Per impegni vari ormai le fuori serie le leggo fuori da qualsiasi scala spaziotemporale, tra dimensioni tangenziali del divano, interregionali dirottati, e weekend esenti-spese... meglio dedicarsi al femmineo immaginario?
Una Donna Reale?
Test 6 ½
Disegni 8+Probabilmente è la storia che mi ha meno convinto negli ultimi 3-4 anni di Cavaletto.
Un patchwork minestronante di troppi ingredienti, un po' indigesto soprattutto nella parte finale (dallo spiegone di p.70 della "Hepburn" in pratica) dove convergono un eccesso di motivi fanta-esoterici tra loro scarsamente connessi, fino all'implosione da collasso bulimico
Forse avrei preferito o una storia low profile completamente devoluta alla questione dei doppi/sosia (in casa reale?
), o un divertissement completamente folle e supercazzolante sui meta-alieni complottisti à la Lovecraft, nei loro deliri cosmici, tra sette orgiastiche, sostanze visionarie, sacrifici manipolatori, totem post-moderni, etc. Questo singolare ibrido non lo vedo così azzeccato invece.
C'è da dire comunque che la lettura è piacevole, perché
Cavaletto è sopra la media degli attuali sceneggiatori su questi lidi: Dylan appare gestito bene, i dialoghi convincenti, il ritmo sulla corda, ed il personaggio di Lady D-alias-Anastasia riuscito al punto giusto col suo anticonformismo e paranoje a corredo, di rimando.
Non era semplice toccare una figura così iconica, e tutta l'ambientazione con riferimenti agli anni '80s-primi'90s ne giova senza eccedere nei citazionismi fini a sé... perché alla fine sono utili alla storia in quanto tale, proprio come impatto "storico" di certi personaggi famosi e trend musicali
.
Non ho apprezzato invece i due sgherri del villain di turno, perché la comicità di Stanlio & Ollio non rientra in quel periodo, e poi sono dotati di troppi super-poteri da mutaformismo
versipellis per non diventare stucchevoli alla fine nel loro
gore... visto anche come se la scampa poi Dylan last minute, proprio in barba a loro, nella colluttazione in casa dei genitori di Anastasia o nel rito finale (p.63 e p.88). Troppo vaghe ed aleatorie le motivazioni adoranti di Calvin Novak - anche per sradicare i cuori - che alla fine erige un
eidolon da un toner gigante, onde fotocopiare affinità spirituali tra sosia ed originali, venutogli in sogno dalle divagazioni multidimensionali di un Grande Antico
Leviatano che aleggia occulto in ogni chissadove
.
Ottimo
Marinetti, predestinato erede di Brindisi e (del primo) Di Vincenzo, senza xerox copy ferire
.
L'unica cosa che non approvo è il Dylan ccciovine ciuffetto bambolone à la Nick Kamen, che avevo già visto in un'altra sua storia non ambientata negli anni '80s, e quindi non giustificabile in generale.