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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
MessaggioInviato: ven nov 18, 2011 4:05 pm 
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Iscritto il: mer feb 03, 2010 7:13 pm
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Eva_Luna ha scritto:
Ecco appunto.
Ma che mi sono persa?
Ma siamo impazziti?

http://www.enricoberlinguer.it/qualcosa ... ra/?p=5988


E pensa che Monti all'inizio nemmeno lo voleva l'Ambiente (lo volevo accorpare ad altro). Se il buon giorno si vede dal mattino...


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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
MessaggioInviato: ven nov 18, 2011 7:16 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
Messaggi: 4046
Località: Milano
Intanto numeri bulgari per la fiducia a Monti alla camera.
Contrari solo 61: Lega, Scilipoti e Mussolini. Insomma gente che è meglio perdere che trovare.

Vediamo quanto dura. Mala tempora currunt, diceva qualcuno.

_________________
Chi sa, fa, chi non sa, insegna, chi non sa insegnare, critica. E chi non sa neppure criticare, scrive recensioni sui forum.


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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
MessaggioInviato: ven nov 25, 2011 11:42 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
Messaggi: 11287
Località: Napoli
Visto che son libero dall'esame di stato, metto qualche risposta arretrata

rimatt ha scritto:


a me questo modo di ragionare non piace per niente. Tanto per cominciare la premessa 'io non sono elettore di berlusconi' seguita da esortazioni a non votare chiunque altro mi sembra molto paracula. Ma soprattutto parla in maniera molto a posteriori e selettiva nel collegare tutti i nostri guai all'euro. Prende un effetto che, a torto o a ragione è ricollegabile alla causa 'introduzione dell'euro', e a posteriori lo usa come prova di una congiura che chi ha introdotto l'euro ha ideato per ridurre in lastrico la gente e tifentare patrone di monto, sorvolando su tutti gli effetti benefici che l'euro ha portato.
Preferisco di gran lunga l'articolo di Giulietto Chiesa (nonostante la sua fama di complottista)

rimatt ha scritto:
Ma infatti è così, nel senso che il testo costituzionale parla chiaro, solo che non sono stati in molti a rispettarlo! Se l'errore è ripetuto, rimane comunque un errore. Del resto, Andreotti e Colombo sono stati perlomeno politici di spicco, e per parecchio tempo.


La prassi costituzionale pure conta, in questi casi. In ogni caso Monti è una figura prestigiosa e che si è distinta, non trovo più scandaloso nel dare il seggio a un economista di spicco piuttosto che non a un politico di spicco (per giunta chiacchierato come Andreotti)

rimatt ha scritto:
Credo che le elezioni sarebbero state comunque preferibili, perlomeno da un punto di vista formale. Ma prima ancora, si doveva evitare che si arrivasse a questa situazione. È come trovarsi su un aereo che sta precipitando: è preferibile sperare in un atterragio di fortuna o gettarsi nel vuoto e confidare nella fortuna? Meglio ancora sarebbe stato se l'aereo fosse rimasto in volo. Di tutto ciò, ahimè, il principale colpevole non è certo il governo Berlusconi (che di colpe ne ha molte, ma non quella di aver generato la crisi mondiale), ma il sistema economico del quale il prof. Monti è ottimo e titolato rappresentante.


varie obiezioni:
-se la crisi è mondiale, come si può poi accusare un paese di averla pilotata per danneggiare proprio l'italia?
-è possibile intendere il sistema economico come un blocco granitico in cui le colpe e i meriti sono equamente suddivise fra tutti quelli che in un modo o nell'altro ne fanno parte?
-Se invece di Berlusconi ci fosse qualcun altro, probabilmente non sarebbe neanche stato possibile scalzarlo in maniera così semplice, vista la totale mancanza di credibilità di questi che sarebbe difficile da replicare in un altro individuo. E se invece di berlusconi ci fosse qualcun altro avrebbe passato gli ultimi mesi a far manovre correttive d'emergenza, piuttosto che far votare i parlamentari sulla credibilità delle sue balle. Certo l'assenza di berlusconi non avrebbe annullato la crisi, ma magari avrebbe evitato che le cose peggiorassero fino a questo punto senza colpo ferire, e in questa situazione non ci saremmo effettivamente finiti.

Dear Boy ha scritto:
Silvione ha giusto il merito di aver reso il degrado politico più... pittoresco! :D


Io direi che ha fatto in modo che non ci si debba neanche più vergognare del degrado pubblico, non c'è neanche più bisogno di nascondersi, o di negare davanti all'evidenza, dopo la sua discesa in campo.



____

Ora aspetto i primi provvedimenti per giudicare... finora fa piacere che ci siano donne in ruoli importanti, un pò meno l'età media e la vicinanza ad ambienti cattolici.

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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
MessaggioInviato: sab nov 26, 2011 11:41 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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the Imp ha scritto:
varie obiezioni:
-se la crisi è mondiale, come si può poi accusare un paese di averla pilotata per danneggiare proprio l'italia?
-è possibile intendere il sistema economico come un blocco granitico in cui le colpe e i meriti sono equamente suddivise fra tutti quelli che in un modo o nell'altro ne fanno parte?
-Se invece di Berlusconi ci fosse qualcun altro, probabilmente non sarebbe neanche stato possibile scalzarlo in maniera così semplice, vista la totale mancanza di credibilità di questi che sarebbe difficile da replicare in un altro individuo. E se invece di berlusconi ci fosse qualcun altro avrebbe passato gli ultimi mesi a far manovre correttive d'emergenza, piuttosto che far votare i parlamentari sulla credibilità delle sue balle. Certo l'assenza di berlusconi non avrebbe annullato la crisi, ma magari avrebbe evitato che le cose peggiorassero fino a questo punto senza colpo ferire, e in questa situazione non ci saremmo effettivamente finiti.


Al punto uno non so che rispondere, dato che non è un'idea che condivido né che ritengo troppo attendibile.
Al punto due, dico che il sistema economico è manovrato da pochissimi e subito dai più, quindi le colpe non possono essere né suddivise né condivise in maniera equanime.
Al terzo punto ribatto che non sono convinto che si potesse fra molto per arginare la crisi (il che non vuol dire che non ci si dovesse provare, va da sé), e mi sembra che l'evoluzione della situazione nel dopo B. lo stia dimostrando.

_________________
È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
MessaggioInviato: mar dic 13, 2011 1:40 am 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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Località: Napoli
Finora Monti è abbastanza deludente... con la maggioranza che ha è più celere dell'ultimo Berlusconi che si prendeva due mesi di inattività fra una votazione e l'altra per paura di andare sotto, ma da uno che, nel bene e nel male, ha la sua preparazione e il suo curriculum, mi aspettavo qualche mossa più intelligente, così il ministro delle finanze son capaci di farlo tutti. La speranza è che ora vada con l'accetta per le cose più urgenti, in futuro possa andare in maniera più fine, per ottenere qualcosa di buono. Com'era il proverbio? chi visse di speranza...

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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
MessaggioInviato: mar dic 13, 2011 10:41 pm 
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Iscritto il: ven nov 04, 2011 5:48 pm
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Ma per me ha già fallito.


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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
MessaggioInviato: ven dic 23, 2011 4:05 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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Località: Napoli
Dalla delusione per il non aver fatto quello che mi aspettavo da lui all'incazzatura per quel che invece sta facendo.
Praticamente nella manovra c'è un furto clamoroso ai danni dei fondi pensionistici privati dei liberi professionisti (medici, ingegneri, avvocati, giornalisti, etc), che impone nuovi vincoli, ostacola l'utilizzo dei patrimoni preaccumulati per soddisfare questi vincoli, e offre 'generosamente' l'assistenza statale in cambio dell'incameramento dei suddetti patrimoni nelle previdenze pubbliche.
schifo.

Riporto i comunicati di medici e giornalisti (ovviamente ignorate):

Spoiler!
"Quale colpa hanno commesso i professionisti che hanno risparmiato per farsi una pensione senza nulla chiedere allo stato?"

Il comma 24 dell'art. 24 del D.L. 201/2011 interviene sulle Casse privatizzate dei professionisti, tra le quali la più grande è quella dei medici (ENPAM), imponendo in tempi non tecnici, ma per la loro immediatezza politici, di spostare l'equilibrio del bilancio tecnico da 30 a 50 anni, senza poter attingere - seppur in maniera regolamentata - al patrimonio accantonato ed indicando in mancanza o in assenza di approvazione da parte dei Ministeri vigilanti delle misure richieste, sanzioni per i pensionati e passaggio immediato per gli iscritti alle Casse ad un sistema contributivo, di incerta applicabilità nel pro rata.

[...]

Lei Sig. Ministro e l'intera compagine di Governo di cui fa parte sapete anche troppo bene che lo sforzo richiesto ad ENPAM di spostare l'equilibrio di bilancio da 30 a 50 anni in tre o sei mesi, dopo che si era avviata positivamente l'operazione di passaggio dello stesso da 15 a 30 anni per forza di una legge precedente, vuol dire, di fatto, indicare un obbiettivo scientemente irraggiungibile e quindi equivale a sanzionare direttamente l'Ente.

Questo però, per parere diffuso derivante da calcoli attuariali che non possono essere ignoti ad un Governo tecnico, significa in termini pratici abbassare drasticamente le pensioni erogate ed erogabili ed elevare in maniera insostenibile la contribuzione, mentre sempre per legge si tengono bloccate le convenzioni fino ad almeno tutto il 2014, oltre che mortificare le aspettative delle giovani generazioni dei contribuenti.

Il tutto in un Ente privato che non grava sulla fiscalità generale e quindi sulle casse dello Stato, che deriva il suo intero patrimonio dai versamenti personali degli iscritti attraverso un avveduto sistema retributivo/reddituale calcolato su tutta la carriera professionale, che consente di accantonare cespiti per far fronte agli obblighi previdenziali specie nei periodi critici, che le analisi demografiche dei contribuenti all'Ente hanno in maniera preveggente individuato. Oggi per legge veniamo privati della possibilità di calcolare utilmente il nostro patrimonio nei bilanci e veniamo conseguentemente di fatto obbligati a provvedimenti vessatori sui medici: ci troviamo nella situazione di una famiglia parsimoniosa, che ha risparmiato per i momenti difficili e che dalla sera alla mattina si trova privata della possibilità di ricorrere ai propri risparmi per affrontare una criticità alla quale si era preparata, col risultato di essere soverchiata dalla stessa.

Eviti il Governo di dar fiato al sospetto, fin troppo ovvio, che l'intera operazione serva solo per preparare l'esproprio del patrimonio delle Casse privatizzate (circa 50 miliardi) a favore di un vorace e deficitario sistema pubblico.

Compia un atto di giustizia nei riguardi della Categoria, aderendo alla richiesta strutturata in emendamento al D.L., detti giuste regole per consentire all' ENPAM di contabilizzare il proprio patrimonio privato nel calcolo del bilancio tecnico. Ciò non comporta alcun aggravio per l'Erario, l'impegno dello stesso resterebbe nullo come è ora e lascerebbe la manovra a saldi invariati, ma consentirebbe all'ENPAM di proseguire la riforma già avviata ed individuata, che porterebbe a garantire un equilibrio di 50 anni con privazioni sopportabili per la Categoria e non discriminatorie rispetto a quelle richieste al resto della popolazione.

Nessuno può in buona fede ricordare a noi Medici di Medicina Generale la solidarietà sociale e la necessità di fare sacrifici. La nostra professione quotidianamente si fonda su tali principi e collegialmente partecipiamo allo sforzo generale del Paese, sopportando il blocco delle convenzioni e la tassazione del Patrimonio dell' ENPAM, che viene valutato come se avesse natura finanziario speculativa anziché finalità previdenziali, di fatto mettiamo a disposizione dell'Erario pubblico capitali ingenti.

Comprenda, Sig. Ministro, che la nostra richiesta è vissuta dalla Categoria come il riconoscimento di una vitale esigenza di giustizia da affidare al buon senso ed alla coscienza di chi ci governa, ma anche da difendere con ogni mezzo che saremo in grado di mettere in campo, dovesse anche essere necessario il ricorso a forme di autotutela inusuali ed inusitate per dei professionisti che hanno sempre cercato di salvaguardare i propri diritti senza procurare disagi agli assistiti, evitando al massimo il ricorso allo sciopero.

Spoiler!
CAMPORESE, PRESIDENTE INPGI ED ADEPP:
“LE DICHIARAZIONI E L’ATTEGGIAMENTO DEL MINISTRO FORNERO SONO INACCETTABILI”

Le dichiarazioni del Ministro Fornero sono demagogiche, infondate e provocatorie.
E’ gravissimo affermare pubblicamente, come ha fatto oggi il Ministro, che le Casse di previdenza private, prendendo ad esempio l’Inpgi, non sono in grado di garantire quella solvibilità a lungo termine necessaria per pagare le future pensioni, sostenendo che i patrimoni andranno a scemare. Affermazioni che denotano non solo la totale mancanza di conoscenza del settore ma probabilmente logiche che non corrispondono alla verità ma ad un progetto ben preciso che, per correttezza e coerenza, il Ministro dovrebbe rendere pubblico evitando di gettare fango e panico infondato su 2 milioni di professionisti e lavoratori.

E’ inaccettabile che il Ministro dichiari che non le sia stato possibile accedere ai dati sui bilanci. Evidentemente la professoressa Fornero non sa che i bilanci dell’Istituto di previdenza dei giornalisti, da lei accusato, sono pubblicati sul sito dell’Inpgi, dopo essere autorizzati ed approvati da ben 8 organismi di controllo e dallo stesso Ministero del Lavoro.

Il Ministro forse non è a conoscenza del fatto che l’Inpgi ha recentemente varato una riforma che aumenta i contributi e l’età pensionabile delle donne, garantendo sostenibilità a 50 anni, con un patrimonio sempre crescente a partire dai 2,5 miliardi di euro accantonati.

Il Ministro Fornero dimentica che le è stato inoltrato, più di un mese fa ed in anteprima, il primo rapporto sulla previdenza privata redatto ed elaborato dal centro studi dell’Adepp: 300 pagine che contengono tutti i dati che le sarebbero stati utili e le avrebbero così evitato di affermare pubblicamente cose false e sulle quali risponderà in tutte le sedi preposte.

Sottolineiamo infine il metodo irrispettoso usato dal Ministro Fornero, il quale durante le celebrazione del centenario del primo contratto della Federazione Nazionale della stampa ha rivolto accuse pesantissime e prive di fondamento alle Casse di previdenza, puntando il dito contro la gestione dell’Istituto di previdenza dei giornalisti, avvisando i colleghi di tenersi pronti perché la mannaia sui privilegi “ottenuti anche grazie alla benevolenza ed appoggio politico” sarebbe ricaduta anche su loro, non lasciando alcun diritto di replica e disertando la conferenza stampa annunciata.
Il Ministro ancora una volta non accetta alcun tavolo di confronto, anche se più volte richiesto, rifiuta qualsiasi scambio nel segno del rispetto delle reciproche professionalità, assumendo atteggiamenti che non possono trovare spazio in un Paese fondato sulla democrazia.


Maggiori dettagli nel post di un ragazzo che conosco da un altro forum, nella vita non fa il giornalista, ma spiega tutto molto meglio del 99% degli scribacchini che è possibile leggere sui vari giornali.

Spoiler!
Dunque, io ho aspettato il più possibile, ovvero fino all'approvazione definitiva della manovra, prima di scendere in dettaglio su questo argomento, ma nascosti nelle pieghe di questa manovra (su cui il mio giudizio potete trovare nell'altro topic, articolato in dettaglio) il governo Monti ha messo in moto una serie di "piccolezze" che messe insieme costituiscono delle prove provate della malizia di questo esecutivo, o almeno forti indizi di colpevolezza di fronte alle accuse che sono state rivoltegli. Di là ne ho già evidenziate alcune (come il tetto massimo alla minipatrimoniale/imposta di bollo ), ma ce ne sono molte, molte altre (e chissà quante altre ne verranno fuori).

Uno di questi "dettagli", tuttavia, ha conseguenze veramente macroscopiche, vuoi come magnitudine (in numero di persone coinvolte e patrimoni), vuoi dal punto di vista dell'obbrobrio legale-ideologico che è stato partorito dalla Fornero: Mi riferisco al fatto che questa manovra contiene dei provvedimenti che sono studiati ad hoc per far fallire la previdenza privata, e che il fine ultimo sia quello di poterne nazionalizzare i capitali è un po' più che un sospetto.

Partiamo dall'inizio:
Come forse sapete, in Italia esistono varie casse ed enti di previdenza privata per professionisti, organizzate in vario modo. Sono decine, fra cui le più grandi sono la Cassa Forense (CF - Avvocati), l'Enpam (Medici, principalmente medici di famiglia), la CNPADC (Commercialisti), l'ENPACL (Consulenti del Lavoro), INARCASSA (Ingegneri Edili ed Architetti), ma ce ne sono quasi una ventina, per molte altre categorie, fra cui Biologi, Ragionieri, Geometri, Lavoratori dello spettacolo (l'ENPALS), Infermieri, Veterinari, Giornalisti, etc., fino ad arrivare all'ONAOSI (l'ente di previdenza per gli orfani dei lavoratori del settore di sanità).
Nonostante l'Istat, per ragioni di coerenza del paniere, li metta da anni nella categoria degli "Enti pubblici", si tratta di enti ASSOLUTAMENTE PRIVATI, AUTONOMI, privi di rapporti privilegiati con l'amministrazione pubblica, e sopratutto che NON RICEVONO ALCUN FINANZIAMENTO SPECIALE O GARANZIA DA PARTE DELLO STATO.
(Premetto che la maggior parte delle informazioni dettagliate che ho riguardano di preciso l'ENPAM, molte di esse sono estendibili al resto di queste casse previdenziali).
In pratica, ed immagino che qualcuno di voi lo sappia appartenendoci, varie categorie di liberi professionisti non versano i propri contributi previdenziali all'INPS (o all'ormai ex INPDAP), ma hanno costituito da decenni società di categoria a cui si iscrivono ed a cui destinano il proprio sforzo contributivo.
Questi enti sono appunto delle casse di previdenza privata, che amministrano il patrimonio ricevuto dai soci iscritti, ed, in base al proprio bilancio, erogano l'assistenza previdenziale (insomma, danno la pensione). Ripeto un altra volta, sono società completamente private, il cui rapporto con lo stato è riassumibile in: "lo stato ci dà zero, paghiamo un monte di tasse, e se falliamo sono cavolacci nostri". In aggiunta a questo, questi enti devono sottostare a tutta una normativa particolarmente restrittiva in termini di gestione finanziaria, bilancio ed investimenti, proprio in virtù della loro funzione di enti previdenziali. Ed è qui che sta il sucker punch della Fornero, ma ci torneremo.
Inoltre, questi enti sono davvero TRASPARENTI rispetto all'INPS. Non so se lo sapete, ma con l'INPS il metodo contributivo funziona così: Tu gli dai i tuoi contributi ogni anno, non hai idea di che fine facciano e di come vengano usati per pagare che cosa, e non hai idea della pensione che prenderai, perchè ti verrà calcolata in modo preciso solo all'uscita dal lavoro. Invece, il metodo contributivo adottato dall'ENPAM e dalla maggior parte di queste casse è ben diverso: Gli iscritti pagano una loro quota di contributi (decisa dall'ente, che l'iscritto può aumentare entro certi parametri), ed, anno per anno, l'ente calcola la pensione che erogherà all'iscritto in base ai contributi già versati ed alle proprie prospettive di bilancio, e si assume un obbligo di solvibilità previdenziale al riguardo. Molto più trasparente e sensato (anche se immagino possa essere deprimente per un neoiscritto nei primi anni di versamenti ).

Ora, la domanda che sorge spontanea immagino sia: "Tutto molto bello, ma se sono enti privati, che cazzo c'entrano con la manovra?, (al di là del pagare anche loro un fracco di tasse in più fra IMU e imposte di bollo?)"
E qui sta la fregatura. Il governo (voci informate mi dicono proprio il gruppetto fatto da Monti, Fornero e Grilli, ed è probabile che Mastrapasqua ci abbia messo del suo, essendo il principale beneficiario) ha deciso di rivedere le norme che regolano i vincoli di bilancio per questi enti.
In particolare, per le casse previdenziali private, c'è l'obbligo di bilancio di estendere la garanzia di solvibilità a 50 anni, rispetto ai 30 che erano già previsti dalla legge. Tutto questo, in meno di 6 mesi. In pratica, in pochi mesi gli enti previdenziali privati dovranno quasi raddoppiare l'arco temporale per cui devono assicurare la solvibilità previdenziale degli impegni previdenziali. E capirete che si tratta già di un bel colpo basso, dato che è pressochè impossibile riadeguare una pianificazione di questa magnitudine in così poco tempo, senza contare che è la 2a volta in 4 anni che viene fatta una mossa del genere (grazie al mai compianto governo Prodi): 5 anni fa l'orizzonte temporale era di 10 anni: si è quintuplicato in 4 anni. (Mentre l'INPS non ne ha uno )

Già sarebbe un bel casino così, ma è qui che viene assolutamente la parte migliore. Per essere infatti SICURI che le casse private non possano adempiere a quest'obbligo di legge, la nuova norma prevede che questo adeguamento di bilancio NON POSSA ESSERE FATTO TOCCANDO IL PATRIMONIO (mobiliare ed immobiliare) già in possesso dell'ente.
Sì, avete capito benissimo. Il patrimonio PRIVATO, ottenuto tramite le contribuzioni fatte dagli iscritti (PRIVATE) nel corso degli anni non potrà essere usato per adempiere ai nuovi obblighi di legge.
In pratica gli enti dovranno estendere l'orizzonte temporale della propria garanzia di solvibilità SOLO usando il flusso contributivo (in entrata ed in uscita). L'impossibilità di usare il patrimonio legittimamente accumulato tramite i contributi privati degli iscritti lascia quindi agli enti previdenziali solo due vie d'uscita per il breve termine: o ridurre le pensioni (sia erogate sia erogande) di quasi il 25%, o aumentare i contributi in proporzione simile. Follia, considerato che non ci sono soldi pubblici coinvolti.
Era stato proposto un emendamento, che aveva ricevuto consenso bipartisan, per consentire agli enti di usare le rendite del proprio patrimonio per adeguare i bilanci, ma è stato stoppato dal governo, che ha detto che era un punto non negoziabile della manovra.

Se non avete colto l'assurdità e l'ingiustizia di questo provvedimento, pensatela in questo modo (esempio semplicistico e ridotto): Tu vivi con il tuo stipendio, di fronte a certe spese, e sei riuscito negli anni a mettere da parte qualcosa. Ti vengono imposte dall'alto nuove spese, a cui col tuo stipendio non puoi fare fronte allo stato attuale. Ma hai da parte i capitali messi da parte proprio per i momenti di crisi, che consentirebbero ampiamente di far fronte alle nuove necessità. MA non puoi usarli, proprio perchè chi ti impone queste nuove spese ti impedisce di farlo. Quale sarà lo scopo di chi ti fa queste imposizioni....?

Già, cui prodest? Chi ci guadagna?
Semplice. I patrimoni così bloccati dallo stato superano di gran lunga i 50 MILIARDI di €, e sono soldi che fanno davvero gola.
La controproposta del governo infatti è questa: Se gli enti PRIVATI (cattivi, cattivi capitalist pigs!) non sono in grado di adempiere ai loro obblighi in modo accettabile (e chissà di chi sarà la colpa ), allora possiamo proporre di nazionalizzarli, ovvero di assorbirli nell'INPS e di acquisirne il patrimonio, con l'INPS che si potrebbe a quel punto, molto generosamente, farsi carico degli obblighi pensionistici (magari riducendoli, ma comunque molto meno).
E di fronte alla minaccia di vedersi tagliato di 1/5 o di 1/4 le proprie pensioni PRIVATE, i professionisti potrebbero dover fare buon viso a cattivo gioco.

"HO RINEGOZIATO IL NOSTRO ACCORDO, PREGA CHE NON LO FACCIA ANCORA"

Ditemi voi quali altre parole si possono trovare per definire questa gente ed i loro supporter, perchè non me ne vengono di adatte che non implichino il mio ban

Maggiori dettagli dopo pranzo

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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
MessaggioInviato: ven dic 23, 2011 4:32 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Nessuna sorpresa per me, è esattamente quel che mi aspettavo. :cry:

Piuttosto, perché gli spoiler? :g:

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
MessaggioInviato: ven dic 23, 2011 4:57 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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perchè son testi lunghi e non voglio far venire crampi al muscolo del dito a tutti a furia di scrollare la pagina

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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
MessaggioInviato: gio dic 29, 2011 1:25 pm 
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Messaggi: 11287
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un paio di interventi (sempre in quel forum) a favore della riforma:

Spoiler!
disclaimer: sono iscritto inarcassa, mia moglie è iscritta enpav, conosco molte persone iscritte enpam e cassa geometri.

primo: non è vero che lo stato non fornisce garanzie alle casse private, le casse "private" sono enti cui si versano contributi obbligatori stabiliti dalla legge (mica l'adesione è volontaria: se non siete in un ente previdenziale pubblico obbligatoriamente, siete obbligatoriamente in una cassa privata). nota inoltre che le casse erano enti pubblici fino all'altro ieri (es. inarcassa istituita come ente pubblico nel 1958 e riformata come associazione privata con la riforma del 1995)

secondo: non è vero che lo stato non fornisce contributi alle casse private: ogni professionista sa che parte del contributo che versa è "integrativo", ovvero ricaricato direttamente sul cliente (per gli ingegneri è il 4%): questa altro non è che una tassa che viene prelevata dai cittadini (nelle fatture tra professionisti non la si mette) e che viene rigirata alle casse, quindi è un pubblico contributo (per gli ingegneri che versano il 15%, il contributo integrativo vale più o meno il 20% del totale dei versamenti).
tale contributo viene versato anche dai professionisti non iscritti (es. ingegneri insegnanti iscritti alla previdenza inpdap, che versano comunque il 4% a inarcassa, medici del servizio pubblico che versano comunque il 2% ad enpam anche sulle attività NON libero professionali, ed il 12,5% su quelle libero professionali), rappresentando un drenaggio di risorse da inps alle casse private (per giusto che sia: però c'è, chi lo nega mente spudoratamente).

terzo: non è vero che i bilanci delle casse sono trasparenti. esempio proprio inarcassa, che recentemente ha operato delle modificazioni di denominazione di cespiti MILIARDARI all'interno del proprio bilancio, proprio per NON svelare agli iscritti la quantità di perdite che sta subendo, ed il cui bilancio è più oscuro di una palude a mezzanotte, con ripetute polemiche portate avanti da numerosi rappresentanti degli iscritti sui forum dedicati ma anche sugli organi di stampa non specializzati. il divieto di usare il patrimonio per coprire la sostenibilità è dovuto alle ripetute operazioni di questo tipo compiute in passato (che servono a nascondere le perdite subite con gli strumenti derivati, cammuffando i derivati come se fossero capitale azionario o addirittura immobiliare)

quarto: non è vero che le casse sono in forte attivo: alcune hanno deficit clamorosi (es. la cassa dei geometri) che fanno temere per la loro sopravvivenza a medio termine. molti enti previdenziali si reggono sul fatto che il loro rapporto iscritti/pensionati è >10 (es. inarcassa, attualmente 14 iscritti pagano 1 pensionato), mentre per inps tale rapporto è 1,5 a 1. le riforme introdotte sull'allungamento della sostenibilità sono indispensabili per evitare di continuare a drenare risorse dai molti iscritti giovani, che poi quando saranno pensionati con un rapporto pari a quello di inps si troverebbero con una cassa svuotata del patrimonio (vedi punto precedente) e senza abbastanza introiti per reggere un rapporto iscritti/pensionati come quello di inps.

quinto: non è vero che il sistema contributivo viene imposto alle casse. inarcassa funziona ancora col sistema retributivo, il contributivo c'è solo per chi versa il minimo (è una delle misure, insieme con la triplicazione dello stesso, necessarie per contrastare il fenomeno crescente delle "finte" professioniste, disoccupate che aprono partita iva e si iscrivono alla cassa solo per lucrare il contributo maternità). questo sistema ovviamente verrà mantenuto fino all'ultimo dalle casse, per salvaguardare la pensione di chi ci sta per andare (che sono gli unici che votano e quindi dominano i consigli e le posizioni rappresentative, mentre i giovani non si preoccupano, perchè pensano che tanto fra trent'anni le pensioni non ci saranno più). ho sentito con le mie orecchie il tesoriere dell'enpam spiegare che un iscritto con i suoi redditi e anzianità che andrà in pensione tra vent'anni avrà una pensione inferiore del 40% rispetto alla sua (da lui definita "un po' inferiore" ). e questo sarebbe un sistema che si regge per conto suo in cui non bisogna ingerire?

sesto: non è vero che INPS nasconda il trattamento previdenziale. sul sito di inps qualunque iscritto inps può simulare il trattamento pensionistico che riceverà, sulla base dei contributi versati fino ad ora. gli unici che fanno eccezione sono i precari iscritti alla gestione separata, giacchè queste pensioni risulteranno inferiori alla minima sociale, sicchè il calcolo non ha senso (è pur vero che il calcolo non c'è per nascondere ai precari la realtà del futuro che aspetta loro: ma di questo risultato bisognerà pur ringraziare chi la precarietà l'ha creata ed introdotta nell'ordinamento. o no?)

settimo: temi fortemente per un aumento dei contributi del 25%? bene, inarcassa si trova nel bel mezzo di un adeguamento dei contributi con aumento del 60% (SESSANTA per cento, da 10% a 16% con progressione dell'1% all'anno), fatto proprio per garantire la sostenibilità 50ennale (a scanso di equivoci: approvato DUE anni fa, quando monti era ancora nel board BCE e la crisi un'invenzione dei giornalisti antiberlusconiani). a dimostrazione del fatto che tutte queste casse si reggono con gli stuzzicadenti e il vinavil (vedi punto 4) e che l'adeguamento degli orizzonti è più che opportuno

l'unica cosa vera è l'appetito per il patrimonio immobiliare.
il che è normale, giacchè se non si porrà un freno alla gestione di questi enti, fra vent'anni nessuno di loro sarà in grado di pagare alcunchè, e i debiti rimarranno in mano allo stato che se ne dovrà fare carico.
poi se preferite credere alla storiella dei sinistri vampiri, prego.


Spoiler!
Cita:
Il nocciolo è capire se è vero che è richiesta questa garanzia a 50 senza poter usare i propri asset, e quali conseguenze porta.

certo che è vero: sta nell'art 24 comma 24 della manovra: se le casse private non prevedono modifiche ai contributi che prevedano la sostenibilità 50ennale senza intaccare il patrimonio, passeranno forzatamente al contributivo (art 24 comma 2), rispetto al retributivo attuale.

quello che jaqen (ndImp: l'autore del post originale) non coglie è che oggi la maggioranza delle casse private semplicemente non incassa abbastanza contributi per pagare le pensioni che paga (e sempre più pagherà: perchè il rapporto iscritti/pensionati è in rapido calo e nel giro di una trentina d'anni si adeguerà a quello inps da valori attuali 10 volte maggiori): senza questi obblighi imposti, le casse private continuerebbero a pagare pensioni retributive senza potersi permettere di pagarle, perchè sono governate da gente che in pensione sta per andarci.

nel giro di pochi anni, senza la proibizione dell'uso del patrimonio per coprire le erogazioni, le casse si troverebbero ad essersi mangiate il patrimonio (che oggi garantisce importanti rendite) per pagare le pensioni dei (pochi) pensionati, lasciando i (tanti) giovani iscritti con un pugno di mosche in mano: a quel punto l'assorbimento in inps non sarebbe più un incameramento di lauti patrimoni, ma soltanto una contabilizzazione di disastrose perdite e debiti.

per fare l'esempio di inarcassa che è quello che conosco meglio, e presto conoscerai anche tu , senza la riforma imposta dal cattivissimo prodi, il patrimonio dell'ente sarebbe andato via via eroso per pagare le pensioni fino ad esaurirsi nel 2027 (il calcolo è di inarcassa stessa), cioè fra meno di vent'anni: l'anno successivo la cassa sarebbe fallita, e tutti gli ingegneri ancora viventi sarebbero rimasti senza pensione, confluendo in inps alla minima sociale oppure scaricando sulla fiscalità generale un'immane quantità di debiti.
la riforma (pur dolorosa) appena approvata garantisce che questa erosione del patrimonio comincerà solo a partire dal 2042: abbiamo 30 anni di tempo per pensarci.

in pratica l'atteggiamento di jaqen è quello di un giovane che lotta perchè ai professionisti anziani vengano garantite ancora per qualche anno pensioni doppie di quelle che avrà lui. sbraita contro lo stato ladro, quando il furto a sue spese lo sta perpetrando la generazione di professionisti che gestisce le casse, ed in pensione sta andando ora, lasciando la patata bollente a quelli come lui (e noi).
e protesta vibratamente perchè vorrebbe che per continuare a pagare queste pensioni alle casse fosse permesso di mangiarsi il patrimonio le cui rendite dovrebbero pagare la sua


in sintesi: la situazione delle casse private (che poi private al 100% non sarebbero), sarebbe buona attualmente perchè la quantità di contribuenti è superiore alla quantità di persone che ricevono la pensione (in virtù dell'aumento di laureati nel corso degli ultimi 50 anni). visto che la cosa è destinata a finire, lasciando le cose così come stanno, le casse sono destinate ad esaurirsi, per cui la mossa di Monti servirebbe a fare in modo che le casse private siano ancora in buona salute quando gli attuali contribuenti andranno in pensione.
sinceramente, sono confuso.

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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
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Sette anime smarrite
s'aggiravan per il mondo
poi qualcuno le ha chiamate
per un triste girotondo

Sette anime vaganti
per il mondo eran smarrite
ora il cielo oppur l'inferno
le han tutte qui riunite

Sette anime diverse
che il destino ha qui raccolte
per un caso per conoscerle
per deciderne la sorte?


ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagine

Sette anime dannate
vennero a mangiare
una fece indigestione
solo sei ne son restate


Immagine

Sette anime dannate
se ne andarono a dormire
una fu trafitta a morte
solo cinque son restate


Immagine

Sette anime dannate
provarono a scappare
ma fuggendo da se stesse
solo quattro restate


Immagine

Delle anime dannate
una, avida, ha scordato
che se troppo in altro andate
prima o poi precipitate


Immagine

Delle anime dannate
una volle nel mistero
penetrare con la testa
e due sole son restate


Immagine

Sette anime dannate
sei all'inferno sono andate
ma nel gioco un trucco c'è
una resta sai chi è?


Immagine

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i conti non tornano...che fine ha fatto la gelmini?

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Nell'ultima strofa "6 all'inferno sono andate"...
Comunque era per dire che se ne possono andare tutti, ma ohibò B. resta

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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
MessaggioInviato: ven dic 30, 2011 9:19 pm 
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ilvecchio ha scritto:
penetrare con la testa

ma che schifo :evil:


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 Oggetto del messaggio: Re: po(non)litighiamo! - Vol.2
MessaggioInviato: ven dic 30, 2011 9:24 pm 
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Pensa, Brunetta forse ci sta tutto.


No no non devo pensare a certe cose....

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