dogares ha scritto:
La mafia, come diceva uno che ne capiva più di molti qui ( Falcone Giovanni ) non ha colore politico. Si rivolge indistintamente a tutti, in quanto si colloca come antitetica allo stato stesso e cerca solo connivenze.
Il problema è che le cose non stanno (soltanto) in questi termini
.
Spesso non è una fantomatica "mafia" esterna a rivolgersi ad un fantomatico "Stato" vigente.
Ma uno Stato incancrenito - trasversalmente e a tutti i livelli/ranghi, dal Ministro colluso all'impiegatucolo corruttibile, dal megadirigente parastatale al vigile dis-urbano - ad atteggiarsi in modo simil-mafioso per gestire il proprio malaffare, pensando che debba agire indisturbato al di sopra delle legge e dei controlli, in una rete perversa da cui è difficile uscire/non farsi pescare.
In molti comuni anche per fare il bidello devi esser associato alla cricca di potentati di turno. Non è un crimine, ma una deformazione para-mafiosa del potere, diseguale per vocazione.
E molti di quegli "innocenti" che in tutto questo non sono coinvolti, una volta nella stanza dei bottoni, assumerebbero senza remore quegli stessi atteggiamenti, perchè legittimati dal lassismo impunito in cui hanno gongolato i loro predecessori e tentati dall'imitarli. Finché dura...
ALOHA GARANTITO