Cravenroad7

Secondo me quando ha scoperto che l'amore è quella cosa che fa gonfiare i pantaloni.

Per le palle che si ingrossano però

Quello che voglio dirti Drake è che quello che tu dici non è un problema della sceneggiatura nei termini in cui la poni. La sceneggiatura contiene tutte le parti che hai citato (anche il conflitto perché il conflitto non ha necessariamente bisogno di un nemico ma ha il fine di portare il personaggio verso la risoluzione dei propri conflitti iniziali. La conoscenza di tutti i vari personaggi servono a Dylan proprio per capire chi è e per aiutarlo a risolvere il conflitto. ) Il problema per come lo poni sta o nella continuity (non è stato spiegato a sufficienza negli albi precedenti la depressione di Dylan) o nella SCELTA di lasciare inspiegata. Che non è un problema di sceneggiatura, ma di scelta. In “Il Lungo Addio” non viene spiegato perché Groucho improvvisamente è serio e quindi fuori personaggio. Allo stesso modo qui non viene spiegato perché Dylan è depresso all’inizio.
Il conflitto se vuoi è il confronto tra Dylan e i cambiamenti in atto. Li puoi anche vedere come sogni allucinazioni casuali però allora sono sogni allucinazioni casuali anche quelli in Golconda. Tutti gli albi che si reggono su allucinazioni o sogni possono essere interpretati come casuali oppure no. Qui sono allucinazioni che portano poi Dylan al cambiamento o all’accettazione del cambiamento.
Ma non voglio convincerti oltre.

Pensa se invece volessi. Potresti conquistare il mondo.

E' stupefacente come si riesca ancora a dibattere in questo posto su una storia PALESEMENTE PRIVA di un minimo guizzo narrativo, realizzata da una autrice che ha PERSO LA VERVE ed una creatività genuina. Le elucubrazioni più noiose sono sicuramente quelle di Alemans

Riletto oggi con più calma e tranquillità. Dopo la prima lettura la delusione e l'inc****tura era tanta, oggi rimane solamente amarezza. Amarezza per un fumetto che è nato dalla passione di Sclavi e dopo molte vicissitudini era malato terminale. E ora in pompa magna si tenta di guarirlo puntando solamente alle vendite, a raccogliere consensi nei bimbominkia di oggi con storie che di passione, di cuore non hanno nulla. Sanno di tutto studiato a tavolino senza ne capo ne coda.

- ATTENZIONE PRESENZA DI SPOILER -
Non ha senso la paranoia di Dylan, non c'è una spiegazione logica al suo comportamento. La battuta "Quel bastardo di Carpenter mi perseguiterà finché avrò vita!" non ha ragione di esistere per un paio di incontri..conditi da qualche cazziatone. Ci sono persone che lavorano con dei boss davvero "schiavisti" e non impazziscono mica.
Groucho all'inizio ha un comportamento irriconoscibile prende e se ne va come non farebbe mai un amico, e alla fine idem.
Se è tutta colpa dello smartphone (facciamo finta di accettare tale fesseria da filmetto di serie D) fa capire quanto si è detto finora e cioè che Dylan è uno stupido che si tiene uno smartphone maledetto e che lo spia. Voglio sapere chi terrebbe un telefonino sapendo di essere spiato..figurarsi se maledetto.
Per il resto il fumetto meta-e-sti-ca** annoia per 70 pagine. Si salvano i disegni che tranne qualche volto sono ben realizzati. Di horror non se ne vede e ormai credo che la linea sia tracciata...

- FINE PRESENZA SPOILER -
Ultime considerazioni in risposta a chi dice "se non ti piace non comprarlo".

Dylan per me e penso molti altri, è un compagno di vita, un amico. E' al mio fianco dal 1992. In questi 23 anni ho cambiato amici, casa, lavoro, compagne ma Dylan è sempre stato con me.
Dylan Dog è come la donna che ami e che magari ti fa passare le pene dell'inferno. A cui magari dici "Non ne voglio più sapere di te!" ma poi dalla quale torni sempre. Ha quel non si sa bene cosa (e non pensate sempre a quello ) che ti attrae come una calamità e che non riesci a staccarti anche se magari sei un po' stanco.
Compro Dylan in tutte le sue testate sperando sempre di ritrovare quell'amico che mi teneva compagnia nella mia adolescenza...spaventandomi, emozionandomi, facendomi pensare..insomma tutto quello che questo albo non fa.

Voto 4
(Se si vuole cambiare veramente qualcosa forse bisogna anche cambiare gli autori)

p.s. che noia l'Horror Club con sta storia Dylan è lui non è lui...è sempre lui mamma mia...meglio le lettere dei lettori che ogni volta queste lezioni da due soldi

Non è necessario un nemico vero e proprio, potrei anche darti ragione, ma ogni racconto privo di nemico (dentro o fuori da noi) utilizza comunque un espediente, un enigma, un mistero, un pericolo, una situazione che non nasce dal nulla, non forzata, che viene portata avanti per cambiare il protagonista, cosa che qui non succede, dato che Dylan è tornato lo stesso del solito (e non dell'inizio dell'episodio).
Uno tsunami o un terremoto da affrontare, o un tumore o un lutto a cui reagire, sono eventi naturali che non dipendono da nessuno ma che lasciano un segno (cosa che non è mai successa in dyd per mancanza di continuity, ma che non credo trasformerà dyd per sempre e già dal prossimo episodio).
Qui vediamo un disturbo comparire dal nulla e in assenza di un relativo trauma, vediamo una depressione senza fondamento, vediamo una paranoia eccessiva.

Ok, potrai dirmi che in senso lato e andando molto alla buona le fasi ci sono tutte, ma bisogna essere buoni, comprensivi, come se una storia la scrivesse un ragazzo in una fanzine.

E' ancora peggio se è stata una scelta quella di Recchioni e Barbato, perché - ti ripeto - è stato forzato un mondo solo per scrivere 94 pagine di manifestazione di superiorità/potere (melodrammatico ma rende) da parte degli autori/editori/curatori sui lettori.

In racconti in cui non vi è un nemico (interiore o altro da sé) il conflitto è una metafora, un simbolismo, che qui sappiamo bene, purtroppo, cosa rappresenta.

Golconda è una storia senza un messaggio di fondo, è una visione di Sclavi, non si prende sul serio volutamente, è un episodio immerso in tante storie che il freytag lo usano degnamente, è una follia comica e nonsense, un divertissement.
Questo numero si prende sul serio, è una bomba termonucleare, è definito epocale dagli stessi ideatori.
E' molto diverso se ci pensi, Sclavi non ha mai considerato Golconda più di un giochino, e nessuno credo si sognerebbe di mettere golconda alla pari di "Memorie dall'invisibile".

Una non storia che gioca a fare la storia è un problema, una non storia che sa di non esserlo e rimane tale è perfettamente ok, bella o brutta che sia.

È proprio un "trova le differenze"... (vabbé, è la mia storia preferita, perdonatemi se mi incazzo un po')
Il lungo addio è una storia onirica nel vero senso della parola, nel senso che ha un suo filo logico che viene poi spezzato, riordinato, e celato dietro dei simbolismi per esigenze definiamole artistiche, ma possiamo anche dire narrative. In questa storia le sequenze oniriche sono nate come tali, perché storie come il lungo addio hanno fatto capire a chi scrive adesso che è quello che noi vogliamo, e quindi hanno intrinsecamente meno forza perché sono fini a se stesse.
Poi: il lungo addio parte con un inizio strano, che al numero 75 della serie forse non si era ancora visto, e colloca dylan in un'atmosfera sognante. E al numero 75 della serie un groucho che non faceva battute ma se ne stava tranquillo tranquillo era una cosa assolutamente inedita, e ulteriormente funzionale a creare l'atmosfera. Senza contare che ogni avventura era efettivamente concepita del tutto staccata dalle altre, poteva capitare qualsiasi cosa con buona pace di chi non apprezzava. Ma veniamo al nostro 346: la paranoia di Dylan non è lasciata inspiegata, è attribuita di punto in bianco, e in maniera posticcia, a dei fattori che lo dovrebbero aver colpito nei numeri precedenti. Cosa che non è successa. E non solo, non è un elemento di contorno che può essere laciato inesplicato perché tanto non pesa in maniera particolare sulla trama: è l'elemento fondamentale, senza cui non esisterebbe nessuna delle 98 pagine che abbiamo letto.

In conclusione, un altro paragone del genere e la mia testa potrebbe scoppiare.
Vado a farmi una vita

Ma poi...dopo essere stato ucciso, mesmerizzato, abbandonato, resuscitato, riucciso ecc. ecc.
e assodato che gli zombie di john ghost fanno un baffo agli uccisori...
forse dylan ha sbroccato perchè, salvo rare eccezioni (celoni salvaci tu) nessuno gli cuce addosso una storia un filino più articolata, vabbè che DD costa quanto un gelato, ma almeno che duri un poco di più in mano.

Non voglio arrivare al punto di scrivere questo "non è Dylan Dog!".
Anche se ormai con l'originale ha poco a che fare, è un altro fumetto, forse anche meglio visto i tempi che corrono.
Se posso passare sopra al comportamento il Groucho perché son convinto che sarà spiegato, in qualche modo, trovo fuori personaggio quello di Dylan, mai avrebbe accettato un dono da uno sconosciuto non in questo modo.
Alla fine l'album mi è piaciuto anche,
tanto che ho votato buono, mi pare chiaro che non potendo ritornare a fare il vecchio Dylan od anche di proseguire in quella strada, gli autori sono costretti a cambiare l'animo del personaggio.
I motivi del pensionamento di Bloch in una recente intervista di Recchioni spiegano perfettamente la situazione .
Pensione perché non sanno usare il personaggio.
Non sanno come usare Dylan che si innamora ogni mese? VIa, meglio se fa solo sesso e via dicendo.
Non condivido quasi nulla di queste scelte e dei cambiamenti fatti, ma ho votato buono ugualmente. Se non erano capaci di fare altro meglio un cambio totale, è vero che resta solo il logo della testata e poco altro ma pazienza continuerò ancora leggerlo, forse un giorno smetterò del tutto oppure troverò la nuova versione bella comunque e magari arriverà il giorno che dirò di essermi sbagliato.

Però per adesso mi sento di dire che la strada presa non mi pare quella giusta.

Io l'ho scoperto una settimana fa.... non ho bruciato caso solo prche nessuno poi me la regala.

Giuda Balleri- ehm Hells bells!

Hell's be... ehm Balle di Giuda! (esclamazione per un Dyd finalmente al passo coi tempi)