Questa storia mi pare nient'altro che un noioso broncio narrativo.
Forse ci sono degli SPOILER
SPOILER
SPOILER
Ho terminato di leggerla con grande fatica e alla fine non mi ha lasciato niente. Marò, il solito conflitto sull'identità di Groucho. Il solito Dylan della Barbato che urla e si comporta come se fosse ancora posseduto dalla ragazzina fantasma di
Anime Prigioniere. Facili simbolismi, lui che non riconosce le facce, la farsa, il circo, la sua vita che sembra non appartenergli più, il destino editoriale incerto. Citazioni da Walking Dead (ancora) e Star Wars (ancora) e il 42 di Douglas Adams. Forse c'è anche una mezza citazione dall'ultima stagione del Dottor Who, non ne sono sicuro (ma chi se ne frega?). Le scene più forti sembrano quasi una risposta alla domanda che ci si poneva un bel po' di anni fa: ma se tutto quello che viene raccontato accade "davvero", com'è che Dylan non è ancora impazzito a forza di combattere vampiri mostri e quant'altro?
Qualcuno dica agli autori di DYD che il simbolismo non è l'UNICA tecnica narrativa esistente al mondo, per favore.
Alla fine quello è Groucho o non è Groucho? Groucho è sempre stato "cattivo"? E' un sosia di Groucho (sosiaception!)? E' una rappresentazione simbolica della difficoltà dell'autore a interpretare il personaggio? Mi rendo conto con sgomento che non me ne frega assolutamente
niente. A forza di metafore cambiamenti e rivoluzioni strombazzate di qua e di là mi pare che DYD sia diventato la versione ULTIMATE di sè stesso. Qualunque scoperta, qualunque cambiamento mi lasceranno sempre freddo perché il "vero" Dylan Dog è quello che sta a prender polvere sui miei scaffali da anni. Qualunque cosa accada in questo universo parallelo non mi appassiona e non mi coinvolge. Il fatto che gli autori stiano ragionando su questa sensazione di straniamento che in molti proviamo non garantisce che si riuscirà ad uscirne, soprattutto visto che si sta andando in una direzione opposta in cui l'incapacità a fare di meglio viene ritualizzata e le critiche vengono narrativizzate producendo roba inutile come l'albo di questo mese, una cosa che non esiste se non nell'ormai estenuante, infinito ragionamento su sè stessa.
Ah, dimenticavo: complimenti al comparto grafico
(non è vero: non mi sono piaciuti manco i disegni)