wolkoff ha scritto:
Nima83 ha scritto:
[...] è facile capire da una neanche malcelata altezzosità che l'elemento in questione [la Graphic Novel] è considerabile più che altro un feticcio radical chic.
Ci hai preso.
Sono gli stessi radilchiccosi che al momento dell'uscita giudicavano paccottiglia pecoreccia film come
Vieni Avanti Cretino o
Bianco Rosso e Verdone, mentre adesso li incensano (giustamente
) tra i cult di un periodo in cui ancora la comicità italica aveva qualcosa da dire, su pellicola. Perché fa tendenza, feticista appunto - come dire che il fumetto è un forma d'arte però solo se in modalità Graphic Novel - presso certe cricche pseudointelletuali fancazziste che incarnano lo spessore (critico?) della cultura italiota dagli anni '90s in poi.
Per certi versi mi ricordano coloro che vent'anni fa spalavano fango sul trash da b-movie di
Chiaverotti (
), mentre adesso ne invocano il ritorno dylaniato come fosse il Cronemberg prodigo della SBE.
ALOHA STRACULT-URISTI FAI DA TE
Spero che tali personaggi, privi di reale giudizio/capacità critica non azzardino mai un reale paragone tra Cronenberg e il Claudione
il primo pur esibendo negli esordi pellicole tipo Il Demone Sotto La Pelle ha saputo
cambiar pelle (lol) sino ad arrivare a roba come "Inseparabili", "M. Butterfly" o "A Dangerous Method"; Chiaverotti sembra (e va stra-bene) intrappolato in un ideale periodo Scanners/Videodrome (il mio punto di vista è puramente arbitrario, confezionato ad hoc tanto per mettere a paragone i due creativi di cui sopra: dunque molto meno grezzo delle prime pellicole del Crone e molto meno raffinato della sua deriva autoriale). Chiedo venia per il volo pindarico, sono stato stuzzicato dal nome del regista
A prescindere da tutto, per tornare in linea al discorso principale, sono da compatire tutti coloro che avevano quella fastidiosa "puzzetta sotto al naso" nei confronti dei prodotti del Chiave (e che ora lo vorrebbero di nuovo in piena attività nell'ensemble dylaniato), ma evidentemente anche "loro" si sono resi conto che quanto concepiva il Claudione era ciò che serviva nell'economia di una testata come DD. Ne più e ne meno. E immagino, se avessero avuto la sfera di cristallo per prevedere il vuoto cosmico che si sarebbe stagliato "poi" si sarebbero presi a schiaffi.
Comunque d'accordissimo su ogni cosa. Effettivamente molti hanno stroncato/sottovalutato a suo tempo determinate pellicole (alcune giustamente - Vieni Avanti Cretino è divertente. Divertentissimo. Ma era e rimane una trashata. Con buona pace di Tarantino, estimatore "spadatrattista" di Lino Banfi - altre meno) che poi per un motivo o per un altro sono state rivalutate da cricche di pseudointellettualoidi "radicalchiccosi" (e forse anche da qualche critico). Il gioco, per taluni, è sempre quello delle rivalutazioni "a muzzo" (oggigiorno i poliziotteschi o i spaghetti/fagioli western [generi che ho sempre apprezzato, senza sminuire ne esaltare] sono molto più considerati che in passato [quando erano relegati a semplici fonti di intrattenimento], ormai oggetti di culto per cinefili. Tralasciando ovviamente Trinità, valutato da sempre il giusto) per cui "si trova il film scrauso e gli si conferisce un fascino aggiunto". Oppure si trova l'elemento "cult" (e arriviamo alla Graphic Novel) indirizzato a un proprio pubblico/a un pubblico specifico (la Graphic Novel è chiaramente destinata agli estimatori del fumetto e a chi ha una visione artistica allargata. Astenersi perditempo e finti intellettualoidi) e lo si sdogana rendendolo mainstream, rendendolo feticcio da destinare a chiunque si riempie la bocca di ovvietà o di cose che non capisce "ma dirle fa tanto figo". Gli snobetti da quattro soldi. I finti-acculturati. I superficiali che amano apparire.
Aldilà di tutto, comunque, onde non dilungarmi eccessivamente, ribadisco la mia totale concordanza con quanto da te detto Wolk