Cravenroad7

È una storia ben sceneggiata e ottimamente disegnata, ma presenta per me lo stesso problema di altri albi di Simeoni; cioè, che queste vicende di fantasmi e i sensi di colpa mi annoiano e mi stanno anche sulle balle. I suoi albi hanno tutti quest'orientamento moralista piccolo-borghese... Simeoni dice, attraverso Dylan Dog, che non si dovrebbe mai mettere il profitto al primo posto, criticando così gli individui che secondo lui agiscono in modo a-morale, ma si dimenticano che il sistema è fatto per mettere il profitto al primo posto, è la legge numero uno del capitalismo, e che il comportamento dei singoli individui è in gran parte determinato da quel sistema. Gli individui e il loro comportamento sono per Simeoni talmente centrali che in quest'albo arriva a mettere sulla prima pagina di The Guardian, un quotidiano globale e di sinistra, attento ai problemi sociali e a questioni larga portata, un fatto di cronaca come il suicidio di due personaggi nient'affatto noti. Sempre per l'immortale principio che se muore uno è una tragedia e se muoiono in mille è soltanto una statistica. Se a Simeoni piace tanto fare l'indignato, come mai non fa storie sulla guerra? Sullo sfruttamento dei lavoratori nelle fabbriche del sud del mondo? Sul precariato diffuso causato dal neoliberismo?

No, ti scongiuriamo (e scomunichiamo)
Quando il Sime si è buttato - a scatafascio carpiato - su roba di stampo socio-politico-tardonesindacalista-impegnato ne sono uscite (parure di) perle tipo queste... con cui impiccarsi ben volentieri:
viewtopic.php?f=8&t=9394
viewtopic.php?f=8&t=8987

Dio ce ne scansi, con tutti i santi del calendario ed i pupazzi del presepe
Meglio lasciarlo ai suoi fantasmini da Piccoli Brividi... anche se adesso manco quelli gli fanno fare, messo in un angolino semi-inoffensivo come il Maxi. Se dobbiamo ricordarlo per il suo esorbitante contributo pro-continuity da meteora con l'invenzione dell'imprescindibile alchimista barman/sfasciacarrozze, spero che quell'angolino si restringa sempre più fino ad uno spigolo di clausura in cui sarcofagarlo.

ALOHA IL RAGAZZO S'IMPEGNA
MA HA SBAGLIATO AULA

Ah perché secondo te era un invito, quello?
Tra l'altro, le storie che citi sono del medesimo stampo. Danno un'interpretazione superficiale e nient'affatto olistica dei problemi sociali in questione. E sempre con un tocco di patetico.

Appunto, meglio mini-fesserie private sui fantasmini, che vaccate pazzesche sulle classi sociali disagiate.
Non so fino a che punto fossi ironico, ma da autori del genere altro che approccio "olistico"... è già tanto se l'effetto auto-flagellazione maronica non si prolunga a due ore dalla lettura .

ALOHA SIM(E)POSIO

il tango delle anime perse
mi aspettavo qualcosa di più da questo dittico di simeoni, con il ricordo ancora fresco dell'ottima "nel fumo della battaglia"
e perchè no, attirato anche dai titoli, secondo me molto belli... ma purtroppo oltre una sufficienza, pur abbondante, non si va...
più o meno si equivalgono, questa magari ha qualcosina in più, storia più surreale della precedente: zombi, la morte e la trelkovski con la siringa di adrenalina
argomenti un pò noiosi (l'assicurazione) e troppe battute stupide su internet, come ho già detto è stato un errore portare dylan dog ai giorni nostri
sempre buoni i disegni di brindisi con mezzetinte e retini... certo, le sue storie del passato rimangono insuperabili
buona anche la copertina

voto 6+

Il Brindisi di quest'albo aveva scontentato molti ma a me era piaciuto moltissimo. I disegni prendono una "dinamica" vista poche volte (per esempio pag. 30 e 73). La storia l'avevo apprezzata decisamente meno e da lì a poco avrei mollato la regolare... Delle tre storie di Simeoni di quel periodo (dormire forse sognare, tango e macchina che non voleva morire) mi era piaciuta solo la prima.