Non così malvagio come si favoleggia, alla fine. Un
5 1/2 di simpatia.
Anche se rimane un prodotto piuttosto strano, dove si ibridano due serie senza portarsi grandi vantaggi/stimoli a vicenda.
Nel senso che il lettore medio dylaniato, per quanto abituato alle sperimentazioni sul CF, si chiederà quanto questa fosse necessaria, e troverà 2 storie su 3 fuori da qualsiasi contesto dylaniato, con riferimenti piuttosto ambigui alla serie
Creepy Past, senza capirci quasi una mazza, sia del setting che dello spirito. L'istituto REM
lo spilungone alla
Nightmare before Christmas Ester e Qiro protagonisti
Più che suscitare curiosità, questi elementi lasciano interdetti. E se dopo queste 3 storielle alquanto scarse il numero dei lettori di CP aumenterà di qualche centinajo grazie alle new-entries made in Dylan... sarà già tanto.
Il lettore di
Creepy Past che invece per la prima (seeeh
) volta si affaccia a DD avrà l'impressione che non sia poi tutto questo granché. Un tizio che guarda una foto vagheggiando, fa il cascamorto sfigato ed ottuso, e non capisce nulla dello smart-mondo. Questo perché appunto le storie in linea di massima sono più legate allo stile creepastato che a quello del Nostro.
Io questa recente collana non la conosco, ma ammetto di trovare l'impatto un po' strampalato, come diceva il buon
RKC (
), tra la grafica cartoonescamente pucciosa e i contenuti un po' forti nel macabro. Ma si sa che gli "
Young Adult" - qualsiasi fantomatica fascia di lettori rappresentino, ammesso che non siano pure loro una leggenda dal web - vivono un'età complessa di transizione, e se la spassano tra le truculenze dei
teen-horror ed il tenerume alla Hello Kitty
***
Sulle singole storie, con qualche
S-P-O-I-L-E-R fra le righe :
L'uomo senza facciaE' quella dove Dylan fa più la comparsa. Mentre prova a ricordare un ricordo forse mai avvenuto, e si ritrova a spasso nei panni di dodicenne scorbuticamente outsider all'interno di un
teen movie con tanto di autostop a sorpresa, fuga nel bosco, spettro nel bujo, etc .
In pratica tutta la storia è basata sui suoi bisticci ed incomprensioni con la vispa tipetta Tammy. Non si capisce bene il pericolo paventato dai suoi genitori post-hippy anni '70s, ma in fondo non sono le spiegazioni il punto di forza di queste 32 pagine, che scorrono via velocemente e lasciano aperto un (buon) finale non consolatorio. Senza brillare ma di sicuro la migliore delle tre, anche per i disegni
.
Amore sotto chiaveNon saprei dire se è la peggiore del pacco, ma di sicuro è quella più sfasata.
Si passa da un episodio leggerino da
high school comedy, ad una deprimente love story stile "emo" dalle tragiche conseguenze, che tanto piacciano alle ragazzine anche nei tempi nostri. Muah...
In mezzo un Dylan allampanato e mollaccione che pare non capirci nulla di fanciulle instabili. Di scarsissimo spessore tutta la faccenda del lucchetto e dalla maledizione, che passa in secondo piano rispetto alle figure da cioccolatajo impotente/insipiente di Dylan o il pettegolame ciarlato tra liceali. Faccioni curiosi ed accattivanti, tranne Dylan, per come è disegnato.
Finale fatalmente amaro come un Bacio Perugina scaduto della propria ex, mandato giù assieme a stagnola argentata e frase sac-carina allegata
.
Le voci dentro Questa è la storia più dylandoghiana del trio. Ed infatti è anche la più banalotta
Insomma un creepypasta di cui non si sentiva la mancanza, in riesumazione. Perché sinceramente di "voci dentro" se ne sono viste a dozzine nelle avventure del Nostro, e queste non aggiungono nulla, tranne tutta la trafila di update coatti su portali criptati, download audio, provider occulti, host multipli, etc.
La sindrome di Irma che fa la lezioncina canonica anche qui in pratica
Poca atmosfera, personaggi sbiaditi e poco simpa - a differenza delle due precedenti - con uno sviluppo molto didascalico: Dylan va a zonzo assistito fino all'ultimo dalla tipa che indaga per lui, ed alla fine inciampa sul caso clinico fino a fermarlo. Anche se in realtà è lui a far inciampare Jude con uno sgambetto risolutore - giuro che se il tizio fosse caduto su un qualcosa di acuminato ammazzandosi per la trecentesima volta avrei riportato l'albo in edicola dopo averlo cosparso di benzina
.
Pagina finale carina e molto in linea con i classici horror dell'ultimo millennio. Disegni di un fumettoso piuttosto scontato - v. Qiro stile Gorillaz - e sinceramente non capisco come Qiro possa stazionare in un salotto sconfinato tipo villa di Briatore (p.67) e poi rifugiarsi in una cameretta 2x3m stile case-alveare a Shibuya.
***
Alla fine non consiglierò di non comprarlo, ma se non morite dalla curiosità si può starne tranquillamente alla larga perché non ci si perde nulla. Io avrei preferito metterci una creepypasta sui riferimenti
all'unità 731 nei Pokemon, ma maidiremai&banzai...
Esiste davvero, eh
:
https://www.youtube.com/watch?v=iHTXi9QDvGc