Cravenroad7

ecco qua!

Molto meglio Lovecraft!!

Ahahahahahahahahah!!!!!!!!!!!!!

Molto meglio Bierce!

siete OT.

Si hai ragione, scusa è stato più forte di me.

Cosa dire di Poe? E' un mostro sacro della letteratura. La sua influenza sconfina oltre l'horror ed il sopranaturale dove ha concentrato la sua produzione maggiore. Molti, se non tutti, gli scrittori nati dopo devono molto alle sue opere.
Ovviamente come ha scritto qualcuno (forse imp?) bisogna contestualizzare l'autore nel periodo che ha vissuto, non si può pretendere da Poe stile ed argomenti che appartengono ad anni successivi. Alcuni racconti anch'io li trovo molto pesanti da leggere e per niente paurosi però ha creato altri racconti dove si resta incollati alle pagine e la pelle d'oca è garantita per le situazioni angoscianti che è riuscito a creare.
Sicuramente è un autore che consiglio a chi non lo conosce, bisogna pur sempre affrontare anche i classici per rendere conto dell'evoluzione di un certo tipo di letteratura, per capire come e perché siano arrivati ad avere dopo Poe i vari Lovecraft e King.

P.S. non ho scritto niente di interessante ma almeno sono ritornato in topic.

Meglio Ambrose Bierce? No, però Bierce è un autore che andrebbe riscoperto.

Detto questo, Poe è uno degli autori che più amo. Oltre ai suoi racconti dell'orrore, del grottesco e del fantastico, adoro i suoi polizieschi (genere che è stato inventato proprio da Poe, lo ricordo): I delitti della Rue Morgue e, ancora di più, La lettera rubata, sono due capolavori, e ogni volta che li rileggo non posso non rimanerne ammirato. Doyle gli deve molto, moltissimo: il C. Auguste Dupin di Poe è stato il diretto ispiratore di Sherlock Holmes, e anche lo stratagemma del narratore interno (che partecipa direttamente alle indagini ma che rimane parzialmente all'oscuro dei processi deduttivi del detective), poi così ben sfruttato da Doyle con il suo Watson, è stato introdotto da Poe nei succitati racconti.

E poi c'è La verità  sul caso di Mr. Valdemar, forse il mio racconto preferito (nonché il più autenticamente inquietante che abbia mai letto).

Un maestro, un geniale precursore, uno scrittore inarrivabile.

nel topic del collega Lovecraft l'ho già  decantato abbastanza per ripetere qui o per aggiungere niente di nuovo sul mito Poe.

solo che per quanto io abbia sognato leggendo capolavori di un orrore epico come MAELSTROM, MORTE ROSSA, ecc. o capolavori del poliziesco come RUE MORGUE o del thriller psicologico come IL CUORE RIVELATORE, l'immagine che più mi affascina è quella della "donna" di Poe; il suo rapporto con la bellezza e con l'affetto è qualcosa di sensazionale. I personaggi di Poe nascono allucinati ma secondo me gran parte della loro allucinazione è dovuta al bagliore della bellezza femminile che li accompagna inconsapevoli nel loro processo vitale: sino al momento in cui vogliono provare un affetto più "umano", volgono il loro sguardo nella luce e <puff!> si arriva dritti dritti come una locomotiva alla manifestazione orrorifica della follia. Elemento autobiografico, senza dubbio. In BERENICE, LIGEIA, ELEONORA, MORELLA, USHER, io la sfortunata ed evanescente protagonista me la immagino sempre con il medesimo volto, ad ogni lettore la propria interpretazione visiva e la propria perversione sentimentale. Altra immagine vivida che ho è la "malattia": l'autore horror che ha saputo raccontare la paura attraverso la malattia o la malattia attraverso la paura ha già  fatto metà  strada verso l'Olimpo della letteratura/cinema/ecc. Anche qui, naturalmente, indissolubile è il legame con il suo disgraziato matrimonio.

Molteplice è la miseria. E la sventura sulla terra è multiforme. Dominando l'ampio orizzonte come l'arcobaleno, colori diversi e distinti eppur tra loro intimamente fusi. Così, da un esempio di bellezza avrei tratto un tipo di bruttura? Dal simbolo della pace, una similitudine del dolore? Ma allo stesso modo che nell'etica il male è una conseguenza del bene, nella realtà è dalla gioia che nasce il dolore. Berenice ed io eravamo cugini. Eppure crescemmo diversi; io cagionevole di salute e sempre di mesto umore; lei agile, piena di grazia e rigogliosa di energia; a lei era dato scorazzare sui pendii della collina; per me non c'era che lo studio del chiostro; io, senza vivere se non nell'intimo del mio cuore, dedito anima e corpo alla più intensa e macerante meditazione; lei spensieratamente errante per la vita senza preoccuparsi se calavano le ombre sul suo cammino o se le ore dalle ali di corvo volavano via silenziose. Berenice! Io invoco il suo nome. Berenice! E dalle grigie rovine della memoria mille ricordi si destano in tumulto al suono. Un male. Un male fatale si abbattè su di lei; e mentre la stavo guardando, lo spirito della trasformazione scorreva su di lei, pervadeva il suo essere, le sue abitudini, il suo carattere e alterava, nel più sottile e tremendo dei modi, anche l'identità della sua persona.

Il mio preferito invece è il demone della perversità ([b]the imp[/] of the pervert... ma è casuale, anche se ne sono molto fiero )
Davvero ha inquadrato l'umanità intera in quel gioiello di racconto

Chi di voi ha letto il racconto Usher II di Ray Bradbury? E' il più grande atto di amore e ammirazione che si potesse fare per Poe

L'ho letto io: un omaggio bello e sentito.

Altro racconto di Poe tanto straordinario quanto poco conosciuto: "L'uomo della folla" (Man of the Crowd).

Pienamente d'accordo, andrebbe riscoperto (in tutti i sensi, visto che a quanto ne so è scomparso nel nulla ). Fra l'altro ho scoperto è un autore difficile da recuperare, in libreria non lo trovo mai (ma forse è un problema delle librerie di Firenze), e devo sopperire con internet.

Detto questo.

Poepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoepoe. Poe.
Giusto per evitare di avere sulla fedina penale "OT".

ma anche "il capriccio del perverso" l'ho trovato fantastico!
al contrario non mi è piaciuto molto "la cassa oblunga"...cioè, si spoilera di continuo da solo quel racconto!

credo che il capriccio della perversità e il demone della perversità siano lo stesso racconto, the imp of the pervert, tradotto anche il genio della perversità in diverse edizioni

Fantastico anche il barile di Amontillado.

Io trovato sublime la sua Il corvo, angosciante e allo stesso tempo triste e maliconica! Tra i racconti non si può non citare Il gatto nero