Il vampiro si voltò rapido, da terra, afferrando il corpo della ragazza che gli si era annodato addosso e lanciando un urlo raccapricciante, affondò il viso nel suo collo. Dylan era in ginocchio, la vista sbiadita gli permetteva a stento di vedere quel pasto orrendo, eppure ugualmente sentì lei gemere e piangere. Afferrò il falcetto, che il vampiro aveva abbandonato accanto a se quando era caduto all’indietro. Lo sollevò sopra la testa con tutta la forza che possedeva e colpì, decapitando il mostro quasi di netto. Sangue, sangue a fiotti. Un corpo che si muoveva agitandosi goffamente come una marionetta gettata da un lato, una testa che roteava sul pavimento e che andava lentamente fermandosi, e Lillie, devastata e morente. Dylan si chinò su di lei, ignorando il sangue che lo sporcava del tutto e il dolore alla spalla. _....perché ? Se non fossi intervenuta…_ Lei socchiuse le palpebre. Dunque morire era così ? Il dolore andava sciogliendosi in un calore dapprima forte, poi sempre più tenue. La vista che adombrava la realtà, sfumandola. Il respiro che diventava sempre più lento e pesante. Calma, calma e una sensazione di pace assoluta.. _....saresti….saresti morto….e non….non è così che doveva andare….lo…lo…sai…_, sibilò con un filo di voce. Le baciò la fronte, tenendole la testa fra le mani. _ …mi spiace…io…io non ho saputo salvarti…._ pianse Dylan. Le forze vanno via…rapide. Si sentiva debole come non era mai stata. _ …non è vero….mi hai salvata….da questo mondo….orrendo…ora…fai…fai quello…che devi…non…non voglio…tornare….mai più…_ Si sentì tremare. _...in nome di Dio….ti prego….non…chiedermi questo…non posso…Giuda ballerino…non posso farlo ! _ Non aveva più voce. Era difficile anche muovere appena il capo, annuendo. Sfiorò la mano di lui, forte e dura, eppure capace di darle carezze dolcissime ed infinite. Ora le palpebre diventavano pesantissime. E lei le chiuse, senza riaprile più. _ Lei ha cinquantacinque secondi…_ Dylan si alzò, sporco di sangue, ferito, stremato e con il dolore nel petto. Fissò Hamlin e provò una sensazione indefinibile. L’odio era inutile. Quella creatura, demone, quello che fosse, era un mero spettatore. Trattenne il fiato, afferrandole i capelli ed alzandole un poco il capo. Le lacrime gli segnarono le gote, come certi fiumi invernali tagliano la siccità delle pianure, mentre sferrò il colpo con il falcetto, decapitandola. Poi cadde in ginocchio, piangendo a fiotti. _ Dylan…lei ha ventidue secondi…_, annotò Hamiln. Lui si alzò. Avvicinandosi al portale senza forze. C’era un folle da fermare, nel suo mondo. Solo per questo, aveva senso tornare. Fece per gettare il falcetto a terra, ma Hamlin scosse appena il capo. _ E’ suo, signor Dog ! Lei ha quindici secondi…_ Il portale si spalancò. Luce, luce forte e gelida. _ MI prometta una cosa…la seppellisca…In nome di Dio, Hamiln non la lasci così…la prego ! _ _ Dio ? Signor Dog…quante cose deve ancora sapere ! Le dico solo una cosa…Eastweek , 21 15…._ Dylan appoggiò un piede al di là della soglia. Luce potente, che era pronta ad avvolgerlo. _ Addio signor Dog ! _, fece Hamiln. Dylan non rispose neppure. Entrò deciso e la luce lo avvolse del tutto.
Adesso che sto appoggiato alla parete, il braccio penzolante e morto, che a volte pulsa dolore indicibile e a volte pare lontano dal corpo quasi fosse stato staccato da un colpo di mannaia, penso che la mia vita in fondo è ben curiosa. Curiosa è il termine suo, che a differenza di quelle inutili e sciocche di chissà quanti altri, non si dipana attorcigliata su se stessa come un millepiedi morente, ma si snoda lungo un percorso scritto da Dio ! Ho bevuto un sorso, anzi due, anzi tre di whisky e sto meglio. Buon caro vecchio old della Scozia ! La donna è davanti a me, il ciuffo cadente e i tatoo mi ricordano ben altra femmina. Ma qui, in questa realtà dove sono finito, penso nel passato ma potrei sbagliarmi, non mi conosce che di nome e di vista. Sa che ho prove sufficienti per sbattere in galera lei e Loyld per anni. Traffico di sangue, una cosa schifosa anche per i giornali falsamente laburisti di qui. Quei giornali che leccano il culo ai gay e ai negri, spinti dai loro referenti politici, che farebbe questo ed altro, tutto a dir il vero per i voti, per ottenere il favore delle masse idiote e pulsanti, dalle vite inutili e senza meta e che una volta al governo, non fanno altro che i cazzi loro ! Idioti del cazzo ! Ecco quello che sono ! Ho sempre saputo che se non avessi cercato da solo, o meglio con pochi eletti, di interrompere l’orrore, di fermare i vampiri che nel mondo si vanno diffondendo, ho sempre saputo dicevo, che l’aiuto dei politici sarebbe stato solo aria fritta. Nessuno mi avrebbe creduto. Se il libro scritto per me solo, che ora è perduto ma che ho recupererò grazie a te, Bloch, non mi avesse mostrato ciò che Groucho sarebbe diventato…Senza quel sacrificio nessuno mi avrebbe prestato attenzione. Solo mostrando a quel club la verità, ho dato alla nostra congregazione modo di esistere. E pensare che bazzicavo da alcoolizzato quella discoteca schifosa perché innamorato senza speranza di quella fica di Lillie, che ci lavorava. La grandezza mi aspettava e io ne ero ignaro ! E ora questo posto, questa….Londra…Qui, una volta spedito qui da Dio o chi per Esso, è stato tutto più difficile. Dylan esisteva già, e nessuno lo considerava. Il club era diverso. Non tanto tecnicamente, variavano solo poche cose, risibili, quanto per le modalità. Era un ricettacolo di drogati di ogni genere, e i vampiri assetati di sangue non facevano distinzione ! Curiosi e folli paradossi dell’assurdo ! Un luogo che nella mia Londra era diventato la sede della setta di coloro che si sarebbero battuti per stroncare il male, qui era specularmente l’opposto. Sorrido e so di farle paura. Lei è bella, profumata e calda, eppure so che è una di loro. _ Dov’è Loyld ? _ dico. Lei alza le spalle. Belle spalle tornite e calde. Fica ! Senza dubbio. _ …Non lo so, Dylan…davvero. Era nel privé con me, ma poi è stato chiamato per affari. E sai che non mi vuole con se, quando si parla di soldi ! _ _ Non prendermi per il culo, Lillie ! _ dico, barcollando verso di lei. Sono sudato e stanco, ferito e zuppo di pioggia. Non devo avere proprio quel tipo di aspetto che si dice raccomandabile. In fondo son sempre stato demodé, anche disordinato nel vestire se vogliamo dirla tutta. Eppure il mio fascino deriva anche da questa mia atavica incapacità di starmene con gli altri, anzi con la mia voglia di sfuggire loro, patetici conformisti del cazzo. Le afferro il visino fra le mani e stringo sino a deformarle la boccuccia carnosa. _ …Dyla…n…io mi chiamo…Gwen ! Lillie…non c’è…non c’è ma stata…lo…lo sai… _ Rido. Forse c’è stata solo nella memoria di un invisibile. Come me ! _ Portami da Loyld…! Adesso ! _ E stringo un poco di più.
_________________ " Il locale è triste e sta sempre qua ! "
" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "
Oriana Fallaci ti amo.
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