antedes ha scritto:
Nima83 ha scritto:
Sono totalmente d'accordo con te castyano. Di rapporti evidenti tra la canzone e l'albo non ve ne sono. Così come non ce n'erano nell'albo precedente. Risulta evidente come le Nostre abbiano dovuto appiccicare forzatamente stralci di canzoni sulla bocca dei protagonisti (o piazzarli qua e là) data la non attinenza delle storie ai brani. Le storie sono normalissime storie, che, non fossero state manomesse con certi inserimenti posticci (e non fosse stato messo Vasco in copertina, con tanto di titoli ingannevoli) non avremmo mai detto che c'entravano qualcosa con Vasco.
Sarebbe stato meglio - se proprio dovevano fare questa operazione - esaminare con più attenzione i brani e tirar fuori da questi qualcosa che desse, seppur minimamente, l'idea del contenuto dei vari testi. Che, insomma, leggendo, non si sarebbe faticato a trovare un qualche collegamento con Vasco.
Ah, e concordo anche con la tua considerazione sull'interpretazione di Colonnellooo: sicuramente suggestiva ed accattivante
Poi, chiaramente, essendo un finale abbastanza particolare, le letture possono essere differenti e addirittura antitetiche
sono d'accordo con te; l'albachiara doveva essere solo un punto di partenza, uno spunto da cui partire senza necessariamente essere aderenti al testo; anche nel mese scorso è successo la stessa cosa: la storia si intreccia soprattutto per l'incapricciamento del mostro per alba anche se mi è sembrato ci fosse un déjà-vu con il ragazzo invisibile nella parte di "Memorie dall'invisibile" spero mi perdoniate se ho scomodato un mostro sacro ma si sa il futuro è fatto anche per rivedere i mostri (nel senso buono del termine) anche magari dissacrandoli o vedendoli da un altra prospettiva
Certo, Albachiara (il pezzo) doveva essere un punto di partenza. Chiaramente per un'operazione del genere ci volevano le idee, che qui scarseggiavano. Storia - ormai non serve mettere
spoiler - sull'amore malato e su "uomini invisibili". Adolescenziale sino a risultare stucchevole: il "Dylan storico" non aveva bisogno di strizzare l'occhio ai teen - trasformandosi in un fumetto tipo la versione horror
di Dawson's Creek per far colpo. Era efficace quando seguiva canovacci più classicamente horror o surrealisti (e di nuovo torniamo a Qwertyngton e perché ha funzionato) conditi con una certa spruzzata di ironia e talvolta di esistenzialismo (le riflessioni sulla vita di "Il Signore Del Silenzio", il destino scritto di "Accadde Domani", le altre esistenze su "Storia Di Nessuno" etc.). Elementi di base abbandonati.
Credono, penso, che una modalità stile "Piccoli Brividi" faccia più colpo. Ma non è così.
Fornire materiale da dodicenni a un pubblico (probabilmente) in prevalenza tra i 30 e i 40 anni significa mettere in dubbio la loro capacità cerebrale.
Ci si aspetterebbe, dopo tutti questi anni, un fumetto più adulto. Progredito, e non regredito.
E invece ci passano Sally. E Albachiara. Il primo un déjà vu spento del classico cliché dei ritornanti. Noioso e posticcio. Il secondo che risulta puerile anche confrontato con qualche Junior Horror della Mondadori.
Tutto per appagare la propria "Vasco-mania" e per (tentare di) vendere qualche copia in più.
P.s. va bene il recupero di elementi come gli Uomini Invisibili, ma deve avere un senso.
Quando manca la storia ci puoi mettere tutti gli uomini invisibili, gli uccisori, le Anna Never, i Jack Squartatori, le Mala, i burocrati a due facce, i Mana Cerace, i killer venuti dal buio..... non funziona ugualmente.
Ah, comunque si, è
Baraldi (errore di battitura probabilmente).