Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: #354 - Miseria e crudeltà
MessaggioInviato: mer mar 02, 2016 1:13 am 
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Iscritto il: mer feb 17, 2016 5:26 am
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salconte : ormai hai appassionato tutti con la tua evidente bravura fumettistica. Hai un futuro radioso come sceneggiatore, fai lo sberfeffo a Simeoni (non che ci voglia molto, comunque). A quando il sequel con l'altra prostituta ammazzata di questo mese?

Immagine



Capisco che non sia una musa dalle poppe ispiranti come Claire, ma sono sicuro che qualche bella accoltellata si riesce a farla venire alla fine fuori.





Lux

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«Conosco la mia sorte. Il mio tempo non è ancora venuto. Alcuni eroi nascono postumi.»
(Friedrich Nietzsche)


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 Oggetto del messaggio: Re: #354 - Miseria e crudeltà
MessaggioInviato: mer mar 02, 2016 12:52 pm 
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Iscritto il: ven feb 26, 2016 6:14 pm
Messaggi: 1
Salve Lucifer ( e luciferini vari ), sono Il Capo, 50% LETTERARIO DI Salconte, l'altra metà della coppia artistica, l'autore in questo caso delle "due righe" dedicate alla prostituta in questione. Un seguito, dici? Chissà, le vie dell'orrore sono infinite.
Come le ispirazioni del duo Salconte Il Capo.
Chi vivrà, leggerà. Quindi sforzatevi di restare vivi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: mer lug 18, 2018 9:46 pm 
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Iscritto il: lun ott 06, 2014 3:53 pm
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Riprendo questo topic per un semplice motivo: su EFP e Wattpad le fanfiction di Dylan Dog non vanno molto alla moda. (Anzi, a malapena esistono.)
Quindi, visto che ho deciso di riprendere a scrivere cose con un inizio e una fine e anche pubblicarle, ho deciso di mostrare anche a voi l'ultima delle mie fatiche: una fanfiction su due dei personaggi più odiati della serie! :g:
(Scrivere di Rania e Tyron è difficile. Inoltre, non sapendo niente sul passato di questi due, mi sono immaginata varie cose)

Spoiler!
- Hai intezione di sposarla?-
Tyron, che stava mettendo in ordine i documenti sulla sua scrivania, alzò la testa, confuso dalla domanda della collega.
- Cosa?-
- Parlo di Janet. Tu... hai intenzione di sposarla?-
Gli uffici della polizia erano ormai vuoti. I poliziotti si stavano cambiando velocemente per tornare a casa e sedersi sul divano o rivedere la propria famiglia.
Tyron Carpenter e Rania Rakim, gli ultimi due arrivati, pieni di ambizione, erano rimasti per finire alcune pratiche e soprattutto per parlare. Nonostante lavorassero sempre in coppia, Rania aveva notato quanto poco tempo avesse per parlare con il suo collega della loro vita privata.
Sembrava passato un secolo dai tempi della scuola di polizia, quando fra un test e l'altro si confidavano tutto.
Ora Tyron le sembrava un'enigma, evitava in ogni modo di mescolare il lavoro e la vita privata che si stava lentamente costruendo con la sua fidanzata Janet.
E per questo motivo Rania lo ammirava, ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di chiedersi da che parte stesse lei.
Era sua amica, ma anche sua collega. Lei coesisteva in due mondi che per l'uomo non dovevano in alcun modo incontrarsi.
Tyron infilò i vari fogli in una cartella che ripose con cura nella scrivania e cominciò a chiudere i vari file al computer. Rania si appoggiò al bordo della scrivania, accanto a uno dei computer più antiquati che avessero mai visto e, con le braccia incrociate, lo fissò insistentemente aspettando una sua risposta.
- Allora?-
- Non lo so. Devo ancora pensarci.-
- Siete fidanzati da solo un anno, fai bene a pensarci bene...-
- Prima di sposarla dovrei aspettare di essere promosso.-
Fu come se qualcosa, in quel momento, nel cuore della poliziotta, si sgretolasse, come se l'ultima sua speranza cedesse.

Lui aveva già deciso di sposarla.
Aspettava, ma in cuor suo sapeva già che era quello il suo destino.
Uno destino dove lei non sarebbe stata per sempre al suo fianco.


Sforzò un mezzo sorriso, ma non volle incontrare lo sguardo di Tyron, che si era rialzato verso di lei, per poi ripassare allo schermo del computer.
- Non capirò mai come si usano questi cosi...-
- Siamo appena entrati a Scotland Yard e tu pensi già ad avere una promozione... dovresti correre meno, ragazzo.- Disse quasi ridendo, una risata finta che lui non colse.
- Non posso chiedere la mano di Janet con la consapevolezza che potrei rimanere fuori di casa tutta la notte.-
- Potremmo chiedere di fare solo la pattuglia giornaliera...-
- Ho già deciso, Rania.-
Questa frase metteva la parola fine a ogni loro conversazione. Quando lui prendeva una decisione, era irremovibile. Questo lei l'aveva imparato ormai bene, sapeva che era entrato nel loro linguaggio, un linguaggio fatto di parole e di gesti di cui solo loro potevano capire il vero significato.

Si chiedeva se anche lei lo avrebbe avuto.


Tyron salvò l'ultimo file e riuscì finalmente a spegnere il computer. Rania si staccò dalla scrivania e si avviò a prendere la giacca, quando la voce del collega la raggiunse.
- Te ne vai già?-
- Io ho già finito. Stavo aspettando te, magari saremmo potuti andare in quel pub che ti piace tanto, ma forse hai già un appuntamento con Janet...-
- Lei è impegnata fino a tardi.-
L'uomo si alzò e si avvicinò all'amica.
- Inoltre non mi perderei mai una cena al Wiston's pub.-
Le sorrise. Rania sapeva di dover essere grata all'universo di avere la possibilità di essere una di quelle poche persone che avevano il lusso di poter vedere quel gesto così semplice, ma allo stesso tempo così rado da parte di Tyron Carpenter.
Allo stesso tempo, però, soffriva nel sapere di non essere l'unica donna a cui era destinato quel sorriso.

Aveva sbagliato.
Non avrebbe dovuto lasciarti andare.


Anche lei ricambiò quel gesto e, dopo aver recuperato le rispettive giacche, andarono a prendere l'ascensore.
- Lei... non è gelosa?-
- Cosa?-
- Siamo amici da anni, lavoriamo assieme e siamo addirittura assieme nelle pattuglie. Conosco donne che avrebbero obbligato il fidanzato a troncare ogni rapporto con altre donne.-
- No, Janet è diversa. Lei sa bene che non la tradirei mai e ha capito anche la natura del nostro rapporto. Sei la mia migliore amica, Rania, sei una delle persone più importanti della mia vita. Non avrei mai permesso che qualcuno ci obbligasse a smetterci di vedere.-
Ancora una volta, sentendo quelle parole, Rania Rakim non seppe come sentirsi.

Forse lui non aveva mai pensato a me
come la donna adatta per lui.


E questo la faceva soffrire, le pareva di sentire lo stesso dolore straziante di quando Tyron le aveva presentata colei che sarebbe divenuta la sua futura sposa.

Ma allo stesso tempo non avrebbe permesso a nessuno
di mettersi in mezzo al loro rapporto.


Rania sapeva che avrebbe per sempre potuto fare affidamento su Tyron, sapeva che lui sarebbe sempre stato al suo fianco, che non l'avrebbe lasciata andare, anche se la sua vita si sarebbe sdoppiata: avrebbe vuto una vita privata con la sua famiglia e una vita lavorativa nella quale lei sarebbe esistita.
Quando l'ascensore arrivò al piano terra e le porte si aprirono, Tyron sfiorò la spalla dell'amica per richiamare la sua attenzione.
- Tu verrai al mio matrimonio, vero?-
Sì, lei sarebbe venuta e l'avrebbe accettato. Nonostante tutte le lacrime che aveva versato in precedenza, lei sarebbe rimasta lì in piedi, solida come una roccia, a condivedere la felicità della persona che amava di più.
E avrebbe accettato di non essere più l'unica donna nella vita di Tyron, avrebbe accettato l'idea che qualcuno migliore di lei aveva preso il posto a cui lei credeva di essere destinata.
Andava bene, si diceva.

Lei non avrebbe potuto fare comunque nulla,
no?
A lei andava davvero bene, non è così?


Tyron le sorrise ancora.
- Grazie Rania.-
Andava davvero bene, perché lei sarebbe rimasta al suo fianco, nonostante tutto.
E Rania gli sorrise ancora, consolata nel pensiero che anche se sarebbe esistita in una sola delle sue realtà, almeno sarebbe rimasta nella sua vita.
- Ora sarà meglio coprirsi per bene... sembra che stia per piovere.-


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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: mer lug 25, 2018 11:21 pm 
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Iscritto il: mar ago 20, 2013 2:40 pm
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Brava Yulin... un giorno secondo me vedremo in giro qualche tuo libro...

_________________
...M...


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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: gio ago 29, 2024 3:50 pm 
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Iscritto il: gio nov 16, 2023 10:45 pm
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STATO BRADO

Introduzione e necessarie spiegazioni: Stato Brado è un piccolo cortometraggio a cui sto lavorando da ormai due mesi, ambientato nell'universo di Dylan Dog 666. Tutto parte dall'aver realizzato di essermi completamente dimenticata di cosa parlasse davvero DYD666 e di ricordarmelo solo come un evento strettamente concettuale successo ad un certo punto, di qui venne l'idea di ricostruirne l'universo "a memoria". La storia segue un singolo giorno della "vita" di "Dylan" e illustra come i diversi personaggi hanno reagito al decadimento del loro universo e alla consapevolezza di essere un progetto fallito. Ah fra l'altro questa è la sceneggiatura per il cortometraggio, quindi è scritta così come veniva.
Dedicato a tutti i lettori che hanno abbandonato DYD

Sezione 1
Dylan è nel galeone, sta dormendo. È svegliato da delle goccioline, alza lo sguardo e vede un mostro a due teste arrampicato sul soffitto.
DYD: “Ough, buongiorno anche a te”
Riprendendo coscienza realizza di essere volato di sotto dal letto. Balza in piedi, traballa un po’ per il sonno, raggiunge una vanga nell’angolo opposto della stanza. Torna a scacciare il mostro, che nel frattempo è già cambiato rispetto a com’era prima, ma non troppo per accorgersene.[1]
DYD: “Suvvia, quante volte ti ho detto che sul soffitto non ci devi stare??”
Batte il metallo contro una delle teste del mostro, non si smuove.
DYD: “Guarda che il legno è marcio, poi crolla e ti fai malissimo.”
Batte di nuovo il metallo, ma più forte. La creatura fa un verso strano, un pianto ma anche un ringhio, sembra un’automobile. Scende sul pavimento.
DYD: “Bene, rimani lì. Mi raccomando stai lontano dall’attrezzatura che la spacchi. La ricerca la continui poi dopo.”
Dylan si veste[2] ed esce, da dentro sembrava che il galeone stesse sottoterra però è in superficie incagliato nel terreno. Fuori c’è il galeone e basta, il resto è una lastra bianca perfettamente uniforme che continua all’infinito oltre l’orizzonte.
Nota 1 – Il cambiamento improvviso grafico dei personaggi si riflette anche sull’ambientazione, i cambiamenti vanno messi in luoghi dove non c’è niente che attiri attenzione così non se ne accorge nessuno.
Nota 2 – Per indicare che si è vestito, mettere il rumore di dei panni e sostituire i vestiti suoi con la magliettina dei metallica.
Sezione 2
Entra in macchina, mette in moto, inserisce un CD nel lettore. Il suono è pesantemente distorto.[1]
DYD: “Porco giuda, se quelli là fuori si dimenticano anche la musica mi ammazzo.”
Parte, in mezzo alla nebbia s’intravede la sagoma di scotland yard.
DYD: “Bah, sempre meglio di stare col rumore del motore nel cervello. Ma dico io, se lo potevano ricordare almeno un po’ di venticello.”
Continua a guidare, la sagoma si fa sempre più nitida e vicina. Arriva a scotland yard, ferma la macchina, tira il freno a mano.
Nota 1 – La canzone nel CD è Biblia Biblia mia, è l’ultimo ritornello della canzone Licantropo (Sushi e coca, Marta sui Tubi) rallentato di tantissimo. Doveva essere inserita in una serie analog horror di Nove, però non l’ha mai fatta quindi ora la uso io.
Sezione 3
Esce dalla macchina, entra dentro l’edificio. Nonostante sia un palazzo enorme, soltanto un corridoio è accessibile. Ci sono dei poliziotti incastonati nelle pareti o diventati tutt’uno con l’arredamento. Gli unici che riescono a mantenere una certa autonomia mentale e fisica sono Carpenter e Rania, stanno in fondo al corridoio a chiacchierare. Lei si accorge che c’è Dylan e lo saluta con la manina.
RKM: “Ciao, bastardo.”
CPR: “Vedo che non si sono ancora dimenticati di te, eh?”
DYD: “Vedo che il tuo caratteraccio sopravvive alle dimenticanze, eh?”
CPR: “Bloch ti aspetta in ufficio, ciarlatano.”
Dylan raggiunge l'ufficio[1], Bloch sta alla scrivania, sta scrivendo qualcosa su un foglio bianco.
DYD: “ ‘Giorno, papà, com’è il bilancio?”
BCH: “ Male, è dal ‘21 che il bilancio è negativo, però è meglio se ne parliamo davanti ad una birra.”
Dylan e Bloch rimangono fermi, la stanza si disgrega e si ricompone. Lo spazio non è ben definito, dei bicchieri si sono materializzati nelle loro mani però c’è del vapore. Per ragionare meglio Dylan e Bloch si trovano o al pub o alla sauna, però le due celle di memoria che conservano queste informazioni si sono sovrapposte dando vita ad un ambiente molto bizzarro.
BCH: “Cosa volevo dire… ah, Cameroon ti ha dato noia, prima di entrare?”
DYD: “Se solo capisse cosa significa davvero essere cronicamente stabile[2]…”
BCH: “Non ti offendere, old boy. È nella sua personalità di sfondo odiarti ed è il suo tratto caratteriale più accentuato, dimenticarlo vuol dire dimenticare la sua esistenza.”
DYD: “Lo so perfettamente. In un certo senso vorrei accadesse, lui che ha la possibilità di andarsene. Comunque, ti stavo chiedendo dei bilanci.”
BCH: “Giusto… Sta diventando sempre più difficile, i censimenti sono fatti in acquisito[3] e noi stessi ci dimentichiamo di averli fatti. Stando ai pochi dati rimasti, al mondo sarebbero rimasti poco meno di una dozzina d’individui.”
Dylan si mette a contarli, anche con un certo sforzo. Conta iniziando dal pollice anche se in Inghilterra si conta iniziando dall’indice. Fra un nome e l’altro c’è una piccola pausa.
DYD: “Io, te, Carpenter, i due tizi nel veliero, Groucho, l’altra tizia che sta con Groucho, Rania… Anna c’è ancora?”
BCH: “Cam… Carpenter dice di averla vista vagare nel vuoto per qualche secondo.”
DYD: “Bene, poi chi altro è rimasto… Quello che dirige il traffico?”
BCH: “Chi?”
Dylan non sa come rispondere, beve il suo tè in silenzio. Appoggia la tazza sul tavolo. (usa uno shot sulla tazza come transizione per tornare all’ufficio.)
DYD: “Beh, ciò che resta mi pare parecchio stabile, temo ci sia bisogno della dimenticanza assoluta.[4]”
C’è un piccolo momento di silenzio.
BCH: “Quello dipende tutto dai ragazzi attivi, anche se tutta la testata si fermasse ci vorranno decenni prima della dimenticanza assoluta. È meglio se non ci pensi.”
DYD: “Sì, non voglio pensarci.”
BCH: “Ah, per tirarti su il morale, ti ho preso un regalo.”
Bloch tira fuori uno scatolone da dietro la scrivania.
DYD: “oh??”
BCH: "Lo abbiamo trovato durante un sopralluogo, so che a te queste cose piacciono.”
Dylan apre lo scatolone, dentro sta la scritta “FINE DELL’EPISODIO” che sta di solito in basso a destra alla fine di ogni albo.
DYD: “è bellissima! Grazie vecchio, la porto a casa, starà benissimo assieme alla scritta “CONTINUA”!”
Dylan esce, saluta Carpenter e Rania, lui però non ricambia. Torna in macchina.
Nota 1 – L’ufficio di Bloch è l’ufficio “normale” ma disegnato a memoria, lui c’è, la scrivania c’è, la mappa enorme dietro c’è, sta anche il telefono a cornetta anche se non dovrebbe esserci perché l’universo 666 è moderrrno però c’è comunque.
Nota 2 – La stabilità cronica viene dal fatto che è impossibile dimenticarsi che in Dylan Dog 666 sta Dylan Dog, quindi mentre tutti gli altri hanno una sorta di beneficio del dubbio che li può portare ad essere dimenticati e “morire”, Dylan è destinato a rimanere anche quando tutto il mondo sarà invaso dal nulla.
Nota 3 – Gli avvenimenti in “acquisito” sono quelli che accadono durante la storia, gli eventi di “sfondo” sono tutte quelle informazioni che vengono date al lettore senza fargliele vedere.
Nota 4 – La dimenticanza assoluta è il dimenticarsi dell’esistenza di TUTTO Dylan Dog.
Sezione 4
Dylan va in macchina, la musica riparte da dove l’aveva lasciata.
DYD: “Eh già, a casa. Saranno due anni non vado a casa, ormai è un magazzino.”
Continua a guidare, appare una sagoma nella nebbia.
DYD: “Dovrei trovare la forza di ritornarci stabilmente, è il luogo più stabile che mi rimane, però… Non mi piace.”
Arriva a casa, esce dalla macchina, non spegne nemmeno il motore.
L’interno è un delirio: Decine di statue si sovrappongono, la maggior parte delle stanze sono sparite e rimane soltanto il corridoio e lo studio. Il pavimento a scacchi però rimane pulitissimo e intatto. Dylan raggiunge lo studio, dentro casa c’è silenzio assoluto, il silenzio amplifica il rumore dei suoi passi e dei suoi respiri. Nello studio c’è un’altra persona, è così degradata che non si riesce a capire chi sia, è parzialmente inglobata dalla poltrona. Dylan posa la scritta assieme all’altra e torna indietro molto più velocemente di come era entrato, prende la macchina, fa manovra e sfreccia verso il galeone. Si sente che sta respirando molto più velocemente di prima.
Sezione 5
Dylan torna al galeone, al suo ritorno trova che il mostro ha ripreso stabilità. Il mostro non era altro che Xabaras e Nessuno fusi insieme in un modo strano, qualcuno, da qualche parte, si dev’essere ricordato che c’erano anche loro nel ciclo666. Nessuno sta accucciato in disparte nell’ombra mentre Xabaras fissa attentamente un buco nel muro.
DYD: “ ‘Giorno, papà.”
XBR: “Ho visto sorgere il sole, è stato bello”
DYD: “Ough, a vederti pensavo eri più stabile… Uno: Sono le undici, quindi non so cos’hai visto. Due: Quella frase non è tua.”
XBR: “La mia parte umana tende a confondersi. Fra l’altro, chi è che parlava così, due frasi alla volta? Era amica tua, no? Quella mora, alta...”
DYD: “Non era bionda?”
XBR: “Me la ricordavo mora.”
DYD: “Vabbé, lei è sparita da un bel po’ quindi è inutile starci a ragionare.”
Dylan da un’occhiataccia a Nessuno, tira un sospiro, Xabaras si accorge solo ora di Nessuno.
XBR: “...oh, caro ci sei anche te!”
Piccolo momento di silenzio, Xabaras si avvicina leggermente a Dylan.
XBR (sottovoce): “…come si chiama?”
DYD (sottovoce, tremolante): “Non lo so, quello lì è roba tua. Non chiederlo a me porco Giuda.”
piccola pausa.
XBR: “Adamo, ti va di fare un giro in barca?”
Nessuno non risponde.
XBR: “È romantico, non che m’interessi, però non staremo stabili per molto tempo e non voglio starmene rannicchiato in un angolo a piangere.”
Nessuno si alza, Dylan fa un sospiro di sollievo.
DYD: “Bene, io rimarrò qua a suonare un po’ il clarino. Dov’è l’hai messo?”
NSN: “Non lo so.”
DYD: “Come non lo sai?? L’hai preso appena sono arrivato.”
NSN: “Non c’è, non mi sembra d’averlo visto.”
Dylan sbotta di brutto, si avvicina pericolosamente a Nessuno. La cosa è che Dylan è nello stile di Roi ed è un bestione di 1,90 mentre Nessuno è nello stile di Stano ed è piccolissimo.
DYD: “MI PRENDI IN GIRO!? IL TUO UNICO COMPITO ERA TENERMI QUEL CAZZO DI CLARINO E L’HAI PERSO?! FIGLIO DI MERDA TI CAVO GLI OCCHI”[1]
Xabaras gli da una labbrata[2] tremenda, Dylan non se lo aspettava e cade a terra.
XBR: “Non rifartela con lui, disgraziato.”
DYD: “…”
XBR: “Il clarino l’hai portato tu in acquisito, no? Si saranno dimenticati che ce l’hai portato e sarà “tornato” a casa tua, ti c’accompagno.”
Nota 1 – La scena dovrebbe imitare il modo di arrabbiarsi che aveva Dylan nei primi numeri. La differenza è che nei primi numeri Dylan aveva generalmente ragione ad arrabbiarsi mentre qua è schizzato e basta.
Nota 2 – “Labbrata” mi sa che è toscano, è un colpo dato sulle labbra con il dorso della mano. Perché l’unica volta che si vede Xabaras dare una botta a qualcuno è una labbrata potentissima a Nessuno quindi mi sa che il suo modo di difendersi è quello. Si vede quella di dare schiaffi poderosi è un’abilità che s’impara dopo che diventi padre.
Sezione 6
Dylan e Xabaras escono dal vascello, prendono la macchina (quella di X).
XBR: “Ah, comunque, ho visto che stanno diversi medicinali sul tavolo… Ho controllato la loro composizione e non c’è niente che mi aiuti col siero, buttali via.”
DYD: “Ma cos’hai capito? Quella è roba mia.”
piccola pausa.
DYD: “...Posso mettere un po’ di musica?”
XBR: “Non puoi. Cioé, non ci vedo niente di male, però non ho album, non ho CD, non ho nulla.”
DYD: “ah, perché tu non ascolti mai nulla?”
XBR: “No. Ho bisogno di concentrazione mentre guido.”
DYD: “COME FAI!? SENZA MUSICA SMATTO”
XBR: “Me ne sono accorto. Comunque, quei due laggiù sono amici tuoi?”
Davanti all’appartamento sta una volante della polizia, appoggiati al cofano stanno Bloch e Carpenter, parlano ma sono troppo lontani per capire cosa stanno dicendo.
DYD: “Sì… Non capisco perché siano andati a casa mia, ormai è anni che vivo nel galeone.”
Sezione 7
Xabaras parcheggia, tira il freno a mano. Dylan esce immediatamente dall’auto, lui invece rimane dentro.
CPR: “Guarda là! Quanta gente hai truffato per comprarti quell’affare??”
DYD: “Non è mio. Cosa ci fate qui?”
BCH: “Rania ha di nuovo perso il cervello e non sappiamo dove sia finita. L’abbiamo cercata a casa tua ma non c’era, in compenso abbiamo trovato questo.”
Bloch porge il clarinetto a Dylan.
DYD: “Grazie, papà… Io non l’ho vista.”
BCH: “Benissimo. Non è in caserma, né a casa tua né al galeone, allora vuol dire che o l’abbiamo dispersa per sempre nel vuoto o è ad Harlech.”
DYD: “Se è ad Harlech forse possiamo salvarla.”
CPR: “Dobbiamo andarci subito! Non possiamo lasciare che quel bastardo le faccia del male.”
BCH: “Bene, io andrò a cercarla nel piano, sperando non si sia allontanata troppo.”
Carpenter e Dylan tornano in macchina.
DYD: “Metti in moto e portaci ad Harlech, veloce, hai un’arma con te?”
XBR: “Ehi! Quanta furia, ragazzo.”
Mette in moto, parte
XBR: “Ho la mia pistola in tasca, a che ti serve?”
CPR (a Dylan): “Porca puttana ma questo è scemo”
DYD (a Carpenter): “Abbi pazienza, è sempre instabile e non sa cosa sia successo negli ultimi tre anni.”
DYD (a Xabaras): hai presente Groucho?”
Ci pensa un pochino.
XBR: “...sì.”
DYD: “Ecco, il signorino c’è rimasto male che la sua “grande occasione” di rinascere come personaggio è andata male e ora picchia a sangue chiunque gli si avvicina.”
Xabaras ha l’illuminazione.
XBR: “Giusto! Il nemico principale non dovevo essere io ma il tuo assistente.”
DYD: “Cosa c’entra ora il mio assistente? Lui è al galeone. Comunque se hai altre domande su cosa sia successo mentre eri instabile chiedi pure.”
XBR: “Non credo avrò il tempo perché siamo appena arrivati.”
Tutti e tre scendono dalla macchina, armati con cosa hanno trovato.
Sezione 8
Dell’ospedale rimane a malapena il cortile davanti, l’ingresso principale e qualche corridoio, c’è della nebbia molto fitta.
Camminano in religioso silenzio verso l’ingresso, si sente urlare da dentro, non è un urlo di dolore ma un richiamo.
CPR: “C’è! È dentro!”
DYD: “Merda, se urla così forte lui la troverà subito. Dobbiamo fare in fretta.”
Entrano dentro. È completamente buio, Carpenter prende la torcia che ha in equipaggiamento. Rivela così enormi macchie di sangue, graffi, mobili tirati contro il muro con forza tale da incastonarli nel cemento e porte in metallo scardinate a calci. Nessuno dice niente. Da lontano si sente il rumore di passi e stridi metallici.
DYD : “Porco Giuda! Spegni la luce!”
Carpenter spegne la torcia, i rumori si fanno più forti, si fermano, poi tornano indietro.
Riprendono a camminare, quando riaccende la luce la stanza è cambiata ma in modo che non si noti troppo. Vanno dentro una specie di saletta ricreativa (?), trovano Rania seduta su un mobile distrutto, guarda fuori da una grande finestra. Carpenter le mette una mano sulla spalla per indicarle di andare via di lì, lei si spaventa tantissimo perché del tipo chi cazzo sei???
RKM: “أنا أسف ،لم اكن اراك قادماً ” (“Scusa, non vi avevo visti entrare[1].”)
CPR: “Eh?”
XPR: “Ha chiesto scusa, non ci aveva visto entrare.”
DYD: “Da quando sai l’arabo?”
XBR: “Da sempre? Per ora le mie conoscenze di sfondo stanno resistendo.”
CPR: “Lei ha sempre parlato inglese con noi, forse può capirci. Rania, ci capisci?”
RKM: !اكيد (“Certo che vi capisco!!”)
XBR: “Ha detto di sì.”
CPR: “Bene, ma parla più piano.”
DYD: “Quindi è unidirezionale, dev’essere una mutazione causata delle dimenticanze.”
CPR: “Fin lì c’arrivavo anch’io.”
RKM: “هل رأيت اختي عندما كنت تأتي هنا؟ “ (“Avete visto mia sorella, mentre venivate qui?”)
XBR: “Chiede se abbiamo visto sua sorella da qualche parte.”
DYD: “è a Scotland Yard, ti sta aspettando.”
RKM: “هذا ليس صحيح ، أنني بحثت عليها في كل مكان وأنها ليست في مؤكز الشرطة. ” (“Non è vero, l’ho cercata ovunque e non è in caserma.”)
XBR: “Non ti crede, dice di non averla vista da nessuna parte in caserma.”
DYD: “Ough… Era scappata, l’ha ritrovata Bloch mentre vagava nel bianco e l’ha riportata al sicuro.”
RKM: “فعلاً ؟ جيد اعطتني سكته قلبيه. ” (“Davvero? Bene, mi ha fatto prendere un infarto.”)
XBR: “Bene, perché le aveva fatto prendere un colpo”
RKM: “ثم استطيع ان اعود ،هل تستطيع ان توصلني ؟لا اريد ان ارجع مشي. ” (“Allora posso tornare indietro, potete darmi un passaggio? Non voglio tornare a piedi.”)
XBR: “Dice di voler tornare indietro, ci chiede se possiamo darle un passaggio perché non vuole tornare a piedi.”
CPR: “Certo che possiamo darti un passaggio, dai vieni.”
Il quartetto megamagico fa dietrofront e cerca di tornare all’auto, il corridoio è cambiato di nuovo però non si nota. La cosa è che è cambiata tutta la pianta dell’edificio e si trovano in un ufficio.
CPR: “Cosa?”
DYD: “Merda, l’edificio non è stabile.”
RKM: “هل لا نستطيع ان نخرج عبر النافذه ؟ ” (“Non possiamo uscire dalla finestra?”)
XBR: “Rania propone di uscire dalla finestra.”
Carpenter si avvicina alla finestra.
CPR: “Sarà difficile, siamo al secondo piano. È assurdo, non abbiamo mai salito le scale.”
DYD: “Credo sia perché dell’edificio siano rimaste soltanto poche stanze, sparpagliate ovunque. La porta che abbiamo appena trapassato non dirigeva da nessuna parte quindi siamo stati spediti qui per mancanza di un’alternativ-.”
XBR: “Figlio fai silenzio un attimo perché mi sa di aver sentito qualcosa.”
Silenzio, in lontananza si sentono dei passi, una voce. I rumori si allontanano ma rimangono, Dylan fa cenno di avanzare. Il corridoio è buio, però la luce che filtra dall’altra stanza è abbastanza per vedere. Avanzano. I rumori s’intensificano.
DYD: “Ormai sa dove siamo, dobbiamo puntare ad uscire di qui il più veloce possibile.”
CPR: “Bravo idiota, parla pure ad alta voce così capisce dove siamo.”
Continuano a camminare, i rumori si fanno più forti. Ad un certo punto Dylan si ferma di scatto in fondo ad un corridoio. Sulla soglia appare il riflesso degli occhiali, due cerchietti tondi bianchi nell’oscurità.
DYD: “SPARATE
Gran casino, si sentono colpi di pistola, urla, vengono ripresi solo i personaggi che sparano, Groucho non si vede mai nella sua interezza.
Dylan prende la custodia del clarinetto e la tira addosso a Groucho. Si sente l’esplosione e tutto lo schermo diventa bianco. La prospettiva fa uno zoom all’indietro, è un fermoimmagine dell’esplosione. Stavolta invece c’è troppa luce per riuscire bene a vedere Groucho, però il poco che si vede non sembra nemmeno essere lui. Esattamente come Nessuno prima si è trasformato in un mostro, e si è fuso con chi presumo essere Mater Morbi?[3]
Nota 1 – Le traduzioni in arabo sono state fatte da un mio amico perché non mi fidavo dei traduttori online. Grazie mille, doopysmoopy.
Nota 2 – Per questa parte mettere il testo gigantesco, se mi riesce trovare un audio del doppiatore di Dylan incazzato. L’audio stesso della voce di Dylan deve essere più alto rispetto al normale.
Nota 3 – Io Mater Morbi non ho mai avuto possibilità di leggerlo, quindi per come l’ho vissuto io il personaggio è “quella tizia che viene tirata dentro ogni tanto perché per qualche ragione lei è la causa di tutto quanto.”
Sezione 9
Dal fermo immagine si taglia a Dylan che chiude lo sportello della macchina e Xabaras che mette in moto. Nessuno parla per tutto il tragitto.
Arrivano alla caserma, scendono Carpenter e Rania. Rimangono solo Xabaras e Dylan.
XBR: “Ora che torniamo al laboratorio, puoi chiedere scusa ad Adamo?”
DYD: “Certo... è solo che sento sia colpa sua.”
XBR: “Colpa sua cosa? Cosa t’ha fatto?”
DYD: “è stato lui a stabilire che ci fossero più universi, in un certo senso ha facilitato la creazione – e distruzione – di tutto questo.”
XBR: “ “Tutto questo” lo considero contro natura. Siamo stati spinti dai piani alti oltre la soglia di ciò che è possibile, non è una questione di facilitazione ma di ignorare le nostre regole interne. Ma capisco che nella disperazione uno trovi le spiegazioni più bizzarre.”
Dylan realizza di aver sbagliato però è troppo orgoglioso per ammetterlo.
DYD: “Ough… ovviamente mi dai torto perché Adamo è il tuo fidanzato eccetera, però sono certo che ha avuto un ruolo determinante nell’approvazione dell’idea.
XBR: “Come il mio fidanzato?? Io sono sposato, possibile che non hai mai visto mia moglie? È alta, mora...”
DYD: “Seeee, le more alte che l’hai nel capo altro che-”
Xabaras sviene, proprio si spiaccica contro il volante, l’auto accelera e curva bruscamente.
DYD: “PORCO GIUDA, COSA FAI?!”
Dylan riagguanta il volante e riesce a reindirizzare l’auto verso il galeone.
DYD: “Papà! Mi senti?!”
Silenzio
DYD: “OOH!!”
Gli dà una botta fortissima dietro la nuca.
XBR: “Cosa fai qui, figlio? ti avevo detto di non incrociare mai più la mia strada.”
DYD: “Alle strade ci si pensa dopo ora frena!!”
Xabaras inchioda. Dylan scende, gli apre la portiera ma lui cade a terra a peso morto. Arriva anche Nessuno da dentro, prende il suo fidanzato/creatore/psicanalista in braccio
NSS: “Oh! No! Nonononono!”
C’è casino, i due continuano a parlare ma le loro parole sono incomprensibili.
DYD: “è- è svenuto all’improvviso mentre stava guidando e-”
NSS: “COSA GLI HAI FATTO?!”
Primo piano su nessuno, la sua faccia si sgretola (mettere il rumore di del vetro rotto? Urla?) e si deforma.
Tornano ad essere il mostro a due teste della prima scena. Si gettano dentro al galeone.
DYD: “Ough, non rompere niente!”
Anche Dylan va dentro, posa il suo giacchetto da qualche parte.
DYD: “Sono distrutto, mi raccomando non arrampicarti sul soffitto!”
Dylan prende dei medicinali lasciati sulla scrivania[1] e va a dormire.
Nota 1 – L’idea è che per cercare di sfuggire all’essere dimenticato, l’universo stesso stesse cercando di “regredire” ad uno stato più memorabile. La struttura di un mondo ormai decaduto con poche oasi sicure è identica a quella del fumetto in Morgana.

E questa è la sceneggiatura di Stato Brado, continuerò a postare concept art nel topic dei disegni e metterò il link al video una volta finito. Per ora sono ancora nella fase preliminare di sperimentazione, e contando che dovrò fare da sola grafica, audio e editing stimo che lo finirò verso gennaio/febbraio (premettendo che io ci lavori consistentemente e non succeda niente di assurdo nel durante).
Via insomma si vedrà.

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Sono stanco morto per via del lavoro (e delle poche ore di sonno accumulate)... ma trangugiando un Vermouth+Campari soda sono arrivato a metà lettura. (Conoscessi l'autrice di persona leggerei tutto d'un fiato e con molto interesse, soprattutto avesse ella almeno una terza di seno). Prometto di continuare a leggere per poi giudicare. Prima o poi...

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Pagiu ha scritto:
Sono stanco morto per via del lavoro (e delle poche ore di sonno accumulate)... ma trangugiando un Vermouth+Campari soda sono arrivato a metà lettura. (Conoscessi l'autrice di persona leggerei tutto d'un fiato e con molto interesse, soprattutto avesse ella almeno una terza di seno). Prometto di continuare a leggere per poi giudicare. Prima o poi...

Ho la seconda :( :cry:

(minchiate a parte, prenditi tutto il tempo che vuoi. Anche perché come ho scritto alla fine, il cortometraggio VERO richiederà mesi per essere completato quindi fai anche in tempo a dimenticartelo nel durante)

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ICERRR ha scritto:
Ho la seconda :( :cry:

(minchiate a parte, prenditi tutto il tempo che vuoi. Anche perché come ho scritto alla fine, il cortometraggio VERO richiederà mesi per essere completato quindi fai anche in tempo a dimenticartelo nel durante)


Tranquilla... coi soldi che tireremo sù con il cortometraggio potremo permetterci anche una quinta! :D

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Sono tornata, porto novità per Stato Brado.
Nella sceneggiatura mancano descrizioni per praticamente ogni personaggio e l'ambientazione è lasciata molto sul vago. Visto che io per queste cose mi trovo meglio ad illustrarle che ad usare le parole, ho fatto due "disegni di gruppo" per mostrarli tutti. Alcuni dei design non combaciano con la descrizione data nella sceneggiatura perché sono stati fatti dopo aver scritto tutto.
Immagine
Questi sono i personaggi umani, ognuno è stato distrutto secondo un criterio ben preciso. La regola generale per tutti i design è che se non mi ricordavo qualcosa, dovevo o provare a metterci qualcosa io di fantasia oppure lasciare tutto bianco/nero (è per questo che Rania è tipo sparita e il panciotto di Bloch si è trasmutato in un maglione).

Nello spoiler invece stanno i "mostri", quindi la fusione fra Xabaras & Nessuno, Groucho & Mater Morbi e Dylan(normale) & Sybil. Non so come prepararvi mentalmente alla fusione fra Groucho & Mater Morbi, dico solo che sto genuinamente considerando di cambiarlo perché temo sia "troppo".
Spoiler!
Immagine

I mostri vengono creati quando i lettori si iniziano a scordare "chi ha fatto cosa" e i due personaggi che vengono scambiati cercano disperatamente di mantenere stabilità unendosi. Ah fra l'altro la sedia su cui stanno Xabaras & Nessuno è parte di loro, perché in metà delle vignette dove appare Xabaras sta su una poltrona quindi ora sono diventati una poltrona.

Dopo questa mi sa che non parlerò più di Stato Brado finché non ci saranno avanzamenti sostanziali nel progetto perché ho paura di venire a noia. :oops: :cry:

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ICERRR ha scritto:
Triss ha scritto:
Forza, ICERRR!

Ti piace, almeno? :mrgreen:

Massì, dai! Stai facendo comunque un lavoro creativo! Vediamo cosa ne viene fuori! :D :x:

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