Alla fine l'ho letto.
Per me, albo da 6 e mezzo.
Se dicessi che è brutto, mentirei: sceneggiatura e disegni sono ampiamente professionali, gestiti col massimo del mestiere.
Ciò non toglie che al di fuori del 'mestiere' e della 'professionalità' (ovvero, il minimo sindacale che una casa editrice solida come la Bonelli possa offrire) c'è ben poco da segnalare.
seguono possibili
S
P
O
I
L
E
R
Premetto che quest'albo mi è piaciuto più della precedente prova barbatiana
Mai più, ispettore Bloch. Quell'albo era danneggiato da un tono incerto, che forse puntava al surreale e forse alla commedia nera (di sicuro il "racket delle bare" era impossibile da prendere sul serio!!), senza raggiungere nè l'uno nè l'altro.
Quest'albo vuole raccontare una storia SERIA, nuda e cruda. Non direi horror, ma certamente drammatica. E ci riesce abbastanza.
Il problema è che è una semplice rimasticatura di tematiche già viste e straviste in non so quanti altri albi del passato. E storie come
Oltre quella porta, oltre a essere originali all'epoca dell'uscita, erano comunque gestite meglio dal punto di vista narrativo.
Là il problema del passato di Groucho era affrontato con tatto e delicatezza da parte dell'
Altro (intendo il personaggio che non si vedeva mai in volto); qui è Dylan stesso ad affrontare la questione... nella maniera più rozza possibile!
Non solo sbrocca in modo isterico, ma è inverosimile che si ponga il problema dopo OLTRE VENT'ANNI che i due vivono assieme sotto lo stesso tetto!!!
Anche Groucho, avrebbe potuto gestire la questione in modo migliore, magari dicendo:
"Scusa, capo, ma ti rendi conto che anche se ti dicessi chi sono, tu non avresti modo di appurare se sto dicendo DAVVERO la verità?! Potrei dirti che mi chiamo Julius Henry, figlio di papà Marx e mamma Schoenberg, e tu come faresti a sapere se è vero? Vuoi vedere la mia carta d'identità? [Non ce l'ha... ]..."Inoltre ha poco senso che Dylan sputi così tanto veleno su Irma, tenuto conto che fu una SUA decisione non buttare il telefonino (ma forse contava di riciclarla come fermacarte...
).
Insomma, le falle logiche non mancano, anche tenuto conto del fatto che è una storia in gran parte 'onirica'. E tutto ha un'inconfondibile sensazione di
déjà vu.
Rimpiango la Barbato che scriveva soggetti magari astrusi e arzigogolati, ma che esprimevano l'autentica volontà di raccontare qualcosa di
nuovo e
originale, anche a costo di prendersi dei rischi. Da troppo tempo ormai le sue storie battono piste già ampiamente battute.
E comunque, io sono ancora in attesa di una buona storia del Dylan "indagatore". Le storie che raccontano sciagure personali del Nostro le considero in una categoria a sé stante.
E per quel che riguarda l'ultima tavola.... Non so se Groucho parlasse con John Ghost, con Satana, con Gesù reincarnato o con gli Alieni del Pianeta X. So solo che non me ne potrebbe importare di meno.