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#401 - L'alba nera
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 Oggetto del messaggio: Re: #401 - L'alba nera
MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 11:15 am 
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wolkoff ha scritto:
Nima83 ha scritto:
[...] potrebbe esserci un ulteriore passo avanti. Magari anche evitando di calcare la mano su personaggi-barzelletta che continuano a parlare e comportarsi come fossero in una serie tv americana (vedasi lo squallido dialogo di pagina 83).


Keanu Coen ha scritto:
È quello che succede quando chi scrive ha in mente il format della serie televisiva.


Questa è una delle piaghe ormai indebellabile da cui è afflitto buona parte del nerdosamente labile gotha fumettistico attuale italiota, non ultimo lo stesso Rrobe... in versione geek appassionato sbavante su poltrona da almeno 6 serie alla settimana su Netflix.
Il problema, of course, non sono le sue personali fonti di intrattenimento, ma pensare che IL FUMETTO IN SENSO LATO si avvalga delle stesse modalità narrative/artistiche/mediatiche di una serie tv. Un po' perché va di moda, un perché si sono auto-convinti che funzioni creando hype e seguito fidelizzato.
Purtroppo la cadenza per episodi/stagioni non sempre è ri-strutturabile SU OGNI PERSONAGGIO a nuvolette. Ci vorranno anni per capire che sono due prodotti abbastanza differenti, anche per impostazione creativa, e come la serialità continuativa raramente sia adattabile a determinate testate, Dylan in primis.

Ma davanti a delle menti suggestionabili poco possono i nostri richiami. Ci vorrebbe un meta-sermone da qualche parte, e in quel caso forse si potrebbe noleggiare un'inserzione di qualche pagina sulla doujinshi pirata del remake di 4Hoods onde ottenere credibile visibilità. In più episodi, ovvio :3 .


Giustissimo Wolk. E intanto si va avanti guastando una serie cartacea concepita come "fumetto", dunque impostata su modalità specifiche che poco hanno a che vedere con una serie tv. Ma del resto tutto questo sembra fatto apposta per fornire materiale per la prossima "inutilerrima" serie televisiva del nostro: i dialoghi beceri, la mancanza di Groucho, i risvolti "amorosi" tra certi personaggi stile "Tempesta D'Amore" non lasciano spazio a dubbi. Andiamo malissimo: non c'è alcuna velleità artistica in quella che si prefigura sin da subito in un'operazione paracula. Strano che abbiano conservato il maggiolone, altra spina nel fianco per il problema copyright... :wink:


Walecs ha scritto:
Quando fa queste cose il Rrobe lo immagino sempre così
Immagine

Che poi è esattamente la figura che fa quando scrive sui social.


Ma anche così :D :D :D



Ittosan ha scritto:
[...]Un cambiamento? Poco, nel senso che ha fatto la margherita con i pomodorini freschi, spacciandola per la mitica prizza di Cracco.


O una versione tarocca del Rollè di Branzino e Scampi di Barbieri... riproposto in maniera simile ma con ingredienti cinesi. E di questi tempi la cosa è preoccupante, considerando tutti i rischi del contagio (coronavirus? No, Morbo M :D ).

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Ultima modifica di Nima83 il sab feb 01, 2020 11:21 am, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #401 - L'alba nera
MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 11:18 am 
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Ciao a tutti, mi appresto a leggere il Dylan Dog 401 e come sempre mentre lo leggo vengo a spiegarlo e a notare durante la lettura ciò che più mi piace e ciò che meno mi garba.

Piccola battuta. Leggendo i commenti precedenti al mio non ho capito se questo è il topic sull'ultimo albo di Dylan Dog o il topic "Devo infilare a forza uno o più commenti al vetriolo su Recchioni se no non son contento". Dato che nel mio recente passato ho già scritto su un topic sbagliato io metto qui il mio intervento. Al limite ci penserà il moderatore a spostarlo nel posto corretto.

Posso cominciare dalla
COPERTINA: La copertina mia gusta come disegno, un pò meno come effetto metallizzato. Non so se effetti del genere possono aiutare a raccattare qualche lettore sporadico in più. Probabilmente sì. Di questa copertina, come in molte delle copertine di Cavenago, apprezzo particolarmente ciò che c'è sullo sfondo. Il cancello e gli alberi sono molto inquietanti. Avrei preferito meno "luce" così da andare maggiormente di pari passo con il titolo ma va bene così. Mi piace meno il bollino "Un nuovo inizio" ma ci sta da un punto di vista pubblicitario. Mi piace anche il logo grafico della scritta "Dylan Dog".

EDITORIALE: Solitamente non commento mai l'editoriale ma a questo giro lo faccio perchè sembra scritto da "Recchioni buono". In generale sapete che concordo con lui quando dice che evidentemente DD ci sta che cambi (non deve necessariamente ma è pensabile) in quanto l'orrore degli anni 80 è diverso dall'orrore di oggi. E con orrore non intendo chiaramente i mostri come zombi, lupi mannari ma l'orrore inteso come metafora del male dei tempi. Gli anni 80 avevano dei mali, gli anni 2000 altri e gli anni 2020 altri ancora. Editoriale che quindi in generale mi è piaciuto e ho trovato anche abbastanza garbato. C'è una idea decisa dal curatore che in quanto curatore ha tutto il diritto di perseguirla o provare a farlo. A noi lettori sta leggere, commentare, dire la nostra. Come sempre insomma.

Ma veniamo alla storia....

SPOILER

Pag 4-8: Intro interessante che serve a conoscere il (nuovo) protagonista della nostra storia. E a giustificare come già si fece in passato il motivo dell'esplosione del clarinetto nel numero 1, vero e proprio deus ex machina del primo episodio. Deus ex machina che oggi sarebbe stato criticato moltissimo e giustamente. Oggi perlomeno assume un valore di mistero.

Pag 9-14: Bellissimo incipit che va a riprendere quello delle prime pagine del mitico numero 1. Si comincia con la visione della casa di Sybil da fuoriper poi arrivare alle due vignette dove prima c'è la minaccia incombente poi la fuga (ribaltamento rispetto al numero 1 dove c'era invece prima la fuga e poi la minaccia). Si gira pagina in entrambi gli albi e si nota che sono presenti tutti gli elementi salienti dell'azione come le mani che affiorano dal buio e la scena dell'inciampo e della caduta (sembra quasi che nel 401 si sia "tolto" andando a comprimere l'intera durata dell'azione in meno vignette.) Infatti si insiste su molti meno particolare e le pagine 8 e 9 del numero 1 vengono riassunte per immagini in una sola pagina, la 12 del 401. Si arriva così alla scena delle forbici che anche qui viene riassunta e condensata in un numero minore di vignette (anche perchè vengono disegnate più grandi). Dal confronto non posso fare a meno di notare la maggiore dinamicità della scena del 401 rispetto a quella del numero 1. Senza per questo voler concludere che sia meglio l'una o l'altra. Negli anni 80 i bonellidi tendevano ad essere molti più "spiegosi" e già il lavoro di Sclavi è sublime. E secondo me anche la scena del 401 non ha nulla da invidiare all'altra. Ha il solo, ma grande, difetto di essere venuta dopo e di appoggiarsi su alcune "idee" già presenti nel numero 1.

Pag 15-17: Qui viene tutto piuttosto condensato per l'evidente motivo che non c'è bisogno di far conoscere GRoucho, cosa necessaria nel numero 1. In generale trovo un Dylan che vuole essere abbastanza scanzonato che si prende in giro anche metafumettisticamente ma non lo trovo (per ora) particolarmente borioso o altro.

Pag 18-25: Qui c'è la prima (o meglio seconda) variazione rispetto a quanto fatto nel numero 1. L'introduzione di Bloch, Rania e Carpenter che ripercorrono ciò che è successo a Sybil e in tutto questo lo fa anche Dylan. Bel modo di spezzare la narrazione e in poche pagine condensare un pò di informazioni. Ciò che è successo a Sybil, i rapporti tra Bloch, Rania e Carpenter, il clarinetto che Dylan ora non sa suonare (in effetti per quale motivo lo compra? Boh!). Questo fa pensare anche a quanto sia stato fortunato prima del numero 1 ad averlo aperto sempre nel modo corretto. Lo scambio tra un contesto e l'altro è vivace e naturale e contribuisce a creare ritmo alla storia.

Pag 26-32: Continua la seconda parte di spiegazione dove Dylan e Sybil da una parte e Rania e Carpenter si mettono in azione. Mi è piaciuta la scena della macchina. Credo che il personaggio di Dylan sia simile a un Jack Sparrow, ovvero un personaggio che sa di essere figo ma che in generale è anche un pò sfigato. Diciamo che non mi trovo d'accordo fino ad ora con chi dice che il personaggio è antipatico. La scena della macchina ma anche lo spiegone sull'arte del fumetto me lo fanno sembrare più una sorta di nerd che si atteggia in maniera simpatica e a cui le cose vanno di tanto in tanto male.

Pag 33-34: Tra Rania e Carpenter c'è del tenero in qualche modo o perlomeno un rapporto profondo che va al di là del semplice essere colleghi. Lo fa trasparire il silenzio dell'ultima vigneta di pagina 34.

Pag 35-40: Carino il parallelismo di pag 35 quando gli dice che la prossima volta gli proporrà pizza e cinema, proprio come nel numero 1. Anche qui ritorna il mitico tesserino, un altro leit motiv di Dylan Dog che invece si è scelto di mantenere. Praticamente mentre il Dylan del numero 1 decide di andare a pizza e cinema in attesa del treno per la Scozia, fregandosene dell'autopsia che si sarebbe svolta il giorno stesso, qui Dylan comincia subito ad indagare andando per l'appunto all'obitorio. Direi un comportamento più coerente, però nel modo scanzonato del numero 1 ci sta anche l'essere andati a pizza e cinema.

Pag 41-46: Anche Carpenter e RAnia vanno all'obitorio. Riconoscono il maggiolone di Dylan e qui scopriamo che Dylan e Rania erano ex fidanzati. In generale queste pagine scivolano via veloci proprio per la mancanza di dialoghi lunghi (presenti nel numero 1) e per i continui cambi di scena tra le vicende di Dylan, del dottore e di Rania e Carpenter. Fino ad ora è una lettura piacevole dove la ricostruzione o decostruzione del numero 1 sembra sensata e acquisisce un senso anche senza averlo letto. Bello è però confrontarli proprio per riconoscere le differenze di disegni, di dialoghi, di sceneggiaura.

PAg 47-50: Molto onirica e suggestiva questa scena nella quale il dottore scopre i morti viventi. Roi ha sicuramente fatto un ottimo lavoro con dei disegni da "paura" nel vero senso del termine. Direi che a questo punto è abbastanza chiaro che sia il 401 che il 402 saranno un calco del numero 1. Non penso infatti che nelle prossime pagine si riuscirà a (ri)raccontare tutto ciò che è accaduto nel numero 1. L'obiettivo è quindi quello di dilatare in un certo senso gli eventi del numero 1 inserendoci un nuovo capitolo o una nuova visione. Cosa sarebbe successo se Dylan e la polizia fossero stati presenti durante la scena del risveglio dei morti viventi?

PAg 51-59: Mi è piaciuta la scenetta di pagina 52. In generale Gnaghi è un personaggo molto difficile in quanto non parla e sicuramente farà rimpiangere il buon vecchio Groucho. Questa è una scenetta ch sfrutta Gnaghi in maniera comica. Certo che a lungo andare non sarà banale costruire nuove situazioni in cui far parlare Gnaghi e Dylan. PEr il resto niente di che. Il dottore scopre l'immortalità e anche Rania e Carpenter si stanno muovendo nell'obitorio. Ah Dylan non è l'ex fidanzato ma addirittura l'ex marito di Rania.

PAg 60-64: I due gruppi si incontrano e qu si vede subito la differenza si stile tra Sclavi e REcchioni. Il Dylan di Sclavi non è un uomo di azione ma il più delle volte finisce per esserlo. Il Dylan di Recchioni è invece un uomo d'azione e anche lui finisce per esserlo in un modo chiaramente più "sborone". E qui veniamo alla differenza tra i due autori che è evidente, non tanto nella capacità, quanto nella gestione dei loro protagonisti. Dobbiamo rassegnarci al fatto che Dylan da ora in poi sarà un uomo d'azione. E soprattutto che è consapevole di esserlo.

PAg 65-76: Questa è la scena per ora più debole e per me fin troppo dilatata. Arrivano altri zombi, i 5 cercano di affrontarli e nel frattempo arriva Xabaras (con l'uso di forse troppe pagine per farlo arrivare addirittura 6!). Alla fine Xabaras incendia l'obitorio proprio come a pagina 40 del numero 1. Dylan riconosce la risata e quindi si suppone sia un "nemico" che già conosce. Dico nemico tra virgolette perchè essendo cambiati i ruoli, Xabaras potrebbe benissimo essere suo padre o un amico o qualcosa d'altro. Disegni stupendi però forse troppe pagine dedicate a questo incendio. Simpatica la citazione di "Fuggite Sciocchi!!" ...
Pag 77- 80: ... ma solo perchè viene poi ripresa come presa per i fondelli nella pagina 77, altrimenti sarebbe stata un poco fuori contesto. Qui vediamo la presenza di una costante... Jenkins, stupido era e stupido rimane!!! In generale qui si vuole alleggerire la "tensione" rimandando la fuga dall'incendio dell'obitorio come se fosse raccontato da Carpenter e Rania a Bloch. Menzione d'onore invece per quella che secondo me è uno dei momenti migliori dell'albo e in generale di molto che ci è stato dato nell'ultimo decennio, cioè la pagina 79. Fresca, asciutta con dei tempi comici molto ben costruiti. Non so se è una citazione e quindi se è tutta farina del sacco di Rrobe ma questa pagina è moooooolto bella. Bravo!

Pag 81-86: E' interessante l'abilità di Recchioni di passare a dei registri diversi all'interno di una stessa scena. A pagina 82 Rania e Carpenter trovano il tempo di baciarsi mentre sono in fuga. Chiaramente ridicolo dato che fino a poco prima erano inseguiti da almeno una decina di zombie (a proposito... ma quanti sono?? Non sono un pò troppi per essere in un singolo obitorio?). Però la pagina 83 rende l'inverosimiglianza della scena simpatica con prima Dylan che fa l'ex marito geloso, poi che sentitosi punto sul vivo (essere meglio a letto) reagisce con un "beh non volevo saperlo" e alla fine Sybil che dice l'unica cosa sensata da dire in questi momenti, ma anche lei lo dice con un tono e una fisicità da commedia. Questo scambio a mio modo di vedere è sempre stato presente in Dylan Dog ed era la sua cifra stilistica. Lo stesso GRoucho a pag 83 del numero 1, intrappolato in uno sgabuzzino trova il tempo per una battuta. Qui si porta la battuta di Groucho fino all'estremo in un "gioco" che coinvolge tutti i personaggi e che realmente smorza la tensione in un modo "diverso". Alla fine è un modo che prende e non destabilizza particolarmente. Bellissime le pagine 85 e 86. Roi superlativo.

PAg 87-92: Qui c'è ancora una "tamarrata" con Carpenter e Rania che affrontano gli ultimi zombi (ma quanti sono???). RAnia e Carpenter sparano in tutto 14 colpi. Una volta i colpi nel tamburino della pistola erano 6. Che forse ora con le pistole moderne si sia riusciti a metterne dentro di più???

Pag 93-98: Bella questa parte finale dove tutti i personaggi hanno finalmente uno spessore. Bloch è il sovraintendente di Scotland Yard, Rania ha amato e ora forse "odia" ma rispetta Dylan. In maniera analoga anche Carpenter nutre dei sentimenti di stima verso Dylan così come Bloch considera Dylan "speciale" infatti
Spoiler!
vediamo essere suo padre.


DISEGNI: Non mi soffermo tanto. Sono stupendi. 10. Niente da dire

CONSIDERAZIONI GENERALI: La storia è fruibile anche senza avere letto il numero 1 e ha secondo me dei PRO e dei CONTRO rispetto al numero 1.

PRO:
Nuovi personaggi bene inseriti e anche la loro caratterizzazione è ben architettata all'interno della storia.
Scene di notevola paura e pathos
Toni da commedia bene inseriti all'interno delle diverse scene di terrore o inseguimento

CONTRO:
Il classico stile di Recchioni. Tanta azione e la sensazione in certi casi di voler allungare il brodo, come l'arrivo di Xabaras.
TRoppi zombie e troppo caos nell'obitorio. Probabilmente irreale.

In generale voglio dare un 8 alla storia in quanto mi ha divertito, coinvolto e mi ha fatto venire voglia di arrivare alla fine con alcune scene che mi sono particolarmente piaciute.

Ed ora ho voglia di vedere la seconda parte di questa storia.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #401 - L'alba nera
MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 1:19 pm 
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Bravo Alemans :mrgreen:
Aggiungo un paio di cosine
SPOILER

il dottore che si attarda a registrare la sua scoperta o apre la porta mentre gli zombi premono dall'altra parte.
Quel genere di cose che devono per forza far proseguire gli eventi (ovvero rimanere ucciso mentre perde tempo col registratore o far proseguire l'orda oltre la porta), ma sono delle sciocchezze implausibili.
Ecco, io limiterei questi escamotage da filmetto e cercherei soluzioni più lineari e meno riconducibili alla dabbenaggine del personaggio (vorrei dire cogli*naggine ma non si può). Mi può star bene l'ambizione del dottore (ma davvero si pensa al Nobel dopo due minuti?) tutto il resto no: premono una porta---> colpi forti---> nessuno emette suoni intelligibili--->col cavolo che apro "cucú chi c'è"


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 Oggetto del messaggio: Re: #401 - L'alba nera
MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 1:38 pm 
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Grazie Bertuccia,

con questo non voglio dire che il numero 1 sia una ciofeca, sia chiaro! Ha dentro tante belle soluzioni visive molto distanti da ciò che era il fumetto bonellide dell'epoca che gli perdono queste piccole cose, che in fondo sono un pò gli stilemi classici dei film horror. Però è giusto farle notare sottolineando che oggi certe "furbate" dell'epoca oggi sarebbero meno perdonate.

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 Oggetto del messaggio: Re: #401 - L'alba nera
MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 2:04 pm 
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Dopo una prima lettura, sono abbastanza confuso. Più in negativo che in positivo. La storia è quella del primo storico numero, che tutti conosciamo, con qualche variante. I personaggi, tra vecchi e nuovi, sono rimescolati alla rinfusa. Gnaghi non può minimamente competere a livello di intrattenimento con Groucho, e questo lo sospettavano un pò tutti, per adesso ha mostrato la sua unica versatilità in un piccolo segmento action (ma veramente andrà sempre in giro con la pala?). La narrativa e la sceneggiatura, con un taglio più dinamico e immediato ma strutturata come saga, ricalca troppo altri prodotti fumettistici che non ho mai amato particolarmente. Parlando del nuovo Dylan, ahimè, per quanto sia presente uno sforzo di caratterizzarlo al meglio nella sua nuova veste, ci viene proposto in una maniera un pò troppo "preconfezionata": da questo primo nuovo numero sappiamo già chi è, chi era, che fa, che è alcolizzato, separato, e chi è suo padre...un pò troppo come biglietto da visita. Chi era Dylan Dog abbiamo imparato a scoprirlo e conoscere in almeno 200 numeri, un pò alla volta, le sue mille sfaccettature e i momenti salienti della sua vita. Qui mi sembra che ce lo vogliano presentare già come pacchetto completo, sembra quasi che sia una manovra per rendere più digeribile il boccone fin da subito. Abbiamo conosciuto, seguito e amato (magari a fasi alterne) il vecchio Dylan, sembra quasi che adesso ci servano questo nuovo personaggio con la pretesa che lo amiamo senza ancora neanche averlo conosciuto. Per me non funziona così. Conclusione? Ho la sgradevolissima sensazione di aver letto qualcosa di molto simile a una trasposizione, variata e comunque molto migliore, del famoso film del 2012..un Dylan Dog che Dylan Dog non è e con cui non ha nulla a che vedere. Personalmente ho un pò di curiosità nel vedere come evolverà, e soprattutto dove andranno a parare dopo questa miniserie, ma fin da ora mi rassegno ad aspettare l'Oldboy ogni quattro mesi.


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 Oggetto del messaggio: Re: #401 - L'alba nera
MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 2:14 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
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Dico la mia sul 401 partendo da queste recenti osservazioni di RRobe, utili a comprendere le sue intenzioni.
Cita:
Oggi, tra una cosa e l'altra, avrò letto una decina di recensioni e articoli su vari fumetti e finalmente ho messo a fuoco i due più grossi limiti dell'attuale critica fumettistica.
(...)
Si concentrano tutti sul "cosa" (che è una roba morta da secoli) e tralasciano tutti il "come".
Avessi letto un singolo pezzo che parla di gestione della pagina, regia, stacchi di montaggio (che sono la base del fumetto, porco giuda). Anche qui, il problema è una mancanza degli strumenti cognitivi adatti.
Per farvi un esempio, parlare dell'ultimo libro di Gipi e dire che è più o meno commovente, o parlare della storia del libro in relazione alla biografia dell'autore, per poi non approfondire, invece, la complessa grammatica narrativa e la profondità e il senso delle varie tecniche di disegno impiegate, è come parlare di Kubrik e concentrarsi esclusivamente sulle storie (non sue) che decideva di raccontare.
Che poi, visto che parliamo di cinema, è l'esatto problema che colpisce anche la critica cinematografica da social: si recensisce il "cosa" perché per il cosa non serve una reale preparazione tecnica (e culturale) ma si ignora il "come".

Il "cosa" del 401 non ha grande importanza: si tratta della riproposizione di una vicenda raccontata da Sclavi nel 1986 (già a quell'epoca piuttosto semplice e derivativa), con Gnaghi al posto di Groucho e con qualche modifica nella storia personale e nel ruolo dei protagonisti.
Ciò che davvero interessava a RRobe era il "come", cioè l'ammodernare il linguaggio della testata ("gestione della pagina, regia, stacchi di montaggio", tempo della narrazione).
L'obiettivo è stato raggiunto? Difficile dirlo.
Se la critica specializzata non ha gli "strumenti cognitivi adatti" ad analizzare "gestione della pagina, regia, stacchi di montaggio", tanto meno posso averli io, che non sono un critico.
Certo, da semplice lettore, riesco comunque a notare la riduzione dei tempi di lettura, l'eliminazione delle didascalie, una narrazione affidata più alle immagini che ai dialoghi, un lessico più essenziale, più frequenti rotture della gabbia bonelliana.
Insomma, l'ammodernamento del linguaggio forse c'è e tutto sommato funziona, perché l'episodio "scorre" bene e si lascia leggere con piacere.

Però...
Questo ammodernamento del "come" è così radicale da giustificare un reboot della serie?
A mio avviso no.
Il numero 1 non è invecchiato male e ha un linguaggio fumettistico tutt'altro che obsoleto. Quello del 401 è senz'altro più moderno, ma non così tanto da rappresentare una rivoluzione, neppure rispetto agli standard della Bonelli odierna.
Lo stesso vale per i disegni: il Roi del 401 è straordinario e realizza uno dei suoi lavori migliori. Ma è pur sempre Roi, cioè uno che disegna Dylan dal 1986. Il suo tratto era moderno ieri e moderno è rimasto, ma oggi non lo si può certo definire innovativo.
E lo Stano del numero 1, confrontato al Roi del 401, non sembra affatto meno "attuale".

Insomma, nelle intenzioni, la modifica del "cosa" (reboot, Dylan con la barba, nuovo assistente, ecc.) avrebbe dovuto accompagnare ed evidenziare una rivoluzione del "come" (nuovo linguaggio, nuovo modo di raccontare Dylan).
Il "come" del 401, tuttavia, non mi è sembrato troppo lontano da quello del Dylan delle origini. Sono, invece, molto più evidenti i cambiamenti del "cosa".
E' per questo che la trovata di far ripartire Dylan da zero in un nuovo universo narrativo mi pare, per il momento, velleitaria e non necessaria.


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 Oggetto del messaggio: Re: #401 - L'alba nera
MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 2:45 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
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passato un giorno dalla lettura ,
e letto qualche altra opinione , sicuramente differente dalla mia.
Posso aggiungere che a me sono piaciuti i protagonisti ,
cioè il nuovo dylan , look e citazioni comprese ,
e anche Gnaghi , che può rifarsi al cinema muto , quindi potrebbe avere molte ispirazioni ,
e poi rivelatosi utile combattente a differenza di groucho.

resto della opinione che avrei preferito un’avventura nuova ,
il fatto che pare tutta la miniserie sia un remake continuo mi fa storcere il naso,
ma comunque seguirò la miniserie , che essendo tale può riservare sorprese.
Certo mi dispiacerebbe tornasse già groucho nel 407 , che poi tenendo conto dei maxi e dei color groucho non sarebbe poi sparito del tutto.
Insomma mi piacerebbe vedere se il nuovo dylan e gnaghi funzionano oltre questi sei numeri.
o magari finisce tutto e si resetta di nuovo ... ?
anche se non credo , perché pianificare un nuovo inizio credo ci voglia più tempo e studio di definizione. Quindi penso che per un po’ ci sarà questo dylan.


Ultima modifica di Goblin il sab feb 01, 2020 3:06 pm, modificato 3 volte in totale.

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MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 2:47 pm 
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una volta feci un tema, lo scrissi senza voglia (dalla finestra del grigio istituto fissavo la bella ragazzina sul balcone del palazzo di fronte, chiedendomi cosa ci facessi seduto in quel banco. Ah, sì: lo volevano i miei genitori.) Presi uno striminzito 4 come voto e la prof rimase delusa, visto che spesso raggiungevo il sei senza problemi. Allora dissi: "Prof ma lei non ha capito il senso del tema, bal, bla, bla..." Inutile come inutile è arrampicarsi sugli specchi e cercare giusticazioni nel come.


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MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 3:10 pm 
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Dariozak ha scritto:
Dopo una prima lettura, sono abbastanza confuso. Più in negativo che in positivo. La storia è quella del primo storico numero, che tutti conosciamo, con qualche variante. I personaggi, tra vecchi e nuovi, sono rimescolati alla rinfusa. Gnaghi non può minimamente competere a livello di intrattenimento con Groucho, e questo lo sospettavano un pò tutti, per adesso ha mostrato la sua unica versatilità in un piccolo segmento action (ma veramente andrà sempre in giro con la pala?). La narrativa e la sceneggiatura, con un taglio più dinamico e immediato ma strutturata come saga, ricalca troppo altri prodotti fumettistici che non ho mai amato particolarmente. Parlando del nuovo Dylan, ahimè, per quanto sia presente uno sforzo di caratterizzarlo al meglio nella sua nuova veste, ci viene proposto in una maniera un pò troppo "preconfezionata": da questo primo nuovo numero sappiamo già chi è, chi era, che fa, che è alcolizzato, separato, e chi è suo padre...un pò troppo come biglietto da visita. Chi era Dylan Dog abbiamo imparato a scoprirlo e conoscere in almeno 200 numeri, un pò alla volta, le sue mille sfaccettature e i momenti salienti della sua vita. Qui mi sembra che ce lo vogliano presentare già come pacchetto completo, sembra quasi che sia una manovra per rendere più digeribile il boccone fin da subito. Abbiamo conosciuto, seguito e amato (magari a fasi alterne) il vecchio Dylan, sembra quasi che adesso ci servano questo nuovo personaggio con la pretesa che lo amiamo senza ancora neanche averlo conosciuto. Per me non funziona così. Conclusione? Ho la sgradevolissima sensazione di aver letto qualcosa di molto simile a una trasposizione, variata e comunque molto migliore, del famoso film del 2012..un Dylan Dog che Dylan Dog non è e con cui non ha nulla a che vedere. Personalmente ho un pò di curiosità nel vedere come evolverà, e soprattutto dove andranno a parare dopo questa miniserie, ma fin da ora mi rassegno ad aspettare l'Oldboy ogni quattro mesi.


Ma il Groucho che amiamo è stato assassinato dagli autori, che lo hanno reso patetico e fastidioso, trattato come un pezzente e allontanato come una mosca particolarmente molesta.
Credo che Gnaghi parlerà attraverso Dylan. Già a me piace questa assurdità, come mi piace Chewbacca che emette grugniti sempre uguali, ma sembra che pronunci il discorso dell'incoronazione.
Poi magari fra tre albi mi stufo, pronta a qualsiasi evenienza. Mi piace anche che partecipi all'azione, senza tentennare su pistole e indolenza cialtrona.


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Sclavi deve ringraziare che nel 1986 Recchioni fosse solo un ragazzino, altrimenti gli avrebbe ciulato il posto come niente :mrgreen:


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MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 7:09 pm 
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ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: #401 - L'alba nera
MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 7:42 pm 
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Aleksandr ha scritto:
Sclavi deve ringraziare che nel 1986 Recchioni fosse solo un ragazzino, altrimenti gli avrebbe ciulato il posto come niente :mrgreen:


Ahahahah dio mio...ahahaha


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 Oggetto del messaggio: Re: #401 - L'alba nera
MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 8:55 pm 
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Iscritto il: sab ago 21, 2010 12:01 pm
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Mi sono innamorata di questo fumetto a 13 anni, a 14 mi sono iscritta a questo forum, negli anni successivi sono stata più che altro una lettrice silenziosa, a 28 mi riaffaccio per unirmi al coro di delusi anche se per la precisione io mi sento soprattutto stanca. Stanca di questa gestione che presenta come innovative e "groundbreaking" scelte narrative (o meglio di destrutturazione della narrativa di cui era fatto DYD) tutto fumo, effettistica, sensazionalismo posticcio, e niente arrosto.
Non so, a questo punto davvero preferivo le storie di un Ruju che quantomeno non era snaturante, che almeno ci provava, e di tanto in tanto azzeccava, e senza la boria e il pallonegonfiatismo di Recchioni. Il quale peraltro trovo di un'arroganza disarmante sempre in peggioramento - a questo giro su Facebook si è fiondato a rispondere indirettamente ad @alemans123 sulla (evidente!) tamarraggine della scenaccia action del n. 401, naturalmente mortificando l'oltraggiosa critica, come fosse un martire insidiato da bulletti immaturi.
So di non star dicendo nulla di nuovo, ma... che amarezza, ragazzi.

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 Oggetto del messaggio: Re: #401 - L'alba nera
MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 9:11 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
GhostGirl ha scritto:
e senza la boria e il pallonegonfiatismo di Recchioni. Il quale peraltro trovo di un'arroganza disarmante sempre in peggioramento - a questo giro su Facebook si è fiondato a rispondere indirettamente ad @alemans123 sulla (evidente!) tamarraggine della scenaccia action del n. 401, naturalmente mortificando l'oltraggiosa critica, come fosse un martire insidiato da bulletti immaturi.


Per fortuna che non frequento quella cloaca della sua pagina fb 8-) .
Ma se le cos(c)e stessero davvero così, come sempre si sta coprendo di ridicolo da solo con la solita boria infantile da immaturo gnegne alle critiche... prendendosela per giunta con l'unico che qui sopra ha scritto una lunga recensione positiva di questa fetecchia targata #401.
Non solo meschino ed ingrato, pure talmente votato al cieco rosicaggio da non riconoscere chi gli rema a favore :lol:

Senza contare che il primo a gonfiare il petto orgoglioso per le scene tamarre da B-movie nelle sue storie è proprio lui stesso !


ALOHA CHE POLLO
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 Oggetto del messaggio: Re: #401 - L'alba nera
MessaggioInviato: sab feb 01, 2020 9:32 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
Messaggi: 991
Località: Corbetta
Ciao GhostGirl mi dici dove andare per vedere quella discussione dove dici che critica la mia critica che vorrei andare a leggerla?

Sarebbe incredibile se se la prendesse con la mia recensione dato che sono forse uno dei pochi a "difenderlo" qui su questo forum... che poi difenderlo... semplicemente dico la mia cercando di essere il più obiettivo possibile... boh andrò a vedere...

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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