L'ultimo ricordo che ho di Stefano Raffaele risale ai primissimi numeri di Lazarus Ledd.
Sembrava uscire da un albo Image.
Qui il tratto è meno derivativo, meno spettacolare, ma maggiormente al servizio della storia. Più concentrato sulla recitazione dei personaggi che sull'impatto del contesto.
Per gli amanti del gossip: l'autore vive in Sardegna, da lì la maglietta di Davide.
Veniamo alla storia.
Al solito piacevole. Ben scritta a introdurre con classe ed eleganza nuovi comprimari.
Ci sono tante (davvero tante) microtrame, eppure sono tutte gestite con equilibrio e armonia. Senza macroscopiche forzature nell'incastro complessivo.
C'è qualche bella zampata di Michele Medda, su tutte questa bella didascalia di pensiero di Davide: <i>Ero furioso non con i soldati che avevano minacciato di sparare. Ce l'avevo con mio padre che aveva obbedito all'ordine. </i>
Mi ha colpito perché in 4 righe riassume alla perfezione l'universale e inevitabile antagonismo generazionale tra padre e figlio. Che è a mio parere anche la riflessione più interessante (e sottile) dell'albo, ripresa, tra le righe, in più momenti.
Diverse citazioni e qualche pagina di cui avrei fatto volentieri a meno (quelle relative a Stagger e al suo ruolo nelle vicende del film "Easy Rider")
Mi sembra di capire che la miniserie non sarà organizzata in un continuo fluire narrativo, ma in singoli episodi legati da una trama principale.
Avrei preferito il contrario. Ma se non altro non dovrò aspettare la fine della serie per apprezzarne i contenuti (cosa che feci con Volto Nascosto).
Soddisfatto.
A.
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