Cravenroad7

Se pensiamo che addirittura Fonzie ( ) non lo disse, ma lo ammise ...

tornando a bomba sull'albo, anche se non l'ho ancora finito, leggendolo ho la sensazione continua di essermi perso qualcosa, visto che non conosco molto bene l'universo di MM e in generale quello bonelliano, non potendo quindi cogliere tutti i vari rimandi. E leggendo qualche commento su questo topic la sensazione pare essere confermata. Peccato, perchè così questo contiuo "fastidio" non mi permette di godere appieno della lettura.
L'effetto opposto l'ho avuto col crossover ML-DD, in cui riuscivo a cogliere tutti i rimandi e le citazioni al passato.
E quindi niente, come sempre questo tipo di albi penalizzano troppo chi non ha le basi, mentre fanno la felicità di chi le ha.

voto 7

finalmente ho finito la lettura di questo albo, mi sembra che la bellezza dell'albo sia più dovuta all'aver inserito (chi con semplici camei, chi in maniera più attiva) vari personaggi dell'universo bonelliano e anche i futuri alternativi di DD e MM, rispetto allo svolgimento della storia. Il tutto rende l'albo "simpatico", ma la trama in se non è un granchè. Fortunatamente non si spinge molto sulle motivazioni di Hellingen, perchè dopo "che regni il caos", se avessero utilizzato più pagine per farci sapere quanto odia i diversi, avrei vomitato.
Bene i disegni, con Freghieri che è sempre una garanzia.

Un team up che convince,e diverte tutto sommato.La lettura e' stata piacevole,la storia pur non entusiasmando o facendo gridare al capolavoro...fa il suo con mestiere,e viene impreziosita di tante strizzate d'occhio e apparizioni di personaggi bonelliani piu' o meno rilevanti ai fini della trama.
Naturalmente,come successo anche in passato...a fare la differenza e' il rapporto,la convivenza tra i protagonisti.Dylan e Martin,e il loro mondo.Anche nelle due storie precedenti non c'era una trama esattamente straordinaria(anche se "La fine del mondo" era molto bello per quanto mi riguarda),e si puntava sulla collisione tra i due.Non fa eccezione "L'abisso del male".E i due insieme,tendono a funzionare.C'e' alchimia.
Meglio Dylan di Martin,ma anche questa e' una costante.
Freghieri eccellente ai disegni.

Finalmente anche io ho letto l'albo in oggetto.
Mi è piaciuto, sicuramente "oltre la sufficienza", se mi posso permettere con tutta modestia di esprimere un giudizio e dare un "voto".
C'è tuttavia un problema... troppa carne al fuoco!
Quando a scuola facevamo il tema, mi hanno sempre insegnato a rimanere nella traccia, senza lanciare in mezzo troppe variabili. Non so se capite cosa voglio dire. L'autore ha sicuramente voluto omaggiare l'universo bonelliano, riuscendo addirittura a creare un collegamento con quasi tutte le serie esistenti (bella la trovata dei futuri alternativi, per introdurre il Dylan di "il pianeta dei morti" e Natan never).
Comunque, concludendo, vista l'attuale gestione di Dylan Dog, questo albo merita la promozione a occhi chiusi

PS:
POSSIBILE SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
Mi sono perso qualcosa:
Dee e Kelly compaiono in qualche albo di MM o di altri bonelliani?
ci sono altri rimandi ad eroi bonelli che sarebbe bene conoscere (oltre quelli chiari a Zagor) per comprendere meglio tutta la storia?

Dee e Kelly di solito sono una presenza fissa degli speciali di MM, oltre che in qualche albo mensile ma più raramente.

“L’Abisso del Male”, come ricorda qualcuno, è un albo che piace più ai vecchi lettori che non ai nuovi. Copertina più martinmysteriana che dylandoghiana, nonostante il gradito ritorno di Stano. Sceneggiatura fortemente più legata al detective dell’impossibile, per merito o per colpa dei didascalici dialoghi inseriti da Recagno (con l’appoggio di Castelli). Un Freghieri al meglio e le preziose incursioni di Camagni e Giardo, comunque la si pensi, rafforzano la storia.

Non ho trovato stucchevole l’idea di inserire anche altri mondi bonelliani nella storia, in fin dei conti è un omaggio un po’ autoreferenziale ma gradevole ai personaggi per cui ogni mese andiamo in edicola a spendere dei soldi.

Che piacere rivedere Lord Wells, pensavo fosse sparito. E la scenetta all’ospedale è un omaggio al vero Groucho Marx, in particolare alla Guerra Lampo dei Fratelli Marx: l’infermiera ricorda Margaret Dumont, storica spalla dei fratelli Marx e Groucho la chiama Teasdale, come il suo personaggio del film. Il medico ha le sembianze di Louis Calhern, l’attore che nel film interpreta l’ambasciatore Trentino, l’antagonista.

Non ho gradito i continui battibecchi tra Dylan e Martin. Sono un po’ caricaturali e rischiano di tradire i due antieroi. Soprattutto la prima scena con gli occhiali da sole. Abbiamo capito che la razionalità eccessiva di Mystere si sposa a fatica con il buon cuore di Dog, ma Recagno esagera, come quando Martin rimprovera Dylan per avergli sparato con la pistola a raggi per salvargli la vita.

Ottimi i comprimari, mancava giusto Sergej Orloff. Forse Castelli avrebbe dovuto incidere di più sulla storia. Perché si ha come la sensazione che l’autore conosca bene Martin Mystere ovviamente, ma non il suo stare a fianco di Dylan Dog. Tutto sommato però mi sono divertito.

PS. I fumetti che si vedono alla fine, dopo Dampyr e Dragonero quali sono?

l'abisso del male
faccio due premesse
questa è una recensione che tende allo "zagorismo spinto", come lo chiama wolkoff
poi devo dire che l'ho letto solo una volta, l'ho apprezzatto moderatamente, un albo simpatico... meglio dell'ultima storia zagoriana della saga di hellingen, chi l'avrebbe detto
va considerato a tutti gli effetti come un albo di zagor, nella stessa (disgraziata) categoria di zenith 666, per capirci
è hellingen calato nel mondo di dylan dog, attraverso il varco spazio-temporale creato con il capolavoro di sclavi e ferri...
alcune cose mi sono piaciute e mi hanno divertito molto, ne cito qualcuna....
disegni di un FREGHIERI in grandissimo spolvero, per cominciare, il suo hellingen è memorabile
la "chiave" di sandrelliana memoria, che è un omaggio folgorante alla psicologia di mister no
il rapporto tra hellingen e la spogliarellista, una "genialata" alla ed wood
l'enigmatico indiano che giunge in aiuto con il paracadute
dylan nella cabina
l'apparizione del mitico titan...
però.... più che un capolavoro cripto-castelliano-sclaviano, ci ho visto "un'operazione di marketing incrociato, un'accozzaglia di moralismi e postmodernismi" (per dirla come un utente di un altro forum..), un polpettone magico-atlantideo, sclavianamente corretto, politicamente correttissimo che viene fuori, in tutta la sua prepotenza, nella parte finale, a partire dagli intermezzi di camagni e giardo (ma che ci azzeccano??), per finire al cameo di barack obama, da buttare l'albo fuori dalla finestra.....
la battuta sui "morti e sepolti" è una battuta e come battuta va presa, però se qualcuno ci crede veramente fa autogol, visto che zagor resiste più che stoicamente e fa ancora guadagnare qualcosa alla bonelli, mentre martin mystere è virtualmente chiuso da anni... e dylan dog, beh...

ho votato buono, copertina pessima