Ricordo...ricordo la strada che mi separava dalla latteria ( allora c'erano ancora le latterie...), piccola incastrata fra una siepe e una casa, dove nelle estati che non finivano mai, andavamo a prendere i ghiaccioli ( amavo quello all'orzata ) che costavano 50 lire.
Ricordo i polsi luridi e segnati dai sassetti, quando stavamo in ginocchio a giocare a biglie, ad invidiare l'amica che aveva la cucina della Barbie, a fissare il cielo che sbucava dai palazzi la sera, quando veniva scuro e c'erano le stelle.
Ricordo i giri in bicicletta, una Saltafoss con i cambi come quelli di un auto, e le corse giù a scavezzacollo dalle discese dei box, i tentativi ( tutti falliti ) da parte mia di impennare...
Ricordo le partite a nascondino, che iniziavano la sera dopo le nove, e finivano quando mia madre mi veniva a cercare con la voce incazzosa e un mucchio di caramelle nelle tasche.
Ricordo la prima volta in cui, sentendomi sfiorare il braccio da un ragazzo, mi sono sentita scema e mi tremavano i polsi.
Ricordo il primo giorno di scuola, con il grembiule nero con il fiocco azzurro, la cartella di pelle marrone, l'Abc diario, i simboli per imparare le lettere, le corse sudata nel cortile della scuola, che era polveroso e pieno di alberi..
Ricordo l'aria che diventava calda a fine Maggio e fresca a fine Agosto, un salice piangente che si fletteva al vento d'estate e di primavera e mi faceva piangere e ancor oggi non so perché..
Ricordo Pinocchio alla tv, i primi cartoni giapponesi...ricordo Topolino e le letture sui muretti, con le gambe che penzolavano nel vuoto, le lacrime che rigavano le gote quando l'estate stava finendo e sarebbe ricominciata la scuola...
Ricordo un'acquazzone terribile, che ci inzuppò tutti e trovammo riparo sotto un albero e stavamo lì, a guardarci zuppi come anatre e a ridere come scemi...
Ricordo le carezze di mia madre prima di addormentarmi e le colazioni al pomeriggio con latte e pane...
Ricordo la frutta che era buona e sugosa, le fette d'anguria vendute ai baracchini a Milano, gelate da far male allo stomaco, e le zanzare che ti frullavano attorno, ed era estate..
Ricordo la prima volta che presi il treno da sola, e mi sembrò chissà che...
Ricordo i disegni che facevo su un foglio di carta con le matite colorate, e mi sentivo immersa in un mondo mio che nessuno poteva rovinare..
Ricordo te, papà che mi guardavi severo eppure dolce, quando tornavi da lavoro la sera. E che ci mettevamo a parlare di niente davanti alla finestra aperta, e mi sentivo grande seguendo i tuoi discorsi.. Ed era bello addormentarsi pensando che, illusione infantile, a qualcuno importasse qualcosa di me e mi volesse bene.
_________________ " Il locale è triste e sta sempre qua ! "
" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "
Oriana Fallaci ti amo.
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