Visto che dei deludenti disegni ho già parlato (a parte la copertina: bella concettualmente, meno nell'accostamento dei colori, che comincia a diventare un mantra di quest'impostazione grafica
) passiamo ai testi dell'albo...
SPOILER §§ SPOILER §§ SPOILERLa storia di per sé è davvero misera cosa; idee molto carenti, guizzi vicino alla zero
.
Salvabile soltanto la gestione dei dialoghi, dove non scappa qualche perla di vacconaggine aggravata, e l'uso
in character dei personaggi base, che non provoca irritazione oltre il lecito. Per il resto siamo alla prese col solito spento serial-killer, il giochetto dell' "
indovina chi è tra i presenti in sala", ed un twist finale che prova a creare un minimo di pathos... ma senza averne costruito le basi, finendo per risultare ancora più grottesco di un controfinale made-in-Chiave rattoppato last minute.
Mi è sembrato uno spento episodio filler da qualsiasi serie tv, a base di omicidi e relative indagini. C'è chi indaga di qua - Dylan a spasso con
Daisy...ehhhm, Hyppolita - chi di là - Rania & co - sovrapponendo le fasi... senza contare che nel lato poliziesco la cosa si divide a sua volta in tre rami, quello d'indagine burocratese di Carpenter, quello della Rakim più informatico, e quello della scientifica del tizio barbuto. Insomma, C.S.I. Kensington je fa er baffo. Sconfortante tutto il tormentone lagnato da sbirri&co sul meteo avverso e le condizioni poco idilliache di lavoro: evidentemente provano una certa invidia strisciante per i Colleghi di C.S.I Ibiza
Per il resto la storia non vive di nulla. Gli omicidi sono copincollati miseramente, l'assassino non fa verbo né prova a personalizzare le sue manie/motivazioni, e tutto il motivo floreale - che era un buono spunto potenziale, vedi linguaggio dei fiori, etc - viene ad appassire per carenza di appigli pregnanti: solo scenografia alla fine
.
La parte di Dylan assistente-socio-indagatore per anziani non mi ha urtato più di tanto, ma dopo un po' tutta quella boyscoutaggine, passando da pizza&cinema, l'ho trovata fuori luogo se non stucchevole. Come non mi è sembrato il massimo il solito rimestare nei luoghi comuni sul catto-fanatismo religioso in Irlanda, manco fossimo nel Medioevo. Mancavano soli i preti pedofili. Alcune recenti fonti storiche possono anche esser esatte in merito, ma per quello che è servita la trasferta a Dublino (
leggi: ambientazione zero), bastava un qualsiasi collegio d'orientamento rigorosamente puritano anche sull'albionico suolo.
Infine, proprio tutta la faccenda determinante dell'orientamento religioso, le deviazioni plagianti, i sensi di colpa, il lavaggio mentale, etc... di Hyppolita, per gestire il colpo di scena finale, sono abbozzati malissimo nelle 90 pagine che precedono il suo gesto estremo. Costruzione scarsa del personaggio per privilegiare le sue sagge menate a passeggio con Dylan. Per non parlare di tutta la faccenda dell'intuito post-veggente materno che suona attaccaticcia con lo sputo, senza neanche riservare un lato onirico o quanto meno più suggestivo: in pratica '
io so perché è così e tanto basti'
Ogni scarrafone è mostro a mamma soje, in pratica.
Votato 5 e non chiedo altri ex-voto.
ALOHA PRO NOBIS