Noto senza una certa sorpresa che la chiappa tira parecchio a livello di discussioni
.
Va tutto bene purché si parli dell'albo, magari senza menzionare il suo autore, perché altrimenti facciamo la figura di quelli brutti&cattivi&rincoglioniti o si irritano quelli che sono diventati allergici al suo nome come fattore detrattore di rispettosa congruenza agli occhi del Mondo che ci osserva.
Senza fare nomi, mi ero dimenticato di aggiungere che un
altro tasto dolente è il titolo.
Per quanto caco-prosodico e più simile ad un western di Leone o una commedia pecoreccia con Gloria Guida e Renzo Montagnani, almeno il prossimo numero (#403) ha un suo senso, come titolazione.
Mentre qui... o mi è sfuggito qualcosa, oppure il "tramonto" non c'entra una stramazza. Non solo nessun personaggio si cimenta nel menzionare il concetto (anche metaforico) di tramonto... rosso, giallo, viola che sia... ma neanche il comparto grafico sembra passare dal pomeriggio infuocato
.
In copertina abbiamo in evidenza una luna piena, molte scene avvengono negli interni (compresa la grotta), e nell'unica panoramica in cui potrebbe comparire il sole al tramonto, Roi si guarda bene dall'inserirlo mentre Dylan&co spedalano tra le lande scozzesi.
Capisco la circolarità col concetto di "alba nera" del numero procedente - Billy Corgan direbbe
Dawn to Dusk / Twilight to Starlight, visto che piacciono le citazioni musicali - ma almeno sforzarsi di creare un piccolo contesto allusivo non sarebbe stato male.
Messo così, come titolo, sembra puramente pretestuoso, e mi pare l'ennesima cialtronata nel mucchio.
ALOHA HORROR SUNSET