Ho apprezzato, e anche parecchio .
Di sicuro, grazie a
, si vede che c'è del lavoro esperto dietro e alla fine l'ho preferito - di poco -
all'attuale inedito, dove qualcosa claudicava ancora nella costruzione di personaggi/loro motivazioni. Sono entrambe abbastanza schematiche, ma qui il ritmo tiene meglio e l'andamento degli eventi non presenta sbalzi in parte immotivati da parte dei vari figuranti.
Votato buono con soddisfazione piena.
S # P # O # I # L # E # R # Sulla copertina non ci siamo tanto: si poteva fare di meglio come concept, anche solo per il motivo dei corvi/luna (v. bellissima vignetta di p.54)... e invece ci viene spiattellata troppa roba, troppi ingredienti, senza che nessun elemento prenda il sopravvento in evidenza, e sinceramente lo spoiler del demone-final-boss era evitabile
.
Disegni WOW al 90%, davvero da lustrarsi gli occhi, non solo per le scene splatter fichissime
Dettagli interni, espressioni cariche, panoramiche di Londra, movimentazioni varie, full school salernitana a palla, con qualcosa di altamente personale. Tanto di cappello a
Marinetti, specie per aver scardinato la gabbia bonelliana con dinamica maestria : è lui il Futuro? (nomen-omen
). Giusto per tornare al presente, carino ma non proprio necessario il cameo della tizia dei
Maneskin-alias-Jessica che diviene coprotagonista dell'albo, fino al voyeurismo (v. tanga ripreso da sotto a p.57
).
Non mi sono piaciute soltanto quelle vignette in cui è evidente la deformazione dei/dai margini compressi, come con un normale editor Ms.Word, allungando fino alla spilungomania ingiustificata i vari personaggi (vedasi per esempio pp. 18-19, la prima vignetta di p.32 e l'ultima di p.35). Visto che viene citato, infine, si poteva prendere qualche spunto maggiore dai lavori eccezionali di un top come
Beksinski.
La storia in sé è molto classica, con una buona impronta cinematografica che qui non guasta, e non è così scontato renderla al meglio sul media fumettoso. Non è di certo il massimo dell'originalità come schematismo, ma le scene di morte efferata sono tutti ben azzeccate. Il concetto del "demone dei rimorsi" è abbastanza banale, ma comunque l'aspetto arcano dei fattacci tiene bene finché c'è quel velo di oscurità sulla scatola mysteriosa e non si palesano i precedenti d'epoca vittoriana
.
Forse Jessica prende un po' troppo il focus d'attenzione dalla seconda metà in poi dell'albo... ma ajuta ad incrementare il pathos verso il climax della resa dei conti nella villa del fattaccio d'infanzia.
Ecco, proprio qui si consuma per me l'unica
GRAVE pecca dell'albo a livello di BUCO DI LOGICA, che ne compromette il gradimento complessivo: ma come fa Jessica dopo lustri e lustri ANCORA A NON SAPERE che quella famosa "chiave del rimorso" non poteva mai aprire in realtà la stanza della sorella rapita? E perché diamine né Dylan né Bloch né altri la mettono a conoscenza PRIMA di questo dettaglio MOLTO importante per la catarsi dei suoi sensi soffocanti di colpa, col NostroSottilePsicologoBoy che invece la porta con sé nel luogo dei misfatti anni dopo, senza dirgli che in realtà non aveva ragione alcune di provare quei rimorsi... ma anzi, rincarando sull'effetto traumatico tramite questa gita-shock controproducente
Poco strano che se la trovi impiccata suicida nel giro di qualche tavola, visto quanto ha tardato nel comunicarle la verità su quella fantomatica chiave. Senza contare che, rimbalzandogli contro la maledizione del rimorso+scatola vista la sciagurataggine di cui è stato colpevole, trovo completamente fuori personaggio quella dichiarazione di sfida/resa dei conti dell'ultima vignetta, come se 36 anni passano in un niente nel Dylan-verso-non-Marvelliano, e ci dobbiamo ricordare di questo demone-villain per le prossime annate come se fosse chissàcchicchiricchì...
Il gallo ha cantato la sveglia, suonando alla porta: caro
Aragoni feat.
, se non fosse per questa stortura la storia era quasi perfetta. Ti (a)spetta in consegna una scatoletta rifinita di antichi rimpianti per i prossimi 36 anni dietro la porta di casa