Eccirisiamo. Non bastano le pezze messe qua e là dalle
P&M per rimettere in sesto (senso? nel senso che "fa" sensoX6
) attraverso la sceneggiatura un soggetto baraldesco di quarta fascia, con ambizioni sofistiche da fantascienza di quinta fascia già negli anni '90s.
Se si fossero attenute a dipingere (aiutate da un ottimo
Marinetti, futuristicamente proiettato tra i top della scuderia a venire) una serie di ammazzamenti a casaccio la cosa andava pur bene, da classico filmaccio pro drive-in tra pomiciate e urla. Invece hanno voluto inzupparci la solita questione dei disagiati sfigati, delle vendette da banda di quartiere, della femminilità "sbagliata" su OnlyFans, della tecnologia alienante, frasi fatte da lezioni di vita per atteggiarsi da "profondi" (v.
John Donne,
no man is an island) , etc... in modo peggio che retorico e banalizzatante. Robe(tte) da piccoli brividi per emo-bimbiminkia che costituiscono in pratica il retroterra massimo ambibile dalla Baraldi stessa
.
A condire il tutto, come sempre ci viene spiattellata
una serie di scompensi logici che costituiscono una spudorata offesa all'intelletto originale del lettore meno che mediamente sveglio
Votato 5 dalla Normandia alla Cornovaglia
S ☎ P ☎ O ☎ I ☎ L ☎ E ☎ R ☎ Come già detto, per quanto scopiazzata per amore di nerdosità auto-referenziale (spacciata per omaggio, maddeché... io pago e piagno 4,90€
), la
copertina mi è piaciuta parecchio.
Disegni di alta caratura; per alcuni versi mi è sembrato di vedere un perfetto discepolo di Brindisi.
Scene efferate top (quella del pitone iniziale per esempio), azione a tutto spiano, prospettive elaborate, interni carichi di dettagli, e ragazze molto espressive (anche quando vestite
). Forse alcune vignette mi sono sembrate ristrette da editing (v. sagome e capocce sproporzionate di p.36.iv e 43.iv), e senza dubbio
va rivisto un attimo il frontale di Dylan, troppo dandy ciuffone iper-giovanilizzato, da sembrare un irriconoscibile incrocio tra George Michael e Nick Kamen sotto i 25 anni
.
[...]
Sulla storia in sé faccio fatica a commentare qualcosa nel dettaglio, tranne tutte le vergognose falle logiche che costituiscono il suo indigeribile nocciolo su cui inginocchiarsi al posto dei ceci per contrizione
.
L'idea della rivolta degli elettrodomestici (v. DD#106) in generale non mi dispiaceva, ma è stata solo un excursus pretestuoso.
Sulla falle abissali: tanto per cominciare come straccattso pensa (seeh, vabbeh...
) Karleen di imbucarsi sotto shock urlante in una villona privata in quella che
NON E' LA SUA FESTA - perché quella degli sfigati suoi pari si tiene nel parco "Hazel", all'esterno - per fiondarsi con tutto agio in una specie di deposito/padiglione e trovarci guardacaso una fune pronta all'uso onde impiccarsi seduta stante?
Siamo già ai livelli di fantascienza che Mork avrebbe perso il sorriso in un nano(secondo).
Male, anzi peggio, la modalità in cui viene illustrata la
faccenda del blackout sul balcone (pp.22-27) dove dopo una [cit.] sublime elucubrazione kantiana buttata là (dal balcone stesso, tentando il suicidio per l'onta?) Dylan distrugge una finestra al primo urlo senza nessun pericolo precisato, Marinetti canna la prospettiva dei riflessi sul vetro (p.24.ii) per capire chi è al di là/qua, e compare un coltello random tra le mani di Sarah giusto per farci capire come sia letale l'ambiente unico come soluzione d'arredamento. Notare Sarah, la povera dottoranda ninfomane in libera uscita nella metropoli, che vive in un discreto appartamento di 200mq in pieno centro a Londra che costerebbe quanto l'affitto di un intero albergo a Capri o Sanremo. Talmente discreto che poi penserà di spaccare tutto... tanto pagapapi, suppongo
.
Non so quanto sia un omaggio chiaverottiano l'ennesimo idiota che muore trafitto degli spuntoni di un vetro infranto contro cui s'infrange giusto altezza gozzo (p. 31), ma di sicuro ho trovato più idiota tutta la googleata di ricerca dentro un cimitero virtuale... non tanto per lo
sprite di Groucho (che non ho capito come faccia a parlare dal device per conto suo
& pure allo stesso tempo alle spalle di Dylan dal vivo
), quanto per l'idea in sé di una simile piattaforma/bacheca online che sa tanto di patacca a prescindere.
Come già detto da altri, il top del teen trash pecoreccio si raggiunge con la tizia in perizoma-natica-in-vista che decide di schiantarsi dallo scooter contro il filo spinato - pioggia immancabile, fa tragi-melò di rigore, eh.
... ma a livello di scempiaggini non scherza neanche il tizio (pp.50-52) che si schianta nella stessa notte (
E MICA PIOVE) in piena City a Londra
contro un treno a vapore che probabilmente stavano utilizzando per le riprese di un film western, ma non si scorgono i cavalli
.
Una breve parentesi per quello che comunque è il più grave di tutti gli sprofondi (il)ogici spiattellati nell'albo... i.e.
il legame tra le vittime ed il (presunto) carnefice che il più delle volte
NON SUSSISTE di fatto.
Tanto per cominciare Sarah non c'entra nulla con
Titeuf... ehhm volevo dire il 15enne gegggno informatico ciuffone escluso dal mondo, aka Jordan. Né il palestrato né il bigamo rientrano poi nelle conoscenze dello sfigato, figuriamoci a livello di interazioni (vessazioni bullizzanti incluse, c/o parco Hazel), quindi non si capisce perché accanirsi su di loro tramite AI e non su una come Phoebe che faceva bene o male comunque parte della gang - o vogliamo idealizzarla senza altarini da nascondere?
Altra cialtronata maxima è la
caduta/rottura (letterale) continua dei display di dozzine di smartphone che poi riappajono sani ed intonsi qualche vignetta dopo. Si comincia con quello di Dylan già danneggiato a p.14 per poi funzionare come nulla fosse per il resto dell'albo, per giungere al
CAPOLAVORO ASSOLUTO DI PASTICCIAGGINE che è la suerte del telefono di Sarah, che lei lascia in casa prima di lanciarsi nel vuoto (p.66, già visibilmente rotto a p.65.i), che Dylan recupera col display sano a p. 69, salvo ritrovarsi di nuovo in frantumi una paginetta dopo (p.70.i), e grazie a qualche ignota capacità medianica teletrasportato da clonazione nell'ambulanza, accanto alla stessa inerme ninfomane tre pagine dopo (p.73)
In questo sezione un'altra beotata abbastanza vergognosa è il quel
meta-file video senza alcun senso (p.70) che Dylan trova nel suddetto telefonino di Sarah dove lei si autoriprende via selfie (mapperchecattsopoi
) mentre esclama verso un altro video live a tale Jordan (e dove lo avrebbe conosciuto poi
) di non suicidarsi. Davvero, roba da denuncia alla pubblica decenza, un gioco di scatole cinesi taroccato dai filippini con la tecnologia dei bengalesi.
L'ultima ventina di pagine è dedicata ai prolegomeni e postulati dello spiegonazzo, con Dylan che fruga come nulla fosse nella stanza di un ragazzo appena defunto in truci circostanze (col benestare di mammà), ritrova l'ennesimo oggetto-chiave nascosto in un altro feticcio - ci siamo scansati il passaggio segreto retro-libreria stavolta, fffiu
- e poi la Baraldi ci vuole indottrinare stile vetero-Matrix sulla distinzione filosolfeggiante tra realtà e programmazione artificiale, nel più pacchiano e didascalico dei modi.
Un simpatico loop da "
non è successo niente, risuccederà tutto" pensa di sbrigare la faccenda, prima che si scarichi la batteria del notebook.
Spero di rimuovere artificialmente quei due neuroni compromessi della mia intelligenza che ho speso per consumare questo sottoprodotto del non-ingegno altrui, automatizzato dal pilota delle raccomandazioni in sede SBE.