieme tre cose che quasi non c'entrano niente fra loro (quattro se contiamo anche un po' di James Bond) producendo una storia con un ritmo e una trama suoi. A tal punto è integrata la citazione di Zombi che la scena dell'assalto al magazzino di Martinez ha quasi più senso lì che nel film da cui è preso: Sclavi rifunzionalizza quella scena senza camuffarla per niente, mantenendo persino i nomi dei personaggi.
Non posso che essere d'accordo con te.
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Perché fa tutto questo? Banalmente, perché questi film gli sono piaciuti. Ma non solo.
Posso pensarlo ma non posso escluderlo che sia anche perché abbia visto quel film proprio mentre stava scrivendo quella scena o gli sia venuta in mente semplicemente durante la scrittura. Oppure possa avere pensato: "Qui voglio fare una scena di assalto al magazzino. Come la faccio? Quasi quasi mi ispiro a Zombi. Sì dai ci sta!!" Oppure potrebbe avere detto. "Allora, già la trama l'ho presa da Essi vivono. Ora devo cambiare film." La verità è che non lo sappiamo ma possiamo solo immaginarlo e la nostra immaginazione si lascia comprometter dall'opinione che abbiamo di quell'autore (Ci ho messo un bel po' ad accettare che Luttazzi ha preso una bella parte della sua produzione da comici americani ma ahimè per molte battute è stato così).
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Parte della riuscita dell'operazione sta nell'utilizzo del personaggio di Dylan Dog, a sua volta ispirato, se non volutamente almeno sotterraneamente a Marlowe, prototipo dell'eroe letterario hammettiano, de sinistra, ironico, MORALE (il miglior uomo possibile, nonostante i suoi difetti, perché sostanzialmente integro) da contrapporre all'eroe vendicatore/fascista/melodrammatico spillaniano.
Urca, non mi sento d'accordo nel dire che Dylan Dog sia ispirato a Marlowe. Marlowe era un ottimo investigatore, Dylan no. Marlowe era in conflitto con l'autorità, Dylan no anzi è molto amico di Bloch e ne è sempre stato molto "dipendente" lavorativamente parlando. Era solito bere e fumare Dylan l'esatto opposto. Anche il rapporto con le donne era piuttosto diverso da quello che ha Dylan. Ma non è l'argomento principe di cui voglio parlare.
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Questo ragionamento si può fare, di base, per praticamente tutta l'opera di Sclavi su DYD. Mette assieme Kubrick, Dick, Magritte, Romero, Carpenter, Chandler, Bava, Shelley, Lee Masters, poeti francesi, Terminator, Bergman e De Andrè in un calderone in cui le citazioni vengono integrate e trovano un loro senso. Se questo possa essere definito, come molti fanno, postmodernismo, io non lo so: fatto sta che il risultato è fresco e funziona quasi sempre e a fronte di numerose storie invecchiate non benisismo, non sono poche le storie di Sclavi, oggi, a sembrare più moderne di quelle attuali. Un po' perché Sclavi è un ottimo scrittore, un po' per la sua sensibilità e la sua cultura fuori del comune, un po' perché cristo Bergman e Chandler non sono Scott Pilgrim e Walking Dead.
Sicuramente le citazioni o le riprese di Sclavi hanno un non so che di più rispettabile. Non so chi sia Scott Pilgrim, conosco a malapena The Walking Dead ma se vogliamo ben vedere anche negli ultimi numeri di Dylan Dog si possono incontrare citazioni eccellenti. Se guardi anche ne "Il cuore degli uomini" c'è un rimando a "The loved Ones" e il padre si chiama Norman (proprio come in Psycho) rovesciando la morbosità dell'amore filiale nella morbosità paterna (una sorta di contrasto). Anche qui non si sa quanto voluto. Anche ne "La macchina Umana" si cita Fantozzi. Stando alla larga dagli ultimi Fantozzi vi è da dire che il primo Fantozzi è qualcosa di geniale. "In fondo al male" cita Twin Peaks. E altre ce ne saranno. Lo stesso Mater Dolorosa cita da un punto di vista grafico grandi dipinti.
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In Sclavi dunque la citazione, quando riusciva, riusciva su più livelli: era integrata talmente bene da aver senso anche per chi non comprendeva il modello, e compiaceva chi lo comprendeva perché si trattava nella maggior parte dei casi di prodotti che coniugavano "popolarità" e "contenuto".
Ma non mi sembra che sia tanto diverso adesso. Forse è solo il fatto che Sclavi aveva un modo di scrivere che a te piaceva di più rispetto agli autori che scrivono oggi. Non è che necessariamente questo implica che Sclavi sia il migliore.
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Il DYD di oggi si trova schiacciato tra la necessità di recuperare quella freschezza, cosa che richiede uno scrittore davvero competente, dotato di una visione e di una consapevolezza che Recchioni ciao core, e al tempo stesso il bisogno di essere attuale in un'epoca in cui Mario Bava, Kubrick e Magritte sono stati abbandonati per strada, non possono più essere usati come riferimento e la citazione integrata è stata sostituita dalla marchetta per compiacere i nerd, la gran parte dei quali ha piacere di veder citare a membro di cane Darth Fener e Ingmar Bergman non sa manco in che città sta di casa. La citazione shakespeariana è del tutto sprecata, Scott Pilgrim è kitsch, Dellamorte Dellamore non c'azzecca una nerchia.
Per me il Dylan di oggi ha bisogno di recuperare le MOTIVAZIONI per cui Sclavi scriveva. Non tanto il suo stile. Perché quello non lo si copia e mai lo si copierà. Sclavi scriveva per liberarsi e per piacere (suo personale) mentre oggi molti scrivono per lavoro, perché devono. Non a caso, a mio parere, Mater Morbi, Il cuore degli uomini, La Macchina Umana, Memorie dall'invisibile sono BELLI (poi possono non piacere - sia chiaro) proprio perché trattati dall'autore come un tema molto sentito mentre altri albi come Killer!, Remington House sono meno BELLI (poi possono comunque piacere). Boh non so te ma io lo sento quando una storia è scritta con il cuore e quando non lo è e questo fa la differenza.
E qui mi fermo...