Eva_Luna ha scritto:
... Ma l'universo non era infinito e in espansione?
In espansione sì.
Negli anni venti del secolo scorso, Hubble e Humason notarono appunto che le galassie lontane si spostavano verso il rosso [
redshift, appunto] con velocità proporzionale alla distanza dalla nostra galassia, e assunsero questo fatto come prova dell'espansione dell'universo.
Fra l'altro il ritmo di espansione è espresso dalla cosiddetta costante di Hubble, che nessuno ha mai capito quanto valga
Attualmente sembra essere compresa fra i 40 e gli 80 Km/s/Mpc [Un
parsec vale circa 3,2 anni luce ed è un'unità di misura di lunghezze astronomiche, mentre il prefisso
mega- moltiplica per 10 alla sesta].
Il Telescopio Hubble dovrebbe appunto restituirci dati più precisi.
Infinito no.
L' infinito in cosmologia, parentesi, nasce non come ipotesi scientifica, ma come illuminazione filosofica di Giordano Bruno [che gli valse anche l'
illuminazione di tutto il corpo - ahilui...].
Prima di lui l'infinito non era contemplato come realtà, ma solo come possibilità: in Aristotele, ad esempio, l'infinito risiedeva unicamente nel semeumano, animale o vegetale, e solo come potenzialità di assumere una forma. Mai in atto.
E ovviamente l'universo era considerato anche eterno e stazionario.
Su questi assunti di base, un certo Olbers, nella prima metà dell' Ottocento, si chiese: "com'è possibile, in un universo infinito, eterno, omogeneo e stazionario, che la notte sia buia?". Infatti, infinite stelle in uno spazio infinito avrebbero dovuto fornire una luce infinita anche di notte.
La sua era una bellissima domanda, ed effettivamente aveva anche ragione.
Il problema è che la notte rimaneva buia, nonostante l'apparente contraddizione.
Quindi dovevano essere sbagliati gli assunti di base, e infatti la concezione attuale dell'universo è praticamente l'opposta di quella su cui si erse l'interrogativo di Olbers.
Dalla relatività in poi, è pacificamente [più o meno] accettato che l'universo sia
finito, ma
illimitato.
Mirco ha scritto:
Quoto
Solomon Kane ha scritto:
A parte il fatto che ormai Mirco ha risposto a tutto... trovo molto interessante l'argomento. Ultimamente ho letto un articolo (se mi ricordo dove, vi posto un link) dove si parlava dell'universo e del fatto che ormai la teoria che va per la maggiore in questo campo dice che (in parole povere) esistono più universi, anzi un numero infinito di universi. In pratica ogni combinazione possibile ed immaginabile esiste in un altro universo. (c'è anche un universo dove triss non frequenta questo forum!) Certe volte mi chiedo se esiste un universo dove finiscono tutte le anime di chi muore. Sarebbe quasi un paradiso.
Credo che tu ti riferisca alla teoria del Multiverso, che in effetti pare essere compatibile sia con la meccanica quantistica [banalmente, vista la sua natura fondamentalmente statistica e probabilistica] sia con la teoria delle stringhe, o almeno qualche sua versione.
Anzi, spesso il concetto stesso viene fatto risalire alla meccanica quantistica [con Hugh Everett III]: cosa parecchio irritante, visto che la classica cecità al passato ["siamo nani..."] ha fatto dimenticare che la pluralità di mondi era stata ipotizzata almeno 200 anni prima da Bernard le Bouvier de Fontenelle [in un'opera che, voglio dire, si chiama pure
Conversazioni sulla pluralità dei mondi...], e addirittura da un uomo che con la scienza aveva meno a che fare: Cyrano de Bergerac.
L'ultima tua ipotesi invece sconfina dal campo scientifico per entrare in quello filosofico-teologico, ma credo sia una speranza largamente condivisa...