Cravenroad7

Buongiorno a tutti.
Per chi ne avesse voglia, può seguire l'intervista a Sergio Giardo in diretta stasera alle 21:30 sul nostro canale YouTube.

POP CULTURE:
https://youtu.be/I-_RRi-qISI

Ho letto l'ultimo Nathan Never e boh, potrà magari sembrare melenso a tratti, in cerca della lacrima facile, eppure funziona. Protagonista interessante, personaggi comunque in parte, forse alcune situazioni "facili" potevano essere evitate. E però mi ha dato emozioni che con Dylan non mi capitano da parecchio.

Storia di Aurore è piaciuto anche a me, ma gli ho preferito l'albo precedente di Medda.
Le ultime pagine sono molto belle, commoventi, la prima metà della storia non mi stava coinvolgendo molto invece.
Ostini pigia sempre sul tasto del sentimentalismo, rischiando di esagerare, comunque meglio che si dedichi a Nathan che a Dylan: è più in sintonia, a mio parere.

L'ultimo di Medda l'ho preso e mi è piaciuto parecchio, specie per il finale ambiguo. Se dite che anche questo vale, lo recupero senz'altro.

Se di Ostini ti era piaciuto Il segreto di Eve Lynam ti piacerà anche questo, il genere è quello, in entrambi l'autore cerca la storia commovente, a parer mio con buoni esiti (li reputo entrambi albi da 7, forse 7,5 Eve Lynam), strada che Ostini ha spesso percorso con successo qui (penso all'ottimo Haiku ad esempio).

Non ho letto nessuno dei due, di Nathan compro solo gli albi scritti da Medda.

Vai sul sicuro eh?
L'ho fatto anch'io per anni, ragion per cui sono stato quasi un decennio senza leggere Nathan.
Poi ho recuperato, su consiglio, alcuni albi di Ostini e di Serra, tra cui la saga di Omega (che non vale la pena, a mio avviso, a parte il finale che è innegabilmente d'impatto) e qualcuno anche di Rigamonti e Secchi.
Dal ritorno di Medda seguo sempre la serie regolare (non mancherò nemmeno il prossimo Speciale visto che sarà suo). Medda sta scrivendo albi autoconclusivi o in continuity tra loro (es. la storia delle divinità avrà un seguito), mentre è Vigna a portare avanti la continuity generale con varie novità e non mi sta convincendo troppo, alcune cose le apprezzo (compresa la storia di Skotos), altre meno.

Giusto, ho dimenticato Secchi! Anche di lui ho recuperato e letto tutti gli albi, ma mi pare che sia da un bel po' che non appare sulla testata, o sbaglio?
Medda mi piace sempre, non ricordo una sua storia meno che buona.

Anche per me le storie di Medda su Nathan sono tutte positive, altrimenti dal periodo Vietti avrei abbandonato la serie ben prima e non avrei ripreso qualche anno fa. Certo qualche eccezione ci sarà stata, almeno un paio di sue storie che ho trovato deludenti ci saranno state, così sui due piedi mi viene in mente solo il seguito del bel Vampyrus che non ricordo come s'intitola.

I figli della notte, che ricordo peraltro come una bella storia. Non la rileggo da eoni, ma di certo c'era un Mari eccelso (che oggi, a dire il vero, un po' rimpiango).

Anch'io non la rileggo da tanti anni, magari oggi la troverei migliore, sicuramente nella valutazione avrà patito il confronto col primo albo.
Mari su Nathan Never lo trovavo fantastico, fin dall'inizio (un po' meno il Mari troppo sperimentale degli Almanacchi), così come il primo Mari su Dylan, che mi pare incontrò delle critiche da alcuni lettori e dovette semplificarsi un po'. A lui sono legati dei grandi classici neveriani.

Su di un tema già visto Medda con La vendicatrice riesce ugualmente a costruire una buonissima storia dove il comportamento di Nathan nel finale la dice lunga sul personaggio.
Ormai delle pubblicazioni Bonelli attendo con entusiasmo solo i Nathan Never di Medda, i rarissimi Dylan Dog di Ambrosini e in misura minore gli Zagor di Rauch.

Letto proprio ieri e ovviamente concordo, seppure si tratti di una storia "normale", per Medda. Bello il finale anticlimatico.