Cravenroad7

Domanda che tutti nella vita si pongono... in momenti diversi e con risposte altrettanto discordanti.

Io sono pericolosamente vicino alla soglia dei trenta e non ho le idee molto chiare al riguardo.
Voi?[:)]

A.

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http://dallacantina.blogspot.com

Mah...io non ho ancora capito...so solo che ho qualche rimpianto. Mi sarebbe piaciuto tentare la carta dello sport, impegnarmi di più su quel fronte. Lì avevo le potenzialità più grandi, la competizione fisica faceva per me. Tennis, pallavolo, succhio dell'asta...
Altrove non mi piace nulla, il lavoro "canonico" lo faccio senza crederci più. Sono stato un coglione [V]
Io al lavoro-che-ti-piace non ci credo più.

A questo proposito ci stanno bene i Supertramp con

<i>The Logical Song </i>

Mi piace parlare per citazioni.
Forse perché ogni volta che voglio dire qualcosa mi accorgo che c'è qualcuno che l'ha già detta e che sicuramente l'ha detta meglio di me:

Tratto da "The Big Kahuna"

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Rilassati.
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco, a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.
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Giuro, GP, che mi aspettavo una risposta comica (anche se il <i>succhio dell'asta</i> [:D]...)e dissacrante da parte tua e invece mi spiazzi con questa malinconia che ti fa comunque onore.

Quando ero piccolo volevo disegnare fumetti. Ma finite le scuole medie, qualcuno più lungimirante di me (e che all'epoca devo aver ricoperto di insulti) ha capito che non avevo abbastanza talento per farcela.
Per una decina d'anni ho tentato di fare il musicista, ma dopo il disco, ho perso fiducia ed energie. Non tocco il basso da più di un anno.
Ho iniziato l'università con l'intenzione di provare la strada dell'insegnamento ma il contesto è davvero scoraggiante.
Mi piace scrivere, ma difetto in quantità di idee ancor più che in qualità, dubito dunque di poterne fare una professione a tempo pieno.
Per un po' sono stato ad un passo dall'aprire una mia fumetteria, ma la resa alle leggi del mercato è arrivata per tempo. Non ho abbandonato il progetto, ma sicuramente l'ho posticipato all'indefinito.
Quest'anno sono stato ammesso all'Accademia del Cinema e per due anni studierò il video editing. Vedremo come andrà.

Ho 28 anni. Diciamo che mi sono prefissato di scegliere la mia strada entro i 30. Ancora due anni per laurearmi in lettere, diplomarmi in montaggio e finire un romanzo che è scritto in testa da una vita. Poi spero di avere più elementi di realizzazione personale attraverso i quali valutare il mio percorso.
Non ho grossi rimpianti, credo (ma non voglio soffermarmi troppo a pensarci) se non quello di stare impiegando davvero troppo tempo per laurearmi: risento molto delle continue pressioni sociali a riguardo e questo mi genera un certo malessere e spleen.

A.
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Ho 36 anni, faccio un lavoro che comiciai 10 anni fà con molto entusiasmo ma che ora sta svanendo per tanti motivi.
Abbandonai l'università senza tanti rimpianti poiché avevo completamente sbagliato l'indirizzo anche se, a mia parziale discolpa, nel 1991 non vi erano tutte queste specializzazioni.
All'epoca della mia decisione avevo le idee molto chiare ed ero conscio degli aspetti positivi e negativi della mia scelta.
Faccio un lavoro pubblico che da un lato mi dà una stabilità economica seppur esigua ma dall'altro mi tiene lontano dalla mia terra d'origine e dall'affeto dei miei familiari.
Dopo 10 anni e con dei genitori che inevitabilmente si fanno anziani, con fratelli che si vedono sempre più raramente, con dei nipotini che stanno per arrivare ma che non vedrai crescere giorno per giorno, mi pongo delle domande e faccio delle riflessioni.
Vorrei cambiare il mio lavoro ma la mia pigrizia, alcuni problemi personali, l'esigenza di arrivare a fine mese e soprattutto le difficoltà inerenti al mondo del lavoro nella mia regione d'origine me lo impediscono.
Poi quando si ha famiglia l'egoismo non deve esistere.
Ho un sogno nel cassetto ma la mancanza della base economica per realizzarlo fà sì che questo rimanga tale.
Un sogno che nella mia regione d'origine potrebbe trovare un risvolto concreto e fattibile ma che qui, dove attualmente lavoro e vivo, non é realizzabile.
L'uomo é di natura mutevole e ciclica e quindi credo sia normale che ad ogni step vi siano delle aspettative diverse.
A 26 anni avevo le idee chiare, ora a 36 sono meno chiare, a 46 chissà ?
La certezza e la sicurezza non sono di questi tempi.
E poi cosa sarebbe una vita senza rimpianti ?
Mi ritengo fortunato in amore poiché lì le idee non sono mai state mutevoli o cicliche.
Da 15 anni il mio cuore batte sempre per la stessa persona.


EDIT:
la cosa che più vorrei dal fututo sarebbe la scomparsa di quella cosa che mi sta consumando il presente

Cosa vorrei fare da grande?

Mah,credo che le mie occasioni me le sono già bruciate tutte.Anch'io come te Andrea avrei voluto disegnare,ma a bloccarmi al tempo fu mia madre.
Ho dato troppo per scontato di riuscire a restare in un posto di lavoro che definirlo "paese dei balocchi" è poco.
La dure legge della giungla e del lecchinaggio ha fatto si che mi son ritrovato disoccupato a 30 anni ed ora son 4 anni che faccio un mestiere che mi piace,ma che non mi soddisfa pienamente.
Come ha detto simo,l'unica cosa che mi fa tirare avanti è l'amore.Una donna fantastica e due bimbi eccezionali.
Non c'è giorno che non ringrazi Dio o chi per lui,di aver avuto una tale fortuna.
Comunque i miei sogni rimangono lì,in quel cassetto ancora chiuso,ma va bene così.Sarò l'uomo più felice del mondo il giorno che si aprirà per quei due angeli.

Oddio, ma dolce e romantico che è il mordicchio[:)]!!

Allora, io da piccola volevo fare qualunque cosa. Tra quelli che mi ricordo..umm..psicologa, professoressa e geometra.
Poi mi sono accorta che sapevo disegnare, e perciò ho pensato che da grande avrei fatto un lavoro che avrebbe sfruttato questa capacità. Però i miei non hanno voluto mandarmi a una scuola d'arte, consci che non avrei imparato niente e mi sarei trovata sotto un ponte a fumare coi miei amici fattoni (che come prospettiva non era neanche male:D, però sicurametne non mi assicurava un futuro) e così ho fatto ragioneria informatica e infatti adesso sono programmatore. Traltro sono diventata proprio ora ora a tempo indeterminato, dopo 4 anni! Quindi penso che nella peggiore delle ipotesi farò il programmatore scacio per tutta la vita.
Ma io spero ancora di riuscire ad arrivare a disegnare fumetti! Insomma penso che ognuno dovrebbe sfruttare le fortune che ha. Cioè, non dico che il lavoro ti deve piacere per forza, dopotutto il lavoro serve solo a permetterti di fare qualcos'altro che ti piace. Però sono convinta che la professione che fai dovrebbe essere basata sull'attività che sai fare meglio. E io come programmatore sono una pippa ...come disegnatore ancora non ho ben capito dove posso arrivare[|)]
Comunque i miei veri sogni non si basano sul lavoro che farò, ma sulla vita che vorrei potermi costruire grazie a questo.
E quindi io da grande volglio fare la gattara![:D]

Ma solo io da ragazzino volevo fare lo sceneggiatore?:)

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by vace</i>
<br />Ma solo io da ragazzino volevo fare lo sceneggiatore?:)
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è che quando ero ragazzino, mica lo sapevo che a livello produttivo c'era una distinzione tra chi ideava le storie e chi le disegnava.

A.

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:0 questa poi...
comunque io in terza media ho passato più tempo a scrivere sceneggiature da far disegnare a un paio di miei compagni (uno addirittura non usciva mai da casa per consegnarmele la settimana dopo) che a studiare (e un paio di storie me le disegnai pure da solo[:D]); in realtà era nata come idea di creare un vero e proprio fumetto degli "alunni della Terza" ma poi si arenò subito anche perchè alla fine, tra tutti, eravamo rimati soltanto in due (però una trentina o più di tavole le aveva fatte, devo ancora averle d qualche parte a casa)...poi le Superiori ci hanno diviso, purtroppo.. i primi bivi della vita incombevano già su di noi; pazienza, mi sarebbe piaciuto però; forse quello di non aver proseguito quella carriera è stato finora il mio maggior rimpianto

io non sò cosa farò da grande,sono ancora piccolo per pormi queste domande.certo ho molto chiaro quello che ho fatto da giovane,quello che sono stato.
il mio sogno è sempre stato quello di insegnare,filosofia nello specifico.mi sarebbe piaciuto essere uno di quei professori tipo "l'attimo fuggente",uno di quelli che resta impresso e che magari un pò ti segna.cosi non è stato,pace. ho faticato non poco ad accettare la mia attuale realtà,il mio lavoro che odio cordialmente,l'ambiente dove spendo un terzo dei miei giorni.
per non soccombere ho dovuto liberarmi di una parte delle mie paure,dei miei complessi e dare sfogo a quelle che erano le mie passioni che ,donne escluse ,si riducono ad una,la musica.
poche ore che sorreggono settimane.
certo non sarà mai tutta la mia vita,non possiedo talento ne ho quel qualcosa di speciale che ti fà emergere,però mi aiuta ad essere un pò me stesso in un mondo dove al massimo sei un numero su un badge.
poi
certo vorrei essere felice come mordilloz,poter sentire una persona vicina e dividerci la vita,sentire lo stomaco sempre in subbuglio.
cosi non è,sono cose che non puoi programmare e non posso certo consumarmi nell'attesa.
a volte ci sono degli scossoni,piccoli terremoti interiori che mi ricordano che è ancora tutto funzionante,che non c'è ruggine.
ho quai 35 anni,sono insoddisfatto,credo come tutti,ma benedico qusta insoddisfazione,questa irrequietezza che per forza di cose porta a muoverti,che non ti fà mai adagiare.mi serve,anche se mi fà passare qualche notte sveglio a guardare il soffitto,anche se a volte mi strappa qualche lacrima indesiderata.
in definitiva,per me il futuro è sempre domani,le prossime 24 ore.non cerco di guardare troppo in là,perderei di vista il momento.

26enne (soluzione orale, se raddoppio magari riesco a non dovermi più svegliare) il vero sogno della mia vita sarebbe stato diventare un attore pornografico, ma la medietà dei miei requisiti fisici me l'hanno fatto scartare ben presto,come sogno.
se rinasco però voglio un pene talmente grosso che da quanto sangue confluisce nei corpi cavernosi durante l'erezione mi si annebbi la vista.

si ma dopo magari non sai dove lo metti,ti immagini se ti rendi conto all'improvviso che lei è li che ti guarda mentre ti trombi con violenza il bracciolo del divano?

pensa a me chucho, che da grande volevo fare il latin lover.

C'è da dire che questo topic è molto deprimente...

.. meno male c'è chucho che mi fa ridere.