Cravenroad7

Propongo questo topic per raccontare di noi e di quel nostro periodo alla scoperta del mondo che solitamente va all'incirca dagli 0 ai 10 anni, prima che pubertà e adolescenza arrivino devastanti dylaniando completamente le nostre giovani vite innocenti! Potete parlare di tutto, eventi tristi o divertenti, immaginati o vissuti, salviamo su queste virtuali pagine quel che resta delle nostre lontane memorie... Sempre se non avete scordato di essere stati anche voi bambini!

P.S. Sono gradite vecchie foto di noi fanciulli...

Io infante lo fui suppergiù fino al 1991, anno in cui conobbi Federica, da lì in poi mia fedele amica. Che vi posso raccontare? Quando eravamo piccoli io e la mia quasi coetanea sorellina Arianna, dovevamo sempre stare attenti a tantissime cose. Oltre a non farci male, "state attenti alle macchine, attenti alle siringhe, attenti ai drogati", soprattutto "non accettate mai caramelle dagli sconosciuti"! Negli anni ottanta con quest'ultima raccomandazione credo imparammo a fidarci ciecamente del prossimo, specie di chi ti fa una gentilezza. Un giorno un vecchietto ci regalò della verdura, mia sorella l'accettò. Ingenua! Io da buon responsabile, quando il signore fu lontano, gliela feci immediatamente buttare nell'immondizia! Naturalmente sgridandola e andandolo poi a dire a mamma! Avrebbe potuto essere verdura drogata, sicuramente avvelenata! In realtà quella però non era mia sorella, troppo vivace, come sosteneva nostra madre fu scambiata per sbaglio con un'altra bambina alla nascita...

Pagiu mi sa di uno che ha tanto da raccontare, mi piace quando si perde nei ricordi
Bello, ma propongo di spostare l'età raccontabile nella teen-age, sarebbe più utile per gente come me che non ha ancora capito cosa ci faccia nel mondo

non l'ho capito nemmeno io che sto per arrivare ai 40....

ma ti pare?
anzi, proprio il fatto di sentirmi un po' nonno per quanto mi riguarda non fa altro che rafforzare il ricordo di quel periodo tanto intenso della mia vita, e ciò che non sempre mi va di dire (ma posso farlo in rare occasioni, come questa) è che tuttora conservo un cuore di fanciullo

discussione molto interessante, alla quale parteciperei volentieri, se solo sapessi (in tutta la vastità di situazioni vissute in quel periodo, molto spesso in contrasto fra loro) da che parte pescare

Anna: per te è più facile ricordare, dall'infanzia sei appena uscita! Dai, raccontaci qualcosa!!!

Craven: sei al mondo per riprodurti, in quanto appartenente al regno animale...

Nonno Pippo: potresti raccontarci di quando gli americani vennero a liberarvi, o di quando cominciarono a girare in città le prime automobili. Eh eh eh...

Ho due ricordi d'infanzia legati a persone che non ci sono più.

Mio nonno, che ha lasciato il corpo nel '98, 20 anni prima, mi portava a casa sua in bicicletta, io sul sellino, di quelli che si mettono sul manubrio, non dietro la sella. Insieme cantavamo... i miei ricordi si fanno sbiaditi, ma mio nonno me li raccontò spesso, del tipo che una volta smisi di cantare perché c'era un auto della benemerita, e io dissi a mio nonno: "Ci sono gli sbirri! Non mi piace cantare davanti a loro!"

Mia sorella, invece se n'è andata nel '93... 11 anni prima, al mare, seduti insieme su di una barca-moscone, quelle che usavano i bagnini, nel tardo pomeriggio... stavo per compiere otto anni e il mondo sembrava fosse lì per me.

istantanee di vita belle e toccanti, geniale dilettante

@pagiu: la prima automobile tutta mia la devo ancora avere

Mio nonno paterno e mia nonna materna invece se ne sono andati a pochi mesi di distanza nel 1989, avevo quasi 8 anni. Di mio nonno ricordo il falcetto che miete l'erba per i conigli, il verderame sui vitigni e le sue grandi mani che costruiscono una baracca. Lo guardavo spesso, mentre faceva cose ai miei occhi incredibili. Ogni tanto si bloccava per via del parkinson e dei medicinali, forse gli tornavano in mente gli anni nei campi di lavoro austriaci durante la guerra. Mi chiamava Manuelino e trascinava la macchinina sulla quale ero seduto lungo il cortile. Dicevi "fumo ancora una volta", io capivo per l'ultima volta. Spuntavi sulla porta con il latte fresco che avrei bevuto prima di andare all'asilo. Ricordo ciotole di minestra e vasetti di marmellata, la tovaglia a quadretti e il tuo tavolo che c'è ancora. Neve spalata via al mattino, ramaglie che bruciano, sabbia e cemento, mattoni, calce che non dovevo toccare. Da grande avrei voluto fare il muratore. Il tuo berretto e le tue bretelle, il tuo viso che ho stampato ancora chiaro nella mia mente. La pala, il martello, l'incudine, la morsa, la gomma per innaffiare, la scopa di saggina, il battipanni, il pastone alle galline e le uova sulla paglia, la pappa ai cani. Tu in ginocchio davanti alle gabbie dei conigli, mio padre che urla "papà" e ti trascina via dal pollaio, sull'erba, e piange ed io mai avevo visto le sue lacrime. L'ambulanza, la brutta notizia, il tuo corpo ben vestito sul letto e tanta gente in giro per casa. La terra che ricopre la tua cassa. E' una vita che non vengo a trovarti...

Ricordo...ricordo la strada che mi separava dalla latteria ( allora c'erano ancora le latterie...), piccola incastrata fra una siepe e una casa, dove nelle estati che non finivano mai, andavamo a prendere i ghiaccioli ( amavo quello all'orzata ) che costavano 50 lire.

Ricordo i polsi luridi e segnati dai sassetti, quando stavamo in ginocchio a giocare a biglie, ad invidiare l'amica che aveva la cucina della Barbie, a fissare il cielo che sbucava dai palazzi la sera, quando veniva scuro e c'erano le stelle.

Ricordo i giri in bicicletta, una Saltafoss con i cambi come quelli di un auto, e le corse giù a scavezzacollo dalle discese dei box, i tentativi ( tutti falliti ) da parte mia di impennare...

Ricordo le partite a nascondino, che iniziavano la sera dopo le nove, e finivano quando mia madre mi veniva a cercare con la voce incazzosa e un mucchio di caramelle nelle tasche.

Ricordo la prima volta in cui, sentendomi sfiorare il braccio da un ragazzo, mi sono sentita scema e mi tremavano i polsi.

Ricordo il primo giorno di scuola, con il grembiule nero con il fiocco azzurro, la cartella di pelle marrone, l'Abc diario, i simboli per imparare le lettere, le corse sudata nel cortile della scuola, che era polveroso e pieno di alberi..

Ricordo l'aria che diventava calda a fine Maggio e fresca a fine Agosto, un salice piangente che si fletteva al vento d'estate e di primavera e mi faceva piangere e ancor oggi non so perché..

Ricordo Pinocchio alla tv, i primi cartoni giapponesi...ricordo Topolino e le letture sui muretti, con le gambe che penzolavano nel vuoto, le lacrime che rigavano le gote quando l'estate stava finendo e sarebbe ricominciata la scuola...

Ricordo un'acquazzone terribile, che ci inzuppò tutti e trovammo riparo sotto un albero e stavamo lì, a guardarci zuppi come anatre e a ridere come scemi...

Ricordo le carezze di mia madre prima di addormentarmi e le colazioni al pomeriggio con latte e pane...

Ricordo la frutta che era buona e sugosa, le fette d'anguria vendute ai baracchini a Milano, gelate da far male allo stomaco, e le zanzare che ti frullavano attorno, ed era estate..

Ricordo la prima volta che presi il treno da sola, e mi sembrò chissà che...

Ricordo i disegni che facevo su un foglio di carta con le matite colorate, e mi sentivo immersa in un mondo mio che nessuno poteva rovinare..

Ricordo te, papà che mi guardavi severo eppure dolce, quando tornavi da lavoro la sera. E che ci mettevamo a parlare di niente davanti alla finestra aperta, e mi sentivo grande seguendo i tuoi discorsi..
Ed era bello addormentarsi pensando che, illusione infantile, a qualcuno importasse qualcosa di me e mi volesse bene.

sotto il salice piangente ti ci andavi a nascondere quando giocavi a nascondino?

Quando ero piccolo io i ghiaccioli costavano 250 lire! 500 lire la banita...

Quanto mi mancano questi...

Mamma mia che file che mi hai riaperto...
la eldorado era veramente avanti.
panel con i disegni di jacovitti sembra.
Lo steccalecca che era secondo solo all'estathè nella lista delle robe dal gusto finto ma diabolicamente buono.
il piedone!! Il gelato preferito di Quentin Tarantino!!
troppo avanti!!
troppo giusto!!!

No. Ci sono andata qlc volta per starmene da sola, un paio pensando se suicidarmi o meno...penso che quel salice raccolga le lacrime che si hanno dentro, e ci aiuti a superare i nostri traumi...

I gelati dell'Eldorado hanno segnato un'epoca. Era tutto più buono, allora...forse eravamo più veri noi, chissà..

mi dispiacerebbe rovinare questi bei ricordi (belli soprattutto quelli di Dog e Pagiu ) con i recenti miei, di ex-bambina con genitori separati, tante liti,pochi soldi e uno sviluppo fisico interrotto dove tutti ormai sapete

qualche episodio più divertente lo potete leggere nel topic -Mi ricordo..- che se MI RICORDO bene, dovrebbe essere simile a questo