Cravenroad7

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#33/S - Saluti da Undead
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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: lun ott 07, 2019 1:07 pm 
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Zak ha scritto:
Premetto, haimè, che non seguo gli speciali di bilotta, da quassù mi è difficile, ma un giorno forse rimedierò. Volevo solo portare alla vostra attenzione questo elemento che un amico dall'Italia mi ha segnalato. In effetti anche io ho notato l'errore, a meno che non sia voluto per esigenze di trama...non seguo, quindi potrebbe essere...voi sapete spiegarmi?
Qui di seguito la tavola incriminata:
Spoiler!
Ma Undead non si trovava in Scozia?!?! :|
Immagine


Tutta la saga è non solo uno dei possibili futuri di dyd ma anche una sorta di what if, dove gli autori giocano con i topoi narrativi (vedi Jenkins donna ecc.).


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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: mar ott 08, 2019 8:20 pm 
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Uno dei "futuri" possibili a livello di Storia. Non di GEOGRAFIA :!: :!: :!:

Bilotta prende una cantonata clamorosa riposizionando Undead nel sud dell'Inghilterra, e cosa più grave senza che ce ne fosse realmente bisogno, perché alla fine un posto vale l'altro, e non si capisce cosa ci guadagni nel trasloco coatto verso la contea del Berkshire... anche se sul fantomatico #1 Sclavi volle posizionare la cittadina nei dintorni di Inverness (PIENA SCOZIA, di qualsiasi dimensione trattiamo) per dare una sensazione di lontananza dalla capitale, tra le spettrali lande scozzesi chemmacbeth insegna :o

Certe volte prima di omaggiare i classici bisognerebbe rileggerseli con responsabilità. Con l'aggravante che nello Speciale scorso (p.96) Sybil riprende il famoso treno per recarsi ad Undead... ed indovinate dov'è il capolinea... se non Inverness, aripiena-Scozia?
Ma forse sarà stato contagioso il caos creato da Boris Johnson, che non sa da quale parte del paese cominciare la Brexit, visto come si erano dimenticati della dogana per l'Ulster... :g:

UN ALOHA SUB-TROPICALE

Spoiler!
Immagine

Ah, e per la cronaca non geografica, io mi posiziono storicamente tra quelli a cui questo albo non è piaciuto granché. A dopo per i dettagli... :dito:

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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: mar ott 08, 2019 8:55 pm 
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C'è anche la possibilità remota che questa undead sia una omonima di quella scozzese, anche se non se ne vede il motivo.
Passando all'albo, Devo dire che ho lasciato perdere ogni tentativo di seguire la storia. Singolarmente è godibile e toccante, con delle belle splash page che aggiungono tanta profondità emotiva e non solo spettacolo (o.r.p.c.)

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Ormai sono sicuro che Dio esiste. Ora si tratta solo di trovarlo e riempirlo di botte.


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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: mar ott 08, 2019 9:07 pm 
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Etilpropano ha scritto:
C'è anche la possibilità remota che questa Undead sia una omonima di quella scozzese...


A p.48 Osmond dice che è la stessa in cui Dylan si è recato negli episodi precedenti, quindi con tanto di tetti adunchi scozzesi, Xabaras-lab, treno per Inverness, etc.
Mi spiace, ma l'unico modo per salvarsi in corner era quello di metter in mezzo Werner che ricostruiva cittadine utopiche in cartonato tipo fake-London... ma quello ormai è un filone dimenticato, come molti altri dallo svagato Bilotta, che va sempre più a braccio (ad ombrello?) dimenticando i suoi stessi costrutti narrativi seminati in oltre 6 anni :roll: .

CHIEDO ALOHA LA CITTADINANZA GALLESE

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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: mar ott 08, 2019 11:43 pm 
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[...]

Donc, ritorniamo col pilota GPS sul pezzo senza smarrirci nei luoghi dell'immaginario fasullo
Spoiler!
... che dovrebbero essere un male comune in SBE, visto come pochi mesi fa il Chiave scriveva che la regione dei castelli della Loira era vicina alla Provenza... :roll:


SALUTI DA SPOILER


In sintesi
    Testi 6 +
    Disegni 8

Ma siccome la sintesi non mi pertiene più di tanto, aggiungo commenti finché non mi iniettano un siero.

La storia non mi ha entusiasmato affatto, la più scarsa delle 6 lunghe del ciclo :| .
Bilotta visibilmente scarico allunga il brodo su poche idee già viste. 160 pagine che passano lentamente, tranne le ultime 30 un po' più concitate, senza che succeda nulla di particolare. Tutto troppo posato, compassato: visto il titolo immaginavo delle cartoline più grottescamente schizzate in serie da un luogo ai limiti della (dis)umanità ormai latente. Vabbene riportare la melanconia grigia e ripetitiva da spaccato strambo-ma-quotidiano delle famiglie di zombi (quasi)senzienti rimasti ad Undead... ma la cosa qui alla lunga sfocia nel didascalico da filmuccio minimalista presunto-impegnato. Tempi cinematografici che poco si adattano ad una sceneggiatura da fumetto, in pratica: la telecamera non è il pennino, ma questo molti autori faticano a capirlo, a livello di impostazione narrativa :( .

Bene l'idea del condominio alveare in trasparenza diroccata, ma anche questa alla fine assume un carattere solo illustrativo senza incidere nella lettura, priva di mordente, con tutti quegli scambi prolungati tra morti non-proprio-autistici-ma-autoillusi.
La dinamica degli eventi prevede in pratica solo un vai&vieni da Undead, ora per qualche suo abitante transfuga, ora per Dylan(+Osmond) in vena di ispezioni o raid. Da uno come Bilotta penso sia legittimo aspettarmi qualcosa in più, non solo a livello di complessità della trama e maggior respiro per la storia (come dei personaggi ad esse legati). L'unico personaggio un attimo approfondito è Mercole...ehhem Margaret, regazzetta stile Burton-iano di cui si invaghisce Dylan per un riflusso di pedonecrofilia. Ma anche i suoi ingombranti (per numero) dialoghi "esistenzialisti" da spirito emo-pensante in conclusione mi sono sembrati stucchevoli e troppo caricati di enigmatiche mezze frasi/pause onde creare la sensazione di aver a che fare con una "speciale" - con cui flirtare, idealmente e non solo - quando in realtà la storia poteva virare su ben altro per rendersi davvero interessante .

La Morte alla stazione non mi è pesata, anche se è più facile darsi un addio con lei in certi luoghi, che con una certa Marina :* :cry:
Gestita male - di puro striscio -tutta la questione degli spiritelli illuminati, come quella delle lampade formato galletto, per cui mi aspettavo qualche retroscena irriverente. Molto in palla invece la sequenza della sciroccata che presso la pula vuota il sacco (a modo suo) sui Flagellanti (pp. 101-4), anche grazie alle espressioni clamorose regalate dal genio di Bacilieri. Qualcuno alcuni post fa parlava di quadretti autonomi dall'alto valore iconico e auto-significante per i disegni: io personalmente ce ne ho trovati davvero pochi, a parte la svitata di sopra, la 15ma pallottola tutta per Dylan (p.64), la mano nel lavandino... che poi si ripete come effetto ormai svuotato/sgamato in Margaret gut(s)less (p119). Osmond fa sempre la parte del tossico afflitto, ma ancora non si capisce il reale motivo, né si vuole approfondire la sua ragione d'essere, retroscena compresi. Tra l'altro presenta degli atteggiamenti quantomeno contraddittori, se la prima volta che si porta dietro Dylan nel bosco a rischio, una volta che se l'è perso, invece di cercarlo non perde tempo per bucarsi (pp. 67-69) ... e poi ha pure il coraggio di dichiararsi in colpa alla Jenkins un numero imprecisato di ore/giorni dopo (p.100).

Nel finale solito twist per tenere in vita idealmente, con l'escamotage del cliffhanger, l'interesse per altri 12 mesi d'attesa... e tanto basti. Certo che tirare fuori pure un Bloch filosolfeggiante sputasentenze sui massimi sistemi dell'umanità per l'ennesima amata comare - non bastavano le varie Morgana, Sybil, la botulinizzata amante di Xaby ,etc :?: :?: :?: - da preservare dall'oltretomba-nonsitromba, mi sembra oltremodo gratuito e controproduttivo nell'ottica della saga. Quando ho letto che le sue motivazioni passano da "personali" a "universali" (p.157) ho avuto l'ennesima prova che Bilotta ha bisogno in ogni numero di crearsi un capobanda stile demiurgo delirante (o svitato sentimentaleggiante) per portare avanti, tenendola in non-vita, la meta-riflessione esistenzialista di questa dimensione che si è costruito attorno a sua misura.
Non ci siamo, dopo 6 storie lunghe speravo in altro, scenario compreso :( .

Ecco, ricollegandomi da questo alla saga in senso generale e quanto da me già criticato, mi sembra evidente come all'autore non freghi più una mazza di molte delle tracce/piste narrative sparse nei precedenti episodi. Senza tener conto che i ritmi di pubblicazioni sporadici - una volta all'anno - non facilitano l'amalgama, qui la cosa si aggrava perché molti degli spunti più stuzzicanti sono stati sepolti nel menefottismo digressista. Non dico portare avanti la trama o ricongiungersi con la conclusione già nota... ma almeno provare a incastrare delle tessere nella dinamica dell'intreccio, senza renderlo NON più ingarbugliato, ma anche MENO sfilacciato di come invece succede (anche) qui :? :? .

Insomma, pure Bilotta, pur con tutte le attenuanti e gli alibi, si conforma al trend dell'inedito non dimostrandosi in grado su Dylan di impostare un concetto di continuity coerente, nonostante - o forse a causa de - la piena libertà concessa, finendo per far sentire preso pelculo il lettore che si rilegge i precedenti episodi in ripasso prima di immergersi in quello appena uscito.
Tanto per dire: che fine hanno fatto gli scenari fanta-apocalittici con Werner e le sue utopie di mezzo? Ed i complotti di Lynwood dopo che il suo sosia è stato accoppato? Jenkins eroe sul fronte è stata una panzana buttata per farci ricredere su di lui? Che minchia è successo in Germania di innominabile? Ci sarebbero anche nell'oblio i fattacci avvenuti nella proto-oasi di Wickedford, ma qui la cosa ritorna di rimbalzo - o almeno spero - col rimanifestarsi di Bloch a distanza di non ricordo quanti anni da Il tramonto dei vivi morenti. E comunque la sua associazione cospiratoria alla versione più balorda dei Flagellanti, che prima dovrebbero aspirare alla non-vita, e poi falciano col mitra proprio quei poveracci degli zombi senzienti, rende la vicende ancora più squinternate... :tc:
E non mi stupirei se l'anno prossimo si sorvolasse di nuovo si tutto, per un nuovo decollo pindarico di palo in frasca verso altre fazioni/capibanda con nuovi idealismi del quarzo in mente.

Sui disegni inutile complimentarsi con Bacilieri perché ormai è verbo comune. Giustamente 8-) .
Però devo dire, a parte qualche splash page, che qui si è adattato molto più del solito alla gabbia bonelliana, e tutto quel grigio invadente ha soffocato a dismisura il suo tratteggio più intenso, rendendo alcune tavole al 50% del potenziale - tipo quelle più concitate delle sparatorie, dove il nero ci rimette moltissimo in ottica splatter se coperto in quel modo dalla monotonia del grigio. Lo stesso vale per lo squartamento del povero Adrian (p.46).
Miss Jenkins per come disegnata mi sembra un altro personaggio rispetto ai precedenti episodi; non ho capito come nel Primordio l'omaggio alla pubblicità del digestivo Antonetto (p.95 :!: :?: ), come credo ci sia un piccolo refuso a p.10 dove prima l'orologio compare con le lancette (puntate alle 7.05) e poi completamente senza.



Immagine

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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: mer ott 09, 2019 1:23 am 
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wolkoff ha scritto:
Insomma, pure Bilotta, pur con tutte le attenuanti e gli alibi, si conforma al trend dell'inedito non dimostrandosi in grado su Dylan di impostare un concetto di continuity coerente, nonostante - o forse a causa de - la piena libertà concessa

Non è che non sia in grado. Piuttosto, come lo scorso anno, Bilotta sceglie consapevolmente di fregarsene di macro e micro-trama e di abbandonarsi al cazzeggio sclaveggiante (o sclaveggio cazzeggiante, è uguale).
Peraltro, se è vero che la continuity va a singhiozzi, la saga resta comunque coerentissima dal punto di vista delle atmosfere, del genere narrativo e dello stile di scrittura. E, diversamente da quanto avviene sulla regolare, i piccoli sviluppi della macro-trama qui non sembrano incollati col nastro adesivo.

Per il resto, sono in disaccordo con la tua recensione (come sempre interessante), ma mi rendo conto che è opinabile quanto la mia.


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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: mer ott 09, 2019 1:47 am 
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V.M. ha scritto:
Bilotta sceglie consapevolmente di fregarsene di macro e micro-trama e di abbandonarsi al cazzeggio sclaveggiante (o sclaveggio cazzeggiante, è uguale).


Perdonami, ma a me questo sembra più un de-responsabilizzarsi da quanto orchestrato prima.
Che non mi va tanto giù, nell'ottica del lettore che aspetta un anno dopo tante "pomiciate" (v. Dear Boy una pagina fa per la metafora), non tanto per quagliare al sodo, ma almeno per non far sembrare quanto detto prima una sega al vento, più che una saga a sé.
Mi sembra di esser turlupinato in pratica, di giocar scorrettamente col lettore e togliere valore (in retrospettiva, di riflesso) ai precedenti albi che invece sono molto meritevoli ed avvincenti, in quest'ottica, proprio per i tanti spunti seminati, specie i primi 2 Speciali.
Paradossalmente certe cose sono più legittime sull'inedito dove l'albo esce con cadenza mensile, non ci si è creati una dimensione apposita, e la varietà degli autori è fautrice di orizzonti biforcati :o .

Cita:
se è vero che la continuity va a singhiozzi, la saga resta comunque coerentissima dal punto di vista delle atmosfere, del genere narrativo e dello stile di scrittura
.

Non direi neanche questo. Si è passati dal fanta-apocalismo zombesco (v. Werner, Lynwood) su grande scala, ai drammuzzi intimisti portati alle lunghe, sul minimalismo spinto di un mondo sba(ra)gliato, dove il non-sense sclaviano ancora latita... come l'umorismo. Ma sempre di riflessioni meta-zombiesche parliamo, già viste in molte salse nell'ultimo decennio, non solo sulle serie tv. La mano talentuosa di Bilotta si distingue ancora nettamente, ma il taglio sta virando verso altro. E sinceramente mi garbava e teneva più incollato alla pagina il precedente approccio :roll: .

ALOHA ZOMBO QUA ZOMBO LA'

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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: mer ott 09, 2019 10:31 am 
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wolkoff ha scritto:
il non-sense sclaviano ancora latita... come l'umorismo.'
Sull'umorismo mettiamoci l'anima in pace. Gli autori contemporanei ne sono completamente sprovvisti. Tutti.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: mer ott 09, 2019 2:06 pm 
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Iscritto il: dom nov 06, 2016 1:29 pm
Messaggi: 336
Dear Boy ha scritto:
Sull'umorismo mettiamoci l'anima in pace. Gli autori contemporanei ne sono completamente sprovvisti. Tutti.


Questo punto è indiscutibile

Peraltro, per quanto riguarda gli interventi degli autori attuali che ho avuto modo di leggere (su questo forum in primis, ma anche su fb e in generale), lasciano evidentemente trasparire personalità piuttosto egocentriche e permalosette, nonchè poco inclini ad accettare la critica o la battuta; devo ammettere che in più di un'occasione mi sono anche sentito in imbarazzo per loro


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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: gio ott 10, 2019 2:11 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
Messaggi: 2148
V.M. ha scritto:
wolkoff ha scritto:
Insomma, pure Bilotta, pur con tutte le attenuanti e gli alibi, si conforma al trend dell'inedito non dimostrandosi in grado su Dylan di impostare un concetto di continuity coerente, nonostante - o forse a causa de - la piena libertà concessa

Non è che non sia in grado. Piuttosto, come lo scorso anno, Bilotta sceglie consapevolmente di fregarsene di macro e micro-trama e di abbandonarsi al cazzeggio sclaveggiante (o sclaveggio cazzeggiante, è uguale).
Peraltro, se è vero che la continuity va a singhiozzi, la saga resta comunque coerentissima dal punto di vista delle atmosfere, del genere narrativo e dello stile di scrittura. E, diversamente da quanto avviene sulla regolare, i piccoli sviluppi della macro-trama qui non sembrano incollati col nastro adesivo.


d'accordo su tutto

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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: gio ott 10, 2019 5:20 pm 
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Ottimo albo, per me. Verissimo che è il meno denso e il più "divagante" - per così dire - della saga, ed è vero anche che le 160 pagine sembrano troppe per raccontare una storia così (che infatti, Bacilieri a parte, si legge decisamente più in fretta dei precedenti Speciali); eppure, mi pare che si compensi ottimamente grazie alla gradita linearità della trama (il numero precedente, pur ottimo, non era certo avaro in contorsioni spaziotemporali), alla buona caratterizzazione dei personaggi, all'atmosfera tra il surreale e l'angosciante che permea le tavole, alla malinconia di fondo. Insomma, è un albo che ho letto molto volentieri, e che proprio nella piacevolezza offerta da una lettura non banale ha uno dei suoi punti di forza. Poi c'è un efficacissimo Bacilieri che ok, avrà anche fatto di meglio, ma offre al solito una prova pregevole (e pienamente accessibile). E a me quest'uso dei retini non dispiace affatto, tra l'altro.

Potrebbe anche trattarsi dell'albo più debole della serie Speciale, finora, ma in senso assoluto lo ritengo comunque una lettura di alto livello.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: gio ott 10, 2019 6:52 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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rimatt ha scritto:
... mi pare che si compensi ottimamente grazie alla gradita linearità della trama (il numero precedente, pur ottimo, non era certo avaro in contorsioni spaziotemporali), alla buona caratterizzazione dei personaggi, all'atmosfera tra il surreale e l'angosciante che permea le tavole.


Meglio le contorsioni spaziotemporali sulla falsariga di Storia di Nessuno che questa placida gita ad Undead in due tempi, a livello di movenze di sceneggiatura. Inoltre non mi pare ci sia alcuna caratterizzazione degna di nota (a parte Margaret, dove si eccede a scapito di altri), perché gli zombi senzienti sono molto anonimi tra loro o scontati, tipo il padre apprensivo, il ragazzotto zainoinspalla che molla tutto, etc.

Per quanto riguarda il surreale, ripeto, a me sembra che da 2/3 anni Bilotta si stia prevalentemente impegnando nello scimmiottare via reinterpretazione le movenze/tematiche di alcune pietre miliari di Sclavi, con risultati deludenti non tanto per la cosa in sé, quanto per la ricaduta sull'appeal trascurato della SUA stessa dimensione - il PdM intendo - che invece meritava molta più attenzione, per come era stata imbastita con idee davvero interessanti ed avvincenti nei primi tre episodi lunghi - compreso quello del Gigante, quindi.


ALOHA L'ANNO PROSSIMO RIFACCIAMO RAMBLYN?

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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: gio ott 10, 2019 8:56 pm 
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L'albo di quest'anno risulta in fin dei conti ingiudicabile; a differenza dei 2 episodi precedenti, che parevano più delle digressioni a sè stanti, siamo in presenza di un capitolo di passaggio del progetto corale imbastito negli albi iniziali

Disegni alla "Micheluzzi", nel senso che possono risultare orribili o meravigliosi a seconda del clima


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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: gio ott 10, 2019 11:19 pm 
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Iscritto il: dom apr 23, 2017 5:36 pm
Messaggi: 869
Non so che dire. Da una parte trovo l'albo ottimo: la storia mi è piaciuta, l'ho letta tutta d'un fiato come raramente mi capita e i disegni di Bacilieri (che nelle anteprime mi avevano preoccupato non poco) in realtà sono fantastici. Le atmosfere della saga sono ancora intatte e il finale di questo episodio è veramente toccante.
Dall'altra parte condivido le critiche e la "frustrazione" di wolkoff: ad ogni episodio si perde un pezzo di storia per strada, tanti spunti nuovi che poi non vengono mai citati, mai ripresi. La storia così perde forza, perchè non si ha più la sensazione di essere al cospetto di una grande macro trama studiata, ma che si vada (come già detto da wolk) a braccio.
Due forti perplessità
Spoiler!
1. Undead come già avete fatto notare è in Scozia: se è un errore è un errore da penna rossa e da "tirata di orecchio" a Bilotta :evil: Ma allo stesso tempo non posso credere che si sia fatto uno sbaglio talmente madornale (parliamo del numero 1! Chiunque di noi lo sa a memoria!), ci dovrà essere una spiegazione, voglio pensare che ci sia :roll:
2. Bloch nel "tramonto dei vivi morenti"non era un innocuo vecchietto affetto da Alzheimer? Improvvisamente è a capo di una banda di flagellanti?


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 Oggetto del messaggio: Re: #33/S - Saluti da Undead
MessaggioInviato: sab ott 12, 2019 9:45 am 
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Iscritto il: mar ott 19, 2004 2:43 pm
Messaggi: 10746
Località: Sardegna
Il video di Rkc, ormai un appuntamento immancabile, dedicato allo speciale...



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Un uomo ha bisogno di cinque cose:
una donna, un cavallo, una tenda, un fuoco,
e qualcosa per cui combattere.


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