NO SPOILER, sarò vago assai
E fu una puntata assai riflessiva, dove centrale è il tema del confronto giovani - vecchi, sbarbatelli - adulti scafati. In particolare la riflessione sul destino, sulla monotonia del vivere, delle svolte imprevedibili della vita (anche crudeli) è molto ben rappresentata nella scena centrale dell'incidente. Scena che ha principalmente la funzione, piuttosto utilitaristica, di far capire quanto è spregevole e malefico Richard, ma che riesce ad essere ben più ampia nei suoi significati "altri". Tornano richiami a Fuoco cammina con me (il parcheggio...) e il ritmo se possibile rallenta ancora, ci incartiamo, ci avvitiamo, soffriamo con Dougie (proprio non se ne esce, anche se forse quella stella, quel caffè, quel bambino, quel pistolero...), godiamo della splendida, comicissima scena con la Watts e un sussulto finale, assai spettacolare ce la regala la carneficina
Non mi sbagliavo, qualcosa di folkloristico, tarantiniano, spettacolare in questo episodio lo troviamo
Puntata filosofica, lugubre, triste. Anche stavolta la metafisica da loggia è lontana, ma la presunta linearità non rende l'insieme meno profondo e criptico, perché qui l'interrogativo principale e la riflessione non si soffermano tanto su dimensioni e altri noi paralleli, quanto su quello che siamo qui ed ora, da questa parte.
We love David
(e me sa pure Mark
)