Cravenroad7

UN GRUPPO DI LADRUNCOLI RAGAZZINI, UNA POPOLAZIONE DI SENZATETTO E L’INDAGATORE DELL’INCUBO, TUTTI IMPEGNATI A SOPRAVVIVERE AD UNO SPIETATO ESSERE CHE SI NASCONDE NEI TUNNEL DISMESSI DEL TUBE…




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Per rendere il topic più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

Bello. Veramente una bella storia di Dylan Dog. Bei disegni, bel colore. Io poi sono un fan di Galli quindi lo aspettavo da tempo.
Mi è piaciuto anche l'uso di Groucho e Bloch.In attesa del color di Ausonia, quando sarà.

Letto solo una volta, l'ho apprezzato parecchio, anzi è proprio quello che mi aspetto dal CF: molto buona la parte grafica, più che sufficiente la trama, niente di mai visto (doppia negazione?), però funziona. Meglio i colori dei disegni per me, comunque è un bel vedere. Bella anche la cover, anche se quel Dylan riflesso è un po' meh... Peccato perché altrimenti è perfetta. Altro peccato, lo leggeremo in tre... As usual.


V

Penso che lo comprerò anch'io: mi incuriosisce e, visto che i primi pareri sono positivi...

la mia recensione:
https://www.youtube.com/watch?v=935vhD0wvMw
ciao!!!

8 pieno per questo Color.
Galli ci sa fare a pieno titoli col segno, coi colori e ci sa fare alla grande anche coi testi. La narrazione è rapida e coinvolgente, ti sprofonda nel sottomondo e ti ci lascia incollato a guastarti lo stomaco mentre tutto intorno a te fila per il verso sbagliato; intanto gli occhi si gustano cambi di luce lisergici e repentini ma che, non so come (trovandoci appunto nel sottomondo), non peccano di incoerenza.
Il sottotesto sociale c'è ma è velato e non si smarmella di retorica o moralismi, il che è un pregio non da poco.

Molto bene!

Anche io ho apprezzato. Comparto disegni, scelte cromatiche e composizione delle singole vignette/tavole davvero appaganti. La trama non è nulla di indimenticabile, ma la narrazione è veloce e serrata. Sul Color sono queste le storie che voglio leggere.

un buon CF, non sono così entusiasta come alcuni commenti precedenti, ma di certo parliamo di una storia scritta bene e disegnata, ma sorpattutto colorata, ancora meglio. Concordo con Altair sul fatto che la trama non è indimenticabile, ma che scorre via bene, anche se in qualche occasione ci sono delle vignette decisamente verbose con balloon giganteschi per la quantità di testo presente.
Ad ogni modo CF decisamente promosso.

Questa storia secondo me è l'esempio perfetto del fatto che un nuovo autore possa giocare con le caratteristiche e comporre una storia ben orchestrata e di qualità. E' una storia memorabile? Certo che no! Ma è una buona storia con quel pizzico di ironia e di "assurdo" che su Dylan non guasta. C'è azione, c'è ritmo. C'è anche una critica sociale, perfetta nel Dylan sia di oggi che di qualche decennio fa, ben nascosta e non esagerata come in molti albi recenti (ma anche del passato - Doktor Terror o Il Marchio Rosso docet).

Tutto sommato una storia del genere avrebbe potuto essere messa sull'inedito e accontentare tutti senza particolari problemi.

sulla regolare penso avrebbe perso qualcosa, perchè qui i colori sono molto importanti

Dopo aver sbirciato i vostri commenti (più che) positivi pensavo qualcosa di molto meglio, sinceramente.
Senza dubbio continuo a preferirgli il precedente CF di Recchioni e Pontrelli, che nonostante il meta-discorso diffuso e la conclusione un po' "così" vantava qualche idea in più ed un incubo un tantino meno stantio.
Votato 6

S
_P
__O
___I
__L
_E
R

Parto dai disegni, giustamente sperimentali per un CF e con una colorazione particolare. In linea di massima promossi, anche se certe volte l'effetto urban-graffittaro è eccessivo, e anche gli sbalzi cromatici spesso mi sembrano ingiustificati, giusto per caleidoscopizzare repentinamente la palette, come da montaggio sfasato (v. brusco passaggio dal calor bianco di p.87 alla fuga rossoblu di p.88).
Male Dylan tutto-collo hulkesco, chemmanco un culturista di mestiere. Bene il vermone bianco; simpatici (nel grottesco) i lampreda-raptor .

Per la storia in quanto tale... per certi versi mi è sembrato di leggere una specie di Simeoni in upgrade, di una decina d'anni sul suo lettore medio. Quindi non tenore da Piccoli Brividi, ma brividozzi con predicozzi socio-impegnati un po' più maturi, per quanto sempre didascalici e senza appeal. Considerando come in generale non mi vadano a genio le storie (di rivalsa?) sulle solite comunità di diseredati underground - ne avrò letta almeno una decina tra Maxi, Barbato e Mignacco, quasi tutte scadenti - nel complesso la parte ai testi non ha raccolto i miei entusiasmi

Troppe lezioncine di vita da parte di Bloch, che insiste nel disquisire enciclopedicamente DI Dylan alla tizia.
Bambini teppistelli troppo simpa per non smielare nel retorico. Senza dubbio l'unico a salvarsi è l'umarell samurai, anche se in team con Groucho, Bloch e tizia sa troppo di Goonies feat. Jackie Chan, come quadretto.
Il fanatismo del cosiddetto "Profeta" - il capobanda con la maschera a gas, per intenderci - può tornare utile sul discorso delle ragioni fideistiche nel "conflitto sacro/caccia al mostro blasfemo", ma pure lui sbrodola troppo con le sue prediche esaltate nel didascalico (pro-vendetta personale, in realtà)... e anche gli esponenti della comunità contribuiscono a ridondare questo mantra (v. vecchio pp.60-61) senza incidere in nulla. Alla fine gli basta una scivolata di chiappe in terra per far una figura da peracottaro.

Poco convincente anche tutta la parte action che dovrebbe costituire il climax finale.
Il verme bianco (controfinale a parte) non combina una mazza per una decina di pagine, completamente IMMOBILE, quando dovrebbe esser il fattore "plus" dell'albo anche per inquietudini e movenze. Non si capisce se oltre al raccomandato Mouse (v. adozione p.95) anche gli altri bambini della comunità si siano salvati dal "sacrificio", per quanto avrei dei dubbi considerato il marasma avvenuto in quel corridojo .

Anche l'umarell samurai non è credibile mentre zompetta con quel cinturone pieno di esplosivi da consegnare (indenne?) mentre si destreggia tra le fiamme... MA la cosa più cialtroneggiante di tutte è il fatto che a quelle temperature, con fuoco ovunque, non si inneschi un meccanismo di esplosioni a catena, mooooolto detonanti, tra le varie taniche di carburante che vediamo comodamente fiammeggiare in un ambiente chiuso/saturo con la massima nonchalance come si trattasse di un falò di rametti in giardino prima della grigliata.

Da pochi giorni è uscito un OB all-Faraci, nel dittico di storie.
Ecco, con questa poteva fare tranquillamente un bel trittico tipico del suo stampo .

Anch'io sono tiepido nel valutare questo Color, che disprezzabile non è, nel complesso, ma che mi ha convinto più nell'aspetto visivo che in quello narrativo.

Qualche SPOILER.


La prima parte dell'albo, pur con qualche tentennamento e programmaticità, è buona. Nelle prime 50/60 pagine Galli crea una situazione misteriosa e accattivamente non priva di momenti suggestivi, dalla quale ci si lascia catturare volentieri. Però, come talora succede, il meccanismo si inceppa quando si passa dalla creazione del mistero alla sua soluzione: alla fine tutto si risolve in maniera banale, con l'ennesimo mostro delle fogne (metropolitana in realtà, ma il concetto non cambia) e con una chiusura action che ho trovato goffa e abbastanza fuori luogo. Candelotti di dinamite, in pieno stile texiano? Mah. Presumo che sia una conclusione volutamente sopra le righe, ma l'ho comunque trovata stonata.

Decisamente meglio l'aspetto grafico: disegni e colori funzionano, e i contrasti cromatici ben si adattano alla realtà sotterranea raccontata da Galli. I suoi Dylan, Bloch e Groucho sono un minimo reinterpretati, ma rimangono ben riconoscibili. Insomma, una prova magari non perfetta ma che, per quanto mi riguarda, rimane pur sempre pregevole.

È un Color Fest che merita l'acquisto? La mia risposta è sì, fermo restando che si tratta di una lettura con pregi e difetti, tutt'altro che ineccepibile. Però, a fine lettura, il bilancio è positivo, e tanto basta.

Piaciuto molto anche a me... diciamo che (tanto per ripetermi), questo è il Dyd che vorrei leggere, se non sempre, più spesso... poi, sarà anche il mestiere che faccio e l'aver visto certe realtà con i miei stessi occhi, e mi sono immedesimato molto nella storia.

Non spreco ulteriori parole ma sottoscrivo in toto.

La storia non mi è piaciuata. Delusione cocente per i disegni. Se da un lato 94 tavole colorate in quella maniera sono un mezzo miracolo dall'altro galli irriconoscibilmente addomesticato è un delitto.