<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by V.M.</i>
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<b>SUL CASO RIVERA:</b>
E? dunque incontestabile che sia Rivera sia la Chiesa avessero il DIRITTO di dire quello che hanno detto; andrebbe invece valutata l? OPPORTUNITA? delle loro parole.
Riguardo a <b>Rivera</b>, nonostante io condivida nella sostanza il contenuto delle sue affermazioni, trovo scorretto e sleale che un conduttore qualunque, venuto fuori da chissaddove ed assoldato SOLO per presentare un concerto, sfrutti un microfono ed una diretta televisiva per mandare dei messaggi politici ad una folla in delirio.
E non stiamo parlando di satira: la satira comporta la presenza dell? ironia, qui del tutto mancante.
E non stiamo parlando neppure di un concerto o di uno show personale di Rivera, né di un dibattito, né di una manifestazione colorata politicamente.
Rivera aveva ricevuto un microfono e una diretta televisiva (con conseguenti soldi, fama e visibilità) per un incarico ben preciso: condurre il concerto del 1 Maggio. Le sue frasi sono andate ben oltre quell? incarico.
E? infatti opportuno (ripeto: OPPORTUNO, non parlo di diritti e divieti!) che su una televisione e di fronte a milioni di spettatori faccia politica solo chi un microfono lo riceva proprio per quello.
Del resto vi sembra giusto che l? opinione di un musicista/conduttore qualunque debba ricevere più visibilità di quella di vostra nonna o della vostra domestica?
Per questo, ferma restando (lo ripeto per l? ennesima volta e a scanso di equivoci) la sua assolutà legittimità, ritengo il comportamento di Rivera ugualmente fuori luogo.
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Come sempre interessante e altrettanto ben espresso il tuo punto di vista.
Però.
Ricordo (nonostante siano ormai passati quasi dieci anni da quando ho studiato la letteratura greca) che per definizione la SATIRA sott' intende un' IRONIA intenzionale nel suo esplicito colpire i POTENTI con un taglio cinico e pungente, facendo RIFLETTERE su problematiche etiche, politiche ed umane, nella speranza di RIDIMENSIONARE il potere di chi occupa i gradini più alti della piramide sociale.
In quest' ottica almeno la prima parte della sparata di Rivera è decisamente riconducibile alla satira:
"Il Papa ha detto che non crede nell'evoluzionismo. Sono d'accordo, infatti la Chiesa non si è mai evoluta".
E' IRONIA infatti il gioco di parole tra "evoluzione" come concetto darwiniano e come predisposizione mentale.
Il referente è la chiesa, istituzione di innegabile POTERE, della quale palesandone un limite se ne ottiene un RIDIMENSIONAMENTO.
Il tutto costringe a RIFLESSIONI sulle conseguenze etiche che l' atteggiamento istituzionale della chiesa comporta.
Satira.
Più impegnativo il dibattito relativo alla seconda parte del suo discorso:
"Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Invece non è stato così per Pinochet, per Franco e per uno della banda della Magliana"
Si potrebbe discutere sul fatto che il 1 maggio non sia nei fatti (nei fatti) una manifestazione politica.
Si potrebbe discutere su cosa si aspettavano di diverso gli organizzatori del concerto quando hanno deciso di affidarsi a Rivera.
Si potrebbe discutore su chi decide cosa è OPPORTUNO e cosa non lo è: è compito delle telecamere (che portano l' evento in tutta Italia)? del pubblico in piazza (che, ricordiamolo, aveva iniziato a fischiare il conduttore quando, per introdurre le sue considerazioni, aveva semplicemente rivolto un saluto verso il Cupolone)? di chi promuove l' evento?
Rivera ha fatto, nella seconda parte, un affermazione da one-man-show in un contesto che forse (e dico forse per tutti gli interrogativi di cui sopra) non lo richiedeva.
Ma il cuore della questione non è l' opportunità o meno della cosa, quanto la misura della reazione ecclesiastica alla realtà delle parole del conduttore.
L' idea suggerita che i dictat vaticani non possano essere oggetto di critica/satira/ironia.
E questo al di là del contesto in cui certe parole vengono dette.
Come dimostrano i casi di Fiorello e della Littizzetto (Senza andare a scomodare Travaglio e Santoro).
Concludo con una riflessione.
Se tutti noi (io per primo) avessimo ignorato la reazione del Vaticano sull' Osservatore Romano avremmo realmente dato una lezione di umiltà alla Chiesa. In questo caso l' indifferenza avrebbe davvero ferito più della pubblica indignazione.
A.
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