Sta per uscire a giorni il prossimo volume, faccio ancora in tempo per un parere sulla storia di Enna in questo OB#15 autunnale?
Cascano le foglie, meno le balle...
Il Demone Sciacallo
Testi
7 - Disegni
5 Sinceramente non mi aspettavo un
Enna così in vena di ironia e sarcasmo, ma la cosa direi che ha funzionato, divertendomi parecchio. Diciamo per 2/3 della storia (fino a p.161)... perché poi quando bisogna "quagliare" un qualcosa nella parte decisiva emerge tutta la povertà del soggetto ed il (presunto) twist finale è piuttosto telefonato nonché deludente in quanto stravisto e poco divertente a sua volta, stile appendice last minute
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Male
Piccatto&soci: nei precedenti lavori s'erano un po' impegnati per ripulire il tratto e l'inchiostratura, qua sbavano di brutto pasticciando a più non posso, fino alla nevrosi astrattista. Molto male le scene di colluttazione/splatter che dovrebbero essere il pezzo forte della casa; anche peggio le mezze tinte che sembrano sputacchiate con un pennarello scarico mentre in realtà è la digitalizzazione ad esser penosa
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Tornado alla storia, diciamo che
fino alla gita nelle fogne/raid al monastero la tenuta era ottima.
Ritmo incalzante, dialoghi azzeccati e spiazzanti nel grottesco dissennato, personaggi giustamente squinternati (Florence su tutti), humour nero brillante, prof ninfomani, studenti scazzati, demoni incazzati ed un ritorno a Balaklava (v.
Totentanz! Gigante#1).
Non ho gradito la resa dei conti nel monastero-sala convegni, anche se il rutto a sigillo di Florence ci può stare vista l'atmosfera ebbra in sala. Non ho capito sinceramente perché il demone si accanisca ancora nello squartamento sui tavolacci simil-operatori, visto che non possiede più uno studente di anatomia ma un semplice idraulico delle fogne... e considerando anche come in principio (v. apertura in Crimea) andasse in giro "soltanto" a risucchiare anime di moribondi, senza sadismi a corredo. Ma forse la vocazione per l'anatomia gli deve esser stata trasfusa dal bagno di sangue di Balaklava in poi, per come fu accoppato...
Chiusura in cantina poco ispirata, come già detto: prolunga lo scontro fisico per dozzine di vignette ridondanti e poi sbrodola in uno spiegoncino di Florence senza guizzi particolari, col solito contro-demone sceso in terra per acchiapparne nantro transfugo. E tanti sulfurei saluti
Come sempre anche se la storia dichiara apertamente di esser ambientata negli anni '80s (p.150),
non si scappa dal paradosso anacronistico - voluto, per sberleffo?
- con il poster di
Kill Bill campeggiante in camera dello studente (p.133), dove una pagina prima Groucho s'era appoggiato vicino ad un monitor ultrapiatto arrivato con la De Loerean del XXI secolo suppongo.
[Cit p.194]
"Senza offesa, questo non è il mio tipo di Dylan", ma l'ho gradito finché il trend farsesco si è difeso bene con pochi alias sovrannatureschi. Intravedendo le anteprime del prossimo volume, credo che anche per Natale rimarranno su questa falsariga di storie assurde stile luna park delle parodie dylaniate. Non è un male in sé, ma dal 2023 preferirei un OB più classico come taglio, lasciando queste buffonate stagionali al CF
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