Cravenroad7

Incuriosito dai blabla di internet da circa un anno a questa parte ho letto abbastanza di Antonio Moresco e non sono ancora riuscito ad esaltarmi come pare abbia fatto con la maggior parte della gente che lo ha letto. Comunque, il dittico La lucina/Fiaba d'amore l'ho trovato pessimo, davvero senza profondità, senza una ricerca convincente in nessun campo (né di stile, né di contenuto). Dell'enorme trilogia ho finito Gli esordi (mi mancano gli altri due, per questo non posso dare un giudizio completo), ma anche qui ci sono state delle perplessità, ho avvertito parecchio il lungo periodo di tempo in cui il libro è stato scritto tanto che si possono ravvisare all'interno dei tic e delle espressioni linguistiche che si ripetono solo in una porzione di libro, proprio come se in quel dato periodo Moresco fosse in fissa con una parola e la usasse ogni due per tre per poi abbandonarla del tutto (nell'ultima parte del libro la cosa si fa evidentissima). Potrà sembrare una stupidaggine ma alla lunga mi ha pesato. Non nego che negli Esordi ci sia un "qualcosa" che arde, che si avverte come vivo, c'è molta cenere intorno però, anche molte ingenuità: non accetto di buon grado una narrazione in prima persona estremamente letterale e descrittiva, cose del tipo "mi voltai di scatto", "risposi, chiesi, domandai, annuii", ecc., sono forme ormai fossilizzate secondo me, il che non infangherà il valore di un testo ma Gli esordi mi è sembrato un libro "vecchio", se prendo uno scritto di Gadda, antecedente a questo, mi sembra più "nuovo" rispetto agli E. Non so se mi sono spiegato, mah!
Alla fine il Moresco che ho apprezzatto di più è quello breve de Il combattimento, i racconti lì sono tutti belli a mio avviso, La cipolla è un pezzo di letteratura che trascende la pornografia.

C'è il bla bla in internet? Dopo una vita a scrivere sul cesso e a venire respinto da mille editori?
Io lo leggo da quando, dopo averci camminato due giorni assieme con altre persone ( in una delle camminate che fa un giro per l'Italia da svariati anni),mi decisi ad approfondire. E non sono infottato completamente come un fanatico, ma il suo valore glielo riconosco.
Tra pregi e difetti, è uno dei pochi scrittori che ha ancora un'idea forte di letteratura completamente estranea alle strategie di mercato e all'intrattenento lobotomizzante. Chiamiamola pure missione. Nel mondo d'oggi è quasi un alieno.

Non volevo essere troppo dispregiativo con "blabla", intendevo che se ne parla un gran bene, addirittura come il miglior scrittore italiano vivente, per cui, forse, da tali altisonanti dichiarazioni mi ero creato un certo tipo di aspettative. Poi sulla sua figura, sulla sua persona-scrittore (ho letto anche Lettere a nessuno) nulla da dire, è un tipo che ha davvero raschiato il fondo, o almeno credo, e che ha sacrificato buona parte della sua vita alla letteratura, e questo è bene per noi lettori romantici. Poi magari quando affronterò I canti del caos e Gli increati mi convincerò totalmente.
Invece butto lì un altro nome: Giuseppe Genna. Per me lui è veramente ma veramente bravo.

Piu che dispregiativo il bla bla è paradossale. Da scrittore non pubblicato a fenomeno mediatico. Io avrei preferito rimanere impubblicato piuttosto che fare da argomento sui forum ecc
Genna non lo conosco, grazie per il consiglio

Ah quello sì! Soprattutto poi perché lui, almeno per quanto posso avere capito vedendo le interviste che ha fatto, mi è parso un tipo molto timido e schivo per cui il passaggio da "scrittore sommerso" (come più volte si è definito) a scrittore emerso ed acclamato sarà stato parecchio traumatico.
Di Genna, che è uno eclettico, di recente ha scritto una specie di saggio psicologico ma ha iniziato con una serie di noir, consiglio caldamente Dies Irae (forse ne ho già parlato qui), un tomo di 600 pagine dal quale, come ho letto in un puntuale commento su anobii, non si torna indietro. E' uno spaccato d'Italia che ha il suo big-bang nella vicenda di Alfredino Rampi e che da lì sa elevarsi, ed inabissarsi, nei meandri della Storia recente e non solo, si arriva perfino su Marte! Stratosferico.

La chimera di Vassalli è un libro che rasenta la perfezione.

Ma che è? Non legge nessuno?

Consiglio un libro che ho trovato molto interessante e che ho divorato, nonostante le innumerevoli pagine e i molti numeri: L'enigma dei numeri primi (titolo originale The music of the prime); http://www.ibs.it/code/9788817008433/du ... umeri.html
Il libro non è la cagata che il titolo italiano lascerebbe presagire, anzi. Si tratta di una rassegna degli studi sui numeri primi della storia della matematica conditi da notizie gustose sulla vita dei matematici, il tutto presentato come se fosse una sorta di misto tra saggio e romanzo giallo in cui il mistero da risolvere è l'ipotesi di Riemann. Scritto da un matematico, appassiona dalla prima all'ultima pagina per la capacità di spiegare anche alla peggio capra in fatto di numero (il sottoscritto) senza banalizzare l'argomento e senza annoiare mai neanche per un minuto, che è probabilmente il rischio più grande in un libro di 600 pagine sui numeri primi.
Requisiti necessari: un minimo affascinati dalla matematica
Difetto: aggiornato alle scoperte del 2004

Ieri ho finito Paddy Clarke ah ah ah! di Roddy Doyle, storia di un ragazzino di una decina d'anni ambientata in un paesino irlandese negli anni sessanta. La particolarità di questo libro è che iniziai a leggerlo... nel 1998!!! Tutta un'altra vita fa...

Strana affermazione in un forum sui fumetti...
Io consiglio questo libro

è stupendo e il modo in cui racconta Umberto Eco è scorrevole e molto piacevole.
Fantastico in tutti i sensi, ricco di citazioni (anche sui fumetti), insomma che dire...accattatevelo!!!!

Paddy Clarke ah ah ah! lo lessi anch'io anni fa, nel 2000 mi sembra, dopo aver letto Le ceneri di Angela di Frank McCourt, libro che mi piacque molto di più e, probabilmente per questo, non ne serbo un ottimo ricordo.
Storia delle terre e dei luoghi leggendari di Eco è un bel libro soprattutto da sfogliare, con bellissime immagini. I testi non mi hanno rivelato nulla di nuovo. Mi ha sempre fatto l'impressione di un libro-strenna, meno completo ad esempio (per restare su sue pubblicazioni simili) delle sue Storie della bellezza e della bruttezza.

Ma dai! è risaputo che guardiamo solo le figure

Io ho iniziato, con un po' di ritardo, il classico Dracula.
E visto che lascio un commento, nonchè registrare la recente scoperta di un altro classicone come Mort Cinder, volevo consigliare a chi non lo conoscesse, uno dei (molti, son davvero molti) capolavori di Jack London, che secondo me è stato fondamentale per molti autori di fumetti a partire da Oesterheld, ovvero lo stupendo " Il Vagabondo delle stelle" (The star rover).

Buone letture letterarie a tutti!:)

Bellissimo! Ottima selezione. Volevo segnalare chr Mort Cinder è un capolavoro e in Italia è abbastanza facile da reperire perché oltre ad essere stato stampato da Aurea (eura) è stato inserito nella raccolta a fumetti dei classici di repubblica ed è stato fatto un volume anche da comma 22

Recentemente ho letto alcuni libri di grande qualità che mi sento di consigliare un po' a tutti: Il deserto dei Tartari di Buzzati e Cavalli selvaggi di Cormac McCarthy. Sono praticamente dei classici, ma di sicuro meritano di essere nelle letture di tutti.

Sono rimasto invece molto deluso da Don DeLillo; in Cosmopolis e Running Dog ho letto una prosa spezzata e confusionaria (troppo casino con i personaggi, ad esempio, nel secondo) e molto fine a se stessa, raramente caratterizzata da mordente narrativo. Mi aspettavo una prosa americana alla Philip Roth (Pastorale Americana) e sono rimasto un po' interdetto.

Rilanciamo anche la discussione sui gialli: Léo Malet. Io non lo conoscevo fino a che non ho visto che hanno preso a ripubblicare qualcosa in una nuova collana (copertina: http://fazieditore.it/wp-content/upload ... -light.jpg ) e allora mi sono procurato (e leggerò nei prossimi giorni) La vita è uno schifo, primo di una trilogia noir.
Conoscete? Consigliate?

Cosmopolis è molto denso e altrettanto ostico, anch'io feci fatica a venirne fuori; in compenso, Underworld è uno dei libri della mia vita. Ci sono dei passaggi di una bellezza commovente.



In generale il poliziesco francese ha una buona qualità media: quel poco che ho letto di Malet mi è piaciuto, ma si tratta di letture affrontate almeno un decennio fa di cui ora ricordo pochino.