Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: lun mag 21, 2012 8:33 pm 
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ma che te ne frega se interessa a qualcuno?! Scrivi, se ti piace tanto!

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: lun mag 21, 2012 8:58 pm 
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Ci penserò su. Cmq almeno tu mi hai risposto.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: mar mag 22, 2012 9:37 am 
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dal numero di visite direi che qualcuno che legge c'è! ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: mar mag 22, 2012 2:18 pm 
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Ok...continuo la pubblicazione anche se attualmente sono ferma visto che sto scrivendo anche una cosa in coppia con utente del forum.


Bloch s’infilò le mani nelle tasche, serrando i pugni.
_ Tu fingi di non capire ! Non posso ignorare tre testimonianze, degli indizi, una fuga volontaria…La sola cosa che pare stridere in tutto questo è che un’altra auto Volfswagen bianca con la medesima targa è stata trovata parcheggiata a Craven road…Ma è troppo poco per lasciar perdere. Io devo sapere dov’è Dylan e cosa sta facendo….Cosa gli sta accadendo ! _
Groucho si alzò di scatto, ed uno dei due personaggi parve trafiggerlo con un’occhiataccia.
_ Andiamo a cercarlo, allora ! Ma da amici e non da nemici. Io stesso scapperei, se vedessi venirmi in contro facce come quelle ! _, disse, indicandoli.
Loro fecero un rapido cenno, spostandosi.
Uno si accese una sigaretta poggiando il piede contro la parete e tenendo d’occhio sia Groucho che Bloch. L’altro uscì senza voltarsi, dalla stanza.
Arrivò in fondo al corridoio e dopo aver digitato un breve numero sul cellulare, attese.
_ Si, signore ! L’assistente matto di Dylan è qui, a Scotland Yard ! Come avevate previsto l’ispettore Bloch sta agendo correttamente. Come dobbiamo comportarci ? _
Suoni distorti, simili ad un lamento agghiacciante, dall’altra parte.
_ Capisco. Come lei ordina, signore ! Sarà fatto ! _
Richiuse il telefonino e un sorriso allungato e diabolico gli disegnò il viso rugoso.

La porta si spalancò di colpo, nella saletta.
Il tipo appoggiato alla parete continua va a fumare come se niente fosse accaduto.
_ Ora basta ! Il tipo buffo deve venire con noi ! Di questa faccenda si occuperà la sezione speciale ! _
Bloch smise di camminare in tondo e Groucho di sorridere.
_ Un momento. Per quanto siate stati…”affiancati” diciamo così, alle indagini, vi rammento che sono un ispettore capo di Scotland Yard, non un agente alle prime armi ! Groucho è qui come persona informata dei fatti, e fino a quando non avrò una dispensa firmata dal sopraintendente in persona, non procederò al suo rilascio. Chiaro ? _
_ Calma…calma…Non c’è bisogno di…scaldarsi tanto ! Sono certo che…otterremo tutti i permessi che ci servono in pochi minuti ! _, disse il tipo che fumava la sigaretta.
_ Nel frattempo, non avrete nulla in contrario se provvedo a portare il presunto complice in una stanza maggiormente sorvegliata ! _ disse Bloch, afferrando Groucho per un gomito e spingendolo fuori, nel corridoio. _ Hey un momento…mi appello alla convenzione internazionale di Ginevra…_ sibilò lui.
_ Quella è per i prigionieri di guerra, imbecille ! _ , masticò Bloch, sempre spingendolo fuori.
Prima che potesse fare altre battute, si ritrovò in una mano un mazzo di chiavi.
Bloch lo serrava a se con forza, una forza superiore a quella che Groucho credeva possibile in un uomo di quella età.
_...quando ti lascerò andare, prendi a correre con tutto quel dannato fiato che hai nei polmoni per sparare idiozie e imbocca quel corridoio. C’è un ascensore che si sblocca solo con una chiave, è quella piccola e rossa che hai nel mazzo che ti ho dato ! Vai al seminterrato e vedrai un furgone della polizia. Usando la chiave lunga aprirai lo sportellone dietro. Ti ci infilerai dentro e rimarrai immobile e zitto, se mai ti è possibile ! Non fare nulla fin quando non verrò io ! Hai capito ? _
_ Corro, sblocco il furgone con l’ascensore e mi nascondo nella chiave piccola con la serratura grande…Chiarissimo !_
Bloch alzò gli occhi al cielo, spingendolo via. E guardandolo correre goffamente verso la porta che dava sul pianerottolo, gemette: _ Imbecille ! _.
Nella stanzetta i due personaggi si fissarono sorridendo.
_ Sta andando tutto come lui aveva previsto. _, gracchiò quello con la sigaretta accesa.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: gio mag 24, 2012 2:23 pm 
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Londra era immersa nel gelo umido della notte. Aveva spiovuto e c’era un odore penetrante di acqua malsana.
Dylan e Lillie camminavano lentamente lungo il marciapiedi deserto. Dylan aveva saputo che il club nel quale si era ritrovato, che era forse uno specchio di uno realmente esistente a Londra, era di sua proprietà: Dell’altro Dylan, più correttamente.
_ E’ così ! Hai ammazzato Loyld, il precedente proprietario che era stato infettato dal vampirismo e in nome del libro, hai confiscato ogni suo avere ! _
Dylan avvertì lo stomaco torcersi. Certo quell’altro lui, che con ogni probabilità se ne andava in giro per la sua città ad ammazzare e decapitare vampire e non vampire, era proprio un gran pezzo di..
Si fermò, di colpo, nonostante lei gli avesse implorato di non farlo.
_ Che hai ?_, chiese, spaventata. Le afferrò il braccio. _ E tu ? _.
Lillie alzò le spalle. _ Io cosa ? _. _Prima mi hai detto di portarti con me. Se vuoi che lo faccia, devo sapere che tipo di donna sei tu, per amare un uomo come quello ! _
Lei si spostò il ciuffo biondo, sbuffando.
_ Sono una che si è fatta tatuare una croce su tutta la schiena, che ha lasciato una casa morente e che ha vagato nella notte e nella disperazione…Che avrebbe fatto all’amore con tutti quelli rimasti vivi e umani per avere un corpo caldo con il quale divedere la vita, per avere un letto comodo e la debole speranza che questo schifo di mondo potesse andare ancora da qualche parte ! Ecco chi sono ! _
Le lasciò il braccio. Per la seconda volta si sentì colpevole verso di lei.
_ Io…scusa…non so niente di te, di quello che hai passato…per giudicarti…_
Lei finse di sorridere. _ Siamo fermi da troppo…è pericoloso ! Muoviti, Dylan ! _
Tagliarono per una grande piazza e qui, per la prima volta, Dylan Dog ebbe netta la sensazione della desolazione. C’era un giardinetto irto di erbacce, con uno scivolo corroso dalla ruggine, un’altalena cigolante e con una catena spezzata. C’erano panchine divelte, e animali morti ( per lo più cani ) buttati a semi cerchio.
_ Giuda ballerino…_, esclamò.
_ Questa zona è pericolosa. Avremmo dovuto farci accompagnare…._, osservò lei, guardandosi attorno.
Giunsero sino all’estremità opposta del giardinetto, quando da dietro una fontana color rame, apparve loro un claudicante personaggio avvolto in un eskimo verde.
Lillie si bloccò, con i muscoli tesi. Si ficcò una mano in tasca e disse decisa:
_ Hey ! Fila alla larga ! _
_...per favore…datemi qualcosa…qualche penny…_. La voce era lenta e sofferente. L’uomo tese una mano in avanti. Deforme, corrosa da qualcosa che ad occhio assomigliava a lebbra.
Dylan Dog si avvicinò di qualche passo. _ Hai…bisogno di aiuto ? Ti senti male ? _
_ Cazzo Dylan ! Stagli lontano ! _.
Si voltò verso Dylan, ed il cappuccio gli scese dalla testa. Aveva il viso annientato.
Le guance erano erose sino all’osso, e nei brandelli di carne putrescente, si contorcevano piccoli vermi giallastri.
Gli occhi erano ocra, spenti, infossi in orbite cadaveriche. Il naso era appiattito, svuotato di carne e ne scaturiva un sinistro rumore rantolante, ogni volta che l’uomo respirava.
La bocca era squarciata, deforme. Irti denti aguzzi, contorti, si bagnavano di saliva densa e appiccicosa. La lingua e bluastra e gonfia.
L’uomo tremava, come scosso da una febbre tremenda.
_...aiu…tami…_, gemette. Ora la mano sfiorava il braccio di Dylan, pietrificato da tale raccapriccio.
Per un brevissimo istante la realtà parve congelarsi.
La detonazione secca che sventrò il silenzio di una Londra irreale, riattivò il tempo.
Lillie aveva sparato. Un colpo con un arma di grosso calibro, che aveva infilata nella tasca interna del giubbotto di pelle nera senza maniche che indossava.
L’uomo cadde a terra, senza un lamento.
Dylan la vide scattare rapida verso il corpo, la pistola riposta nella tasca, un pugnale ricurvo simile ad un falcetto da druido, sfilato dalla cinta stretta sopra la coscia sinistra, nella mano, illuminato da un leggero riverbero di luce lunare.
Le afferrò il colletto del giubbotto, gettandola all’indietro.
_Che cosa fai ? _. _ ….cazzo, Dylan ! Quello che devo ! E’ un vampiro ! Non vedi com’è ridotto ?
Se non gli stacco la testa e gli strappo il cuore ci troverà ! O ammazzerà altri idioti come te ! _
Le afferrò il polso, trovando una resistenza determinata, figlia di allenamento e droga, ma che comunque seppe vincere.
_ E’ solo malato ! Solo una persona malata ! Un vampiro…un vampiro non è così ! _
Lei sputò a terra, raccogliendo il falcetto che le era caduto battendo rabbiosamente i piedi.
_ Cazzo ! Cazzo…ora basta ! Cristo, Dylan ! Va bene che pretendi di darmi a bere una delle storie più ridicole che abbia mai sentito, che ti dimentichi di me, del tuo mondo, della blust che mi hai distrutto…Ma che adesso pretendi di saperne più del libro…e no ! No eh ! _
La fissò colmo di rabbia. Parole assurde di un mondo assurdo, da cui voleva andarsene via al più presto.
_ Libro ! Ancora con quel libro. Ma si può sapere che diavolo vi è preso a tutti, qui ?
Eliminate dei malati, agite come se…se il mondo fosse una landa sperduta nel deserto, vi tatuate croci sulla schiena e vi drogate…e tutto perché è scritto su un libro ? E’ una follia ! –
_ Affatto, signor Dog !_
Si voltarono tutti e due. L’uomo stava alle loro spalle, ritto con la bombetta calata sul viso, elegante e snello. Era apparso dal nulla.
Indossava un completo da lord britannico, accessoriato da un ombrello nero dal manico di avorio su cui spiccava un simbolo inciso sopra. Una draisienne, la bicicletta ottocentesca dall’enorme ruota anteriore, sormontata da una esagerata capotte bianca.
La dove prima c’era solo un desolante muro di mattoni bianchi, era apparso un negozio old style, con tanto di insegna scritta in bianco su sfondo nero, con stampato sopra: FARASA’.
_ Giuda ballerino ! Quello…é…assomiglia al negozio di Hamlin…la scritta è leggermente diversa, ma le cianfrusaglie sono le stesse…_
L’uomo elegante rise, mentre lo stupore dipingeva il viso di Lillie in modo ridicolo.
_ Io sono Hamlin, signor Dog ! _

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: gio mag 24, 2012 5:22 pm 
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Craven ha scritto:
dal numero di visite direi che qualcuno che legge c'è! ;)


Oppure che entra ma non legge! :o

Scherzo, eh! :D

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: ven mag 25, 2012 7:38 pm 
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Noooo Rimatt! Stiamo a fa' tanto per tirarla su e tu arrivi e mi butti giù tutto?! :cry: :D

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: sab mag 26, 2012 10:08 am 
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Nessun problema, tanto ho finito e sarà l'ultima.


Dylan scosse il capo, sorridendo. _ Mi spiace deluderla. Ma Hamlin non le somiglia affatto. E mi creda se le dico che è meglio per lei ! _
Lui si levò la bombetta, omaggiando Lillie con voce liquida: _ Ossequi !_
Fece loro strada fermandosi sulla soglia.
_ Signor Dog…esistendo 2666 tipi di universi esistenti…qualche minuta e divertente differenza è pur possibile, non trova ? _.
Dylan lo fissò, stranito.
_ Se è così, Hamlin, lei deve portarmi a casa. E Subito ! E ho anche ragione di credere che il Dylan di questo schifo di mondo sia stato portato da lei nel mio. _
L’uomo alto ed elegante si cavò di tasca un orologio da taschino, stile vittoriano.
_ Non è tempo…mancano 666 secondi…Intanto possiamo parlare…Quel che le è accaduto, signor Dog è un mero incidente. Capirà da se che le infinite potenzialità nel creare varchi in tanti e tali universi, possa generare dei paradossi di fondo. _
Lillie si strinse a Dylan, come per proteggersi da quella follia.
Dal di fuori il negozio di Hamlin era poco meno che un bugigattolo. Ma dalla soglia e sbirciando all’interno, sembrava perdersi in un corridoio infinito.
_ Affatto. Non ho una laurea in fisica, Hamlin e nemmeno mi interessa ! Il suo…amico di qui, sta uccidendo delle donne, innocenti, credendo di portare avanti chissà quale opera meritoria ! E la cosa che più mi fa incazzare, detto fra noi, è che la colpa ricadrà su di me ! Ed è tutta opera sua ! _
Hamlin porse a Dylan l’orologio. _ E’ suo ! _.
Dylan se lo ritrovò fra le dita senza nemmeno rendersene conto.
_ E’ una sorta di regalo ? Hamlin lei sa benissimo che non voglio assolutamente niente di suo per nessuna ragione. Quindi se lo tenga ! _
Lui sorrise. Aveva un bel sorriso elegante e stretto.
_Curioso. Lei assomiglia identicamente al Dylan di questo mondo, lo chiameremo Dylan 2666, per comodità…Agisce per puro istinto. Non si può credere che il futuro Armageddon dipenda da una persona come lei. _
Dylan scattò all’improvviso, afferrando Hamlin per il bavero della giacca e spingendolo contro la parete interna del negozio.
_ Giuda ballerino, Hamiln ! Se mi conosce come va blaterando, sa bene che non mi piace usare le violenza. Ma se ci sono costretto, non mi tiro indietro. Ci faccia andar via da qui e subito prima che perda la
pazienza !_.

L’uomo elegante sorrise. _ Non è curioso di sapere che cosa è accaduto in questo mondo ?
E quali ripercussioni ciò avrà…per il suo ? _.

Il blindato di Scotland Yard uscì con il lampeggiante spento, a passo tranquillo.
Bloch era alla guida, silenzioso e anche visibilmente seccato.
_ Vieni fuori, è tutto libero adesso ! _
Groucho sgattaiolò fuori dal sotto un cumulo di divise della polizia e sorridendo disse: _ Un ispettore che fa evadere un sospetto non è più ispettore. Se non ispetta, aspetta ? Se non aspetta parte ! Se parte arriva ! Dove arriviamo, capo ? _
Bloch alzò gli occhi al cielo. _ Se non la smetti di dire idiozie, ti scarico alla prima stazione e ti faccio sbattere dentro per reticenza. Mi sto giocando quel che mi resta alla pensione e spero che oltre che dire freddure tu mi possa aiutare a trovare Dylan ! _
Groucho sollevò il dito indice della mano e disse sornione: _ Io assisto e non agisco.
Però a volte agisco senza che il capo lo sappia. Ad esempio non sa che la seppia inchiostra e l’inchiostro però non seppia ! _
Porse all’ispettore di Scotland Yard un foglietto bianco.
_ Sarebbe ?_ chiese Bloch senza alcun entusiasmo.
Groucho prese un lapis dalla tasca interna della giacca, passandola rapidamente sul foglietto. Apparvero dei numeri calcati da una grafia nervosa.
_ Il capo calca ed io ricalco…_
Il furgone blindato si fermò sul lato sinistro della strada. Bloch lesse i numeri con attenzione.
_ …..55ee6712btc-dh…sembra un indirizzo. E’ l’ultima cosa che ha scritto ? _

_ Ultima e non penultima. Scritta e non descritta, letta e non riletta.._
Bloch sibilò tranquillo: _ Groucho…se non taci, ti ammanetto ad un idrante e chiamo un cane poliziotto. _
Groucho rise, sollevando il sopracciglio.
_ Grandioso. Sa fare una battuta ! La mia vicinanza si è già fatta sentire ! _
L’ispettore di Scotland Yard scosse la testa. _ Speriamo che non sia vero ! _ , e mise in moto.

PS: nel caso interessi, il numero 2666 sarebbe da leggersi due alla seicentosessantaseiesima potenza. Cosa che non mi riesce di pubblicare qui per motivi grafici.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: dom mag 27, 2012 10:27 am 
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La ferita pulsa e ricorda ogni istante che la caccia sembra alla fine.
Questo mondo è mio eppure non lo conosco. Nel mio la mia missione non sarebbe in discussione.
Ho sete e mi sento debole. Niente di nuovo, dunque.
Lei dov’è ? Morta ? Anche qui ? Oppure mi sta cercando e per una strana ed astrusa ragione non riesce a trovarmi?
Anche se ho sempre agito da solo, qui, ho bisogno di qualcuno che mi curi, se non voglio morire. Morire…
La morte non mi ha mai spaventato. L’ho sempre derisa e sbeffeggiata.
Ma ora so che se dovessi morire, diventerei uno di loro.
Sarebbe una terribile ironia. So che lei, Marion e le altre come lei, andavano in quel club…E’ solo una schifosa discoteca piena di droga e di alcool, una squallida copertura per il traffico di sangue che qui, in questo mondo, serve a “loro”.
Ci ho messo mesi a capirlo. Da quando sono apparso in questa realtà, e tutto era diverso.
Ma sapevo che anche qui, tutto sarebbe accaduto. Il libro lo diceva.
Mi curerò e farò ciò che devo. Ciò che è giusto che faccia.
Dylan Dog sorrise, gli occhi spalancati, l’espressione folle.
Ciò che Dio mi ha insignito di fare ! E nessuno mi fermerà. Nessuno !


_ Abbiamo poco tempo…_, sibilò l’uomo elegante.
Dylan lo lasciò, e nel momento in cui lo fece, una porta si materializzò alle spalle di Hamlin.
_ E’ il portale ? _. L’uomo elegante alzò il dito.
_ Non ora ! Deve avvenire quando sentirà l’orologio battere l’ora. Non prima !
Vede…il Dylan del mio mondo, signor Dog, non è mai stato come lei. E’ sempre stato alcolizzato, dopo la morte di Bree Daniels. Non possedeva alcuna meta e alcuno scopo.
Un giorno, un giorno di cinque anni fa, capitò nel mio negozio, per vendermi la su pistola in cambio di un pò di sterline per procurarsi dell’alcool. _
Prese a passeggiare lentamente per il negozio, mentre Lillie fissava stranita oggetti antichi e assurdi, che non poteva comprendere.
_ Commisi l’errore di…allontanarmi nel retro per prelevare del contante, lasciando sul tavolo l’orologio. Un orologio da tasca, identico a quello che lei ha in mano e che l’Hamlin della sua dimensione ha gentilmente provveduto a fornirmi ! Quando tornai, il “mio” Dylan era sparito con l’orologio. _
_ Quell’orologio…è stato il mezzo di contatto, vero ? Quello che ha permesso a…”lui” di venire nel mio universo? _
L’uomo elegante annuì. _ Accadde anche di peggio. E’…difficile da spiegare, signor Dog, ma….certe sfasature, certe…falle…sono destabilizzanti in ogni universo. Quando Dylan attivò l’orologio, accaddero varie e spiacevoli cose. _
Si tolse la bombetta posandola sul bancone e rigirandosi il bastone di cristallo fra le mani.
_ …per prima cosa, quel Dylan perse l’uso della ragione. Può purtroppo accadere se non si eseguono le corrette procedure. Del resto era già prossimo alla demenza, per via della dipendenza da alcool.
In aggiunta a questo…dettaglio, si verificarono altri passaggi da questo negozio all’ubicazione di Dylan e viceversa. Apparve ad esempio…il libro…Un libro che qui non è mai stato scritto e che possiedo…diciamo in esclusiva ! _
_ Quel libro…descrive la pestilenza, vero ? _

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: mar mag 29, 2012 10:00 pm 
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Lui annuì. _ Era già in atto da anni, silenziosamente. I vampiri non avevano interesse a farla diffondere in modo virulento. Ma quando Dylan lesse il libro, che gli apparve azionando l’orologio, si convinse che ciò fosse il segno di una disposizione divina ! _
_ Lei parla di incidenti come se la cosa non la riguardasse ! Ma in verità è responsabile quanto Dylan stesso,
Hamlin ! _
_ Mi lasci proseguire…il tempo sta scadendo. La missione lo salvò dalla distruzione fisica , ma innescò la catastrofe. Per quanto cercassi di intervenire, per recuperare il libro e soprattutto l’orologio, Dylan anticipava ogni mia mossa. Radunò un gruppo di adepti, in quel club che qui in questo mondo è il centro della resistenza, e magari nel suo è un pub frequentato da vampiri e simpatizzanti…_
_... allora…la...la profezia, sarebbe…sarebbe solo il sogno di un pazzo ? _ sibilò Lillie.
Dylan si sfiorò il mento, terrorizzato.
_...forse ho capito…Dylan…il Dylan di questa realtà, scatenò una guerra silenziosa contro i vampiri, uccidendoli. Aiutato dalla setta che aveva lui stesso creato. E…e i vampiri…reagirono ! _
Hamlin annuì. _ Infettarono chiunque…provocando la pestilenza e la fine di questo mondo per come lo intendiamo noi, signor Dog ! _.
_ Dunque…la colpa sarebbe stata nostra ? _ chiese Lillie.
Hamlin non rispose, limitandosi a fissarla.
La porta alle spalle si aprì un poco.
Lillie afferrò Dylan per le spalle, reggendosi a lui.
_ Dylan…amore…portami con te…ti…ti prego ! Qui…questa realtà o come diavolo la vuoi chiamare, non ha più nulla per me. _
Lui annuì. _ E va bene. Verrai con me. Vedrai che il mio mondo, per quanto possa far schifo, è sempre meglio di questo ! _.
Fece per baciarla, quando un suono secco ed improvviso, lo fece raggelare.
La lama era penetrata nella schiena di LIllie appena sotto le scapole, trapassandola di netto.
Lei sgranò gli occhi, sputando addosso all’indagatore dell’incubo uno sbocco di sangue.
Scivolò senza peso dalle sue mani e così Dylan ebbe modo di vedere il vampiro, con la ferita ancora aperta appena sopra l’occhio sinistro, che ringhiava con un sorriso sadico, la lama stretta nella mano ossuta, gli occhi piccoli puntini rossi.
_ Orgh…._ rantolò lei, rigirandosi supina.
_ Ha tre minuti…signor Dog ! _, disse atono Hamlin.
Ma il vampiro aveva già afferrato Dylan per la gola e l’aveva alzato di peso, come se fosse una bambola di pezza. Lui serrò la mascella, sentendo il rantolo vomitevole del respiro del non morto, non appena questi fu con la bocca spalancata, le zanne aguzze e irrorate di sangue, a pochi centimetri dal suo volto.


Musica, rimbomba nel cielo, penetra nelle ossa, scuote la mia massa cerebrale come fosse un budino e mi provoca il vomito. Ho la spalla che pulsa, calda e gonfia, pulsa dolore e mi rammenta che la pallottola nelle carni fa male.
Dio quanto vorrei un wishky…anche uno cherry, Giuda ballerino, dalla sete che ho !
La vista mi si annebbia, e le forze vanno via insieme al sangue. Eppure so che sono arrivato dove dovevo.
Dove era scritto che arrivassi.
Stringo nella mano il falcetto dorato, così forte che temo mi si paralizzino i centri nervosi.
E’ pieno di loro qui, lo so. Donne calde, odorose di sudore e di sesso, calde e orrende.
Mostri che celano dietro la loro sensualità una demoniaca perversione, agghiacciante.
Ora ti troverò e mi aiuterai, così che io possa ucciderti del tutto. Così che anche qui possano rendersi conto di quanto sta silenziosamente avvenendo. Mi aiuterai, amico mio, perché mi ami come un figlio.
E così sarà doloroso, per me, Bloch, ucciderti !

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L’ispettore Bloch e Groucho arrivano davanti alla nascosta porta di ferro che sbarrava il mondo dal BloodTimeClub.
La musica era talmente alta che arrivava a far rimbombare il marciapiede.
_ Credo che l’inferno esista, vecchio ! _, disse Groucho con aria spaventata.
_ Chiamami ancora vecchio e lo scoprirai subito ! _ sibilò Bloch, alzandosi il bavero del impermeabile.
La pioggia li scortò sino alla derelitta tettoia di eternit che gocciolava acqua putrida e ruggine.
Bloch suonò al minuscolo campanello di ottone, e Groucho si accese l’ultimo sigaro rimasto, il solo salvatosi dalla pioggia.
_ Davvero ha intenzione di entrare lì dentro, baby ? Secondo me si mettono a ridere tutti insieme tanto forte da coprire quei suoni demoniaci che vengono sputati fuori ! _
_ Se hai un’altra idea, tirala fuori ! _.
La porta si aprì cigolando, senza attendere altre idee dal assurdo assistente di Dylan Dog.
Un granitico buttafuori, con la faccia pitturata da vampiro o da fantasma, o meglio da un malriuscito incrocio fra entrambi, li accolse con aria scocciata e visibilmente irritata.
Lo fissò masticando del chewingum in modo ritmico e assente.
_ Questo è un club privato, vecchio ! Non l’ospizio dei poveri. Vedi di smammare alla larga ! _
Bloch non mutò espressione. Nella sua lunga ( troppo lunga avrebbe commentato egli stesso ) vita, aveva sentito tanti commenti come quello, ed anche peggiori. Sapeva per certo che chi li vomitava fuori era carico di odio, di ignoranza e di pregiudizio, cose che andavano sempre a braccetto senza problemi.
E che bastavano due argomenti, spesso per cancellarli.
Uno era la tessera di Scotland Yard che aveva nella tasca interna del impermeabile.
L’altro una mazzetta di sterline più o meno consistenti, a seconda dei personaggi.
_ Siamo qui proprio per iscriverci. O è vietato anche questo ?_ , mostrò una pila di banconote e nel farlo, volutamente, anche la calibro 9 che aveva in dotazione.
L’uomo si portò, perplesso, la mano sul mento e prese fiato per un istante. Stava pensando e pareva di sentire le rotelle roteare a grande velocità nella testa.
_ Un attimo…chiamo Loyld ! _
Groucho gli gettò in faccia una nuvola di fumo e sorrise, spiando all’interno. Corpi sudati, caldi, che ballavano furiosamente. Donne discinte, tatuate, colme di percing.
_ Amo già questo posto, ispettore ! _. Bloch lo afferrò per una spalla, girandolo verso di se.
_ Vedi di non chiamarmi così, lì dentro. Questo ha tutta l’aria di essere un club pieno di cosette illegali, di cui non mi frega assolutamente nulla. Ma non voglio scatenare casino prima di ritrovare Dylan !
Hai capito ? _
Lui annuì. _ Tranquillo ! Con me accanto, penseranno di tutto di lei, tranne che sia uno della polis ! _
Fu quasi con sollievo che Booch vide tornare il buttafuori in compagnia di un filiforme personaggio, elegante come fosse ad una festa di comunione, con i capelli pieni di gel ed il viso eroso dalla cocaina.
Il tipo efebico era sorprendentemente gentile e mellifluo, con un sorriso stampato sulla faccia quasi l’avessero appiccicato con del mastice.
_ Piacere, sono Loyld ! La baracca qui, è mia. E’ sempre un piacere parlare con persone eleganti e disponibili come voi…In che cosa posso esservi utile ? _
Bloch lo fissò infastidito e seccato. La musica era una cannonata sparata nei timpani e avrebbe voluto andarsene da quella bolgia il più rapidamente possibile.
Eppure era certo, non appena vi aveva messo piede, che Dylan fosse lì, da qualche parte.
_ Affari e una informazione…_ urlò Bloch, certo di non esser sentito.
L’uomo magro fece cenno loro di seguirlo ed il buttafuori prese a precederli, fendendo la folla compatta che ballava esagitata.
Arrivarono sino ad una saletta sistemata al piano superiore, la stessa in cui Dylan aveva assaporato il corpo di Lillie e nella quale Groucho rimaneva a fissare il vuoto per l’eternità e non appena la porta si chiuse, il volume della musica decrebbe a livelli accettabili.
_ Volete bere qualcosa ? Qui c’è tutto…_ disse Loyld, senza che Bloch lo degnasse di uno sguardo.
Groucho si rigirò il sigaro fra i denti e sibilò: _ Per me un whisky doppio…_, e all’ispettore che gli regalò un’occhiataccia truce, replicò: _...bisogna esser sobri per pensare, ma bevuti per agire, capo ! E’ la prima regola di Scarface ! _.

Il vampiro stava di fronte a Dylan con l’espressione ferina, gli occhi sgranati. Solo due piccoli puntini rossi annegati in una palla d’avorio spento. Niente di umano e di vivo.
La stretta era feroce, impossibile. Solo una creatura morta, incapace di avvertire dolore ai tendini e ai muscoli, poteva stringere così.
Spinse Dylan Dog contro uno scaffale carico di oggetti ricolmi di polvere, che caddero rumorosamente a terra.
_ Lei ha due minuti e quaranta secondi. _, commentò Hamiln.
Dylan vide il vampiro alzare sopra al capo la mano sinistra, armata di un falcetto dorato ricurvo.
Calò sibilano su di lui e gli avrebbe certo reciso il collo, se Dylan non avesse avuto la forza disperata di far leva contro la parete con le gambe, e spostarsi da un lato.
Il vampiro ugualmente non lo lasciò, ma così riuscì a schivare la lama, che comunque gli penetrò nella spalla destra.
Il vampiro ululò, eccitato dal sangue che schizzò fuori dalla ferita sin a macchiare la giacca nera dell’indagatore dell’incubo.
La stretta aumentò e di certo sarebbe morto soffocato. Tastò disperato con il braccio sano, alle sue spalle, fra gli oggetti rimasti nello scaffale.
Trovò qualcosa di acuminato e duro, e colpì, senza nemmeno guardare.
Il pesante fermacarte di marmo, affondò nel viso del mostro, spaccandogli uno zigomo e spappolandogli un occhio.
Scivolò all’indietro, finalmente lasciandolo, e Lillie, pur con lo sguardo annegato in una pozza di sangue scuro, lo fece inciampare fra le proprie gambe.
_...lillie…no ! _, gemette Dylan. Avrebbe voluto urlare, ma la sua voce era un rantolo gutturale. Faticava a prendere fiato e la vista gli si annebbiava.
_ Lei ha due minuti esatti ! _

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: sab giu 02, 2012 3:34 pm 
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Il vampiro si voltò rapido, da terra, afferrando il corpo della ragazza che gli si era annodato addosso e lanciando un urlo raccapricciante, affondò il viso nel suo collo.
Dylan era in ginocchio, la vista sbiadita gli permetteva a stento di vedere quel pasto orrendo, eppure ugualmente sentì lei gemere e piangere.
Afferrò il falcetto, che il vampiro aveva abbandonato accanto a se quando era caduto all’indietro.
Lo sollevò sopra la testa con tutta la forza che possedeva e colpì, decapitando il mostro quasi di netto.
Sangue, sangue a fiotti. Un corpo che si muoveva agitandosi goffamente come una marionetta gettata da un lato, una testa che roteava sul pavimento e che andava lentamente fermandosi, e Lillie, devastata e morente.
Dylan si chinò su di lei, ignorando il sangue che lo sporcava del tutto e il dolore alla spalla.
_....perché ? Se non fossi intervenuta…_
Lei socchiuse le palpebre. Dunque morire era così ? Il dolore andava sciogliendosi in un calore dapprima forte, poi sempre più tenue. La vista che adombrava la realtà, sfumandola. Il respiro che diventava sempre più lento e pesante. Calma, calma e una sensazione di pace assoluta..
_....saresti….saresti morto….e non….non è così che doveva andare….lo…lo…sai…_, sibilò con un filo di voce.
Le baciò la fronte, tenendole la testa fra le mani.
_ …mi spiace…io…io non ho saputo salvarti…._ pianse Dylan.
Le forze vanno via…rapide. Si sentiva debole come non era mai stata.
_ …non è vero….mi hai salvata….da questo mondo….orrendo…ora…fai…fai quello…che devi…non…non voglio…tornare….mai più…_
Si sentì tremare.
_...in nome di Dio….ti prego….non…chiedermi questo…non posso…Giuda ballerino…non posso farlo ! _
Non aveva più voce. Era difficile anche muovere appena il capo, annuendo.
Sfiorò la mano di lui, forte e dura, eppure capace di darle carezze dolcissime ed infinite.
Ora le palpebre diventavano pesantissime. E lei le chiuse, senza riaprile più.
_ Lei ha cinquantacinque secondi…_
Dylan si alzò, sporco di sangue, ferito, stremato e con il dolore nel petto.
Fissò Hamlin e provò una sensazione indefinibile. L’odio era inutile. Quella creatura, demone, quello che fosse, era un mero spettatore.
Trattenne il fiato, afferrandole i capelli ed alzandole un poco il capo.
Le lacrime gli segnarono le gote, come certi fiumi invernali tagliano la siccità delle pianure, mentre sferrò il colpo con il falcetto, decapitandola. Poi cadde in ginocchio, piangendo a fiotti.
_ Dylan…lei ha ventidue secondi…_, annotò Hamiln.
Lui si alzò. Avvicinandosi al portale senza forze. C’era un folle da fermare, nel suo mondo. Solo per questo, aveva senso tornare.
Fece per gettare il falcetto a terra, ma Hamlin scosse appena il capo.
_ E’ suo, signor Dog ! Lei ha quindici secondi…_
Il portale si spalancò. Luce, luce forte e gelida.
_ MI prometta una cosa…la seppellisca…In nome di Dio, Hamiln non la lasci così…la prego ! _
_ Dio ? Signor Dog…quante cose deve ancora sapere ! Le dico solo una cosa…Eastweek , 21 15…._
Dylan appoggiò un piede al di là della soglia. Luce potente, che era pronta ad avvolgerlo.
_ Addio signor Dog ! _, fece Hamiln.
Dylan non rispose neppure. Entrò deciso e la luce lo avvolse del tutto.

Adesso che sto appoggiato alla parete, il braccio penzolante e morto, che a volte pulsa dolore indicibile e a volte pare lontano dal corpo quasi fosse stato staccato da un colpo di mannaia, penso che la mia vita in fondo è ben curiosa.
Curiosa è il termine suo, che a differenza di quelle inutili e sciocche di chissà quanti altri, non si dipana attorcigliata su se stessa come un millepiedi morente, ma si snoda lungo un percorso scritto da Dio !
Ho bevuto un sorso, anzi due, anzi tre di whisky e sto meglio. Buon caro vecchio old della Scozia !
La donna è davanti a me, il ciuffo cadente e i tatoo mi ricordano ben altra femmina. Ma qui, in questa realtà dove sono finito, penso nel passato ma potrei sbagliarmi, non mi conosce che di nome e di vista.
Sa che ho prove sufficienti per sbattere in galera lei e Loyld per anni. Traffico di sangue, una cosa schifosa anche per i giornali falsamente laburisti di qui.
Quei giornali che leccano il culo ai gay e ai negri, spinti dai loro referenti politici, che farebbe questo ed altro, tutto a dir il vero per i voti, per ottenere il favore delle masse idiote e pulsanti, dalle vite inutili e senza meta e che una volta al governo, non fanno altro che i cazzi loro !
Idioti del cazzo ! Ecco quello che sono ! Ho sempre saputo che se non avessi cercato da solo, o meglio con pochi eletti, di interrompere l’orrore, di fermare i vampiri che nel mondo si vanno diffondendo, ho sempre saputo dicevo, che l’aiuto dei politici sarebbe stato solo aria fritta.
Nessuno mi avrebbe creduto. Se il libro scritto per me solo, che ora è perduto ma che ho recupererò grazie a te, Bloch, non mi avesse mostrato ciò che Groucho sarebbe diventato…Senza quel sacrificio nessuno mi avrebbe prestato attenzione. Solo mostrando a quel club la verità, ho dato alla nostra congregazione modo di esistere. E pensare che bazzicavo da alcoolizzato quella discoteca schifosa perché innamorato senza speranza di quella fica di Lillie, che ci lavorava. La grandezza mi aspettava e io ne ero ignaro ! E ora questo posto, questa….Londra…Qui, una volta spedito qui da Dio o chi per Esso, è stato tutto più difficile. Dylan esisteva già, e nessuno lo considerava.
Il club era diverso. Non tanto tecnicamente, variavano solo poche cose, risibili, quanto per le modalità.
Era un ricettacolo di drogati di ogni genere, e i vampiri assetati di sangue non facevano distinzione !
Curiosi e folli paradossi dell’assurdo ! Un luogo che nella mia Londra era diventato la sede della setta di coloro che si sarebbero battuti per stroncare il male, qui era specularmente l’opposto.
Sorrido e so di farle paura. Lei è bella, profumata e calda, eppure so che è una di loro.
_ Dov’è Loyld ? _ dico. Lei alza le spalle. Belle spalle tornite e calde. Fica ! Senza dubbio.
_ …Non lo so, Dylan…davvero. Era nel privé con me, ma poi è stato chiamato per affari. E sai che non mi vuole con se, quando si parla di soldi ! _
_ Non prendermi per il culo, Lillie ! _ dico, barcollando verso di lei. Sono sudato e stanco, ferito e zuppo di pioggia. Non devo avere proprio quel tipo di aspetto che si dice raccomandabile.
In fondo son sempre stato demodé, anche disordinato nel vestire se vogliamo dirla tutta.
Eppure il mio fascino deriva anche da questa mia atavica incapacità di starmene con gli altri, anzi con la mia voglia di sfuggire loro, patetici conformisti del cazzo.
Le afferro il visino fra le mani e stringo sino a deformarle la boccuccia carnosa.
_ …Dyla…n…io mi chiamo…Gwen ! Lillie…non c’è…non c’è ma stata…lo…lo sai… _
Rido. Forse c’è stata solo nella memoria di un invisibile. Come me !
_ Portami da Loyld…! Adesso ! _ E stringo un poco di più.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: mar giu 05, 2012 11:42 am 
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La porta si aprì di scatto e il granitico buttafuori fece un gesto rapido, ma non a sufficienza. Dylan, con Gwen serrata a se, entrò, sudato, bagnato e ferito. Il falcetto nella mano che tremava, giusto all’altezza del collo magro e pulsante. L’altro braccio inerte, che macchiava la moquette con spesse gocce di sangue.
Bloch smise di respirare e Groucho di fumare il sigaro. A stento bofonchiò: _Capo ! Hai un’aria schifosa ! _
Lui rise. Groucho vivo ! Bhè certo, qui lo era per forza ! E gli andava anche bene. Occorreva alzare il tiro. Groucho in questo modo dal culo parato, non andava bene come esempio. Un vecchio ispettore di Scotland Yard, invece, calzava a pennello !
_ Fermi. Tutti. O le stacco questa testa d'oca ! _.
_ Che cazzo fai Dylan ? E’ la mia donna quella ! Che accidenti fai ? _, urlò Loyld !
Lui rise. _ Tranquillo…la tengo in prestito per un poco ! Bloch…vecchio…vieni con noi…su…in alto…_
L’ispettore di Scotland Yard parve riacquistare solo ora l’uso della parola. Dylan era visibilmente ferito, ma era il meno. Egli riteneva che fosse in preda ad una sorta di “delirium tremens” indotto da alcool.
Non aveva nulla a che vedere con gli omicidi, ma era certamente sconvolto. Ma ciò che stava vedendo ora, era lo specchio della follia ! Dylan aveva gli occhi sbarrati, lo sguardo fisso, l’espressione sconvolta.
Sembrava un drogato in crisi di astinenza.
_ Dylan…figliolo…stai male…non sai quello che…_
Lui scosse il capo, ridendo. _ Ti ho detto di seguirmi…e di venire sopra…in strada…sai…sai che ore sono, vero ?_ Nessuna risposta.
Si voltò verso Groucho che lo scrutava inebetito. _ Avanti, baffo ! Dillo ! _
Avvicinò il falcetto alla gola pulsante della ragazza che emise un rantolo di terrore.
_ Dimmelo ! _, urlò.
_ Le cinque…quasi le cinque…_, smozzicò Groucho.
_ Bene…sarà alba fra poco…e così vedrai…vedrai anche tu. E mi crederai Bloch ! _
L’ispettore prese fiato, cavandolo da chissà dove. Tirò fuori la pistola e la puntò, verso colui che sentiva come carne della sua carne.
_ Fermo Dylan ! Lascia quella ragazza e fatti aiutare ! Non intendo arrestarti…_
_ E’ uno della polis! _ fece il buttafuori, e Loyld impallidì ancor di più. Coca…ne aveva un bisogno fottuto, adesso.
_ Non mi sparerai ! Non sai capace di farlo ! Non a me. _, ghignò Dylan.
_...aiu…tatemi…_ pianse Gwen.
_ La senti ? Ti implora…vi implora. Ha solo paura…paura che l’alba la smascheri per quel che davvero è !_
Groucho riprese colore, e avanzò verso Dylan, il sigaro che rullava fra le dita.
_ Ok capo ! Non hai mai saputo scherzare ! E si vede. Ora fai il bravo e molli la pupa. Al massimo ci penso io a portarla al cinema. Tu…._. Bloch urlò qualcosa, ma tardi.
Dylan lasciò per un istante Gwen, spingendola contro un sofà ovale, e colpì Groucho con il pugno chiuso, che stringeva l’impugnatura del falcetto dorato, spaccandogli un labbro e buttandolo a terra.
Fu allora che accadde. Loyld aprì la giacca e spianò una piccola calibro 9, dorata. Bloch cambiò angolo di tiro, immediatamente e sparò.
Anche il buttafuori, che finalmente riuscì a compiere il gesto strozzato a metà poco prima, cavò fuori qualcosa di più serio: una 765 Magnum.
Dylan ignorò il dolore alla spalla, affondando il falcetto in avanti. La mano mozzata del buttafuori rotolò comicamente a terra, scivolando in un lago di sangue.
Anche se con un sol braccio, era più forte di Bloch. Lo spinse a terra colpendolo con un calcio, mentre Loyld cadeva a terra, il petto che grondava sangue e il suo gorilla che ululava impazzito dal dolore. A condire il tutto, le urla spaventate di Gwen.
Groucho era svenuto e il sigaro bruciacchiava la moquette.
Dylan raccolse la pistola d’ordinanza di Bloch, ignorando il braccio che aveva ripreso ad urlare dolore.
_ Vieni con noi, vecchio ! E tu…_, disse indicando con la pistola Gwen, _...tu smettila di urlare come una cogliona ! E seguici ! Tanto ormai ti ho scoperta ! _.
Il vicolo era flagellato dalla pioggia.
C’era un angolo scuro, immerso fra la parete e la scala antincendio, colmo di spazzatura e di scritte.
E c’era Dylan che puntava la calibro nove addosso a Gwen e a Bloch.
_ Avanti…fallo ! Mostra ciò che sei ! Oppure…_, indicò il cielo, che appariva sempre plumbeo.
_ …oppure arriverà l’alba e lo capiremo ugualmente ! _
Blochsi sfiorò il viso, tremante. Non gli importava della propria vita. Ma Dylan ! Dio Onnipotente com’era ridotto ?
_ Dylan ti prego…devono averti drogato…sei ridotto…ad uno stato…_
Lui scosse la testa.
_ E’ ciò che ho fatto…qui…in questa Londra che non è mia, sono…debole…Ho mangiato i loro cuori…_
_ Gesù santo…_, biascicò Bloch.
_....ho mangiato i loro cuori e questo mi ha infettato…ma mostrerò a tutti che loro sono qui…tramite te…amico mio ! Diventerai uno di loro ! Un vampiro ! Ed uccidendoti farò in modo che tutti sappiano.
Le tivvù, i giornali, i talk show….tutti…E mi aiuteranno a fare ciò che devo ! _
Puntò l’arma sul capo di Gwen, seduta con le gambe ad ics, il corpo fradicio e tremante.
_ Ora ! Mostra ciò che sei, ora ! Brutta cagna ! _

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: ven giu 08, 2012 10:17 am 
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Fermo ! Ora basta ! _. Lui si voltò. Dylan Dog, il nostro o l’altro, a seconda dei punti di vista, era emerso dal buio. Fra le dita il falcetto, dal taschino emergeva la catenella dell’orologio in stile vittoriano. Sporco di sangue e ferito alla spalla, non era poi molto diverso dal Dylan alternativo.
Che indietreggiò un poco, la ferita che colava sangue e pus. Anche lui con l’orologio ? Questo significava che…Si tastò la tasca della giacca. Niente. Il suo, quello del suo mondo, era svanito. Puntò la pistola, verso se stesso. Se non fosse stato totalmente pazzo, non vi sarebbe riuscito.
Fece fuoco, una volta sola. Il proiettile spinse Dylan come un maglio contro il muro di mattoni rossi, nel medesimo punto in cui aveva veduto la morte offrirgli un bel sorso di whisky.
Cadde in ginocchio, ed il falcetto scivolò lontano.
Che sia venuta a farmi fare l'ultima bevuta ? Che sia venuta a riscuotere quel pegno che da tanto, troppo tempo ho insoluto ? Forse, anche questa volta, l'ultima bevuta era da rimandare, pensò Dylan Dog non appena superò lo schock del dolore.
La spalla, quella ferita in precedenza…era fracassata dal proiettile.
_ Ecco ! Ora..! Ora siamo uguali ! _ rise l’altro !
Il dolore trapassava la mente di Dylan Dog, annebbiandogli la lucidità.
Bloch era immobile, impietrito dallo stupore. Due Dylan, assolutamente identici.
_ Il libro lo diceva ! E diceva anche che uno di noi due sarebbe morto ! _, rise.
_ Indovina chi sarà, Giuda ballerino ! _. Alzò il cane della pistola.
_ Fermo ! Non sparare a Dylan, non far del male al mio ragazzo ! _, urlò Bloch.
L'altro Dylan gettò Gwen a terra. La pioggia sferzava le umane debolezze come un mano crudele. Si avvertiva un tenue chiarore dell'alba che stava per arrivare.
_ ...pi...pietà...._ pianse Gwen.
Dylan rise, con la pistola che pesava sempre più nella mano tremante.
_ Implori pietà, troia ? Avresti dovuto pensarci prima di diventare emissaria del demonio, figlia di Satana ! Ma non temere mi servi viva ! Morderai Bloch e lo trasformerai in ciò che sei anche tu ! Solo così, mi crederanno tutti ! E la mia missione proseguirà ! _
_ La tua missione....non è di questo mondo...._, ansimò Dylan Dog.
_ No ! Ma lo diventerà ! _, urlò l'altro. Gli occhi sgranati, levati contro la pioggia ed il cielo plumbeo, contro la logica e la giustizia di Dio e degli uomini, come un Ulisse impazzito.
_ Capo ! La pistola ! _
L'urlo di Groucho ruppe una tensione innaturale e profonda. Apparve barcollante, da dietro la scala compressa nel vicolo,il labbro rotto tumefatto, stordito eppure in grado di scorgere il “suo” Dylan.
La Bodeo ruotò nell'aria e Dylan l'afferrò al volo, con un riflesso che aveva ancora e sempre il potere di sorprenderlo.
Sparò quasi immediatamente e Gwen emise un gridolino strozzato.
Il Dylan proveniente dall'altro universo, barcollò all'indietro, e la pistola di Bloch gli cadde dalle mani.
Il colpo della Bodeo l'aveva centrato al petto, trapassandolo e piantandosi contro il muro lercio del vicolo.
Sputò un grumo di sangue e si afflosciò in ginocchio. Rammentò l'ultima illustrazione del libro, della storia a fumetti. Lui morente, in ginocchio con la pioggia.
Fece un debole cenno a Dylan che, ignorando Bloch e Groucho si avvicinò a se stesso.
Era terribile vedersi morire. Le forze scemavano ad entrambi, ma doveva sentire.
_...bravo...dunque ci sei riuscito, eroe.._
_ Non sono un eroe...e tu lo sai bene..._
Il Dylan alternativo, rise, sputando sangue.
_...il libro....prendine cura....è troppo importante..._
_ Di che libro parli ? Dove...dove l'hai nascosto...? _
_...nell'auto...con me.....io...credevo...non farli vincere...non permettere che accada...._, spirò.
Dylan Dog si alzò barcollando, L'ultima cosa che vide fu Bloch che si avvicinava, per abbracciarlo e Groucho che si chinava per soccorrere la ragazza, tremante e sconvolta.
Poi svenne.

EPILOGO UNO.

Dylan Dog si sedette ai bordi della scrivania in stile vittoriano e intinse il pennino d'oca nel calamaio.
Era stato dimesso da dieci giorni, dopo l'operazione alla spalla per la rimozione del proiettile.
Aprì il diario e prese a scrivere, di getto.
“ Darryl Dogston. Il mio doppio aveva le mie medesime iniziali. E non solo.
Aveva sempre vissuto a Manchester, sino a sette mesi or sono. Dalle indagini di Scotland Yard è emerso che faceva il pubblicitario. Vita anonima, senza una compagna a quanto risulta. Era un mio fan, per quanto detesti questo termine.
Ad un certo punto si è licenziato dal lavoro, e con la liquidazione e i proventi della vendita del proprio appartamento, si è trasferito a Londra. E' stato scoperto che si è sottoposto ad un intervento di plastica facciale poco prima di andarsene da Manchester assumendo in tutto e per tutto i miei connotati.
Ha anche acquistato un maggiolone identico al mio, ed una Bodeo.
Da allora è partita la sua folle e assurda caccia ai vampiri, che lo ha portato a compiere un serie di delitti feroci e terribili.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog 666/ terza fase
MessaggioInviato: dom giu 10, 2012 11:50 am 
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Triss, che Bloch aveva spedito in ferie, per fortuna non ha ascoltato il vecchio, ed eseguendo un esame del sangue ancor più scrupoloso sui campioni trovati sui luoghi dei delitti, ha riscontrato una forma di diabete di tipo B, c e che mi scagiona totalmente dai sospetti.
Eppure...eppure i dubbi e le domande su questo caso assurdo, sono appena cominciate.
Il libro, tanto adorato da Darryl, non è mai stato ritrovato. Nonostante nell'auto e nell'appartamento preso in affitto egli tenesse i pochi oggetti personali.
Se Darryl era solo un folle, com'è evidente del resto, cos'era davvero una delle sue vittime, Marion Leight ?
Smise di scrivere, cavandosi dalla tasca l'orologio da taschino, in stile regina Vittoria.
“ E poi c'è tutta la follia che mi ha visto e mi vede, mio malgrado, protagonista. Ho fatto esaminare questo orologio da tre negozi di Londra, uno anche fra i più rinomati. Ha una cassa in argento fusa al meccanismo di funzionamento, senza alcun punto svitabile o rimovibile. In poche parole non può esser aperto senza che lo si distrugga. Non funziona, nel senso che lo si sente ticchettare ed il meccanismo di ricarica è efficiente, ma le lancette non si muovono. O meglio, è esatto dire che da quando mi è stato regalato da Hamiln o chi per lui, è avanzato di un'ora, spontaneamente, per poi bloccarsi.
Ed io ? Ho vissuto realmente la mia...dipartita nel altro universo ? A questo posso dare una risposta precisa, che però elide ciò che Scotland Yard ha scoperto qui. E anche dalla logica, naturalmente, cosa che capita ogni volta che è coinvolto Hamiln ed il suo assurdo negozio di cianfrusaglie.
In ogni modo...L'altro Hamiln mi aveva detto una cosa, prima che tornassi nella mia Londra: Eastweek , 21 15.
Ho scoperto che parlava del cimitero di Eastweek, e che 21 15 erano i numeri del settore e del campo nel quale stava una lapide. Intitolata a Lillie Connors, che risulta deceduta nel 2045. Naturalmente è stato ascritto come un banale errore di incisione, ma non sono affatto convinto che ciò sia vero.
E questo apre altri interrogativi:
Se è così, se davvero ho vissuto quella storia con lei, se era vera l'altra Londra e tutto ciò che si era verificato, che senso hanno le indagini che la polizia ha svolto su quel povero mitomane ?
Mi è parso che anche lo stesso Bloch non fosse convinto di quello che è emerso, ma lo ha accettato anche per assolvermi da tutto. Ma sono inquieto, spaventato...Vampiri, pestilenza, fine del mondo....Un possibile futuro prossimo, magari con qualche variazione, come diceva Hamlin ?
Che cos'è e chi ha scritto quel libro ? Cosa significa quell'orologio ? Che fine ha fatto Hamlin, il mio Hamlin ?
Il negozio Safarà risulta svanito, ma ciò potrebbe anche esser normale. Oppure, come temo, l'orologio svanito che aveva l'altro Dylan identico a me, preludeva un sacrificio da parte di uno dei tanti Hamlin dei vari universi... Ed egoisticamente, per quale motivo mi è stato consegnato, e che ruolo ho dunque, in tutta questa assurda vicenda ? “.
Si alzò, fissando la nebbiosa vacuità al di fuori della finestra. Armageddon...
Scosse la testa, massaggiandosi le palpebre. Sentiva che Lillie gli mancava, e che era morta per lui.
Solo questo. Il resto era un dolore alla spalla fasciata e assurde domande, senza risposte.

EPILOGO DUE.

I due personaggi entrarono nel vasto e cupo ufficio.

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