La DC non sarà più molto comic(s)a ma è democraticamente da buonicristiani pensare che certe uscite atte a sbeffeggiare noi del forum siano più ridicole nei loro intenti che nei loro bersagli.
E come diceva un noto esponente scudocrociato "
a pensare male si fa male, ma spesso si azzeccano i maligni", che da spadatrattisti camuffati si rivelano detrattisti di questo luogo che li ospita liberamente per parlamentarci sopra
.
[...]
A parte questo spassoso excursus che partiva in topic... torniamo a divagare off topic
La questione del
ricambio generazionale è molto interessante ma non può esser affrontata con retorica di posa e fatalismi non circostanziati.
Nessun dottore prescrive fino a quando leggere un fumetto, di qualsiasi formato e spessore (v. classici Disney). E l'esempio super-eroistico USA
non calza affatto col contesto italo-bonelliano, per ragioni storiche e culturali che non sto qui ad approfondire. Basti dire che in Giappone chiunque legge (diversi) manga, ad ogni età, e in Francia l'età media di un con$umatore di fumetti è molto più alta del medio nerd diciottenne stellestrisce alle prese col suo idolo in tutina afflitto da superpoteri vari, nonostante lo sciroppaggio mentale di
Airoldi & co (
), che pensano di pubblicare per le sfigate rotative mmerigane, e vogliono inculcarci abusivamente questi trend.
La Bonelli
ci campa degli ultra-trentenni, per cui si deve adattare anche a questi (gusti/parametri) in evoluzione, puntando non solo all'effetto nostalgia. Quindi anche
Tex, per quanto iper-conservativo, si deve presentare in modo consono ad un ultra-trentenne di adesso, con qualche pelo sullo stomaco in più ed un palato più rodato di quando aveva 15 anni e c'erano i figli dei fiori ancora in giro. E credo che gli autori attuali di Tex (con gli ovvi alti & bassi di una mensilità mezzo-secolare) siano riusciti ad adattarsi molto bene a questo contesto, senza tradire troppo la forma originaria, ma evitando allo stesso tempo che il loro prodotto dovesse imitare pedissequamente forme ritrite & ri-fermentate soltanto per andar incontro a presunti matusa rincoglioniti in cerca di contentini nostalgici.
Un editore in un certo senso deve sia cullare viziando che far crescere evolvendo il proprio pubblico, anche per prepararsi al cambiamento, e FORSE ad un ricambio generazionale, che per gli autori dovrebbe risultare fisiologico, mentre per i lettori un po' meno.
Ecco, mi ricollego al Nostro Boy: sul fatto che Dylan "sia morto da decenni" non mi va di tornarci sopra, perché lo ripetiamo da secoli, è un alibi per le mezze-pippe:
SONO GLI AUTORI ed esser incapaci, inetti o defunti che strisciano boccheggiando per carenza di idee/qualità rispetto ai tempi che trovano, non certo il personaggio-testata, che nelle mani giuste potrebbe dar ancora molto per vitalità, sia alle ca$$e SBE, che ai suoi lettori, senza pretendere utopicamente da stolti l'auge che strombettava negli anni '90s.
Che poi questi lettori debbano improvvisarsi neo-adolescenti con famiglia a carico per sentirsi vintagisticamente soddisfatti, non mi sembra tanto probabile. Come mi sembra altamente improbabile che ci si possa avvicinare una corposa fetta di giovinetti in modo coatto, dato che il
FUMETTO IN SENSO LATO non è più nello Stivale ritenuto dalle fasce giovanili una forma interessante di intrattenimento, e non sarà semplice fargli cambiare tendenza, consigli di papino-zietto a parte.
Mi fermo qui mentre preparo la lista dei migliori DD come starter per il nipote della signora del terzo piano. Se volete proseguire, mentre la badante vi sistema il pannolone, penso siano questi i luoghi più opportuni, lasciando il topic soltanto all'eterna giovinezza del Chiave, che brilli di ineffabile splendore nel bujo di comodo di certe considerazioni qualunquizzanti
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